La foto che circola in rete del capogruppo al Senato del M5S che dorme è

assai significativa. È un simbolo che parla di più di mille analisi. Essa ci dice che per il Movimento di Grillo sta cambiando tutto. Hanno costruito il loro consenso nella lotta contro la Kasta, ma dal 25 febbraio anche loro sono Kasta. Hanno raccolto voti da elettori delusi di destra e di sinistra sulla base di una opzione contro tutta la “politica” e i partiti. Ma dal 25 febbraio questo non è più sufficiente perché anche loro sono la “politica” e con le loro scelte possono decidere di farle prendere un corso piuttosto che un altro. Sarà molto interessante vedere cosa produrranno queste contraddizioni. Sarebbe ancor più interessante che quando esploderanno vi fosse una sinistra di alternativa pronta e credibile per raccoglierne i frutti. Diamoci da fare per costruirla!

Claudio Grassi

In relazione alle querele per diffamazione avanzate dal consigliere regionale 

Curto e dall’on Vitali, nei confronti di Antonio de Franco, si 

esprime preoccupazione  per l’uso inappropriato della denuncia penale quale atto politico.

 E’ evidente come i due autorevoli politici  francavillesi intendano in realtà 

intimorire una opinione pubblica che pian piano tenta di liberarsi da 

condizionamenti e sta prendendo il gusto di informarsi direttamente dalla rete con tutti i diversi strumenti che vi sono.

 

Pertanto STIGMATIZZIAMO il tentativo di zittire i cittadini colpendone uno, 

Antonio De Franco per “educare” cento.

 Rifondazione Comunista intende chiedere Loro, anziché fare querele

a raffica, di confrontarsi e 

discutere su ciò che hanno fatto e hanno rappresentato per l’intero territorio,  e per la città di Francavilla Fontana

Ebbene, non sarà il caso di chiedersi se è stato fatto proprio tutto il 

possibile per evitare la diffusione della criminalità? 

E questo, ed altri, chiarimenti come li possiamo fare compiutamente se non con  il confronto ma anche con lo scontro politico di chi ha detenuto la responsabilità

del potere proprio in questi anni?

 

Emanuele Modugno segretario provinciale prc Brindisi

Adesso hanno dato l’incarico a Bersani. Grillo come condizione per fare l’accordo non ha chiesto la disdetta del fiscal compact (45 miliardi) o la patrimoniale sulle grandi ricchezze (20 miliardi) ma una serie di tagli sui costi della politica (per me condivisibili ma del valore di meno di un miliardo). Berlusconi è invece disponibile a tenere su Bersani purché faccia una trattativa sul Presidente della Repubblica. A questo punto o salta tutto e torniamo alle elezioni o rischiamo di aver un governo di di super stabilizzazione moderata che fa un bel po’ di danni. L’unica soluzione vera al di la del teatrino politico è la ripresa delle lotte sulle questioni sociali perché da queste forze politiche – Grillo compreso – sulle questioni di fondo non c’è nessuna intenzione di provare a mordere.

