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Finita la sbronza da campagna elettorale e ripresi i normali ritmi di vita dopo i gravi problemi intestinali seguiti all’esito del voto, le nostre menti possono finalmente mettere in fila due pensieri in libertà.

È giunta l’ora di fare un breve riepilogo di quel che è stato. Questa piovosa fine di giugno ci abbandona infatti portandosi con sé un bel po’ di tragedie.

Evito di trattare il tema “Francavilla”. La ferita è infatti ancora recente e non è mia intenzione ridestare un dolore appena sopito. Peraltro credo che quella sulla nostra città sia una discussione di basso profilo e per nulla interessante, dal momento che grossa parte della cittadinanza non la condividerebbe a giudicare dal più che mai generoso riscontro ricevuto dai vincitori del torneo elettorale. Mi sforzo pertanto di rispettare la volontà maggioritaria, senza scalfire l’orgoglio di tale scelta.

Spostando lo sguardo sul campo nazionale, si conclude un mese di vergogna per il Presidente del Consiglio Berlusconi alle prese con la propria virilità. Un mese in cui le prime pagine dei giornali sono state quasi esclusivamente occupate dalle vicende intime e private del capo, dalle sue cene e dai suoi inviti; un mese in cui non si è parlato d’altro, un mese in cui in Italia è sembrato esistere solo questo problema a giudicare anche dalle critiche monotematiche lanciate dai banchi dell’opposizione. La crisi è ormai lontana, l’economia gira, in città le ronde ci fan dormire tranquilli e al mare si sta bene. Se non fosse per gli ormoni del premier staremmo davvero bene…

E poi ci sono i drammi vicini e lontani, le sempre più numerose storie di povertà tra i nostri connazionali e le rivolte represse in un bagno di sangue lontano da noi. C’è l’urlo disperato del giovane iraniano che protesta contro un regime totalitario, un urlo amplificato a dovere dal sistema mediatico internazionale pur con tutte le difficoltà imposte dalla censura di Teheran;  c’è però anche l’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale davanti al colpo di Stato dei militari in Honduras, c’è il silenzio colpevole del sistema dell’informazione e dei nostri notiziari nazionali, per i quali risulta assai più significativa la misteriosa morte di un cantante poco soddisfatto dal colore della propria pelle.

Ora tocca a luglio stupirci, tocca a questo caldo mese segnare altre date. Visti i precedenti di giugno non c’è molto da sperare, tanto più che nel nuovo mese ci sarà un importante appuntamento, degno delle più grandi sorprese.

Sappiamo che a L’Aquila sarà ospitato tra pochi giorni il G8; sappiamo che questa città distrutta dalla natura e già dimenticata dal governo italiano, riceverà con tutta la cortesia del caso i padroni del mondo, coloro che hanno in pugno le sorti di questo gioco chiamato Terra. L’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sarà puntata a poche centinaia di metri dalle macerie, a pochi passi dal dolore di chi ha perso parenti e amici, casa e futuro. Il vero sciacallaggio comincerà tra pochi giorni e a rendersene autori non saranno diseredati o ladri improvvisati, bensì sciacalli con la patente, quella dell’attuale esecutivo.

Uomini in divisa difenderanno poi il potere e le sue ineluttabili decisioni; un grosso quantitativo di forze dell’ordine sarà impiegato per tutelare la voce di otto uomini in giacca e cravatta contro l’urlo rabbioso del resto del mondo. Chissà se questa volta saranno più docili, chissà se il diritto di manifestare il nostro dissenso implicherà ancora una volta il rischio di farci del male.

Il trattato di Schengen è stato sospeso per meglio controllare il flusso di uomini e donne in arrivo nel nostro Paese. Non esiste però alcuna dogana per i nostri pensieri e per la nostra rabbia; nessuno sarà in grado di bloccare il nostro dissenso e la nostra memoria. Quella memoria che tra pochi giorni riconsegnerà a una data il ricordo vivo di un ragazzo morto, il volto del giovane Carlo Giuliani, ammazzato da uno Stato a guardia del proprio potere.

Tra macerie e dolorosi ricordi ancora vivi, questo G8 non sentirà certamente il bisogno di uno scenario più autentico e appropriato.

E a luglio la “suspance” ci sarà davvero…

 

Raffaele Emiliano

Bollettino mensile.ultima modifica: 2009-06-30T13:58:00+02:00da casadelpopoloff
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18 Thoughts on “Bollettino mensile.

