http://www.claudiocaprara.it/mediamanager/sys.user/38949/nichi%20vendola%20nudo.jpgPRIMAVERA PUGLIESE di Stefano Cristiano da Liberazione del 04/07/2009

Pochi giorni orsono abbiamo letto una notizia fulminante: azzerata la giunta regionale pugliese, il presidente Vendola a seguito dello scandalo sanità licenzia dirigenti Asl e assessori con l’obiettivo di rinverdire i fasti della “primavera pugliese”. Leggiamo con avido interesse l’articolo sul Corriere della Sera del 30 giugno: «Ho il potere in questo momento di riformulare la giunta, con nuovi contenuti e perimetri, con nuove alleanze…»: che piglio, che impeto, finalmente! Basta con i baroni della sanità, con un sottobosco opaco, basta con una politica senza più coerenza fra ciò che si dice e ciò che si fa. Vendola decide finalmente di esercitare il proprio potere per cambiare i connotati della sua amministrazione. Siamo curiosi. Non sappiamo a chi si riferisca il nostro quando parla di nuove alleanze. Ciò che possiamo affermare con tetragona certezza è a chi non sta pensando. Certo non a Di Pietro, contro il quale, a seguito dell’iniziativa di Piazza Navona sul lodo Alfano attaccò Prc e Ferrero che parlavano di questione morale, sferrando strali infuocati contro l’IdV: «Per me il no al giustizialismo è una pregiudiziale. La questione morale? Berlinguer e Togliatti non c’entrano un cavolo. Il giustizialismo è l’ opposto del comunismo… è per la questione sociale che bisogna scendere in piazza: non c’ è bisogno di volgarità ma di politica».(25 luglio 2008 Corriere della Sera ). Giudizio questo perentoriamente confermato non più tardi del 28 maggio 2009 allorquando, dal sito di Sinistra e Libertà seppellisce definitivamente la questione: «…non abbiamo bisogno di oracoli, né di uomini della provvidenza. Di Pietro è un populista che cerca voti a sinistra, ma il populismo è di destra…». Ma anche per Casini non ci sarà spazio nella nuova “primavera pugliese” dal momento in cui il segretario regionale del Prc Fratoianni, oggi nel Movimento per la Sinistra, affermò con una nettezza che non lascia spazio a dubbi: «Non esiste proprio… Le nostre posizioni sono inconciliabili con quelle dell’Udc» ( Repubblica , 29 luglio 2008). Punto e a capo! Allora continuiamo a leggere per capire chi abbia in mente il Presidente Vendola quando parla di nuove alleanze e scopriamo che: «… siamo molto interessati a discutere con Casini e Di Pietro». Ci fermiamo un attimo. Prendiamo fiato increduli. Poi capiamo. Sicuramente sono i giornali, ma certo.. è un tentativo mirante a screditare la coerenza di un dirigente politico per colpire un’esperienza unica in Italia quale quella che si è costruita in Puglia. Dove arriveremo? Quali altri trucchetti metterà in campo questa informazione faziosa e prezzolata? Ci manca che arrivino ad affermare che Vendola stia per proporre l’ingresso in maggioranza di qualche ex missino. Riprendiamo la lettura ed ecco puntuale la domanda maligna: «Dialogherà anche con Adriana Poli Bortone che ha fondato il movimento Io Sud?» E finalmente, il Presidente della primavera pugliese risponde senza lasciare adito a dubbi e fugando ogni possibile interpretazione maliziosa: «Questo non ve lo dico». Ecco, meglio tacere!

IL RE E’ NUDOultima modifica: 2009-07-05T11:54:50+02:00da casadelpopoloff
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22 Thoughts on “IL RE E’ NUDO

