a0d44ab50c7967711c2e32b96eeff442.jpg GIOVANI  &  POLITICA

Nei prossimi giorni verrà messo in circolazione e distribuito nelle scuole e in vari centri di aggregazione giovanile un breve questionario (di seguito riportato) che, in forma del tutto anonima, chiamerà i ragazzi che lo desiderino a rispondere a semplici domande riguardanti il loro rapporto con la politica ed il loro giudizio sull’amministrazione comunale.

L’iniziativa risponde al forte vento di antipolitica tante volte sventolato dai media ed è tesa a verificare se proprio di ciò si tratti, o siano piuttosto la cattiva gestione della politica ed i volti che la incarnano a livello nazionale e locale a dare origine a questa crescente disaffezione.

I questionari, una volta compilati, potranno essere consegnati ai compagni che si incaricheranno della loro distribuzione, oppure “imbucati” nel portalettere del circolo “Ernesto Che Guevara” del P.R.C. e dei G.C. sito in Corso Umberto n.13.

Partito della Rifondazione Comunista  & Giovani Comunist*

Circolo cittadino “Ernesto Che Guevara”

Giovani e Politica

IL PRESENTE QUESTIONARIO, DEL TUTTO ANONIMO, HA FINALITA’ ESCLUSIVAMENTE STATISTICHE

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Care tutte, come sapete sabato 24 novembre ci sarà a Roma la manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne. Un appuntamento di grande importanza che richiede l’impegno massimo soprattutto sui territori. Vi invitiamo a organizzare in ogni città assemblee e iniziative pubbliche in cui aprire la discussione sul tema della violenza maschile sulle donne e organizzare la partecipazione al 24 novembre con autobus, treni, macchine.
Vi ricordo che sul nostro sito (www.forumdonne.org) trovate tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulla manifestazione, oltre al link per aderire all’appello (www.controviolenzadonne.org) invitandovi a sottoscriverlo singolarmente, come associazioni, come forum delle donne.
Infine: invitemi le vostre adesioni, le vostre ragioni per scendere in piazza il 24, che verranno pubblicate sul sito.
                                                                                                                                                Un abbraccio

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 “Quattro anni e 2 mesi di carcere per poco piu’ di un grammo di hashish. La sentenza di condanna emessa oggi a Torino, nei confronti della quale il giudice ha applicato la “Fini-Giovanardi”, è senza dubbio l’esempio della stupidità giuridica prodotta dalla logica securitaria della destra. Il nostro Paese prevede più galera per chi cede qualche spinello che nel caso d’infanticidio in condizioni di abbandono, l’Unione deve al più presto eliminare tale abominio giuridico”

         Francesco Piobbichi, responsabile politiche sociali Prc.                        

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FRANCAVILLA LIBERTA’ DI OPINIONE:                        non ammessa

“Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Sono parole di don Lorenzo Milani riguardo alla bocciatura nelle scuole, un tema che negli ultimi giorni è al centro dell’attenzione delle testate locali, a causa della vicenda che vede coinvolti un professore e il dirigente scolastico dell’istituto presso cui lo stesso professore insegna.

Già, perché finanche nella scuola la libertà d’opinione forse stenta ancora ad affermarsi, se un docente che esprime in un articolo la propria amarezza per il fallimento (e tale è) pedagogico e didattico a causa dell’altissima percentuale di studenti bocciati o non ammessi agli esami nell’ultimo anno scolastico, si vede poi arrivare dal dirigente un’ammonizione, e non solo verbale.

Come osa, dunque, quel misero professore far trapelare fuori dall’edificio scolastico, per di più su un giornale, queste opinioni che seppur legittime devono rimanere all’interno? Cosa vuole? Forse non sa che la sua scuola come le altre in Italia, deve rispettare dei rigidi standard di produttività? E poi cosa gliene importa dei ragazzi che non sono stati ammessi e cosa vuole che si faccia se quei ragazzi erano magari anche in età di obbligo scolastico?

Non lo sa il professore che se un ragazzo non rende deve essere tagliato fuori, proprio come in fabbrica se non lavori bene devi essere licenziato? Non importa che tu, studente ripetente, abbia comprato tutti i libri nuovi coi soldi di tuo padre che un professore non è, o che ogni mattina magari tu abbia dovuto prendere un pullman dal tuo paese per arrivare a scuola.