  1. 20 LUGLIO IN MEMORIA DI CARLO GIULIANI SCIOPERO NON ACCENDIAMO LA TV

  2. Poche chiacchiere, è successo questo:al COMUNE du Francavilla fontana:1. PDL e UDC (ex AN) hanno mantenuto le stesse percentuali del 20062. il PD e la sinistra si sono suicidati mantenendosi separati, -10% rispetto al 20063. l’unica fazione che ha mantenuto la COERENZA è stata quella di Della Corte, giacché UDC ha raccatto quati tutti gli ex AN, il PD ha rifiutato l’apparentamento, ma di fatto al ballottaggio ha votato UDC, la sinistra ha proclamato l’astensione, ma di fatto nel ballotaggio ha votato PDL.Cosa ci aspetta?Niente di nuovo, sono lo stesso sindaco e quasi lo stesso consiglio che abbiamo avuto per 15 anni… forse l’asssenza del Sen. Curto dal governo può non ostacolare qualche decisione… il problema più grande rimane quello del bilancio e dei debiti enormi che sono lì ad aspettare… e non consentiranno di prendere decisioni importanti.alla PROVINCIA di Brindisi:1. Ferrarese vince grazie alla forza della sua figura, alle liste personali e allo spostamento dell’UDC da destra a sinistra2. Rispetto al 2004 l’UDC prende -3% , PD -12%, la sinistra e il PDL tengono3. sul carro di Ferrarese salgono prima e dopo la vittoria diversi riciclati e opportunisticosa ci aspetta?Le questioni in provincia sono tante: rigassificatore, Nucleare, Rifiuti, Ambiente. Occorre prendere delle decisioni al più presto, vista la scarsa intraprendenza del consiglio provinciale precedente, proclami a parte. Chissà se la compagine avrà le palle e la compattezza per affrontare decisa gli argomenti, oppure ognuno venderà il proprio voto al miglior offerente…Per quanto riguarda il “laboratorio” che ha vinto in provincia di Brindisi e Taranto e perso a Lecce e in altre parti d’Italia, probabilmente verrà di nuovo D’Alema a imporre al candidatura alla regione (la Poli?)… ignorando che con Vendola sono risuciti a coalizzarsi, vincere e ad imporre una grossa novità al governo regionale.il PD, i cui iscritti ormai sono un apparato peggio del vecchio PCI, è destinato ad avere un ruolo sempre più sfumato e residuale, a favore dei soggetti politici che ne cannibalizeranno le incertezze e il suo spostamento verso il centro.Le tanto decantate primarie che hanno portato l’entusiasmo della partecipazione della “base”, saranno ritenute dai cervelloni di partito uno strumento obsoleto e inefficace, portando all’ennesima spaccatura del fronte.Buona camicia a tutti…

  3. Inchiesta di Bari. Vendola nei guai, fa dimettere tutti gli assessori della Regione Puglia Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regionali di rimettere il mandato nelle sue mani. Lo ha annunciato poco fa lo stesso Vendola ai giornalisti, motivando la decisione e affermando che “è legata a fatti politici nuovi» (riferendosi ai risultati elettorali) e «fatti indirettamente politici” (la necessità di una questione morale che deriva dalle inchieste in corso).Ha poi proseguito: “La sovrapposizione dei due fatti è sotto gli occhi di tutti”. La richiesta del governatore della Puglia giunge in seguito a un’inchiesta della procura di Bari – coordinata dal pm Desirée Digeronimo – in cui si ipotizza un intreccio tra politica e affari nella fornitura di prodotti e servizi sanitari.Intanto il direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino, è stata sospesa in via cautelare dalla giunta regionale pugliese dall’incarico. Lo ha confermato l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, nel corso di una conferenza stampa. Sempre oggi Vendola, di ritorno da una visita istituzionale in Canada, ha incontrato gli assessori Fiore e Introna, lo stesso direttore generale Lea Cosentino e il responsabile dell’ufficio legale Nicola Colaianni.

  4. Rimango esterefatto della facilità, con la quale persone di sinistra ricordano Peppino Impastato e parlano di un laboratorio politico con il partito di Totò Cuffaro. In politica ritengo che la decenza abbia un limite.