  1. Vendola, curto e la poli bortone sul palco insieme, alla prossima campagna elettorale………mi vengono i brividi

  2. La destra gongola, gli italiani applaudonoIl consenso. La sola ragione per cui il governo in carica è potuto permettere di violare in maniera così plateale il dettato costituzionale, con l’approvazione del sedicente “pacchetto sicurezza” è da ricercare in un orrendo effetto propagandistico. Poco o nulla sanno i cittadini italiani di cosa hanno reso legge i propri governanti. Molti dei nuovi reati introdotti dalle nuove norme dall'”oltraggio a pubblico ufficiale” al carcere per chi affitta appartamenti a migranti non in regola, all’aumento dei poteri a sindaci che tornano ad essere dei “podestà” da ventennio, all’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza, potrebbero colpire anche coloro che oggi plaudono osannanti, credendo di aver trovato il colpevole da schiacciare. A detta di un sondaggio commissionato in tempo reale il 72% degli italiani si dichiara convinto dell’utilità di queste leggi. Non a caso, le reazioni delle forze politiche e associative, delle realtà di movimento democratiche e antirazziste, cercano di aprire una breccia in questo mare magnum di ignoranza su cui il consenso si è costruito. Da destra si promettono risultati immediati: per Borghezio ci sarebbero già pronti, mille “volontari padani” per le ronde, in Friuli Venezia Giulia, la stessa regione che, quando era governata dal centro sinistra approvò una splendida legge sull’immigrazione che favorì i processi di inclusione, oggi il clima sembra ribaltato. Federica Seganti, assessore regionale alla sicurezza (Lega) ha infatti assicurato che entro l’autunno saranno attive le “Squadre dei volontari per la sicurezza”. L’ennesimo buon affare: da una parte si alimentano ulteriori paure, dall’altra si utilizzano finanziamenti per destinarli alle “squadre” e alla loro preparazione. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha garantito che i volontari aiuteranno le forze dell’ordine rendendo la capitale il “laboratorio per l’applicazione delle nuove norme”. Lo ha dichiarato, con macabro e involontario houmor ad un convegno dal titolo “La persona prima di tutto”. Ma se le ronde diventeranno un ottimo business, quasi quanto la gestione dei Cie, è l’intero mix del pacchetto a scatenare un dibattito politico di forte intensità. C’è un grumo di autoritarismo verso ogni forma di dissenso e di alterità che mette in difficoltà anche le posizioni più moderate, il tutto unito all’ipocrisia del Gasparri di turno, che accusa l’opposizione di non aver voluto votare le norme di contrasto alla mafia, contenute nel pacchetto. La chiosa l’ha poi fornita il sottosegretario al ministero dell’interno Alfredo Mantovano, affermando che dopo aver “ripristinato le regole”(?) ci si potrà occupare dell’integrazione, promesse reiterate da destra come da sinistra moderata da almeno 30 anni e mai realizzate. Le reazioni cominciano però a delinearsi come più incisive e a ricercare uno spirito unitario. Il principio di criminalizzazione della condizione di migrante irregolare è considerato come strumento per aumentare le disuguaglianze fra le persone sulla base della loro origine per “Cittadinanzattiva”. A detta dell’associazione riprodurre a livello penale provvedimenti già esistenti sul piano amministrativo, produrranno effetti nefasti sulla persona e sull’intero sistema giudiziario. L’Associazione nazionale dei magistrati, per bocca del suo presidente Luca Palamara, pone gli stessi problemi affermando che “scaricare sul versante giudiziario il problema dell’immigrazione irregolare appesantirà un sistema già provato” L’Anm ragiona, da tempo, di come depenalizzare i reati più lievi, contemporaneamente il governo crea nuove fattispecie di reati, ingolfando il sistema giudiziario, per il Presidente dell’Unione Forense, Mario Lana, il provvedimento va contro il buon senso. Carceri al collasso e istituzioni delegittimate saranno secondo il legale i risultati prodotti, introducendo nuove figure di reato in un paese in cui il 95% dei reati resta impunito. L’Inca Cgil deplora di come siano stati ignorati i trattati internazionali. I sindacati non si sentono affatto rassicurati dall’intervista di Maroni secondo cui non avendo la legge valore retroattivo, le “badanti” già presenti in Italia non hanno nulla da temere. Leoluca Orlando (Idv) ha definito la legge inumana e anticristiana, mentre per Maurizio Turco (Radicale) “si afferma la sconfitta dello stato di diritto”. I sindacati di base Rdb/Cub chiedono di “fermare le leggi razziste del governo Berlusconi”. Accanto alla realizzazione di pratiche di disobbedienza organizzata alle norme razziste, attorno a cui stanno lavorando numerose forze fra cui il Prc, e che dovrebbero coinvolgere un tessuto vasto di figure professionali e sociali che va ben oltre l’arcipelago antirazzista, si stanno anche verificando le possibilità di costruire una grande mobilitazione nazionale in autunno. Prima dell’approvazione del pacchetto, il mondo frammentato dei movimenti antirazzisti, procedeva in modo separato, ora giungono i primi segnali che chiamano alla costruzione di un momento unificante. Intanto continuano presidi e iniziative sotto le prefetture. Per il 6 luglio il coordinamento migranti ha già organizzato una manifestazione a Verona, mentre la rete nopacchettosicurezza di Roma si è data appuntamento il 9 luglio nei pressi del Cie di Ponte Galeria, per riaffermare la richiesta di chiudere quello come tutti i Cie esistenti. C’è per fortuna ancora in questo paese chi, come Ascanio Celestini, si rifà all’Odissea, libro base della cultura del Mediterraneo, dove il “migrante” Ulisse viene accolto e rifocillato nel suo vagare. “Oggi – secondo Celestini – da noi prevale l’idea nazista che il migrante non sia un uomo ma un pezzo, come ai tempi dei lager”.

