2c09c1311724006c39a9de73f452d4f2.jpg“RIFIUTI s.p.a.”

La ditta “RIFIUTI s.p.a.” è lieta di presentarvi un nuovo prodotto.

Avete problemi coi vostri rifiuti industriali, pericolosi o speciali? Non sapete dove gettarli? Volete risparmiare su smaltimento e stoccaggio?

Noi abbiamo quello che fa per voi.

Abbiamo progettato per voi una nuova discarica. Voi direte: ma è come tutte le altre!

E invece no! Sembra una comune discarica, e invece ci potete gettare di tutto.

Di qualsiasi cosa vi vorrete liberare, la nostra discarica è il posto che fa per voi.

Non perdetevi questa incredibile offerta.

Per le prime dieci chiamate riceverete anche due frigoriferi rotti, un materasso lacero e una lastra di amianto. Potrete così cominciare a divertirvi già da ora.

Ho deciso di presentarlo così il problema delle discariche in Italia, in maniera un po’ scherzosa e ironica.

Dietro il sorriso si cela, però, la triste verità di una situazione, di un dato di fatto.

La proliferazione, la cattiva gestione e l’utilizzo non idoneo delle discariche sono alcune tra le questioni più attuali. Valga come esempio quello che si è venuto a creare a Francavilla: le discariche, la loro gestione fuori da ogni regola, le proteste dei cittadini, il Comitato Cittadino “Ambiente e Territorio”. Insieme a Francavilla altre realtà sono interessate dalla stessa emergenza, dalla vicina Grottaglie ai più lontani paesi campani, dove la situazione è addirittura catastrofica.

Un dato statistico risalta più d’ogni altro: sono quattro le regioni che da sole si dividono l’onere di assorbire quasi la metà del totale nazionale di reati ambientali, tra cui principalmente, appunto, quelli riguardanti i rifiuti. Per una strana coincidenza queste quattro regioni si trovano tutte a sud: Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Ci vedete altre coincidenze? Si: sono esattamente le quattro regioni a presenza mafiosa. Puro caso?

Si stima che i rifiuti fatti sparire nel nulla equivalgono a una montagna grande quanto il Gran Sasso.

Vuol dire che anche noi al sud abbiamo finalmente un grande rilievo, un promontorio, una vetta insomma. Peccato che sia una grande, alta e putrida montagna di merda.

Un vero e proprio contropotere, insomma, in grado di intervenire in maniera devastante su vaste aree del territorio. E’ il sitema dell’ecomafia. E’ l’emergenza ambientale che incombe da tempo sul nostro paese. Quelli più noti attraverso i vari mezzi d’informazione sono solo i casi più eclatanti, rispetto a tante altre realtà cresciute all’ombra di condizionamenti economico-sociali di diversa natura, da quelli industriali a quelli imposti dalla criminalità organizzata.

Le tipologie dell’illecito ambientale hanno subìto con gli anni varie modifiche. Si è passati dalle grandi discariche abusive ad un sistema basato sugli interramenti non visibili e sull’abbandono incontrollato dei rifiuti in aree e strutture preventivamente individuate. Oggi i traffici dei rifiuti seguono procedure più complesse che controllano tutta la fase del trasporto e dello stoccaggio, previa falsificazione dei documenti.

E’ questo il vero reato di “devastazione e saccheggio” tanto in voga ultimamente. A compierlo non sono dei manifestanti, sono soltanto dei criminali. A subirlo non è altro che il nostro territorio, il nostro ambiente. È la nostra terra ad essere quotidianamente devastata e saccheggiata. A guadagnarci sono solo le organizzazioni criminali.

Altre ricerche ancora mettono in risalto le conseguenze sulla nostra salute: uno studio fatto in Campania conferma che lo smaltimento abusivo dei rifiuti causa un aumento della mortalità del 9-12% e dell’ 84% di malformazioni.

Basta così? Possiamo ritenere di avere buoni motivi per lottare contro questo scempio?

Francavilla è un tassello di questo enorme puzzle illegale, oppure siamo un caso a parte?

Raffaele Emiliano

 

RIFIUTI s.p.a.ultima modifica: 2007-11-20T21:20:00+01:00da casadelpopoloff
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6 Thoughts on “RIFIUTI s.p.a.

  1. “LA MAFIA é UNA MONTAGNA DI MERDA” peppino impastato

  2. Amiamo San Marzano, non costringeteci ad andare viaLettera aperta dei bambini di San Marzano Cresce di giorno in giorno la preoccupazione in merito all’ampliamento della discarica sita in località Caprarica. Ancor più allarmati sono i bambini che in una lettera aperta sono intervenuti manifestando il proprio dissenso con l’intento di ricevere una risposta concreta.Cari adulti,- si legge nella lettera – noi siamo i bambini di San Marzano e vogliamo comunicare a tutti che ci sono delle persone che hanno dimenticato che noi bambini abbiamo il diritto di vivere una vita sana. Forse non tutti sapete che vicino al nostro paese hanno localizzato una discarica di rifiuti industriali. Questi rifiuti inquineranno il nostro paese e presto,se non vogliamo diventare bambini tossici,saremo costretti ad andarcene. Ma noi non vogliamo lasciare il nostro paese,noi amiamo San Marzano,qui siamo nati,stiamo crescendo,abbiamo i nostri amici e ci siamo affezionati ai nostri luoghi,in questa terra ci sono i nostri cuori. Per questi motivi chiediamo ai grandi che governano di lasciare pulito il nostro paese. Certo non chiediamo di spostare la discarica in un altro paese,perchè non vogliamo rovinare la vita di altri bambini. Vi proponiamo,invece,di cercare un posto isolato lontano dai paesi abitati e di costruire magari un luogo sigillato senza finestre dove rinchiudere tutti i rifiuti,oppure di mandarli nello spazio contro il sole dove potrebbero bruciare. Per noi bambini che vogliamo rispettare l’ambiente è importante l’aiuto di voi adulti, perchè sappiamo che farete il possibile per rispettare i nostri diritti. I BAMBINI DI SAN MARZANO !!!Il comitato contro la discarica di san Marzano aderisce alla vostra manifestazione del 24