  5. @francesco:non è il partito di Cuffaro e nemmeno quello di Berlusconi che mi indigna, esistono per salvaguardare gli interessi di qualcuno ed è giusto che così sia. La questione “Peppino Impastato” viene utilizzata da quasi tutti quelli che si fingono onesti, perchè citare una “vittima” significa toccare la sensibilità di qualcuno. Ma quel qualcuno, dov’era e a cosa pensava quando a protestare con tutti i mezze c’erano sempre le stesse persone che additavano ed urlavano contro la criminalità e le ingiustizie?A questo punto, mi sento di penalizzare non solo chi sostiene il laboratorio politico, ma bensì tutta quella gente che si sente protetta a convenienza dal clientelismo, con i “favori” che manco gli vengono fatti a volte che sostituiscono le finalità per cui ci si dovrebbe legare ad una corrente politica.Gli operai, i manovali, gli impiegati, ecc, che hanno da salvarguardare i propri interessi, perchè mai si affiancano a dei partiti che gli fanno Leggi a proprio sfavore? Chiedo a tutti i simpatizzanti degli attuali capitalisti italiani: Vi rendete conto che VOI pagate le tasse di chi portate su una “pianta di mano”? Come intendete far vivere la vostra “prole” in futuro, se le condizioni continuano a peggiorare grazie alla classe politica e sempre le stesse persone che andate a votare? E’ più importante avere subito un posto di lavoro precario o la salvaguardia e la sicurezza dei vostri figli che possano ricevere una giusta istruzione perchè è un loro diritto? Ma ci state pensando che a breve passeremo anche noi quell’esperienze che si è vissuta a Napoli e a Palermo riguardo alla MMUNNEZZA?

  6. FRANCAVILLA: Svelati i volti della giunta Della CorteFRANCAVILLA|Varata nel comizio di ringraziamento, tenutosi ieri sera in piazza Dante, la giunta Della Corte.Otto poltrone così distribuite: cinque al Pdl, una a “La Destra”, una alla “Puglia Prima di Tutto”, uno, come da impegno preso in campagna elettorale, ad una personalità esterna. E la personalità esterna è una donna: la giovane architetto Roberta Lopalco, cui è andata la delega all’urbanistica. A digiuno di assessorati la Democrazia Cristiana. A Mimmo Bungaro – il più suffragato del Pdl secondo nella classifica generale alle spalle di Euprepio Curto – va la carica di vice-sindaco e le deleghe alle Politiche Sociali, Turismo e Spettacolo.Bungaro, è stato assessore con delega alla Cultura, Pubblica istruzione, Sport, Biblioteca e Spettacolo sia nelle passate giunte Della Corte, sia in quella Marinotti. Nel suo curriculum politico anche la guida di An prima dello scioglimento nel PdL. A Romeo Lippolis (PdL), presidente del consiglio comunale nell’ultimo mandato di Della Corte, la delicata delega al Bilancio e Programmazione Economica. Vincenzo Bellanova riprende, dopo la parentesi commissariale, la guida dell’assessorato cui fu preposto nel 2006 da Giuseppe Marinotti, ovvero quello relativo al Personale.Un altro veterano della politica locale torna alla guida della città, si tratta dell’ingegnere Mimmo Ammaturo(Pdl) cui Della Corte ha affidato un settore di grande rilevanza: i Lavori Pubblici. Ammaturo è stato sindaco della città dal 1977 al 1983, nonché presidente del Consiglio Comunale nella seconda metà degli anni novanta, quando Della Corte era sindaco.All’Agricoltura, Attività Produttive e Contenziosi una new entry: il giovane avvocato Antonio Andrisano (PdL); a trentatrè anni arriva per lui la prima esperienza politica, e arriva con u ruolo di primo piano, un posto in giunta. Un ritorno a Palazzo di Città anche per Mimmo Indirli, un passato da consigliere comunale dal 1996 al 2006 e la presidenza del Consiglio Comunale. Per lui ora la carica assessorile, delega ai Servizi Cimiteriali ed al Verde Pubblico. È una prima volta in giunta quella di Francesco Fumagalli, in quota a La Destra. Dopo avere ricoperto, nell’amministrazione Marinotti, il ruolo di vice-presidente dell’assise e quello di presidente della Commissione Bilancio, e dopo avere in passato retto la presidenza dell’allora Alleanza Nazionale, Fumagalli è chiamato ora a dirigere l’assessorato all’Ambiente, Ecologia, Polizia municipale, Innovazione tecnologia ed Informatizzazione. Per lui anche la delega al randagismo.