Paolo Ferrero



di Piobbichi Francesco

Si dirà che Cipro è ben poca cosa, si dirà che il voto del parlamento di Cipro non mette in discusisone l’impianto delle politiche di austerity in Europa. Diranno questo ed altro, e lo diranno sostanzialmente per banalizzare il primo calcio nel culo alle banche della MErkel ed alla BCE. Un calcio che arriva con il voto unanime di un parlamento sovrano. Certo è che se Cipro fosse grande come la Spagna o come l’ITalia qualcuno ai piani alti tremerebbe per davvero.  Draghi sarebbe svenuto se una cosa delgenere fosse successa da noi. E non sarebbe stato solo lui ma anche i vertici del FMI e gran parte degli speculatori di mezzo mondo. Nel voto del parlamento di Cipro, cosa che in pochi in questo paese sanno, è stato determinante l’atteggiamento del Partito Comunista cipriota che dall’opposizione e con il sentimento popolare di indignazione dalla propria parte è ruscito a mettere in seria difficoltà il partito di maggioranza che ha dovuto rimangiarsi il piano di austerità e votare contro il piano del Governo. I nostri compagni hanno giocato di tattica, hanno mediato, e hanno fatto una piccola grande rivoluzione. Ora la palla passa di nuovo alla BCE che si trova a dover fare una proposta di mediazione rispetto al piano di aiuti,  e dovra scegliere se far incancrenire la crisi oppure mediare con un popolo di un piccolo grande paese che non è disposto a subire il ricatto dell’austerity. Cosa concretamente accadrà comunque si vedrà nelle prossime ore, certo è che i piani sono saltati. Sorprende che In Italia, paese che più di tutti in Europa sarà costretto a massacrare il proprio popolo in nome del Fiscal Compact nessuno commenti positivamente il voto cipriota mettendolo al centro del dibattito politico. Il M5S che potrebbe giocarsi una partita serissima chiedendo a Bersani and Company di discutere della disdetta unilaterale del Fiscal Compact andando a vedere le carte dei progressisti resta in silenzio. Invece di incalzare Bersani su questo, proponendo un governo di scopo che si misuri su questo terreno Grillo preferisce concentrarsi in queste ore sulle caramelle dei parlamentari facendo a gara sui costi della politica. Una gara che paradossalmente Grillo sta perdendo dato che Bersani ha capito benissimo che il miglior modo per disattivare i Grillini è accogliere le loro proposte rispetto alla casta.  Proposte, sia chiaro, che reputo giuste, ma incredibilmente al ribasso rispetto alla portata del voto che Grillo ed il suo movimento hanno avuto. Grillo ha insomma una forza ed una potenza politica che potrebe innescare una discussione dirompente in Italia ed in Europa, so benissimo che Bersani difficilmente accetterà questo schema e non potrà mai  formare un Governo che abbia come primo punto la rottura del piano di austerity che ha ratificato qualche mese fa.  Una proposta del genere però metterebbe il PDsel in seria difficoltà rispetto alla propria base ed aprirebbe spazio per i movimenti sociali che si muovono contro l’austerity. Se il M5s non esercita adesso, sui punti seri che riguardano il futuro di questo paese la propria forza è perchè non gli regge la pompa. E’ perchè alla fine preferisce stare dentro il meccanismo mediatico del sono tutti uguali invece che mettere una chiave inglese negli ingranaggi dell’austerity. Si lo so, Grillo deve rispettare il volere della rete, allora chieda alla rete cosa ne pensa del Fiscal Compact, il treno per metterlo in discussione in parlamento sta passando in queste ore, e non è detto che ne ripassi un altro.

Mario Monti e Nichi Vendola
Hanno fatto una campagna elettorale finto-antagonistica. Il Governatore Vendola ha modificato l’assetto della Giunta regionale Pugliese; oltre ai diversi cambi di deleghe, ci sembra significativa l’esclusione dell’Ass. Campese del PRC e il contemporaneo ingresso di Leo Di Gioia , eletto con il PDL poi transitato in FLI e approdato a Scelta Civica di Monti.

 

di fabio sebastiani

Dopo 48 ore, c’e’ gia’ aria da resa dei conti nel Movimento 5 Stelle. Il senatore Giuseppe Vacciano mette sul tavolo le sue dimissioni. E’ lui uno dei ‘dissidenti’, in tutto una decina, che hanno votato Pietro Grasso per la presidenza del Senato, in dissenso dal gruppo. E’ lui uno di quelli che dovra’ ”trarne le dovute conseguenze”, come ha chiesto senza mezzi termini Beppe Grillo.