  3. Rifondazione Comunista non ha intenzione di rimanere alla finestra mentre Nichi Vendola prova a costruire una nuova giunta, molto più moderata e centrista rispetto a quella azzerata martedì scorso. Pietro Mita e Piero Manni, consigliere regionali di Rifondazione Comunista, hanno chiarito con Gianluigi Pegolo, responsabile nazionale per gli enti locali di quello che è stato il partito del governatore pugliese prima dell’elezione di Paolo Ferrero, qual è la posizione di Rifondazione di fronte all’azzeramento della giunta. “Non c’è stato il confronto con il consiglio regionale – spiega Pietro Mita – l’azzerramento non andava trattato in maniera verticistica e la commissione sanità, che doveva discutere dei provvedimenti adottati non è convocata da secoli. C’è bisogno dello spirito originario della Primavera Pugliese per ridare slancio all’operato della giunta Vendola”.Gli esponenti regionali del partito, sostenuti dal segretario regionale Nicola Cesaria ricordano come non è possibile andare fuori dal seminato, lanciare lo sguardo all’Italia dei Valori e all’Udc dimenticando chi ha portato alla vittoria Nichi Vendola nel 2005. “Il ribaltamento delle alleanze non va bene – ricorda Mita – e il popolo della sinistra deve venir fuori con forza. C’è un sensibile malumore nei confronti dell’operato del governatore, anche a sinistra. Serve coerenza e moralità e il ripristino dello spirito originario della coalizione”. Tornare indietro però non è poi così semplice, gli orizzonti politici attuali sono diversi: “Qui è in gioco il rapporto con le sinistre, con gli elettori di sinistra – spiega Pegolo -. Noi siamo partner affidabili ma la serietà non va confusa con l’arrendevolezza e non possiamo snaturare i contenuti di questa esperienza politica”. Che oggi Nichi Vendola chiama laboratorio Puglia: e questo non piace a Piero Manni, il consigliere salentino di Rifondazione Comunista che con coraggio votò con il centrodestra un atto di sfiducia nei confronti dell’ex assessore alla sanità Alberto Tedesco: “Oggi siamo di fronte ad uno scadimento della politica in diplomazia della politica. Abbiamo criticato Raffaele Fitto per il suo atteggiamento da principe rinchiuso nel palazzo ma oggi accade lo stesso a sinistra, e i nomi della nuova giunta, chiara espressione della parte padronale del paese, non ci danno rassicurazioni sul sostegno reale dell’imprenditoria del territorio”.Gianluigi Pegolo chiarisce i termini della visione di Rifondazione Comunista sul nuovo corso che Nichi Vendola vuole intraprendere: “Abbiamo da sempre denunciato i rischi sulla sanità, la troppa attenzione alla parte privata rispetto a quella pubblica. Ora l’azzeramento della giunta era un atto dovuto ma la vicenda non sta procedendo nel modo giusto. Il risanamento morale e la modifica delle alleanze di governo così congeniata è un’azione di trasformismo. Il primo ha bisogno di rigore, democraticità e trasparenza e noi non rimarremo spettatori inermi all’ombra della questione morale, che potrebbe essere utilizzata strumentalmente per operazioni poco limpide”. Nichi Vendola parla con tutti, ma i suoi ex compagni non li ha mai citati in questi giorni di totonomine e incontri di alto livello: forse, lontano da occhi indiscreti, potrà vedere i fiotti rossi che arrivano dalla sinistra, quella più estrema, la stessa da dove lui proviene.

