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di Tiziano Tussi

su Liberazione

Un altro arresto istituzionale alla politica della destra italiana, posizione rivendicata da Berlusconi proprio in questi giorni, in conferenze stampa e passaggi televisivi vari. Quindi non più centro-destra ma decisamente e solo destra. Mi pare significativo. Ma la destra che è al potere forse non capisce bene cosa sia l’equilibrio dei poteri che in una normale democrazia democratico-borghese regge le sorti dello stato. Così come per Brunetta, le cui norme anti fannulloni, almeno in parte, sono state cancellate da un pronunciamento del tribunale in fattispecie quelle riguardanti l’organizzazione ed il controllo delle malattie dei lavoratori del pubblico impiego, ad esempio della scuola, che avrebbero dovuto osservare fasce di presenza in casa, praticamente per quasi tutta la giornata, diversamente dalle condizioni precedenti che le prevedevano per sole quattro ore. Il tribunale ha dato torto a Brunetta e tutto è ritornato come prima. Dopo la bocciatura del lodo Alfano – tutti giudici comunisti e Napolitano anche, quindi se lui ci metteva una buona parola … – arriva la Gelmini, con una circolare respinta dal Tar del Lazio. Di questo passo non sarà l’ultima ricusazione. Se il buon senso ed il senso dello stato non sorreggono la destra ne vedremo altre. In quest’ultimo caso la questione riguarda una corretta compilazione delle liste per l’attribuzione delle supplenze: il precariato scolastico insomma. Già blandito, ma sostanzialmente in parte minima, per il corrente anno scolastico, con stipendi promessi in assenza di lavoro o quasi – ma non ci sono in primavera le elezioni amministrative regionali? E non è stata la Lombardia dell’astuto e pio Formigoni ad accettare subito tale strampalato piano? – il mare magnum del precariato si è visto pure intorbidito con norme insulse che avrebbero dovuto facilitare la possibilità di lavoro per gli autoctoni. La Gelmini è di Bergamo, che vuole dire Lega Lombarda e la Lega è in questo momento l’ispiratrice della politica governativa. Bella ispiratrice si potrebbe dire. Bella no, ma è l’unica forma ideologica di politica che questa compagine governativa di nani e ballerine – Craxi docet – si può permettere. L’unico scambio possibile con la sua base, anche con quella del Pdl. Cosa hanno da proporre di loro gli uomini di pensiero della compagine berlusconiana ai propri elettori: ideologicamente nulla! Ed allora la Lega giunge sempre in soccorso. Loro un pensiero organico, anche se becero, l’hanno. La natura aborre il vuoto – diceva il divino Aristotele – e là dove vi è un vuoto di idee, idee esistenti, anche se orribili, si installano. Possibile che le teste d’uovo del Pdl non lo capiscano. Possibile non lo capiscano anche i post fascisti, che non si sentono di proporre neppure più la politica populista fascista, o similare. Berlusconi oltre alla reiterazione della sua forza economia e fisica – l’uomo è nato nel 1936 – non ha. Perciò anche la norma per i precari, che stiamo sottolineando, doveva salvare il nord rispetto al sud, affamato, pasticcione ed affollato di precari. Ma tant’è. Fino a quando siamo un paese unitario e nazionale – sarà da ridere, nelle scuole l’anno prossimo per l’anniversario dei centocinquant’anni dell’unità d’Italia, cosa succederà? – occorre pensare a questo livello. Certo, molti sono i problemi delle università italiane che sformano laureati in sovrapproduzione – sembrerebbe – per le esigenze della scuola, ai livelli inferiori – e qui lasciamo perder la volontà, sbandierata, dallo stesso ministro di aumentare il numero dei laureati. L’ultima statistica internazionale ce lo conferma, con la prima università italiana, a Roma, ben oltre il centesimo posto: e quelle del meridione dove sono? Problemi ce ne sono, ma la domanda è: vogliamo cercare di risolversi oppure vogliamo mettere pezze padane al tutto? Per risolvere veramente qualcosa si dovrebbe prendere di petto l’insulsa divisione universitaria attuale del tre più due, si dovrebbe verificare quante baronie e familismo c’è negli atenei; verificare la pienezza dei titoli dati; cercare di capire cosa vuole il territorio da quelle università; perciò allargare il tiro. Insomma qualsiasi problema affronti ci si accorge subito che l’Italia è marcia. Domanda retorica: questo governo vuole arrivare alla fine di una filiera problematica o continuare a blaterare e fare teatro, per di più scadente. Nel secondo caso, mantenendo un bassissimo profilo di conoscenze, può mantenersi al potere, ma certo non arriverà mai a fare anche solo ciò che declama – largo all’eccellenza, premiare i virtuosi (con che soldi?), mandare a casa (quale) i fannulloni, dare un futuro (ammesso che Berlusconi e soci sappiamo cosa sia) alle giovani generazioni ecc. ecc. Anche il caso Gelmini- Tar del Lazio per le graduatorie dei precari è un segnale di tanta pochezza. Non si può governare in spregio ai pesi e contrappesi istituzionali nazionali. Nel modo che vediamo fare forse si può uscire gloriosi e sublimi da un’assemblea di condominio. Forse.

