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di Eleonora Forenza

Una intervista doppia, a testate unificate, il manifesto e la Repubblica, in questa torrida estate da basso impero: il nostro versatile aedo lancia, a dire il vero con una tempistica un po’ surreale, la sfida salvifica delle primarie, per uscire dal pantano della seconda repubblica. Le due interviste di Nichi Vendola propongono con tonalità diverse (a ciascuno il suo, il marketing è una scienza seria) la stessa tesi: per il pubblico “adulto” del manifesto non mancano i riferimenti a Melfi e Pomigliano e una differenziazione dalla analisi propostaci dalla lettera di Veltroni sulla sconfitta del 2008. Ma il senso delle due interviste è identico: Vendola si propone di «incarnare in progettualità», la «spinta innovativa» che sente «in Veltroni». Si propone di tradurre in «narrazione», o meglio di essere il narratore, di un compiuto progetto riformista. Di realizzare, cioè, in salsa euromediterranea, il sogno americano di Walter. Certo, «ci sono diversi e divaricati riformismi», e Vendola ne interpreta una variante meno moderata.
Non è un caso che la sfida delle primarie sia rivolta al Pd, e circoscritta nell’ambito di un Pd per entrambi, Vendola e Veltroni, onnicomprensivo, cioè votato a cancellare a suon di sbarramenti, o a cancellare sussumendolo, tutto quello che si trova alla sua sinistra. Poco importa che l’aedo sia convinto di poter sussumere nelle affascinanti spire della sua poesia la prosa del fallimento riformista, mentre rischia di essere il cantore di una storia non sua, cioè sembri essere sussunto da una narrazione altrui. Tra Nichi e Walter non c’è conflitto di interessi. Anzi.
Vendola sembra in grado di poter realizzare compiutamente il progetto veltroniano di piena relizzazione dalla seconda repubblica, bipolare e bipartitica e con venature presidenzialiste, attraverso una più radicale americanizzazione del sistema politico: il superamento del contributo dei partiti nella formazione della decisione democratica, in una ottica saldamente postideologica, quando non retoricamente anti-ideologica; una definitiva stabilizzazione di un sistema dell’alternanza (e, dunque, la necessità di cancellare chi si propone di rappresentare l’alternativa al sistema economico e politico); una sublimazione carismatica del conflitto sociale come surrogato di una sua semplice espunzione dal sistema politico. Una dilatazione parossistica del “ma anche”: diritti civili, ma anche Family day; Pomigliano, ma anche Marcegaglia e De Benedetti; il Pride ma anche Padre Pio.
Vendola, dunque, come evidente nella risposta indiretta a De Magistris, non si pensa come possibile leader di una sinistra unita, né di governo né di alternativa, perché semplicemente non pensa ad uno spazio autonomo di sogettivazione e ricostruzione della sinistra. Il progetto di Vendola non è quello di costruire una sinistra per uscire dal capitalismo in crisi, ma appunto, quello di essere il narratore del riformismo più moderno. Perché Vendola è già oltre l’idea di sinistra: Vendola si propone di rappresentare una interclassista “Italia migliore”.
Ecco perché relega elegantemente nell’iperuranio il ritorno ad un sistema proporzionale (per cui invece la Federazione della sinistra si batte) e si propone di giocare la partita con una legge elettorale, che oltre ad aver regalato l’Italia a Berlusconi, ha cancellato il pluralismo e soprattutto ha definitivamente reso il sistema istituzionale italiano impermeabile al conflitto sociale. Ed ecco perché il nemico da cancellare, da confinare tra la mucillagine dei partiti, e nell’oltretomba del Novecento, sono quelli brutti, sporchi e cattivi, che sostengono che oggi sia ancora più maturo il bisogno di comunismo: essi vengono dipinti nel “discorso della luce” tenuto al meeting della “fabbriche di Nichi” come chi «ha introiettato l’etica e l’estetica della sconfitta». “Che palle”, queste bandiere rosse che avvolgono il corpo agonizzante della sinistra comunista, esclama Vendola, con un linguaggio che forse vorrebbe essere giovanilistico e invece è semplicemente inelegante. E quanta paura dovrebbe provocare in un orecchio di sinistra questa retorica del “vincere”, della sinistra che vince… Non importa che provi a vincere diventando altro, cioè muoia compiendo definitivamente quella metamorfosi degenerativa che in Italia è iniziata col suicidio del Pci. Questi vecchi prigionieri dell’idea della democrazia come conflitto e partecipazione non “romperanno” ancora con la storia della personalizzazione della politica? Con l’idea che le convention siano saldamente costruite in un ottica postideologica, interclassista? Votate appunto a un’idea della democrazia easy, senza faticose assemblee, senza lo stress dei gruppi dirigenti, tanto votiamo alle primarie?
Poco importa che questo formidabile strumento di Opa sul centrosinistra si collochi in un’idea della politica anch’essa votata al compimento della parabola della seconda repubblica attraverso una definitiva cancellazione della democrazia dei partiti e delle ideologie.
Dunque, l’“Italia Migliore scende in campo”, “mette a Vendola”. Si libera dei pregiudizi ideologici: Fini non può essere un alleato stabile, ma un alleato sì. Così come “l’io Sud” della Poli Bortone rappresentava per Vendola nella prima legislatura pugliese una possibile chance per allargare una giunta colpita dalla questione morale.
Dunque la sinistra può anche scomparire, sussunta in un progetto “oltre la sinistra”. No, non citerò quello che diceva D’Alema, commentando “l’oltre la sinistra” di Adornato. E non farò nemmeno riferimento alle analogie fra l’anello che unisce il popolo e l’unto del Signore. Quelle davvero mi fanno troppo male. Sono comunista, e ho molto rispetto per le speranze dei compagni. Ovunque esse siano riposte.