Ma è davvero così che deve funzionare una scuola? È davvero con la bocciatura che si impara la lezione, o è la bocciatura un metodo, forse il più efficace, per allontanare uno studente dal suo già scarso interesse?

L’opinione del professore in questione, esternata a pieno diritto su un quotidiano, ha avuto, come nella migliore tradizione italiana, scarso successo anche tra i suoi colleghi che vistisi costretti in qualche modo a prendere posizione accanto al docente oppure al dirigente, hanno preferito la seconda opzione. Speriamo almeno che l’abbiano fatto per convinzione (sarebbe il male minore) e non per ossequio ad un’autorità maggiore (nell’incarico) rispetto a un’altra.

Il professore, nell’esternare una propria legittima opinione su quanto si era verificato nella sua scuola, forse non era a conoscenza della non proprio estrema liberalità del preside, il quale non ha esitato ad inviargli immediatamente un’ammonizione e a chiedergli giustificazioni per il suo atteggiamento “irresponsabile”, teso a screditare l’istituto scolastico.

Bene. Questo è stato un grosso errore. La libertà di opinione è il fondamento di ogni democrazia, forse uno dei pochi che ancora ci restano. Non si può impedire a nessuno di esprimere delle idee o delle valutazioni su un operato, specie se le valutazioni riguardano anche il proprio operato, percepito come un fallimento.

Questo errore non può verificarsi in un istituto come la scuola, che dovrebbe essere il primo laboratorio di democrazia nella vita di ognuno di noi; soprattutto a commettere l’errore non può e non deve essere un preside, il cui ruolo non è ammonire i dipendenti, ma saper ascoltare da loro e dagli studenti (vera ragion d’essere di ogni scuola) anche le critiche, anche le più pesanti, per saperle poi fronteggiare.

È l’autocritica e non la sopravvalutazione ad essere costruttiva.

Si impone, dunque, la necessità di un’interrogazione parlamentare, che porti davanti al ministro Fioroni (quello purtroppo abbiamo) l’inverosimile questione. Sarà la parlamentare di Rifondazione, Donatella Duranti, ad incaricarsi dell’interrogazione.

Il problema sollevato dal professore, che ha voluto far sua la lezione di don Milani, è, del resto, solo uno tra i tanti che avvolgono il mondo scolastico italiano; la bocciatura, gli esami di riparazione, i test di ingresso, le facoltà universitarie a numero chiuso, il sistema allucinante dei crediti e dei debiti, sono tanti piccoli tasselli di un quadro sfocato, nel quale si intravede una debole immagine, la foto di una generazione che prende a conoscere la precarietà fin dalla scuola, dai banchi delle medie agli atenei, sino all’ingresso nel mondo del lavoro.. se solo ci fosse una fottutissima porta da cui entrare.

Raffaele Emiliano

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Il messaggio che non si può cancellare