  4. fruttiVendolada classe operaia.Lo poteva dire prima che si sarebbe posizionato a destra del PD,queto ha superato tutti anche Veltroni,cammina a passi da giganti.Pensa te questo fruttiVendolo voleva unire tutta la sinistra,ma invece sta unendo la destra di CASINOPOLI.salutisinistri

  5. Complimenti!!Di nuovo insulti contro il compagno Vendola.Solo questo sapete produrre.Intanto, va ricordato che Vendola arriva da una militanza lunga all’interno del P.C.I.; quindi, conosce molto bene la questione morale ( a differenza di chi in quei tempi era contro il P.C.I. : gruppetti vari).In secondo luogo, l’azzeramento della Giunta pugliese è un segnale forte e coraggioso.Perchè non vi scagliate contro Berlusconi e la sua banda per i quali la parola dimissioni (per la questione morale) non esiste?? Può essere che non avete niente da dire sulla richiesta di dimissioni avanzata dalla destra nei confronti del compagno Vendola?In terzo luogo: continuate nelle vostre divisioni in gruppetti vari (dimostrazione che avete poco a che fare con la storia del P.C.I: ora avete una falce e martello in più: quante ormai saranno?).Conclusione: vale la pena costruire un nuovo soggetto unitario della sinistra, che metta al bando capi e capetti inconcludenti e parolai.

  6. Forza compagno Vendola.Alla richiesta di dimissioni della destra si aggiungono gli insulti da sinistra.Convergenze parallele?

  7. QUESTA SI CHIAMA CENSURA MA QUALE CASINOPOLI???LA DESTRA CHIEDE LE DIMISSIONI DI VENDOLA?INFORMARSI PRIMA DI SCRIVERE SIMILI FACEZIE!!!

  8. solidarieta’ al compagno Vendola contro gli attacchi concentrici della destra e di esponenti del PRC

  9. Perchè la destra chiede le diissioni di Vendola?????????????

  10. Perchè la destra chiede le dimissioni di Vendola?????????????

  11. caro Severino.Giorgia,Giovanni:nessuno dice che non abbia fatto bene!io condanno la nuova giunta,si è preoccupato solo di allargarla a destra,dimenticando che ha vinto le elezioni con i voti del centrosinistra.Forse voi non sapete che la Poli a Taranto è alleata con Cito,in Sicilia è alleata con Lombardo che a sua volta è alleato con Storace,mentre nel UDC di Casini ci sono uomini come Totò Cuffaro e vari altri mafiosi.Se per voi tutto questo è normale? fate come vi pare!certo che la sinistra da questa giunta è fuori!alla faccia di Bondi&company.salutisinistri