Vendola, l’aedo del riformismoultima modifica: 2010-09-07T10:12:34+02:00da casadelpopoloff
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8 Thoughts on “Vendola, l’aedo del riformismo

  1. ELENCO DEI PEZZI DI MERD. NOSTRI EUROPARLAMENTARI CHE OGGI HANNO VOTATO LO SCEMPIO DELLA VIVISEZIONEVI AUGURO, DI TUTTO CUORE, DI NON CREPARE NEL PEGGIORE DEI MODI … MA DI VEDERE I VOSTRI AFFETTI PIU’ CARI…FIGLI, MOGLI, MARITI, FRATELLI E GENITORI… CONTORCERSI ALL’INFINITO IN ATROCI SOFFERENZE…E DI RESTARE Lì… IMPOTENTI… A GUARDARLI NEGLI OCCHI…MENTRE QUEGLI STESSI OCCHI CHE AMATE VI IMPLORANO DI MORIRE…PER ESSERE LIBERATI DA QUEL DOLORE…NON SIETE NEANCHE ESSERI UMANI… NON SIETE NEANCHE ESSERI…SOLO NULLITA’, SOLO ABORTI DELLA NATURA… 1 – Gabriele ALBERTINI ( PPE – PdL)2 – Magdi Cristiano ALLAM ( PPE – Io Amo l’Italia)3 – Roberta ANGELILLI ( PPE – PdL)4 – Antonello ANTINORO ( PPE – UDC)5 – Alfredo ANTONIOZZI ( PPE – PdL)6 – Pino ARLACCHI ( ALDE/ADLE – IdV)7 – Raffaele BALDASSARRE ( PPE – PdL)8 – Paolo BARTOLOZZI ( PPE – PdL)9 – Sergio BERLATO ( PPE – PdL)10 – Luigi BERLINGUER ( S&D – PD)11 – Mara BIZZOTTO ( EFD – Lega Nord)12 – Vito BONSIGNORE ( PPE – PdL)13 – Mario BORGHEZIO ( EFD – Lega Nord)14 – Antonio CANCIAN ( PPE – PdL)15 – Carlo CASINI ( PPE – UDC)16 – Sergio Gaetano COFFERATI ( S&D – PD)17 – Giovanni COLLINO ( PPE – PdL)18 – Lara COMI ( PPE – PdL)19 – Paolo DE CASTRO ( S&D – PD)20 – Luigi Ciriaco DE MITA ( PPE – UDC)21 – Herbert DORFMANN ( PPE – SVP)22 – Carlo FIDANZA ( PPE – PdL)23 – Lorenzo FONTANA ( EFD – Lega Nord)24 – Elisabetta GARDINI ( PPE – PdL)25 – Roberto GUALTIERI ( S&D – PD)26 – Salvatore IACOLINO ( PPE – PdL)27 – Vincenzo IOVINE ( ALDE/ADLE – IdV)28 – Giovanni LA VIA ( PPE – PdL)29 – Clemente MASTELLA ( PPE – UDE)30 – Barbara MATERA ( PPE – PdL)31 – Mario MAURO ( PPE – PdL)32 – Erminia MAZZONI ( PPE – PdL)33 – Claudio MORGANTI ( EFD – Lega Nord)34 – Alfredo PALLONE ( PPE – PdL)35 – Pier Antonio PANZERI ( S&D – PD)36 – Aldo PATRICIELLO ( PPE – PdL)37 – Mario PIRILLO ( S&D – PD)38 – Gianni PITTELLA ( S&D – PD)39 – Vittorio PRODI ( S&D – PD)40 – Fiorello PROVERA ( EFD – Lega Nord)41 – Licia RONZULLI ( PPE – PdL)42 – Oreste ROSSI ( EFD – Lega Nord)43 – Potito SALATTO ( PPE – PdL)44 – Matteo SALVINI ( EFD – Lega Nord)45 – Amalia SARTORI ( PPE – PdL)46 – David-Maria SASSOLI ( S&D – PD)47 – Giancarlo SCOTTÀ ( EFD – Lega Nord)48 – Marco SCURRIA ( PPE – PdL)49 – Sergio Paolo Francesco SILVESTRIS ( PPE – PdL)50 – Francesco Enrico SPERONI ( EFD – Lega Nord)51 – Salvatore TATARELLA ( PPE – PdL)52 – Iva ZANICCHI ( PPE – PdL)

