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di Lidia Menapace

Da quando Berlusconi è sceso in campo Casini e Fini studiano da premier,
con due diverse ipotesi di rilancio della destra: Casini in un centro destra
alla democristiana, Fini nella nuova destra ‘liberale’ europea.

In ambedue le ipotesi non c’è posto per nessuna sinistra, nemmeno sotto
forma di sinistra moderata e bipolare o centrista.

In questo momento Fini segna un grande punto a favore. E conviene subito
esaminare come stanno le possibili alleanze, questo se si guarda alle mosse
di Fini e di Casini non nel giorno per giorno ma in prospettiva.

Fini riprende le memorie fasciste con Tremaglia e altri ma nella storia del
fascismo novecentesco; sembra piuttosto riferirsi a Bottai (scuola media
unificata) e alle correnti sociali del fascismo.

E’ laico ma molto ancorato al cattolicesimo dei valori nazionali. La
famiglia è un suo dichiarato valore e nella famiglia la sua compagna sembra
ricalcare le orme di Donna Assunta Almirante, molto bella, molto decorativa,
molto attiva nelle azioni benefiche alle spalle del marito.

Tuttavia nell’ipotesi di fini vi sono anche donne capaci di funzioni
politiche non da poco, ma rigorosamente di seconda fila o di appoggio.

Il terreno sul quale Fini sembra più sguarnito è ovviamente quello sindacale
e operaio, e forse questo lo indurrà a cercare di tenere un legame con
Bossi, verso il quale invece numerosi operai della cgil guardano e votano.

Casini a sua volta ha già un partito, può guardare con grande vicinanza alla
Cisl che è un sindacato importante e per quel tramite avere un rapporto
significativo con la confindustria e Marchionne.

Nel mondo cattolico non sembrano esservi alleanze di rilievo, perchè la
Binetti garantisce un legame solo con la destra cattolica più integralista.

La Confindustria per ora non dice nulla di significativo e bisognerà vedere
come si schiera Emma Marcegaglia e dall’altra parte Montezemolo.

Il papa non potrà schierarsi apertamente né per il laico Fini né per il
divorziato Casini. Però sembra spianare la strada a Fini levando rapidamente
di mezzo monsignor Marchetto sul tema dell’immigrazione e ricevendo il
presidente di Israele Perez, durante i colloqui del Medio Oriente con Obama.

Fini non si risparmia nemmeno sul terreno della politica estera attacchi al
ministro degli esteri per il suo servilismo verso Gheddafi e gli Usa.

Si potrebbe andare avanti nelle analisi e nelle previsioni, senza nemmeno
citare mai né di Pietro né il Pd.

Fini arriva addirittura a usare la condanna antistalinista contro
Berlusconi.

Se occorreva una prova che una sinistra timida, riformista, senza fisionomia
e tutta a ricasco delle pratiche leaderistiche della destra le lascia
l’intero scenario della politica il discorso di Fini a Mirabello funziona da
show down di proporzioni amplissime.

E, come volevasi dimostrare in un ragionamento di stringente logica
matematica, la sinistra se non recupera nel pensiero, nelle pratiche, nei
linguaggio e nelle procedure una fisionomia alternativa e antagonistica è
destinata all’esaurimento e alla lenta (non si sa quanto) estinzione.

Lo show down di Finiultima modifica: 2010-09-07T09:40:23+02:00da casadelpopoloff
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6 Thoughts on “Lo show down di Fini

  1. Sono stanco delle rivoluzioni pacifiche. E’ come andare armati di una fionda contro una portaerei. Questa gentaglia si permette di definire squadristi delle persone comuni che, portate all’esasperazione dalla violenza quotidiana fatta di espropriazione del nostro futuro a favore della casta, ritengono opportuno contestare questo sistema marcio con poco più che dei fischi o degli insulti. Ricordo come negli anni ’70 davanti alle piazze stracolme di gente incazzata, alle assemblee di un sindacato realmente credibile e non dei pagliacci servi del potere che non fanno altro che ripeterci che dobbiamo accontentarci altrimenti “il faraone” di turno chiude baracca e burattini e va a sfruttare gente in paesi ancor più illiberali del nostro, anche il mondo politico aveva un po’ più di rispetto o se non altro un po’ più di paura del cittadino. Il grande merito dello psiconano è quello di aver addormentato le coscienze di tutti noi con un mondo virtuale propostoci dalle sue televisioni, fatto di Grande Fratello e di Amici (i suoi), mentre illustri giornalisti del nostro tempo come Emilio Fede e Mario Giordano si incaricavano di disinformare le masse dando costante priorità a notizie di secondo piano. Vorrei ancora sapere se tutti i grandi professori che dichiaravano l’assoluta ininfluenza dei mass media al servizio di Truffolo sul successo della sua coalizione sono ancora daccordo con le loro affermazioni dopo gli ostracismi contro Beppe, Biagi, Luttazzi, Sabina Guzzanti, ecc… e tutte le allucinanti campagne persecutorie finanziate con i nostri soldi a cui abbiamo dovuto assistere ogni volta che qualcuno iniziava a rappresentare una minaccia per lui ed i suoi “compagni di merende”. Pensate ai grandi valori di cui si riempie quotidianamente la bocca questo individuo e ricordate cosa ha permesso ed ordinato di fare a Vittorio Zerbino Feltri nei confronti della madre dei suoi figli, Veronica, trattata da “Velina Ingrata” ed esposta nuda in prima pagina. Ancora non basta?!