Un governo di incompetenti che segue le pulsioni della Legaultima modifica: 2009-10-12T19:04:54+02:00da casadelpopoloff
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11 Thoughts on “Un governo di incompetenti che segue le pulsioni della Lega

  1. La Corte dei Conti boccia lo scudo: Misura incerta a rischio conti pubblici………..se non rientrano i soldi dei mafiosi o illegali c’è crisi!!!!Uno stato dei conti pubblici «in notevole peggioramento». Che risente soprattutto della «dinamica particolarmente negativa delle entrate». È la fotografia dei conti pubblici italiani scattata da Banca d’Italia. Secondo via Nazionale, «sui conti pubblici pesa l’incertezza ancora elevata riguardo ai tempi e all’intensità della ripresa ciclica».Nel bollettino trimestrale – si legge che il debito pubblico, secondo il quadro programmatico del governo, dopo un picco del 117,3% nel 2010 diminuirebbe di circa 1,5 punti l’anno e, al termine dell’orizzonte di programmazione, risulterebbe comunque superiore di oltre nove punti rispetto al livello del 2007.Le entrate tributarie in nove mesi sono diminuite del 3,2% rispetto al corrispondente periodo del 2008. Che significa 9 miliardi in meno nelle casse dello Stato. Secondo il bollettino economico trimestrale della Banca d’Italia, l’andamento delle entrate è in larga parte spiegato dalla contrazione del gettito delle imposte indirette (-5,5%), in particolare dell’Iva (-9,5%), mentre la riduzione delle imposte dirette è stata più contenuta (-1,4%).Per la Banca d’Italia, il forte calo dell’Ires e dell’Irpef versata in autotassazione è stato sostanzialmente compensato dagli introiti delle imposte sostitutive una tantum introdotte dal decreto legge 185. La dinamica fortemente negativa dell’Ires e dell’Irpef versata in autotassazione troverà prevedibilmente conferma in occasione del versamento della seconda rata di acconto a novembre.Non basta, il presidente della Corte dei Conti, Tulli Lazzaro, davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato avverte: «Il ricorso a forme di copertura tuttora indefinite, come lo scudo fiscale, o dagli esiti incerti, come la lotta all’evasione e all’elusione fiscale, ripropone una questione più volte sollevata: il rischio di coprire maggiori spese o minori entrate strutturali con maggior gettito frutto di quantificazioni ex ante inadeguate e poco trasparenti e non verificabili a consuntivo».