  2. Un egiziano di 57 anni, clandestino da 30: Non ditelo a quelli della Lega altrimenti vanno in depressione. Loro che credono di avere sotto controllo l’immigrazione, ah ah ahUn egiziano di 57 anni, clandestino da 30, fermato già 26 volte, è stato arrestato dalla polizia locale. Gli agenti lo hanno fermato perché stava urinando contro una vettura e alla richiesta dei documenti si è rifiutato di mostrarli. Dopo un controllo in questura è così emerso che contro di lui ci sono due decreti di espulsione, l’ultimo emesso a Nuoro il 30 luglio scorso.L’immigrato, secondo quanto riferito dal vicesindaco e assessore alla sicurezza, Riccardo de Corato, è stato fermato per la prima volta a Roma nel 1980. Da allora è stato bloccato 26 volte, 15 delle quali per aver commesso reati legati allo spaccio di droga (reato per cui è finito in carcere nel 2005 e 2009), rapina, lesioni e aggressioni, e 11 per essere identificato.

  3. SIAMO ARRIVATI A PARAGONARE IL TRICOLORE AD UN PRESERVATIVO…ERI SERA A RADIO 24.IL PARA-GIORNALISTA DAVID PARENZO .TELELOMBARDIA, HA PARAGONATO IL TRICOLORE AD UN PRESERVATIVO….da ascoltare e diffondere ! BASTA ! BASTA ! BASTA !se abbiamo un minimodi orgoglio …di dignità ribelliamoci e non solo su Facebook…Allucinante lo pseudo-giornalista Parenzo che ride al fatto che lapolizia debba scortare il tricolore…fa piangere che gli ascoltatoriche intervengono dopo di me paragonano la bandiera italiana a quelladi una squadra di calcio giustificando così il fatto che i barbariverdi inveiscono contro cittadini che esibiscono il tricolore, questoè il link per ascoltare la trasmissionehttp://www.radio24.ilsole24ore.com/popup/player.php?filen….Se siamo arrivati a questo punto è grazie a politici pavidi e ipocriticome quelli che cantano l’inno nazionale con la mano sul cuore e siriempono la bocca di patriottismo, non dicendo mai nulla a fronte diuna forza politica palesemente razzista e secessionista, anzi ne sonopure alleati e chi è alleato con questi della lega ne è complice.lacolpa e di pensava che la lega fosse la costola della sinistra,massimimno dalema, e di quelli che non hanno fermato i padani quandoerano “piccoli” …se siamo arrivati a questo basso livello lodobbiamo anche ad un’informazione che strumentalmente banalizzava gliatteggiamenti o le dichiarazioni folli dei vari Bossi e Borghezio ecompagnia cantante…si sorrideva ai proclami razzisti deibarbari-verdi ed ora i barbari hanno VINTO!Solo uno scatto d’orgoglio …un miracolo può salvare dal baratro questo paese quì l’intervento ;http://www.youtube.com/watch?v=LbLXAJsYYK4