C’era bisogno di una scossa. E la scossa c’è stata. C’era bisogno di dire a tutti che le precarietà sono la malattia della nostra epoca, ma che le si possono combattere perché non sono un fenomeno naturale. Ed è stato detto da centinaia di migliaia di persone. C’era bisogno di ricordare al governo che la sua maggioranza è stata eletta per dare un segno di discontinuità rispetto all’era Berlusconi e che di questa discontinuità abbiamo visto poche e flebili tracce. Ed è stato ricordato dalle comuni parole di tante e tanti. C’era soprattutto bisogno di ritrovarsi insieme – anche per quelli che non c’erano – per poter riprendere un discorso comune, oltre le frammentazioni prodotte dalla violenza liberista e assecondato dalle «timidezze» della politica. Anche quella di sinistra. E, c’era bisogno che tre piccoli giornali, insieme a un minuscolo gruppo di individui che nulla rappresentano se non le proprie idee, indicessero un grande momento di incontro, che altrimenti non ci sarebbe stato. Ennesima dimostrazione, quest’ultima, dello stato della rappresentanza, della necessità di ricostruirla su basi completamente nuove, ridando un senso e una pratica alla parola democrazia, vilipesa quand’è vuotamente inflazionata. Le tantissime persone scese in piazza ieri a Roma – molte delle quali si sono sobbarcate un faticoso viaggio – non avevano alcun interesse egoisticamente materiale da rivendicare, ma mille concreti bisogni da praticare. Bisogna ringraziarle e rispettarle per questo, perché lanciano una richiesta di partecipazione che l’attuale sinistra non potrà eludere, pena la sua scomparsa. Non è un confuso insieme di proteste o domande corporative, è la rivelazione di condizioni materiali ed esistenziali che si possono precisamente elencare componendo la realtà concreta della parte più bistrattata e rimossa del paese. Non è una generica richiesta di «unità» delegata a ristretti gruppi dirigenti, è la promessa di un impegno diretto che ha bisogno di luoghi e modalità precise di partecipazione. Se volessimo sintetizzare tutto questo con uno schema oggi in voga, potremmo dire che le nostre primarie le abbiamo iniziate ieri in piazza san Giovanni. Non per innalzare agli altari un leader – cosa che non vorremmo mai veder fare a sinistra – ma per abbattere gli steccati della frammentazione sociale e quelli ancor più ristretti delle appartenenze politiche. Un impegno consapevole – persino un po’ preoccupato, per la gravità dei tempi in cui cade – che solo dei gattini ciechi potevano non vedere nella folla di ieri, piena di giovani. Certo, poi c’è il quadro politico, le fragilità di un governo in agonia, l’incubo della destra incombente. Ma – permetteteci di bestemmiare – tutto questo non può immobilizzare, altrimenti la destra tornerà al potere senza che a sinistra ci sia più niente. Nel quadro grigio di questi mesi, l’unico segnale di ottimismo è venuto ieri da una piazza. Sappiamo che non si può manifestare ogni giorno, ma da ieri sappiamo anche che lo spirito e la pratica del 20 ottobre dovranno essere quelle di ogni nostro futuro giorno.           Gabriele Polo

 

4a73269fff763910392a6f23aeaf4c55.jpg LEGALITA’ & LAVORO Il successo di un’idea coraggiosa

E’ stata una grande vittoria quella che ieri sera siamo riusciti ad ottenere al Teatro Imperiali. Una vittoria della legalità che noi tutti, compagni di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti, sentiamo di aver centrato per la profondità e la concretezza con cui si è discusso sulle due tematiche cardine dell’incontro: Legalità e Lavoro. Mirati ad una chiara analisi del dibattito erano stati, infatti, gli inviti che si era voluto indirizzare a personalità interne alla tematica oggetto del nostro incontro. Così, oltre alla compagna dell’associazione Cento Passi Ivana Andriulo e al segretario cittadino di Rifondazione Emanuele Modugno nel ruolo di coordinatore, ieri sera sedevano al tavolo del dibattito il segretario provinciale della CGIL Leo Caroli, il presidente della provincia di Brindisi Michele Errico e il Presidente della commissione parlamentare Antimafia Francesco Forgione.

Ad aprire il dibattito è stato il segretario Modugno che ha cercato di spiegare la situazione cittadina a partire proprio dagli ultimi avvenimenti di cui Francavilla è stata teatro: dagli omicidi degli ultimi anni ai fatti degli ultimi giorni che parlano di inquietanti episodi di gambizzazione e di accoltellamenti in zone della città non proprio periferiche, il che fa pensare che un vero gruppo di fuoco agisca (o, meglio, possa agire) in maniera pressoché indisturbata all’interno della città. E poi, ancora, Emanuele ha voluto richiamare l’attenzione ad episodi di illegalità anche istituzionale tra cui non ha potuto non far riferimento all’affare “Raccomandopoli”, che resta una delle pagine più vergognose per l’immagine del comune e di coloro che sono stati autori e complici di quella copula di controllo sul lavoro, e all’episodio dell’esponente di An che a Brindisi si trova ad essere indagato per voti di scambio; non ha potuto, infine, esprimere il suo rammarico (e quello di tutti i presenti ieri sera) per l’assenza di personaggi francavillesi che per il loro alto ruolo a livello anche parlamentare avrebbero potuto e, direi, dovuto essere presenti nel loro stesso interesse; da tale schiera escludiamo con piacere (e ci teniamo a dirlo, stavolta) il Sindaco, presente all’incontro.