  7. La nuova Costituzione Italiana -Art. 1. L’Italia era una Repubblica democratica, ora fondata sul gossip e sugli intrallazzi di corte……….La sovranità appartiene alla casta, che la esercita nelle forme e nei limiti delle leggi che si è fatta apposta per inchiappettare il popolo coglione nel migliore dei modi.Art. 2.La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell casta, sia come singolo delinquente sia nelle formazioni mafiose o massoniche, ove si svolge la sua personalità, e assolutamente non richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, che sono cazzi solo del popolino.Art. 3.Col cazzo che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica promuovere ostacoli di ordine economico e sociale, che limitino di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.Art. 4.Con la cippa che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il “dovere” di svolgere, indipendentemente dalle proprie possibilità e dalla propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della casta, anche se sottopagato e non garantito, altrimenti viene prelevato dalle ronde e portato a villa certosa, denudato, legato a uno dei duemila ficus, ed esposto alla derisione delle veline e zoccolone varie.Art. 5.Noi siamo la casta, e voi non siete un caxxo!BUONGIORNO, SBULLONATO POPOLO DI SUDDITI.

  8. che ne pensate dell’apertura in corso umberto di Casa Pound?

  9. Mario conosci per caso il promotore/responsabile?

  10. IL nostro pensiero:”Fichettini inamidati tutti turgidi e induriti vanno per la strada tutti fieri ed impettiti si sentono virili atletici e puristi sono merda secca al sole sono luridi fascisti”il responsabile è un fascio della fam. di geronimoFASCI MERDA!!FASCI MERDA!!FASCI MERDA!!FASCI MERDA!!FASCI MERDA!!FASCI MERDA!!

  11. LE 10 PAROLE USATE DALLE DONNE!!Descrizione: 1) BENE: questa e’ la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz’ora. 5 minuti e’ solo 5 minuti se ti ha dato 5 minuti per guardare la partita o giocare alla playstationprima di uscire o di fare qualsiasi altra cosa insieme.3) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa… e dovreste stare all’erta.Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in BENE (vedi punto 1).4) FAI PURE: e’ una sfida, non un permesso. Non lo fare.5) SOSPIRONE: e’come una parola, ma un’affermazione non verbale per cui spesso fraintesa dagli uomini.Un sospirone significa che lei pensa che sei un’idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo li’ davanti a te adiscutere di NIENTE(torna al punto 3 per il significato di questa parola).6) OK: Questa e’ una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo.Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.7) GRAZIE: Una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire;vuole solo ringraziarti (a meno che non dica ‘grazie mille’ che il più delle volte può essere PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando.)8) COME VUOI: e’ il modo della donna per dire vai a quel paese!!!!9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un’altra affermazione pericolosa; significa che una donna ha chiesto a un uomo di farequalcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l’uomo a chiedere: ‘Cosa c’e’ che non va?’Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.10) CHI E’?: questa è solo una semplice domanda.. ricorda però che ogni volta che una donna ti chiede’chi è’ in realtà ti vorrebbe chiedere: ‘CHI E’ QUELLA PUTTANA E COSA VUOLE DA TE????????????’ occhio a come rispondi..Quando ho letto la mail ke conteneva queste frasi sn stata mezz’ora a ridere da sola xkè io mi sn riconosciuta in tutto ciò ke è scritto!!ragazze penso sia lo stesso x tutte voi!ragazzi anke voi sapete ke queste frasi sn vere…ARRENDETEVI non potreste fare a meno di noi!Ragazze siamo troppo fortiiiiiiiiiiiiii!!!

  12. Questo G8 è surreale, un GRANDE SUMMIT DEL NULLA Sembrano tutti allegri scolaretti in vacanza. Ridono, mangiano, si scambiano battute e costosi regali in perfetto stile berlusconiano.G1: il giotto doveva essere fatto in sardegna, abbiamo speso dei soldi per questo, atre cattedrali nel deserto!G2: lo psicogiotto lo ha voluto portare in abruzzo per chiedere l’elemosina agli altri giottastriG3: per chiedere l’elemosina, non ha fatto spostare le macerie, e questo protrarrà per mesi, se non anni, la ricostruzione, anche se il psicomentitore dichiara a novembreG4: lasciando l’abruzzo in queste condizioni, per opportunismo, non è che ci facciamo una bella figura all’esteroG5: appunto perchè l’italia e stata colpita da un disastro naturale sarebbe stato meglio o rimandarlo o farlo in uno stato diversoG6: gli abitanti delle città che “ospitano” sti quaraqquaqquà hanno ulteriori problemi, come se già non ne avesseroG7: già mi immagino, sulla stampa straniera, appena finita sta commedia, le risatine per le “donne” che lo psicoviagrato hà mandato a ricevere le first lady straniereG8: nonostante le pacche sulle spalle, per conto mio di circostanza e false, ricevute dal nano, obama appena faranno la base a vicenza, cambia idea sul nanerottolo