  4. Revocata onorificenza, Tanzi non è più Cavaliere.Berlusconi lo nomina Stalliere.

  5. Attenti al Trota. Altro che celtico, quello arriva da un meticciamento tra il padre e la sicula moglie di quest’ultimo. E volendo fare i pignoli direi che anche sul pedigree di papà Bossi ci sarebbe da discutere.Ma torniamo al trota:anche Michele, quello della pubblicità del Glen Grant ci direbbe “…cespo di capelli corvini arricciulati n’coppa a capa, profilo grecheggiante, sguardo alternativo. E’ nu scugnizz!!”Ho l’impressione che egli sia la somma di tutto il brutto del meridione e il brutto del nord.Quel dito medio che ogni tanto sfoggia… che è?Dimmi Aristide, che è quel dito medio?A chi vorrebbe rivolgerlo? Eh?A noi meridionali? All’Italia intera?Ma tu lo sai che se fossimo uno Stato forte non sarebbe consentito a costoro di calpestare la patria?Prevedo tante dita medie che dal sud risponderanno intelligentemente con i voti da sottrarre a chi permette di insultare il sud e l’Italia intera, stringendo alleanze con questi barbari.

  6. Scacco al Premier :RITORNA ANNOZEROgiovedì 23 settembre 2010 ore 21 rai2Si è interrotto il dialogo sulla giustizia tra gli ambasciatori di Fini e quelli di Berlusconi.Cosa succederà ora?Ospiti in studio Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera, Roberto Castelli della Lega Nord e il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro.PASSATEPAROLA!

  7. Lele Mora,pur di prenderlo nel “Kul..” da Corona,regalò allo stesso,in soli due anni,ben 2.000.000 di euro,centesimo più,centesimo meno.Ora,direte voi:”chi se ne frega? se gli prudeva così tanto il Kulo,cazzi suoi!”.E no,signori miei.Lele Mora,il berlusKazziano Lele Mora,ha precisato che “quei soldi” provenivano da “fatture false”.In parole più chiare:eravamo noi che pagavamo i suoi “giochini sessuali”.Ora attendo una sentenza equa.Ovvero,dopo il rimborso,con gli interessi,di quanto ci ha rubato spero che il giudice decreti che Lele Mora vada “impalato” 5 volte al giorno per un anno intero.E sì.Perché mai,come canta Battiato in Inneres Auge,dobbiamo pagare pure gli extra a quei rincoglioniti?@@@2)Mi dicono che SPQR non significa:”Sono porci quei romani”,come dice Bossi e come diceva un mio “fu amico”,sempre incazzato con i politici presenti a Roma.I romani dicono che S.P.Q.R é l’acronimo(cùsa l’é l’acronimo?) del latino “Senatus Populusque Romanus”,che viene tradotto in lingua italianpadaGna così:Il Senato e il popolo romano.Strano questa traduzione.La lettera “Q” presente nell’S.P.Q.R.dove l’hanno messa quei traduttori,non sarà finita anche lei nel “Qulo” di Lele Mora?###3)Bersani,il cantante Samuele Bersani,ha detto che non voterà più per il PD.Cambierà anche cognome?Cam.(L’inviato sempre assente)

  8. Stamattina, manifestazione degli studenti- Uno striscione riportava “docere non dolere” ma alla Gelmini chi glielo traduce?Studenti delle scuole medie, superiori e universitari, aderenti a varie sigle e movimenti, si mobilitano con manifestazioni in più di ottanta città italiane contro la riforma del ministro Gelmini. Gli organizzatori parlano di almeno 300mila giovani in strada. La protesta è sostenuta anche dal mondo del lavoro: un’ora di sciopero è indetta da Flc-Cgil, Unicobas manifesta insieme agli studenti e ai coordinamenti dei precari di tutta Italia. A Roma la manifestazione più importante, che si apre fin dall’alba: sorretti da alcuni ragazzi con una maschera da mimo, due striscioni sono piazzati davanti al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Più tardi giungono davanti al ministero in oltre 30mila, paralizzando il traffico in centro. Tensione a Milano tra studenti e polizia quando uno spezzone del corteo principale si stacca per raggiungere la Statale e improvvisare un’assemblea

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