  12. Una ragazza: «Picchiata dagli agenti». Carcere svuotato per i no globalOggi gli interrogatori di garanzia per otto dei dieci arrestati. E a Regina Coeli un intero piano «liberato» in vista degli arrestiUn intero piano del carcere romano di Regina Coeli è stato svuotato nei giorni scorsi per poter accogliere gli arrestati del G8. Lo racconta l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri che ieri è andato a visitare a Rebibbia le tre ragazze detenute da martedì mattina. Un clima, quello romano, sostanzialmente tranquillo nelle piazze, ma che racconta bene quelle che sembrano essere le intenzioni del Viminale.Non è stato semplice ieri per gli assessori e consiglieri regionali incontrare gli otto arrestati durante le manifestazioni della vigilia del G8. «All’inizio non volevano farci vedere le ragazze – ha raccontato l’assessore regionale Nieri – ed è stata la prima volta in assoluto che ci hanno fatto resistenza nel vedere un detenuto». Le condizioni di una delle tre ragazze recluse nella sezione femminile di Rebibbia non è delle migliori. Secondo Nieri – che era accompagnato da Roberta Bartolozzi dell’associazione Antigone – una delle più giovani sarebbe stata malmenata al momento dell’arresto e «riporta lividi alle gambe, dietro la schiena e al braccio destro». Una versione che è stata confermata anche da Simonetta Crisci, avvocato del legal team, che sta seguendo l’iter processuale per alcuni degli arrestati.Situazione difficile anche per i cinque ragazzi detenuti a Regina Coeli. «Non sanno neppure esattamente quali siano i reati a loro contestati e non sono ancora stati interrogati», spiega la consigliera regionale Anna Pizzo. «Tra di loro c’è un ragazzino di 20 anni, arrivato il giorno prima da Valencia e rastrellato alla stazione Termini – continua – mentre un secondo arrestato ha ripetuto più volte di non sentire da un orecchio e di aver richiesto una visita specialistica che ancora non ha ottenuto».E’ l’Onda a non piacere alle forze dell’ordine. Anna Pizzo racconta le battute di alcuni agenti della Polizia penitenziaria: «Abbiamo fatto fuori l’onda». Agenti che quando qualcuno degli arrestati ha fatto notare che le porte delle celle erano chiuse fino a pochi minuti prima della visita dei consiglieri, rendendo l’aria irrespirabile, «hanno subito intimato a tutti di tacere», ricorda la consigliera Pizzo. Nessuna notizia è arrivata invece sugli altri due arrestati di martedì sera, uno spagnolo ed un italiano fermati alla stazione Termini.Condizioni critiche, dunque, per i ragazzi, tutti giovanissimi, oggi alle prese con carceri sovraffollate e invivibili. La sezione femminile di Rebibbia, ad esempio, ha oggi 350 detenute, ovvero un numero pari a quello pre indulto.Questa mattina i primi otto saranno probabilmente interrogati dal Gip per la convalida. Il Pm di Roma Giuseppe De Falco ha già chiesto ieri la conferma della custodia in carcere. L’accusa che la Procura di Roma sta ipotizzando è di danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e di porto e detenzione di oggetti contundenti.La giornata è stata relativamente tranquilla. In mattinata cinque ragazzi erano stati fermati a Piazza Di Spagna mentre tentavano uno strip tease in gruppo, ironicamente diretto a Berlusconi, esponendo uno striscione con la scritta «manteniamo il clima freddo così Berlusconi può tenere i suoi vestiti addosso». Nel pomeriggio la Polizia ha poi denunciato due fotografi con l’accusa di aver favorito la fuga di alcuni attivisti di di V-Strategy, dopo il lancio di vernice all’interno di un negozio della Benetton.

  13. Una storia qualunqueLa mia e’ una storia qualunque, come quelle di mille altri. Studi, lavori, ti impegni, sei li’ pronto a vivere la tua vita, piena di progetti, di sogni che possono diventare realta’, che si stanno per avverare….e all’improvviso arriva qualcuno con un cognome famoso e tu, meschino, ti ritrovi a nuotare nella cacca come se la tua laurea, il tuo PhD, la tua esperienza non fossero serviti a nulla! Dici addio al tuo futuro ed eccoti la’, in mezzo a mille altri come te, a cercare di sopravvivere. Cerchi lavoro. E che trovi? Un posto da magazziniere. Per un giorno. In un anno. Ma hai un PhD, parli 4 lingue e hai esperienza. E allora decidi e ci provi: te ne vai. Fuggi da questo paese di merda e, a 40 anni, cerchi il tuo futuro oltreoceano, laggiu’, in Canada. E dopo due mesi trovi lavoro. Un signor lavoro. Quello che hai sempre desiderato di fare ma che il tuo bel paese ti ha solo fatto immaginare di avere. E ora sei li’, in attesa dei tuoi documenti definitivi, in attesa di dire addio a questa Italia piena di spazzatura, di sogni non realizzati, di parole, di volgarita’, di orrore….E sono qui a Roma ora, aspettando. E non vedo l’ora di avere il mio permesso di soggiorno canadese e dire FUCK OFF a questo merdoso paese.CHE INFINITA TRISTEZZA!!!Ma meno male che c’e’ il G8, e berlusconi, e tutto il resto. Ho guardato il TG1 stasera e il confronto e’ sorto spontaneo: il cinegiornale dell’istituto luce ai tempi della buonanima. Ecco, aveva ragione il Vico: corsi e ricorsi storici! Ma dove andremo a finire?! O meglio, dove siamo finiti? Parlano, i grandi della terra, dicono ma…alla fine…quali sono i risultati?CHE INFINITA TRISTEZZA!!!Se questa e’ l’Italia, io mi vergogno di essere italiano.AMEN.