  13. Non c’è più vergogna ad essere razzistiQuando un tempo facevi volantinaggio, e per “un tempo” si consideri la variabile cronologica non superiore anche a solo cinque anni, non ti saresti mai sentito rispondere da un giovane circa ventenne: “Sono razzista”, con un cipiglio di orgoglio spaventevole. Non ti saresti mai sentito dire: “Sono della Lega e quel volantino quindi non lo prendo”. Cosa c’è scritto sul pezzo di carta riciclata che distribuivamo in questi giorni? C’era scritto: “Manifestazione antirazzista, per la giustizia e la sicurezza quella vera, quella sociale”.Il termometro del cambiamento della barra culturale di questo Paese lo si evince anche da questi episodi: non c’è più molta vergogna nel dichiararsi razzisti, nel dire che, tutto sommato, i neri, gli zingari, gli albanesi e chissà quante altre persone ci danno noia, disturbo, fastidio per il mero fatto di appartenere a costumi, idee e colori di pelle differenti dai nostri.Se poi il maggior disprezzo della solidarietà sociale arriva dai giovani, ecco che è ancora più urgente continuare ad esserci, in ogni occasione, perché un grillo parlante non petulante ma puntuale e convincente deve rappresentare quella solidarietà che non c’è, quei valori costituzionali che sono impressi ormai solo sulla Carta e non più nel “senso comune” e in quella celeberrima “educazione civica” che a scuola i meastri ci insegnavano con tanta pazienza. Nessuna azione che può essere messa in pratica è un atto sprecato, una voce inascoltata. L’importante è che si senta, che rumoreggi un poco nella testa di qualcuno e che magari crei un ronzio critico che risvegli dal torpore della stupidità e della xenofobia quanti oggi sono “orgogliosi” del loro razzismo.

  14. Fascisti e Comunisti“Nonostanteio sia fascista, quando qualcuno mi dimostra che sto sbagliando sonopronto a correggere il mio errore.”Da molti anni ho conversazioni lunghecon persone che si dichiarano “fascisti”. Con alcune di esse sononate anche amicizie, alcune delle quali, penso a Giuseppe,profondissime e stracciate da mani oscure. Ovviamente parlo dipersone per bene, dalle teste rasate fuori e dentro che sanno, a lorodire, solo usare catene e coltelli, magari con i più deboli emalmessi, mi guardo bene dall’avviare conversazioni o semplicementedall’avvicinarmi. Così come non amo i paraculos che sono all’astaper cavare la pagnotta dal mondo politico o economico pagante.Ma ci sono persone per bene che sidichiarano “fascisti”. Hanno spesso un linguaggio aggressivo eragionano per luoghi comuni, poche idee semplici e una teoriaderivata più dai cinegiornali che dalla conoscenza del fascismo. Ingenerale sono anti. Sicuramente anticomunisti. Ma anche qui hanno unaconoscenza epidermica e propagandistica. Poi sono per l’ordine e lalegalità. Chiamano ordine e legalità quella che una volta sichiamava semplicemente “buona educazione”.In generale, quando si comincia aragionare si scopre che sono persone che detestano i furbi, sonoligie ai loro doveri, non amano il chiasso e le ingiustizie, hanno ilculto del lavoro e ci tengono alla reputazione, e, qualche volta,segretamente, amano anche le canzoni di Francesco Guccini.Di norma non sono eccessive nella lororappresentazione anzi tengono ad una certa classe e alla modestia,hanno modi quasi aristocratici e raramente indulgonoall’autocelebrazione, per chi non lo sapesse hanno i medesimi valoridi Paolo Borsellino.Con queste persone mi piace affrontareconversazioni e approfondire argomenti e, in tutta franchezza, mi citrovo anche abbastanza bene. Se si parla di fatti e di contenuti ledifferenze metodologiche e di percorso tendono a sfumare e adiventare impalpabili.È proprio il contrario del superamentodella dicotomia destra/sinistra e della pratica della “treguanapolitanica”. Si chiama discussione politica nel merito emisurarsi sui problemi veri della società, instaurando unacompetizione a chi ha le soluzioni migliori. Si capisce subito che unproblema collettivo risolto è un vantaggio sia per chi è disinistra che per chi è di destra, mentre un dramma sociale colpiscetutti in egual misura.Certo che bisogna che tutti sianoattenti ai sorrisi al veleno e alle strumentalizzazioni. Chi ha lamia età ricorderà che nella prima repubblica la coesione socialeera garantita dalle parrocchie e dalle sezioni del Partito Comunista,l’un contro l’altro armati in gare di tutto, dalle feste di paesealle partite di calcio. In quella Italia i padri della patria hannocostruito un patrimonio che ha portato il paese tra i grandi delmondo. Poi sono arrivati gli eredi che hanno pensato di monetizzarequel patrimonio e nel nome dei valori dei padri hanno scialacquato leproprietà. Ma quelle forme organizzative hanno lasciato un vuoto equel vuoto va riempito perché nella società e nella politica ilvuoto non esiste. Per uno di quei paradossi della storia che sonocosì diffusi, il neoliberismo pensava che il mercato fosse in gradodi autoorganizzarsi e gli oppositori del neoliberismo hanno pensatoche i movimenti fossero in grado di fare la medesima cosa. Glieffetti di questa singolare convinzione hanno lasciato solo macerie edistruzione sia nell’economia che nella società. In queste macerie,approfittando di tanta gente per bene che si dichiara “fascista”solo perché ne ha piene le palle delle macerie e della devastazione,è forte il pericolo che si organizzino, e non spontaneamente,strutture che praticano il fascismo magari sottovoce o con lacomplicità di rivoluzionari falliti. Penso a Casapound e allamiriade di sigle della galassia nera che si inseriscono nel sociale enegli stadi, nelle periferie e nei salotti buoni, rispondendo allarichiesta di socialità così necessaria nel paese dal capitalismoassistito e dalle tante solitudini. Penso alle ronde di Saya e atutte le manifestazioni trogloditiche della Lega Nord. Si puòimmaginare, cari amici per bene che vi dichiarate “fascisti”, chela vostra idea di buona educazione possa coniugarsi con le bande dipicchiatori, con le “stravaganze da stadio” e le cinghiate deifan dei ZetaZeroAlfa?Si può immaginare, cari compagni chevi dichiarate comunisti, e quindi per bene per definizione (sic!!!),che non si debba aprire una competition ideale e concreta percontrastare questa deriva?Dopo il processo per il G8 di Genova,quello di Marco Aldovrandi e quello di Gabriele Sandri si èmassacrata l’immagine la Polizia di Stato, che ci ha messo molto delsuo. I Carabinieri sono sotto scopa in innumerevoli processi dimafia, la Guardia di Finanza è comandata da Tremonti (nonridete!!!), le forze armate sono comandate da La Russa (e va bene,potete ridere), la Magistratura da Al Fano e Mancino (subentra losconforto). È il massacro dei capisaldi della democrazia. Sevogliamo bene a questo paese e ai nostri paesi è giunto il momentoche le persone per bene si parlino con parole di verità, ecostruiscano un futuro meno oscuro e meno tormentato, per tutti.“Nonostante io sia comunista, sequalcuno mi dimostra che sto sbagliando lo ringrazio perché mipermette di migliorarmi correggendo i miei errori.”