  2. Opposti estremismi, da Berlusconi alle brigate rivoluzionarie. Ma c’è chi resisteUn clima torbido, veleni sparsi a piene mani nei palazzi delle Istituzioni dalla maggioranza di destra che governa, volgari e pretestuosi attacchi al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale, ora accusata da Berlusconi di aver aperto la “caccia al premier”, grilletto premuto da parte dei giornali di proprietà del capo del governo, contro personaggi scomodi, che non chinano il capo di fronte al nuovo “Dux”, “santo subito” e, al tempo stesso, “papi”, per le amiche e le escort di Palazzo Grazioli e Villa Certosa.Ma, in controtendenza, ci sono anche segnali chiari di resistenza, di volontà di respingere gli attacchi alla Costituzione che il premier vuole, di fatto, abolire nelle parti più importanti, di far prevalere quel paese che è civile, non ha niente a vedere con il razzismo, respinge la violenza, si batte per le libertà, i diritti, la dignità delle persone, di qualunque razza e di qualunque colore.Le grandi manifestazioni per i diritti e le libertàIn poche settimane registriamo tre grandi eventi: la straordinaria manifestazione di Piazza del Popolo, per la libertà dell’informazione, perno della democrazia, lo sciopero e le manifestazioni dei metalmeccanici per salvaguardare i principali diritti dei lavoratori, quello della contrattazione, e il corteo che ha invaso strade e piazze della Capitale contro il razzismo. E’ in questo clima, di resistenza aperta al fascismo bianco , all’autoritarismo berlusconiano che, puntualmente, è scattato il ritorno di fiamma di “brigate rivoluzionarie combattenti per il comunismo”, che minacciano il presidente del Consiglio, Bossi e Fini. Girano, tornano indietro le lancette della storia, per scenari già visti, trame oscure, per gettare il paese nel caos, lacerare la democrazia.Del resto era stato lo stesso Berlusconi a usare la parola “ rivoluzione” per definire la volontà di smantellamento della Costituzione. Tornano gli “opposti estremismi” . A questo ci fanno pensare le campagne del Giornale che affianca il premier nelle sue incursioni contro le Istituzioni democratiche, con a ruota Libero, anche se declassato nell’armata della Banda Berluscotti. Ed ora anche Canale 5 protagonista di un episodio, il pedinamento con le telecamere, di un giudice che ha avuto l’ardire di emettere sentenza di condanna per la Fininvest. Si è cercato di ridicolizzarlo andando a guardare il colore dei suoi calzini per poi attaccare gli organismi della Magistratura che l’ha promosso, come era suo diritto stante le attuali leggi. Promozione decisa ben prima della sentenza sul Lodo Mondadori.La stampa internazionale: in Italia democrazia a rischioUn clima torbido per vicende come quella di cui l’Italia è messa sotto accusa da un grande giornale quale è il Times. I nostri “servizi” avrebbero pagato i talebani per evitare attacchi ai militari italiani. Naturalmente sdegno di Berlusconi, del ministro Frattini, della destra: negano il fatto. Fanno presente che anche altri governi, come quello francese, la stessa Nato, esponenti afgani non hanno avuto notizie. Certo, se la difesa del governo è rappresentata dal fatto che i governanti di altri paesi militarmente impegnati in Afghanistan non hanno “notizie”, è davvero ben debole. Nel caso i nostri “servizi” avessero pagato, avrebbero forse redatto un comunicato stampa?E’ certo che i talebani non rilasciano ricevute fiscali o fatture Iva da scalare nella denuncia dei redditi. Su questo versante il governo balbetta. Eppure gli “amici” di Berlusconi dovrebbero avergli insegnato qualcosa in materia, visto che si chiamano Putin , ex capo del Kgb sovietico. E Gheddafi, un dittatore crudele che non è secondo a nessuno in questo campo. E Bush con le prigioni di Guantanamo specializzate in torture per strappare confessioni. Il ministro Frattini annuncia querele contro il Times che, però, conferma le accuse. Si può avvalere di avvocati dello Stato come quello che aveva annunciato che se la Corte Costituzionale avesse bocciato la legge Alfano sarebbe stato un disastro perché Berlusconi avrebbe potuto dimettersi. Di legali di “sua proprietà” che fanno parte del Pdl, come Ghedini e Pecorella. All’annuncio non è ancora seguito un atto concreto, perlomeno non ci risulta. Hanno colto pienamente la gravità della situazione i giornali stranieri, europei, americani, asiatici, africani, di tutto il mondo insomma. Il racconto puntuale, giorno dopo giorno, degli exploit di Berlusconi, da quelli festaioli fino al proclama lanciato per sovvertire i valori fondanti della nostra Costituzione. Non è gossip, pettegolezzo, non è segno di anti italianità, come ai tempi del fascismo, ricordiamo la perfida Albione. Al contrario è l’espressione di una preoccupazione che ha ragione di essere: che nel cuore dell’Europa si instauri un regime antidemocratico, autoritario. In Italia ci sono le forze per battere questo tentativo: c’è una opposizione che si va ricostruendo nelle strade e nelle piazze. Ha bisogno di incontrare una altrettanto forte opposizione politica: la questione sociale e la questione democratica, Ma questo incontro non sembra ancora essere “ravvicinato”. E questo è un guaio.