Ivana Andriulo, proseguendo quanto detto da Modugno, ha voluto insistere sulla doppia e falsa immagine che si dà di Francavilla, città nota, secondo il senso comune, come un grande centro economicamente propulsivo, pieno di possibilità occupazionali, dedito alla bella vita, attraente per i giovani con i suoi tanti locali e la villa comunale. Ma è proprio così? Come sottolineato dalla compagna, la realtà è ben diversa e ben più dura. Lavoro non ce n’è e, se c’è, è in nero. Se sei una donna poi il problema è triplicato, sempre che tu non abbia qualche conoscenza in alto (escludiamo il cielo). Quanto alla villa, quel gran bel polmone verde, qualcuno acutamente sta pensando di chiuderla di sera per far fronte allo spaccio, come se gli spacciatori avessero bisogno di piante e alberi per la loro attività.

Leo Caroli ci ha fornito un quadro d’insieme della situazione della provincia dal punto di vista dell’illegalità e dei soprusi lavorativi, un quadro che non ci può fare certamente onore. Ha lodato il coraggio dell’imprenditore di San Pancrazio che recentemente ha denunciato i tentativi di estorsione subiti ed ha elencato tutta una serie di illegalità riguardanti il mondo del lavoro, fatto di finte buste paga, ricatti e precarietà. Ha, infine, auspicato una profonda inversione di rotta capace di mettere la “persona” con i suoi diritti al centro delle decisioni sul mondo del lavoro.

Il presidente della provincia Errico ha delineato gli impegni presi in favore della legalità negli ultimi anni dall’Istituzione di cui egli è rappresentante ed ha espresso la sua speranza nell’avanzamento verso la piena affermazione di quella legalità che noi tutti sentiamo e dobbiamo sentire come imprescindibile condizione di sviluppo del nostro territorio, ancora troppo sommerso.

In conclusione, c’è stato il lungo e quanto mai esaustivo intervento del nostro, diciamo così, ospite d’onore. Francesco Forgione ha voluto precisare, in apertura del suo discorso, che avrebbe parlato appunto da presidente della Commissione Antimafia e non da compagno di partito, ma, come ovvio, le sue parole sono state le nostre, quelle di un partito come Rifondazione Comunista da sempre in prima linea contro tutte le mafie. Ci ha parlato, in uno scenario più vasto di quello strettamente locale, di come il Parlamento sia oggi lo specchio della nostra Italia, un Parlamento in cui siedono personalità dubbie, con processi e condanne a carico, con un passato fatto di reati anche gravi, addirittura di associazioni mafiose, e di come anche all’interno della sua stessa Commissione siano presenti personaggi indegni del loro incarico. Forgione ha espresso la sua volontà di vedere fuori dalle amministrazioni tutti coloro che non diano prova di integrità morale e civile, di scacciare tutti i criminali dal Parlamento con una distinzione, però, verso tutti coloro che si siano macchiati di reati “sociali”, ossia quelli che, lungi dall’essere reati finanziari o mafiosi o comunque gravi ed incompatibili con determinati ruoli istituzionali, siano stati volti all’affermazione anche solo dimostrativa di un qualche diritto. Ha condannato tutti quei tentativi di contrasto delle piccole illegalità, come quelle dei lavavetri o dei graffitari, che non seguano ma anticipino addirittura le vere illegalità, quelle che davvero danneggiano il nostro Paese. Ci ha parlato di come sia più sottoposto il Meridione, rispetto al Nord, a derive di illegalità diffusa, dettate da necessità anche primarie, quali un lavoro che quasi mai c’è. Infine, dopo averci dato appuntamento alla manifestazione di domani a Roma contro la precarietà (tanto per restare in tema), ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa per il loro interesse verso due tematiche,lavoro e legalità, troppo spesso sacrificate e a cui non si riuscirà mai a dare lo spazio di cui c’è bisogno in un Paese e in un territorio come i nostri troppe volte e troppo recentemente ancora vittime dei loro esatti contrari: precarietà e mafia.