  14. Non riesco a smettere di ridere, quasi mi vengono le lacrime agli occhi. Beppe ha deciso di fare il cavallo di Troia ed impossessarsi di Troia……………., se mai fosse vero, sarebbe l’incoerenza che più apprezzerei in un uomo. Hai una grande popolarità, hai delle bellissime idee, sei una persona pulita. Non scendere a compromessi e metterai tutti a tacere.Questa è una mossa da scacco matto…. non se l’aspettava nessuno.Se invece non è vero, ti ringrazio per gli attimi di felicità che mi hai regalato ed ammiro comunque la tua coerenza.In bocca al lupo!

  15. Un dolore in più per un conflitto sbagliatoNon ci sono parole che bastino a dire il dolore per ogni vita umana che venga sottratta all’affetto, ai sogni, ai progetti, alla vita. Non ci resta che alzarci in piedi davanti ad Alessandro Di Lisio, 25 anni, come tanti altri arruolatosi perché il pane uno se lo deve guadagnare e se non ci sono altre strade va pure militare. A lui, alla sua famiglia, ai suoi amici la prima parola che vorremmo dire è quella dell’abbraccio senza vincoli. Lo stesso che, a saperlo, avremmo dato agli afghani che oggi sappiamo uccisi a migliaia per ordine dell’amministrazione Usa nel 2001. Gli abbracci non conoscono colore di bandiera. Sin da allora avremmo voluto udire se non una voce autorevole, almeno un grido, un urlo di umanità, un pensiero che insinuasse il dubbio che la presenza militare nelle zone di crisi è diventata l’unica risposta che la nostra nazione, quella dell’articolo 11 della Costituzione, sia capace di pronunciare. Sono passati otto anni dall’attacco alle Twin Towers e dalla risposta di fuoco Usa ai danni dell’Afghanistan. Nessuno dei Paesi “democratici” ha mai sollevato il dubbio che la risposta a quella strage andasse elaborata e proposta in sede di istituzioni internazionali che al contrario sono state convocate a ratificare quanto la superpotenza aveva già messo in atto. Quando quella tragica avventura è cominciata c’era stato un G8 a Genova ma non perdete tempo a cercare la parola terrorismo nel documento finale perché quello non è stato un tema trattato dai grandi della terra. E nessuno dei governanti della grande coalizione si è preoccupato di mettersi in ascolto delle reali esigenze della gente che abita quelle terre, di capirne la cultura, di iniziare piuttosto un percorso di consapevolezza critica tra una popolazione spaccata tra il sostegno ai Taliban e la schiavitù dai Taliban. Avessimo mostrato un’altra attenzione, un altro volto della nostra “civiltà” che non fosse solo quella della presenza armata… forse oggi staremmo qui a raccontare un’altra storia. Sembra incredibile che dopo otto lunghissimi anni in cui i fatti dimostrano che la violenza produce solo il fetore crudele della violenza, la risposta che ci viene solennemente fornita è di aumentare, affinare, elevare il potenziale della violenza stessa. Da sempre abbiamo proposto di sbilanciare sulla cooperazione allo sviluppo il nostro impegno in Afghanistan come in ogni altro angolo del mondo in cui la dignità della persona è minacciata. Abbiamo da sempre sostenuto che bombardare di pane crea maggiori consensi che presentarsi in mimetica. Oggi come allora la riflessione più alta del ministro di turno è quella di migliorare «mezzi e attrezzature». Una proposta che non consola le lacrime della famiglia Di Lisio e pone una seria ipoteca per il prolungamento della nostra presenza armata fuori dai nostri confini.