  3. Le 10 domande che la lega faceva a Berlusconi 11 anni fa 1) Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l’intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma, nel ’68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabella Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 lire. Dopo l’acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l’area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.2) Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8 miliardi di oggi. Fonte Istat). Il 22 luglio 1975 – un anno dopo – la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi (14 miliardi di oggi. Fonte Istat). Anche in questo caso, che è solo l’esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega, signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dall’orribile odore.3) Il 2 febbraio 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un’altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa, con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo da emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Nell’arco di nemmeno tre anni, una sua società forte di un capitale di 20 milioni, appunto Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per 100 il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signor Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.4) Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo-costituita Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l’impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi così proprio in quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre ’74, rispondeva al nome Immobiliare San Martino Spa, «forte» di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell’Utri, il suo «segretario». Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un’altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?5) Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, venti milioni di capitale, che l’11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L’8 giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei venti milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi (81 miliardi di oggi). Il 26 gennaio 1979 le due «Fininvest» si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?6) Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni, quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo e Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid.?7) E’ universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col «mattone» per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l’Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro Retesicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto, neo-socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta, che nel 1979 non è un «pentito», è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?8) E’ certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell’Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società, 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell’Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3. Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel ’76 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima «Cantieri Riuniti Milanesi Spa». Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì i 988 milioni (5 miliardi d’oggi) per quest’ennesima iniezione di soldi?9) Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l’Immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società che possiede beni immobiliari pregiatissimi in Sardegna, l’anno successivo – era il 1978 – aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all’Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda – ville e terreni – il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.10) Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato – vedi l’acquisto dell’attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio – la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid., ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi dalla cosca dei Madonia, e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a 20 anni di reclusione. Ebbene, la transazione per l’acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

  4. Da quando è stato fatto oggetto di attenzione da parte del governo il gruppo su Facebook ‘Uccidiamo Berlusconi’, gli iscritti sono passati da 150 mila a 180 mila. 30 mila nuovi aderenti in poche ore!Invito tutti ad iscrivervi. E’ naturalmente una goliardata e l’unica intenzione pericolosa è la sua strumentalizzazione. Però il dimostrare che tutto questo sostegno di cui il premier si vanta di avere non esiste, mi piace assai. Aderite numerosi!Pace e Bene

  5. LE due anime del governo: un “partito della spesa” e un “partito del rigore”. Inutile dire che il Paese avrebbe bisogno di ben altro. Non serve vendere illusioni o proteggere i ricchi dalla crisi. Gli scontri a cui abbiamo assistito in questi giorni tra i ministri del governo Berlusconi sono stati interpretati come segnali della esistenza di due anime nel governo: un “partito della spesa” e un “partito del rigore”. In realtà la contesa è più complessa e vede un conflitto tra uno schieramento appiattito sulle posizioni di Confindustria e un altro schieramento che cerca dinamiche aggregative più complesse, anche interclassiste, mettendo insieme gli interessi della piccola borghesia settentrionale e quelli dei lavoratori. La Lega Nord e in buona misura Tremonti si collocano in questo secondo orizzonte. Certo, sono costretti a qualche salto mortale logico e propagandistico. Qualche contraddizione, infatti, c’è se Tremonti dopo avere nel 2003 sostenuto l’approvazione della legge 30 oggi esalta le virtù del “posto fisso”. E qualche altra contraddizione viene fuori se lo stesso Tremonti dopo avere attaccato le regole di Maastricht può essere annoverato oggi tra i ministri dell’economia europei più fedeli a quelle regole.Naturalmente Tremonti potrebbe difendersi, sottolineando che la sua politica economica rigorista ha permesso di tenere sostanzialmente sotto controllo i conti pubblici e in particolare il deteriorarsi dei rapporti deficit/pil e debito/pil, che altrove sono peggiorati in maniera più vistosa che da noi, a causa della crisi. Ma la realtà è che il contenimento della spesa che Tremonti propone non aiuta il rilancio del sistema economico. Insomma, Tremonti pratica prudenza, rigore e tanto attendismo, nella speranza che sia il resto del mondo a ripartire trainando con sé le nostre esportazioni. Una politica di rigore inaccettabile, anche se certo ben pochi vorrebbero vestire i panni di un ministro che comunque qualche rischio di trovarsi al cospetto di un attacco speculativo contro i titoli pubblici pure lo corre.Dall’altro lato del governo la politica proposta è delle più insulse. I ministri confindustriali chiedono infatti di allentare il rigore di bilancio nella maniera peggiore: quella del taglio alle imposte che gravano sulle imprese e in generale della contrazione dei costi di produzione. Come se non fosse ormai dimostrato che il taglio del cuneo fiscale è stata, tra tutte, la più inutile azione dell’ultimo governo Prodi.Inutile dire che il Paese avrebbe bisogno di ben altro. Non serve vendere illusioni o proteggere i ricchi dalla crisi. Occorrerebbe piuttosto una politica espansiva fondata sul sostegno dei redditi da lavoro tramite una politica fiscale nuovamente progressiva e sul sostegno della occupazione attraverso investimenti pubblici ecologicamente sostenibili nelle infrastrutture materiali e immateriali.