Sul blog di Grillo, piu’ di diecimila commenti testimoniano il dibattito che infervora la base. I messaggi piu’ votati sono quelli che contestano la linea del ‘capo’: ”Che fai, li cacci?”. E c’e’ anche chi denuncia che lo staff del blog cancellerebbe alcuni commenti piu’ scomodi.

Intanto, Pier Luigi Bersani, rinfrancato dall’esito positivo della ‘mossa del cavallo’ e’ determinato a continuare su quella strada anche nella formazione del Governo. L’idea e’ quella di ripetere lo schema delle Camere, ideando una compagine con profili di novita’ e fatta di nomi spendibili anche di fronte all’opinione pubblica. Bersani continuera’ a battere sulla chiave del ”cambiamento” (non a caso da’ dei ”vecchi leninisti” ai ‘grillini’).

Alessandro Di Battista, neodeputato grillino, non condivide le critiche della base del M5S dopo il caso sul voto al Senato per Grasso e dalla sua pagina Fb anticipa: “Ragazzi, errori ne faremo, siamo umani (lo siete anche voi) quindi d’accordo, ‘siate duri, ma senza perdere la tenerezza’”. La sua è una fotografia molto fedele della difficile situazione in cui si è venuto a trovare il movimento dopo l’elezione dei due presidenti di Camera e Senato.
Di Battista non gradisce le stoccate a “Beppe”: “Definire ‘esempio dittatoriale’ il post nel quale in modo duro (giustamente) invita al rispetto di alcune regole che abbiamo accettato liberamente e’ una stronzata megagalattica (scusate il turpiloquio ma a volte solo certe parole rendo l’idea). Le regole del codice comportamentale io le ho accettate perche’ lecondivido, non per rimediare una poltrona. Le condividevo da cittadino elettore e le condivido ancor di piu’ da cittadino eletto. Si puo’ discutere sulle scelte che vengon prese miliardi di ore, per carita’, (per questo rispetto il pianto dei nostri senatori, per me un pianto bellissimo) ma quel che non si puo’ discutere nel 5 Stelle – rivendica – e’ la sovranita’ popolare”. E la tanto sbandierata sovranità popolare stavolta sembra vada in tutt’altra direzione.
“Noi siamo portavoce e basta e i cittadini devono conoscere per filo e per segno quel che succede nelle istituzioni. E’ vero, umanamente – sottolinea – c’e’ differenza tra Grasso e Schifani (per lo meno per me c’e’) ma c’e’ molta piu’ differenza tra quel che vogliamo costruire con questo meraviglioso progetto a 5 Stelle e quello che invece costruiremo se non verranno rispettate le regole e se ragioneremo con la logoca del ‘meno peggio'”.

La questione dovrebbe essere affrontata in un’assemblea congiunta di Camera e Senato ‘tra oggi e domani. Se gli eletti lo decideranno a maggioranza, si potra’ sottoporre l’espulsione dal M5S dei ‘dissidenti’ a un voto on-line dei militanti: lo prevede il codice di comportamento, che afferma che non si puo’ votare in dissenso dal gruppo. Ma anche se cio’ non avverra’, il messaggio lanciato da Grillo (e Casaleggio) dal blog vale come avvertimento: niente scherzi, perche’ ora si votera’ per il governo e la presidenza della Repubblica. E il M5S si gioca la sua stessa esistenza.

”Non faremo accordi con nessuno”, scrive Francesco Molinari, che a Grillo ricorda piccato che c’e’ una differenza tra il voto per le cariche istituzionali e quello per quelle politiche: ”Meno reazioni isteriche e piu’ fiducia!”.

Se glielo chiederanno il “reo confesso” Giuseppe Vacciano, funzionario della Banca d’Italia, lascera’ il posto al primo dei non eletti. Se espulso, non passera’ al gruppo Misto, assicura: non si vendera’ agli altri partiti. Messi sotto pressione, alcuni senatori si affrettano a precisare che loro hanno votato scheda bianca e chiedono ai ‘colpevoli’ di farsi avanti. Qualcuno pero’ non intende confessare il suo voto a Grasso e tantomeno dimettersi. Anzi, provano a sostenere che alla fine si era deciso per la liberta’ di coscienza, ma il capogruppo Vito Crimi smentisce: ”La linea era scheda bianca o nulla, ma se qualcuno ha voluto votare secondo coscienza non mi sento di crocifiggerlo”.