  15. Contro Berlusconi e con Bersani, La sfida del sindaco dell’AquilaCento giorni al congresso piddì e il partito comincia a dividersi. Su linee, su progetti politici; sembra persino aver voglia di litigare, come non ha mai fatto; mentre, molto probabilmente, non sarà in corsa per la leadership Beppe Grillo. Di più, molto di più sulle sorti future del partito è destinato a pesare ciò che è accaduto ieri, in quella che si può definire la giornata degli «sponsor». Personaggi politicamente di rilievo hanno dichiarato la loro scelta per un candidato o per l’altro. Un caso è il sindaco de l’Aquila, Massimo Cialente. Fino a ieri indipendente, senza tessera, nel giorno della sua sfida a Berlusconi («sto pensando di restituire la fascia tricolore a Napolitano: dopo la passerella del G8, Berlusconi ha chiesto agli aquilani di pagare il 100 per cento delle tasse, in una città che è ancora ferma all’8 aprile»), nel giorno in cui minaccia di dimettersi in polemica col governo, ha scritto una lettera a Bersani per dirgli che si è iscritto al piddì e l’ha fatto solo per sostenere la sua candidatura, per combattere chi ancora sostiene la necessità di un «partito liquido» di veltroniana memoria. Sostegno a Bersani è venuto anche da Gavino Angius.