  6. Facebook dopo la morteIl tema non è facile da affrontare. Eppure è utile farlo, perchè Internet e i social network sono ormai parte integrante di tutta la nostra vita. La domanda che si è posto lo staff di Facebook è la seguente: quando una persona cara viene a mancare, cosa succede al suo profilo? Il tema non è affatto frivolo, né tanto meno offensivo per chi conserva il ricordo di una persona scomparsa. La domanda appare inevitabile: In Italia sono oltre dieci milioni gli iscritti al social network e in vari episodi di cronaca è stata raccontata la vita di una persona scomparsa, e l’affetto dei suoi cari, anche tramite i messaggi lasciati sulla pagina personale: senza regole tale situazione può prestarsi ad intollerabili abusi.La decisione di Facebook, in questo senso, appare saggia ed equilibrata. Né da notizia sul blog FB, Max Kelly, che racconta come siano arrivati a questa decisione dopo la scomparsa, in un incidente stradale, di un collega appena entrato nel team di Facebook: “Abbiamo pensato di dare l’opportunità, a chi lo vorrà, di ‘memorizzazione’ un profilo – scrive Kelly – La bacheca diventerà un luogo dove potranno essere salvati e condivisi tutti i ricordi che ci legano a chi ci ha lasciato. Quando un account viene ‘memorizzato’ – aggiunge – tutte le informazioni sensibili (come aggiornamenti di status e informazioni di contatto) vengono eliminate e nessuno che non sia autorizzato dalla famiglia, o dagli amici che la famiglia indica, potrà visualizzare il profilo e lasciare un ricordo”. Gli utenti si dicono d’accordo con questa decisione. Ma non manca qualche critica. “L’ultima cosa che mi verrebbe in mente dopo un lutto è di avvertire FB” è il commento di un utente.

  7. transgender: “Il primo che scrive una riga fuori posto lo trascino in tribunale” Maurizio GasparriSpero non tirandolo per i tacchi a spillo….comunque figurati cara fattucchiera se vado a pensare male di te, era ovvio che trovandoti in prossimità di un circolo non riuscissi a trovarne l’ingresso.Del resto con quello strabismo che ti ritrovi non riusciresti manco a trovare l’ingresso di Montecitorio se non ti accompagnassero direttamente con l’auto blu gentilmente pagata dai tuoi umili sudditi che in cambio manco possono mandarti affanculo….anche perchè, diGiamolo… ci sei già andato di tua sponte.

  8. CHE SCHIFO !Non so se avete capito l’antifona: Considerato che di accorciare di più i tempi nei tre gradi di giudizio non è possibile,poichè anche esponenti della maggioranza non sono d’accordo;Considerato che un alleato prezioso come Fini ha risposto picche a Berlusconi ed ha parlato di reintrodurre l’istituto della immunità parlamentare;Visto tutto questo il Minzolini al servizio del Berlusca, pagato con i nostri soldi,riprende il discorso dell’immunità parlamentare solo per i deputati,creando il giusto sostrato culturale.In questo progetto saranno d’accordo quelli del PD ed i sodali del PDL.Meglio di così per il Cavaliere non poteva andare.Certo i suoi amici e gli amici degli amici di Dell’Utri faranno un bordello,forse ci scapperà anche qualche morto eccellente,però non si poteva abdicare di fronte alla sovranità dello Stato.Certo la cosa non ci riempie di gioia se gente come il cavaliere, Mastella ed altri la faranno ancora una volta franca,tra i due mali,noi popolo,saremo contenti di averne il minore.

  9. Ipse dixit (Berlusconi) sei giorni fa: “c’è un diffuso ottimismo tra le imprese”……. oggi la sua Mondadori annuncia 600 licenziamenti ………. BUFFONE!!!!!!!!!! “I contatti con il mondo delle imprese e dei commercianti mi fanno dire che c’è un diffuso ottimismo”. Ipse dixit (Berlusconi) sei giorni fa. Oggi un’importante azienda fa sapere di un piano di ristrutturazione che, da qui al 2011, porterà ad una riduzione d’organico del 21%, pari a 600 posti di lavoro. Quell’azienda è Mondadori.

  10. OKNOTIZIE è VIVO E LOTTA INSIEME A NOI !!!!!!!Nel marasma di queste ore fra CULI E CATENE, ASSASSINI PER BENE etc etc, danno il senso di una comunità di donne e di uomini che a dispetto di tutto e quasi contro ogni logica spende tempo, voglia ed energia per fare informazione, tra minacce di abbaandoni e scontri tra komunistelli e antifascisti io ancora mi diverto e continuero’ a postare e a leggere le vostre notizie e anche le vostre caxxate.

  11. a bhe come ho visto la testa del sito ho subito deciso che vi metterò nel fanculatoio dei patetici dei caschi neutri senza niente in testa tutte chiacchere e bandierine

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