La serata si è conclusa con il conferimento di tre targhe attestanti l’impegno profuso nella lotta contro le mafie e in nome della legalità agli intervenuti Francesco Forgione, Leo Caroli e Michele Errico, presso il centro socio-culturale “Cento Passi”, l’associazione che deriva il suo nome da quello di Peppino Impastato, ragazzo e compagno che si immolò nella sua Cinisi e nella sua Sicilia contro il potere delle mafie, in nome dei suoi ideali.

In nome anche dei nostri ideali.

 

 

                                                           Raffaele Emiliano

 

9fd7c7cce8096228734c0034d85c90cc.gifE Giuseppe “Manicomio” disse: “Questa scheda è falsa, falsa. Non c’è la falce martello!”

di Pilade Cantini

su redazione del 16/10/2007

 

Domenica si sono svolte le elezioni primarie del Pd. Primarie di cosa poi?, che non mi risulta mica ci siano delle secondarie… Polemiche a parte: nel mio paese il gazebo è stato allestito nella piazza della chiesa, accanto all’edicola e in prossimità dei giardini pubblici. A gestirlo alcuni vecchi compagni della vecchia sezione comunista, quelli che mi hanno cresciuto nelle Feste de l’Unità. Non è stato facile vedere Oreste detto il Riccio o Rigoletto detto la Nana a raccogliere schede e voti sotto le bandiere verdi. Insieme a loro due ragazzine piuttosto belline, una bionda e una bruna, entrambe con le scarpe rigorosamente affilate, tirocinanti in qualche studio commerciale di “area Margherita”, precettate lì come per un qualsiasi straordinario domenicale. Quando si sciolse il Pci avranno avuto sì e no cinque anni; Il Riccio e la Nana di anni ne avevano sessanta e mi ricordo che piansero come bambini quando la bandiera rossa sul Cremlino fu abbassata lentamente.
Per controllare la situazione sono andato all’edicola più volte: prima a comprare Liberazione, poi il manifesto, poi le figurine de il manifesto. Ho trovato Lenin, Gramsci e Brecht e mi sono tirato un po’ su di morale.
Nel pomeriggio non ce l’ho fatta: ho preso tutti i giornali e sono andato a leggerli sulle panchine dei giardini pubblici, proprio davanti al gazebo.

Il Riccio m’ha visto ma non m’ha detto nulla, s’è limitato ad allargare le braccia. La Nana, a voce alta ha aggiunto: “Si farà anche questa, eh…”.
Quando al seggio si sono presentati il Commendator Ballini, da sempre democristiano doc e Giovanni detto Baffo, ex partigiano, un tempo comunista duro e puro, per un attimo ho sperato nella resurrezione della memoria e nella conseguente rissa, anche solo verbale. E invece niente, sorrisi d’occasione e perfino una fugace stretta di mano. Il Riccio s’è incupito all’improvviso, la Nana, per distrarsi, s’è messo a fissare il seno della tirocinante bionda.

Verso sera l’unico episodio degno di nota. Al gazebo è arrivato Giuseppe detto Manicomio, un anziano signore con problemi psichiatrici, da tutti ben voluto in paese nonostante quel soprannome non proprio rispettoso col quale viene indicato. Giuseppe ha chiesto la sua scheda cortesemente, l’ha guardata, poi di colpo l’ha strappata e ha cominciato ad urlare: “Questa è falsa, è falsa! Non c’è la falce e martello, guarda! È falsissima!”.
La scrutatrice mora ha subito estratto il cellulare dalla fondina per chiamare i Carabinieri, ma la Nana l’ha bloccata con un’occhiata.
Io mi sono avvicinato al gazebo e ho preso a braccetto il signore: “Venga Beppe, l’accompagno a casa. E non si arrabbi. Non sono mica elezioni vere queste…”.
La ragazzina bionda mi ha guardato molto male; io ho fatto finta che non esistesse. Peraltro il suo seno, non era nemmeno un granché.

