4a73269fff763910392a6f23aeaf4c55.jpg LEGALITA’ & LAVORO Il successo di un’idea coraggiosa

E’ stata una grande vittoria quella che ieri sera siamo riusciti ad ottenere al Teatro Imperiali. Una vittoria della legalità che noi tutti, compagni di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti, sentiamo di aver centrato per la profondità e la concretezza con cui si è discusso sulle due tematiche cardine dell’incontro: Legalità e Lavoro. Mirati ad una chiara analisi del dibattito erano stati, infatti, gli inviti che si era voluto indirizzare a personalità interne alla tematica oggetto del nostro incontro. Così, oltre alla compagna dell’associazione Cento Passi Ivana Andriulo e al segretario cittadino di Rifondazione Emanuele Modugno nel ruolo di coordinatore, ieri sera sedevano al tavolo del dibattito il segretario provinciale della CGIL Leo Caroli, il presidente della provincia di Brindisi Michele Errico e il Presidente della commissione parlamentare Antimafia Francesco Forgione.

Ad aprire il dibattito è stato il segretario Modugno che ha cercato di spiegare la situazione cittadina a partire proprio dagli ultimi avvenimenti di cui Francavilla è stata teatro: dagli omicidi degli ultimi anni ai fatti degli ultimi giorni che parlano di inquietanti episodi di gambizzazione e di accoltellamenti in zone della città non proprio periferiche, il che fa pensare che un vero gruppo di fuoco agisca (o, meglio, possa agire) in maniera pressoché indisturbata all’interno della città. E poi, ancora, Emanuele ha voluto richiamare l’attenzione ad episodi di illegalità anche istituzionale tra cui non ha potuto non far riferimento all’affare “Raccomandopoli”, che resta una delle pagine più vergognose per l’immagine del comune e di coloro che sono stati autori e complici di quella copula di controllo sul lavoro, e all’episodio dell’esponente di An che a Brindisi si trova ad essere indagato per voti di scambio; non ha potuto, infine, esprimere il suo rammarico (e quello di tutti i presenti ieri sera) per l’assenza di personaggi francavillesi che per il loro alto ruolo a livello anche parlamentare avrebbero potuto e, direi, dovuto essere presenti nel loro stesso interesse; da tale schiera escludiamo con piacere (e ci teniamo a dirlo, stavolta) il Sindaco, presente all’incontro.

Ivana Andriulo, proseguendo quanto detto da Modugno, ha voluto insistere sulla doppia e falsa immagine che si dà di Francavilla, città nota, secondo il senso comune, come un grande centro economicamente propulsivo, pieno di possibilità occupazionali, dedito alla bella vita, attraente per i giovani con i suoi tanti locali e la villa comunale. Ma è proprio così? Come sottolineato dalla compagna, la realtà è ben diversa e ben più dura. Lavoro non ce n’è e, se c’è, è in nero. Se sei una donna poi il problema è triplicato, sempre che tu non abbia qualche conoscenza in alto (escludiamo il cielo). Quanto alla villa, quel gran bel polmone verde, qualcuno acutamente sta pensando di chiuderla di sera per far fronte allo spaccio, come se gli spacciatori avessero bisogno di piante e alberi per la loro attività.

Leo Caroli ci ha fornito un quadro d’insieme della situazione della provincia dal punto di vista dell’illegalità e dei soprusi lavorativi, un quadro che non ci può fare certamente onore. Ha lodato il coraggio dell’imprenditore di San Pancrazio che recentemente ha denunciato i tentativi di estorsione subiti ed ha elencato tutta una serie di illegalità riguardanti il mondo del lavoro, fatto di finte buste paga, ricatti e precarietà. Ha, infine, auspicato una profonda inversione di rotta capace di mettere la “persona” con i suoi diritti al centro delle decisioni sul mondo del lavoro.

Il presidente della provincia Errico ha delineato gli impegni presi in favore della legalità negli ultimi anni dall’Istituzione di cui egli è rappresentante ed ha espresso la sua speranza nell’avanzamento verso la piena affermazione di quella legalità che noi tutti sentiamo e dobbiamo sentire come imprescindibile condizione di sviluppo del nostro territorio, ancora troppo sommerso.

In conclusione, c’è stato il lungo e quanto mai esaustivo intervento del nostro, diciamo così, ospite d’onore. Francesco Forgione ha voluto precisare, in apertura del suo discorso, che avrebbe parlato appunto da presidente della Commissione Antimafia e non da compagno di partito, ma, come ovvio, le sue parole sono state le nostre, quelle di un partito come Rifondazione Comunista da sempre in prima linea contro tutte le mafie. Ci ha parlato, in uno scenario più vasto di quello strettamente locale, di come il Parlamento sia oggi lo specchio della nostra Italia, un Parlamento in cui siedono personalità dubbie, con processi e condanne a carico, con un passato fatto di reati anche gravi, addirittura di associazioni mafiose, e di come anche all’interno della sua stessa Commissione siano presenti personaggi indegni del loro incarico. Forgione ha espresso la sua volontà di vedere fuori dalle amministrazioni tutti coloro che non diano prova di integrità morale e civile, di scacciare tutti i criminali dal Parlamento con una distinzione, però, verso tutti coloro che si siano macchiati di reati “sociali”, ossia quelli che, lungi dall’essere reati finanziari o mafiosi o comunque gravi ed incompatibili con determinati ruoli istituzionali, siano stati volti all’affermazione anche solo dimostrativa di un qualche diritto. Ha condannato tutti quei tentativi di contrasto delle piccole illegalità, come quelle dei lavavetri o dei graffitari, che non seguano ma anticipino addirittura le vere illegalità, quelle che davvero danneggiano il nostro Paese. Ci ha parlato di come sia più sottoposto il Meridione, rispetto al Nord, a derive di illegalità diffusa, dettate da necessità anche primarie, quali un lavoro che quasi mai c’è. Infine, dopo averci dato appuntamento alla manifestazione di domani a Roma contro la precarietà (tanto per restare in tema), ha ringraziato gli organizzatori dell’iniziativa per il loro interesse verso due tematiche,lavoro e legalità, troppo spesso sacrificate e a cui non si riuscirà mai a dare lo spazio di cui c’è bisogno in un Paese e in un territorio come i nostri troppe volte e troppo recentemente ancora vittime dei loro esatti contrari: precarietà e mafia.

La serata si è conclusa con il conferimento di tre targhe attestanti l’impegno profuso nella lotta contro le mafie e in nome della legalità agli intervenuti Francesco Forgione, Leo Caroli e Michele Errico, presso il centro socio-culturale “Cento Passi”, l’associazione che deriva il suo nome da quello di Peppino Impastato, ragazzo e compagno che si immolò nella sua Cinisi e nella sua Sicilia contro il potere delle mafie, in nome dei suoi ideali.

In nome anche dei nostri ideali.

 

 

                                                           Raffaele Emiliano

Grande partecipazione all’iniziativa Antimafiaultima modifica: 2007-10-19T20:15:00+02:00da casadelpopoloff
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