  2. ..tre quarti dei leghisti hanno origini campane ….calabresi … siciliane….pugliesi….Il presidente del Piemonte ha radici pugliesi «Sono uno di voi, sono di San Severo e chiedo il vostro aiuto…».MERIDIONALI !!!!! non comprate PIU’ preservativi CINESI !!!!!…visto che danni avete fatto ????

  3. MERITOCRAZIA LEGHISTA: Perchè renzo bossi deve guadagnare 12 mila euro al mese?Eh gia,il piccolo ignorante,bocciato 3 volte,di casa Bossi fa il portaborse in europa per la modica cifra di 12.000 euro al mese!Quindi il messaggio che da la Lega Nord e'”Puoi studiare per tutta la vita e prendere 110 e lode,ma non vali un ***** se non sei raccomandato”!!!Alla faccia della meritocrazia e di tutti i precari e disoccupati italiani.per chi non lo sapesse è stato nominato membro di un osservatorio x l’expo 2015

  4. Il francese Le Monde ha cercato di spiegare ai suoi lettori quanto sia difficile, in Italia, “vivere senza Berlusconi”: Si può boicottare Berlusconi, vivere senza Berlusconi? Occorre dire che l’impresa non è facile. Se è facile denunciare l’onnipresenza del suo impero nell’economia italiana, è più difficile sottrarsene. Prendiamo il caso di un anti-Berlusconi puro e duro che, per niente al mondo vorrebbe contribuire al suo arricchimento. Chiamiamolo Signor Rossi. Per la televisione, è abbastanza semplice, il Signor Rossi dovrà evitare i tre canali del “Cavaliere” (Canale Cinque, Italia Uno e Rete Quattro). Il sacrificio non è enorme considerata la mediocrità dei programmi. Tuttavia dovrà usare con parsimonia le emittenti statali: la maggior parte dei suoi dirigenti è stata nominata dal capo del governo. Al cinema il Signor Rossi non andrà a vedere i film prodotti da Mediaset o distribuiti da Medusa. Per la stampa, eviterà “Il Giornale”, diretto dal fratello di Silvio Berlusconi. Il Signor Rossi farà a meno del settimanale Panorama, così come di una quarantina di riviste. In seguito la cosa si complica. Al Signor Rossi servirà l’attenzione minuziosa di un vegetariano che dà la caccia ai grassi animali. La Fininvest infatti possiede partecipazioni in due società italiane, Unicredit e Generali, che sono tra i più grandi investitori italiani. A cascata, queste partecipazioni collocano la Fininvest nel cuore dell’economia e dell’industria del Paese. Qualche esempio: se il Signor Rossi deve cambiare i pneumatici della sua auto o il proprio materasso, dovrà escludere la Pirelli. Per un conto bancario eviterà [il gruppo] Intesa San Paolo, di fatto la più grande banca al dettaglio italiana. Se prende l’autostrada, eviterà la tratta Milano Torino. Da amante del calcio, rinuncerà alle partite del Milan, di cui Berlusconi è proprietario e presidente. Si capisce così che la vita senza Berlusconi non è cosa facile in Italia.

  5. Questa è la volta buona che Feltri lo radiano per sempre dall’Albo dei giornalisti. Pubblicò false notizie già con Di Pietro e Boffo, in entrambi i casi fu costretto a chiedere pubblicamente scusa. Ora con Fini. Ora scatta la radiazione

  6. Poi uno ti chiede perché sei comunista?Mi sembra di ritornare bambino,di quando ci riunivamo per andare a giocare a pallone, perché solo il pallone si possedeva,poi arrivavano i bambini di famiglie più agiate e attiravano l’attenzione di tutti con i loro giochi costosi e stupefacenti,il kubo di rubik, hoooooooooo!!!!!Graziella la bicicletta pieghevole, hooooooooo!!!!!!!Il mangiadischi, Hoooooooooooooo!!!!!La pista elettrica, Hoooooooooooo!!!!!!!Poi uno ti chiede perché sei comunista.

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