252fee974e1b3626d288d12a31c2d269.jpgDIVENTA CONSIGLIERE PER UN GIORNO

questi sono gli argomenti del prossimo consiglio comunale di Francavilla Fontana: 

IL PRESIDENTE

A seguito di quanto stabilito nella Conferenza dei Capigruppo riunitasi in data 08.10.2007;

Visto lo Statuto Comunale;

Visto il Regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale;

CONVOCA

il Consiglio Comunale per il giorno 15.10.2007 alle ore 15:30 presso questa Residenza Municipale, per la trattazione del seguente ordiune del giorno:

1) Approvazione dei processo verbale delle sedute del Consiglio Comunale del 22.01.2007,   21.02.2007, 23.04.2007, 12.03.2007, 26.03.2007, 02.04.2007, 13.04.2007. (Argomento di 2^  Convocazione) –

2) Interpellanza presentata dal Consigliere Comunale Sig. Camillo Camassa del Gruppo di F.I. inerente l´Alienazione dei beni Comunali. (Argomento di 1^ Convocazione) – 

3) Mozione presentata dall´Ing. Cosimo Immaturo Capogruppo “Democrazie Cristiana per le Autonomie”. (Argomento di 2^ Convocazione)

4) Mozione presentata dal Consigliere Comunale Avv. Mario Filomeno del Capogruppo “Democrazia Cristiana per la Costituzione” inerente alla discarica controllata di prima categoria sita in Francavilla Fontana alla Via San Vito. (Argomento di 1^ Convocazione

5) Art. 43 Decreto Legislativo n° 327/01 – Acquisizione aree trasformate per la costituzione del Centro di Carico Intermodale. (Argomento di 2^ Convocazione) –

6) Bilancio di Previsione 2007 – Variazione. (Argomento di 2^ Convocazione) – 

7) Decreto Legislativo del 18.08.2000 n° 267 – art. 193 – Salvaguardia equilibri di Bilancio e ricognizione sui programma. (Argomenti di 2^ Convocazione) –  

8) Commissione Comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari delle Corti di Assise – Rinnovo designazione rappresentanti Comunali. (Argomento di 2^ Convocazione)

9) Assunzione della gestione delle funzioni catastali in forma singola ai sensi dell´art. 3 commi 1 e 2, lett. b –   Opzione di II° livello del D.P.C. del 14.06.2007 – Approvazione convenzione con l´agenzia del territorio. (Argomento di 2^ Convocazione) –

 10) Approvazione modifiche nuovo Statuto Comunale. (Argomento di 2^ Convocazione) –

11) Esame bozza convenzione Campo Sportivo Comunale “Giovanni Paolo II°”. (Argomento di 2^ Convocazione) –

12 ) Nomina Collegio dei revisori – Art. 24 del D. lgs. N° 267/2000 per il triennio 2007/2010 –   (Argomento di 2^ Convocazione) –

13) Nomina Presidente V^ Commissione Consiliare Permanente. (Argomento di 2^ Convocazione)

14) Approvazione Regolamento Comunale per la concessione di contrassegni per la sosta di veicoli a servizio dei diversamente abili e di spazi di sosta personalizzati e non a favore degli inabili nel territorio comunale. (Argomento di 2^ Convocazione) –

 15) Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio controversia Comune/Eredi Ribrezzo per indennità di esproprio – Sentenza n° 315/2006 della Suprema Corte di Cassazione. (Argomento di 2^ Convocazione) –

16) Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio per parere legale reso dal prof. Avv. Sticchi Damiani sulla Sentenza Consiglio di Stato n° 3815/2002. (Argomento i 2^ Convocazione) –

17) Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio controversia D´Ambrosio Antonio c/Comune di Francavilla Fontana. (Argomento di 2^ Convocazione) –  

18) Regolamento Comunale per la disciplina dell´assegnazione dei ruoli ricadenti nel Piano per gli Insediamenti Produttivi. (Argomento di 1^ Convocazione) –  

19) Esternalizzazione servizi di manutenzione della segnaletica stradale e degli immobili comunali mediante affidamento  alla “francavilla Fontana Multiservizi” S.p.A. (Argomento di 1^ Convocazione) –

20) Immobile abusivo realizzato in Via San Lorenzo – Ditta Ardito Euprepio – Provvedimenti ai sensi dell´art. 31, comma 5, del D.P.R. n°  380/2001 – Revoca delibera n° 52 del 21.12.2004 e riadozione. (Argomento di 1^  Convocazione) –