Foto: La conferenza organizzativa ed il consiglio direttivo del circolo di rifondazione comunista, Ernesto che Guevara di Francavilla Fontana, dopo aver preso contezza del risultato elettorale delle recenti ed ultime consultazioni politiche, analizzato e interpretato il voto e la volonta' degli italiani, al fine di dare concretezza ad una esigenza di cambiamento e coerenza responsabile che dovrebbe accomunare tutte le forze della sinistra , alla luce anche del mortificante messaggio ed esempio di illegalita' che i politici locali continuano a trasmettere , ha votato alla unanimita' ,  la elezione a segretario cittadino del prc di Francavilla Fontana dell'avv. Stefano Voccoli . tanto si rendeva necessario ed indifferibile anche in vista delle prossime ed imminenti consultazioni amministrative, per consentire una aggregazione di forze e movimenti giovani capaci di opporsi ai partiti della destra.IL DIRETTIVO E LA SEGRETERIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

La conferenza organizzativa ed il consiglio direttivo del circolo di rifondazione comunista, Ernesto che Guevara di Francavilla Fontana, dopo aver preso contezza del risultato elettorale delle recenti ed ultime consultazioni politiche, analizzato e interpretato il voto e la volonta’ degli italiani, al fine di dare concretezza ad una esigenza di cambiamento e coerenza responsabile che dovrebbe accomunare tutte le forze della sinistra , alla luce anche del mortificante messaggio ed esempio di illegalita’ che i politici locali continuano a trasmettere , ha votato alla unanimita’ ,  la elezione a segretario cittadino del prc di Francavilla Fontana dell’avv. Stefano Voccoli . tanto si rendeva necessario ed indifferibile anche in vista delle prossime ed imminenti consultazioni amministrative, per consentire una aggregazione di forze e movimenti giovani capaci di opporsi ai partiti della destra.

 

IL DIRETTIVO E LA SEGRETERIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

 

BRINDISI – La procura di Brindisi ha avviato un’inchiesta per falsità in scrittura privata relativamente allo svolgimento delle primarie del centrosinistra per la scelta dei candidati al Parlamento. Titolare del fascicolo, partito da un esposto di uno dei candidati di Sel, è il procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi che ha delegato la Digos di procedere con l’attività investigativa.

Sono già state ascoltate nei giorni scorsi diverse persone che risultano incluse negli elenchi dei votanti nei comuni nei quali, secondo l’ esposto presentato dal candidato Franco Colizzi, sarebbero emerse anomalie. Colizzi aveva presentato il proprio resoconto dei fatti dapprima ai vertici pugliesi di Sinistra ecologia e libertà, per poi girarlo anche alla procura della Repubblica. Chiedeva una «verifica puntuale degli elenchi di votazione controfirmati dagli elettori» e la valutazione di eventuali «errori, omissioni o alterazioni».

Il riferimento, in particolare, era al risultato conseguito dal consigliere regionale Toni Matarrelli, il più votato in provincia di Brindisi, secondo in tutta la Puglia (tra gli uomini) con 4.656 preferenze. Colizzi rilevava «gravi incongruità e rilevanti anomalie nei loro valori numerici in diversi Comuni, sia rispetto al numero complessivo degli effettivi votanti che rispetto al numero di preferenze conseguite dai due candidati della Provincia di Brindisi, Francesco Colizzi e Toni Matarrelli». In particolare il riferimento è agli esiti delle consultazioni nei comuni brindisini di Oria, Francavilla Fontana, Mesagne e Torre Santa Susanna.