  16. Leggere che pure Sandro Bondi ha avuto un amante, mi sta facendo sganasciare dalle risate.Single e sfigati di tutto il mondo, partecipate anche voi numerosi al Family Day. Ad estrazione, a 100 di voi fortunati, verrà dato in omaggio un grammo di coca e la partecipazione per la giornata della famiglia integerrima Bradford, a Villa Certosa. Intervenite numerosi.Pace e Bene

  17. Ieri Nei Tg si parlava dei 40 anni dallo sbarco sulla Luna neanche una parola sui moltissimi italiani/e di 40 anni che non riescono a sbarcare il lunario.Alla cortese attenzione dell’IllustrissimoSig. Prefetto Dott. Francesco ALECCI Uff. Territor. Gov. Messina e p.c.al Vicario Sig. Prefetto Dott.ssa Maria Rosaria LAGANA’al Sig. Capo di Gabinetto Dott.ssa Lucia Iannuzzial Sig. Vice Capo di Gabinetto Dott.ssa Natalia RUGGERIalla Sig. Dott.ssa Matilde MULE’al Sig. Dott. Rosario FUSAROIo sottoscritto …….. di anni …, figlio di un ex poliziotto che ha prestato servizio per parecchi anni proprio al palazzo ove Lei Governa, e residente in Messina, CHIEDO con la presente di voler prendere con la massima urgenza dei provvedimenti in merito alla questione lavorativa riguardante la Coop. Sociale “FUTURA” sita in questa città e ove io lavoro. Cooperativa ormai famosa per le parecchie manifestazioni sindacali e pubblicata nei giornali e telegiornali per i gravi inadempimenti relativi all’appalto affidatogli dai Servizi Sociali del Comune di Messina.Innanzitutto mi scuso con Lei sig. Prefetto per questo che le sto comunicando, ma sono molto arrabbiato, deluso, amareggiato, nauseato del menefreghismo che c’è in questa città per noi lavoratori che la mattina presto ci alziamo per affrontare la nostra giornata di lavoro pur sapendo che è da mesi che non percepiamo lo stipendio (chiamiamolo sussidio per non morire di fame; circa 850 Euro mensili a chissà quando..!!).Non posso stare più in silenzio ed aspettare, come la maggior parte dei miei colleghi; che per timore di ricevere delle ritorsioni dal proprio datore di lavoro sopportano i soprusi subiti, (magari perché chissà da quale politico raccomandati).I signori Politici essendo a conoscenza di tutto, cercano di nascondere per salvaguardare il loro tornaconto.Guarda caso il datore di lavoro che si nasconde come presidente della cooperativa sotto un altro nome è un consigliere comunale.Io al contrario della maggior parte dei miei colleghi che chissà come fanno, non so più come tirare avanti con la mia famiglia per SOPRAVVIVERE!Mi chiedo allora: ma la vita di noi poveri disgraziati che scopo ha? Forse di fare ingrassare sempre di più tutti i politici e trafficanti che ci sono in questa città?Io personalmente sto notando che anche questa settimana è finita, ed assieme ai miei colleghi del Servizio Trasporto Disabili ai Centri Occupazionali ancora non abbiamo percepito lo stipendio dal mese di Marzo ad oggi. Inoltre, tengo a precisare che aspettiamo anche gli arretrati del rinnovo contrattuale che c’è stato l’anno scorso e che noi avremmo dovuto percepire in 2 tranches nei mesi di Settembre ed Ottobre 08 (dette buste paga non ci sono sin’ora state consegnate perchè non pagate per intero).A questo punto Egregio sig. Prefetto mi chiedo: come mai la maggior parte delle altre cooperative (vedi: Azione Sociale, Faro 85, ecc…) sono in regola con i pagamenti degli stipendi, dei contributi ecc.. ecc….?Ma tutti questi politici e organi di controllo é mai possibile che siano veramente corrotti???Possibile che pensino solo alle loro tasche infischiandosene delle persone che invece aspettano il piccolo stipendio per poter sopravvivere assieme alle loro famiglie?Ma i loro figli perchè possono permettersi di continuare gli studi ed invece i nostri no?Io personalmente mi ritrovo (non sono lamentele ma realtà dei fatti) con il c.c. bancario bloccato per aver superato notevolmente il fido concesso, quindi a sua volta anche carta bancomat e di credito; finanziarie a cui io sono stato costretto a chiedere della liquidità per poter sopravvivere che mi tempestano di telefonate, lettere raccomandate inviate dagli studi legali per il recupero del credito perchè la banca non gli paga le mensilità spettanti. L’ufficio tributi che non vedendosi pagare nei tempi previsti le varie tasse cittadine, come se fosse colpa mia, mi fa il fermo amministrativo della mia autovettura che oltretutto è già scoperta di assicurazione. Sono stato segnalato alla banca dati Crif come cattivo pagatore; e quindi, chi mi fa più del credito?Io ed i miei colleghi siamo costretti ad andare a piedi e con i mezzi pubblici che offre questa città (quasi zero) nella località di periferia (Zaffaria) ove sono parcheggiati gli automezzi di detta cooperativa per poter svolgere la propria giornata di lavoro ed andare quindi a prendere nelle proprie abitazioni questi poveri Disabili per recarli ai Centri Occupazionali e di Riabilitazione, (senza neanche avere i soldi per poter prendere un caffè).Spesso i responsabili della coop. (benchè anche loro comandati dal capo) pretendono che si svolga il doppio turno di lavoro, per mancanza di personale; personale che viene utilizzato per altri scopi, vedi: lavori di edilizia, manutenzione lido balneare, lido ove spesso si recano anche vari politici (amici del caro dott. Conti) di questa città per poter trascorrere una serata in allegria, ballando e dialogando bevendo alla faccia di noi poveretti e succubi, che spesso facciamo un unico magro pasto giornaliero.Ma perché solo noi, poveri disgraziati, dobbiamo sopportare tutto questo? Allora è vero, chi è …………. tutto le è concesso!!A questo punto mi fermo qui e CHIEDO a Lei Sig. Prefetto che prenda dei provvedimenti in merito perchè noi poveri lavoratori non sappiamo più a chi rivolgerci. Ormai ci siamo convinti che in questa città vige soltanto la corruzione totale!! Il solo pensiero che assilla la mia mente è farla finita perché mi sento inutile davanti ai figli e ai doveri familiari.In un attimo risolvo tutti i miei problemi.Nella disperazione tutto è possibile!!Con la presente, porgendo le mie scuse per le polemiche rappresentate, ma fiducioso anche a nome dei miei colleghi, che Lei possa porre fine a questa situazione, la ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più CORDIALI SALUTI.N.B. – Non ci abbandoni anche Lei!!!! Sono troppo depresso e disperato. Mi sento una nullità. Infondo chiedo solo i miei diritti.