  3. Il 24 novembre prossimo, a Francavilla Fontana, in piazza Dante alle ore 18.00, mobilitazione cittadina e non solo.Chiunque abbia a cuore le sorti del territorio deve unirsi alla protesta popolare e rivendicare il diritto di decidere e di difendere l’ambiente e la salute pubblica da una disseminazione selvaggia di discariche.Siete tutti invitatati ad una grande festa di piazza, nella quale tra vino, castagne e “pizzica salentina” urleremo pacificamente il nostro diritto al rispetto delle persone e dell’ambiente, il rispetto delle regole e delle leggi.Occorre ristabilire l’equilibrio della democrazia, in cui a decidere è la gente.Il Comitato Cittadino “Ambiente e Territorio”invita la città di Francavilla Fontana e le città limitrofead unirsi per far sentire una voce univoca ed inequivocabile“Mo’ basta”!È fondamentale la presenza e la partecipazione di tutti!l Comitato Cittadino“Ambiente e Territorio”Francavilla Fontana

  4. messaggio prova

  5. mercoledì 21 novembre 2007 Finalmente la proposta di Legge popolare per regolamentare lo smaltimento dei “Rifiuti Speciali” provenienti da altre Regioni è stata approvata dal Consiglio Regionale ed è già in vigore. Per la prima volta nella storia della Regione Puglia i cittadini fanno una proposta di Legge e raccolgono oltre 16.ooo firme per la sua approvazione. individuando le discariche più vicine ai luoghi di produzione. Occorre continuare su questa strada e mantenere alta l’attenzione perchè ora potrebbe esserci il rischio che la Corte Costituzionale la rigetti. Adesso è il momemento che l’esperienza fatta in Puglia venga ripetuta da altre Regioni per estendere questa Norma(che recepisce una Direttiva Europea)all’intero Paese. Pertanto vi invito a girare la Legge, che vi ho allegato, a tutti i vostri amici e conoscienti fuori dalla Regione Puglia invitandoli a ripercorrere lo stesso iter che abbiamo seguito noi con i Comitati dell’area Jonica.Questo è una straordinario esempio di democrazia partecipata messa in pratica dai cittadini. MILLE GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato con la loro firma e la loro partecipazione!

  6. Alla logica dei “doni” dell’Enel opponiamo la cultura dei DirittiL’Enel ha reagito ai nostri rilievi affermando tautoligamente che «un dono è pur sempre un dono … ed è segno di stima e di attenzione ad una comunità» Rileviamo al riguardo che il contributo finanziario elargito dall’Enel per il restauro della Cattedrale non è un dono e cioè un qualcosa dato per spirito di generosità e liberalità senza l’attesa di vantaggiose contropartite. Si tratta invece di un atto chiaramente finalizzato alla promozione pubblicitaria dell’immagine di una società interessata localmente a procurare consenso ad un modo quantitativo e qualitativo di produrre energia elettrica che è contrastato dalle istituzioni locali. Istituzioni che, insieme ad un vasto movimento d’opinione, chiedono invano da anni una drastica riduzione dell’impiego del carbone oltre all’adozione di tecniche produttive idonee a migliorare l’efficienza dell’impianto riducendo l’inquinamento.L’Enel quindi vuol far passare per liberalità la pubblicità e fa strumentalmente riferimento ad alcune parole pronunciate durante la cerimonia dal Sindaco di Brindisi il quale ha giustamente sottolineato il messaggio di speranza riveniente dalla restituzione alla città della Cattedrale e del teatro, sentimento da noi pienamente condiviso. Ciò che invece non possiamo accettare è che l’Enel possa menar vanto di aver contribuito alla “restituzione” alla città di questi due simboli specialmente nel momento in cui tale società resta chiusa a tutte le preoccupate istanze della comunità in difesa della salute dei cittadini ed anche, in questi ultimi tempi, a tutte le ragioni degli agricoltori privati del loro reddito.Su questi problemi avevamo posto all’Enel alcuni interrogativi rimasti però senza risposta ed elusi con una valanga di parole che nulla dicono e tutto cercano di confondere. Alla logica dei “doni” noi contrapponiamo la cultura dei diritti e soprattutto del diritto alla salute definito “fondamentale” dalla Carta Costituzionale. Ed è per questo che, ritenendo di interpretare uno stato d’animo non certo minoritario, confermiamo il rifiuto di accettare i cosiddetti doni da parte di soggetti che si pongono in aperto contrasto con le scelte della nostra comunità.Brindisi, 20 novembre 2007 Michele Di Schiena, Enrico Favuzzi, Doretto Marinazzo, Fabio Protopapa, Giorgio Sciarra

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