  16. Adesso Berlusconi verrà da te caro Padre Pio e a quel punto toccherà decidere: o miracoli lui o miracoli noi. Vedi tu chi è più meritevole della tua grazia: se un porcopapi qualunque che fornica a destra e a manca e a pagamento o noi poveri cristi monogami che sbattiamo dall’alba al tramonto per un tozzo di pane. Vedi tu, non voglio influenzarti. Ma sappi che le sue suppliche sono ispirate dal demonio…Il moralismo è una brutta besta, e anche la morale di questi tempi si porta poco. Le rivelazioni dei giornali del gruppo Repubblica-Espresso – lo sanno anche loro che, meritoriamente, insistono – cambiano ormai poco dell’idea che gli italiani e il mondo si sono fatti di Berlusconi.Chi lo accetta così com’è non si indigna, chi si è già indignato contro di lui è passato da tempo a indignarsi contro coloro che non si indignano.Gli adepti del Cavaliere sono convinti che ormai la tempesta sia passata e non ci sia più nulla da temere. È possibile. È anche possibile però che sia lo stesso Berlusconi, in qualche modo, a tenere aperta la narrazione intorno alla propria vita spericolata.È come se ci fosse s e m p r e bisogno di un copione da recitare.Dopo aver consumato fino in fondo la parte del bon vivant (parte da lui stesso in più occasioni catalogata sotto la dizione «il Presidente puttaniere »), ora Berlusconi medita di rovesciare in maniera melodrammatica la recita.Vacanze austere fra i terremotati, niente feste né festini e, dicono, l’idea di un pellegrinaggio in Puglia. Non a Bari naturalmente: a Pietrelcina.Noi speriamo che non sia vero. Intanto nell’interesse di Berlusconi medesimo: fare la scena del penitente dopo aver rivendicato quella dell’impenitente servirebbe solo a riaprire tutti i dossier immaginabili, anche quelli ormai dimenticati.Poi per rispetto verso padre Pio: per quanto discutibile sia, la religiosità che si accende intorno alla devozione per il frate è un bene prezioso per tanti italiani.Invadere questo territorio per opportunità politica suonerebbe blasfemo e soprattutto inverosimile, data la nota anarchia etica del premier.Può darsi che Berlusconi, alla ricerca di assoluzioni e nuova verginità, stia cercando di sostituire l’udienza papale che gli viene negata. Se però pensa di approfittare del fatto che padre Pio, a differenza di Benedetto, non può rifiutare la visita, fa male i suoi calcoli: meglio non indispettire chi (per chi ci crede

  17. Berlusconi come Vasco: “Ho avuto una vita spericolata”berlusconi-silvio“Vita spericolata”, una delle canzoni più note di Vasco Rossi. È questo il brano che Silvio Berlusconi, per un giorno Dj, ha lanciato oggi nel corso di una trasmissione di “Radio Gioventù”. La puntata, registrata la settimana scorsa, è andata in onda oggi, alle 17. Quella odierna è l’ultima puntata della rubrica radiofonica, condotta dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni e dal giornalista-conduttore Pierluigi Diaco, prima della pausa estiva.«E’ perfetta per lei presidente – dice Diaco -, più spericolato di lei in Italia non c’è nessuno…». «In effetti il titolo coincide con il mio passato e con il mio presente – replica Berlusconi -. Per il futuro invece mi piacerebbe una vita un po’ più tranquilla, ma so già che sarà difficile». Poi il lancio in stile deejay per gli ascoltatori: «Per tutte le ragazze e i ragazzi in ascolto, una canzone cult di Vasco Rossi il cui titolo voi conoscete bene che è “Vita spericolata”…».La trasmissione si può ascoltare tramite il sito http://www.radiogioventu.com o sulle frequenze delle radio che hanno aderito all’iniziativa del ministero. Il premier sarà ospite nell’ultima parte della rubrica. Nel corso della puntata, gli autori hanno chiesto al presidente del Consiglio di lanciare una canzone e per l’occasione è stato scelto il successo del rocker italiano. “Vita spericolata” è uno dei classici del cantante. Vasco la presentò al festival di Sanremo nel 1983, ma con scarso successo: la canzone arrivò infatti solo penultima nella competizione canora. Nonostante ciò, il brano ebbe un grande successo di pubblico, piazzandosi al sesto posto nella classifica dei 45 giri e diventando uno dei classici del “Blasco”Berlusconi è solo l’ultimo di una serie di politici che si sono messi alla prova al microfono di una radio o in gioco su Mtv, anche se restando nel loro ruolo. A cominciare da Francesco Cossiga, che l’anno scorso nel programma Un giorno da pecora su Radiodue, guadagnandosi anche il nome d’arte di ‘Dj Kappa” ha lanciato alcuni brani, li ha commentati, ha parlato dei suoi artisti preferiti e ha interagito con gli altri ospiti. Sempre a Radio della gioventù si erano ‘testatì come deejay, i ministri Sacconi e Gelmini. Da anni poi i parlamentari accettano di partecipare alle interviste informali di trasmissioni come Viva Radiodue, Markette, Chiambretti Night e Victor Victoria e di parlare di politica su canali musicali come Mtv. Un esempio è stato Politica zero, il documentario in onda nel 2007 sul canale di video musicali che aveva seguito l’ultimo mese di campagna elettorale di quattro candidati trentenni alle elezioni politiche del 2006: Giorgia Meloni, Arturo Scotto, Mara Carfagna e Francesco Caruso. Il legame tra musica e politica passa anche attraverso le playlist, elenchi dei brani preferiti per lettori mp3 e ipod, che puntualmente finiscono sui media, come capita con quelle di divi dello sport e dello spettacolo. Così sappiamo che il presidente degli Usa Obama, spazia da Bob Dylan a Jay-Z e Bruce Springsteen, senza dimenticare, fra gli altri, Miles Davis, John Coltrane, Charlie Parker, e uno dei suoi eroi, Stevie Wonder. Tra i politici di casa nostra invece l’ex segretario del Pd Walter Veltroni ha incluso tra i suoi brani del cuore Canzone dell’amore perduto di Fabrizio De Andrè, Redemption Song di Bob Marley e Love Me Tender di Elvis Presley. L’attuale segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini, invece, aveva scritto Tv Sorrisi e Canzoni, predilige una playlist tutta italiana, da Atlantide di De Gregori a Besame Mucho di Mina, da Canzone da lontano di Vecchioni, a Sally di Vasco Rossi. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, mette al primo posto il Boss Bruce Springsteen con The Rising, seguito dagli album Blues Summit di B.B. King e Orphans di Tom Waits. Invece il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini è fan di Giorgio Gaber, Luciano Ligabue, ma ascolta anche Laura Pausini e Beethoven. Pier Ferdinando Casini ama infine Battisti, Celentano e Gino Paoli.

