Apprendiamo con piacere e sorpresa l’affermazione del sindaco Marinotti, secondo il quale la maggioranza sta benissimo.
Chi lo avrebbe mai detto!?
In una nota lo stesso Marinotti dichiara: “Ben vengano i dissapori quando poi nel corso della seduta si discutono ed approvano argomenti importanti per lo sviluppo anche economico della città. Mi riferisco all’approvazione del regolamento per l’assegnazione dei suoli nella zona Pip. Un provvedimento, questo, atteso da molti anni.”
Queste dichiarazioni seguono alla poco edificante immagine che la maggioranza ha dato nell’ultimo consiglio comunale, allorquando il sindaco, dopo aver constatato la sconfitta subita alle votazioni per la modifica dello Statuto, modifica che avrebbe permesso di innalzare il numero di assessori da 8 a 10, e dopo aver sospeso i lavori per verificare le condizioni di una sua eventuale ed ancora effettiva maggioranza, una volta ripresa la seduta, è passato alla delibera del regolamento comunale per la cessione in proprietà dei suoli ricadenti nel piano per gli insediamenti produttivi.
Si tratta di un argomento da tempo morto e sepolto, un argomento risalente nella sua gestazione a decine di anni fa e che nel corso degli anni ha subito revisioni, riadozioni ed inadempienze.
Come si spiega, dunque, l’insieme di tutti questi fatti?
Come può essere riuscita una maggioranza in crisi a superare le sue divisioni interne per affrontare un argomento così complesso, a tal punto da far cantare vittoria al sindaco, il quale può ben vantarsi di possedere una maggioranza salda e compatta quando si tratta di affrontare argomenti di un certo rilievo?
Credo che Marinotti dovrebbe essere ancor più contento.
Se infatti riesce a catturare l’attenzione della sua compagine, non meno ci riesce con coloro che gli elettori hanno votato per contrastare le politiche della stessa giunta: parlo dell’opposizione.
A giudicare da quanto è successo negli ultimi giorni e negli ultimi consigli comunali, a giudicare dalle due sonore sconfitte (dati oggettivi, dati che la voce revisionista del sindaco non potrà mai modificare minimamente) subite dal centrodestra, a giudicare dalla firma del sindaco all’ordine del giorno presentato dall’opposizione in merito allo “stato delle opere pubbliche” (fatto precedente all’ultima sconfitta della maggioranza), mi sento di dire che a Francavilla Marinotti e i suoi assessori e consiglieri non solo non sono in crisi (di quella che ti manda a casa), ma addirittura godono della più ampia fiducia. È una fiducia decretata dalla maggioranza e da una grandissima fetta dell’opposizione, un’opposizione cieca e distratta, un’opposizione pronta ad offrire la stampella alla maggioranza, un’opposizione che solidarizza con l’avversario, col solo fine di fornire una fonte di verità alle dichiarazioni del sindaco.
Una verità estremamente fragile, si badi bene. Una verità talmente fittizia che un’opposizione neanche troppo ostruzionista avrebbe potuto evitare.
Un paio di settimane fa parlavo, appunto, del compito che doveva assumersi l’opposizione, quell’opposizione che spesso faceva opposizione a se stessa. Parlavo di “consenso” come unico risultato possibile dell’ “opposizione al diritto di essere opposizione”. Quelle mie parole, che qualcuno ha voluto sacrificare in importanza, rispetto ad una non meglio precisata “assenza di luce sui giovani d’oggi”, tornano adesso con incredibile attualità.
Un’opposizione che dopo la sospensione dei lavori consiliari, sospensione chiesta dal sindaco per verificare le condizioni della propria stessa maggioranza, si faccia trovare ancora seduta ai propri banchi al rientro della maggioranza e si impegni a salvare la faccia della giunta con l’approvazione di un “qualcosa” di cui oggi addirittura il sindaco può vantarsi, non è per me opposizione.
Non è neanche maggioranza, ché per esserlo avrebbe avuto bisogno di ben maggiori voti da parte dei cittadini.
Credo si collochi invece in una fascia intermedia, la fascia dei vassalli, la fascia dominata dal feudalesimo politico, quello dei favori ai padroni.
Un’opposizione “senza le palle”, che relega in un angolo chi tiene in vita il significato del termine “opposizione”.
Sarebbe ora di capire perché a Francavilla il colore politico sia da anni sempre lo stesso.
Spero che d’ora in avanti la maggioranza possa reggersi sulle sue proprie gambe, senza cercare un aiuto che non ha bisogno neanche di essere elemosinato.
Solo così l’opposizione potrà resistere alla tentazione di aiutarla a tutti i costi.
Auguri, signor sindaco. Francavilla canta quasi all’unanimità vittoria.
Raffaele Emiliano