  18. Il Brunetta flop“Nel mese di luglio 2009 si è registrato un fabbisogno del settore statale pari a circa 4 miliardi, rispetto a un saldo positivo di 1.67 miliardi realizzato nel mese di luglio del 2008. Lo comunica il Tesoro, aggiungendo che nei primi sette mesi del 2009 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 53,6 miliardi, superiore di circa 31,3 miliardi a quello dell’analogo periodo 2008 pari a 22,3 miliardi.”(fonte IlSole24Ore)Il Brunetta, ci ha rotto le palle per mesi. Sfilava nei salotti TV di ogni tipo di ordine e grado “Sono la Cuccarini del governo”, rilasciando interviste a valanga sulla sua “rivoluzione totale”.“Ho decisode di iniziare questa nuova esperienza nel modo più diretto possibile, attaccando decenni di lassismo. Il mio obiettivo è quello di smantellare tutti gli sprechi amministrativi italiani e contenere della spesa pubblica” aveva esordito.Poi “l’energumeno tascabile”, come un furetto sale sul set è inizia la raffica degli spot, ricordate?«Colpirne uno per educarne cento”, “licenziare i “fannulloni”, “stanare i falsi malati”, “i fannulloni sono di sinistra”, “chi rompe paga”, “ metto i tornelli”, “poliziotti panzoni”, “basta con le donne che vanno a fare la spesa nell’orario di lavoro” ecc. Per mesi ha scoperto l’acqua calda con:“Piu’ Stato”, “piu’ sicurezza, giustizia, sanita’, ricerca e P.A.”, “piu’ efficienza nella spesa pubblica”, “piu’ legalita’ e merito”, “attrarre e mantenere i migliori”, “piu’ eccellenze nelle universita””, “una strategia per l’innovazione”, “piu’ investimenti netti”, “un piano nazionale”, “piu’ coordinamento tra enti e agenzie nazionali”.Oggi apprendiamo che il cumulo di patacate, tante apprezzate dagli italiani, “il ministro più amato dagli italiani”, ha prodotto in un anno un disastro finanziario 31,3 miliardi.Scopriamo che neppure i soli nove enti inutili che rientravano nel criterio numerico della legge “Taglia enti”, non sono stati in realtà soppressi. Non è dato poi sapere che fine hanno fatto gli undici enti già tagliati dalla Finanziaria di Prodi, che il governo Berlusconi ha finora congelato rinviandone lo scioglimento.Dulcis in fundo, per gli smemorati, ricordo che “il ministro più amato dagli italiani”, era quello che il 18/03/2008 , al Tempo dichiarava e pronosticava: “l’ impossibilità del fallimento delle Banche Americane!!!” , parola di Furetto Flop. GPS

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