  18. GLI AQUILANI PAGHERANNO 700 MLN DI TASSE -I sindaci: “Se il decreto in discussione alla Camera dovesse essere votato riconsegneremo I tricolori”L’AQUILA – “Se il decreto in discussione alla Camera dovesse essere votato, con la conferma del ripristino delle tasse dal primo gennaio e della restituzione in 24 mesi di quelle sospese dal 6 aprile scorso, in una manifestazione pacifica, composta, ma di grande significato, al Quirinale riconsegneremo le fasce tricolori”. Così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, annuncia “il gesto simbolico molto forte”, dopo aver incassato l’appoggio “di tutti i sindaci del cratere nell’assemblea di ieri”. “Anche se il nostro gesto ha il valore della protesta, non faremo azioni di protesta – ha continuato Cialente -, alla nostra gente stiamo chiedendo di stare calmi”.Non si tratta di dimissioni, chiarisce il sindaco dell’Aquila, “anche se a volte la voglia di presentarle viene in seguito per la stanchezza e le tante amarezze che vivo quando parlo con persone secondo le quali non è stato fatto nulla”.In riferimento alle tasse, il primo cittadino ha detto: “Non meritavamo l’umiliazione di dovere spiegare agli italiani che non dobbiamo pagare le tasse. Dopo il terremoto abbiamo mantenuto la nostra dignità, siamo stati sempre responsabili. Durante il G8 avremmo avuto un’occasione di visibilità irripetibile per far valere le nostre ragioni; invece, abbiamo accolto in pieno l’appello del presidente Napolitano a non considerare il G8 evento di una coalizione, ma dell’Italia”. Cialente ha aggiunto che la ricostruzione cosiddetta “leggera” per le case classificate A, B e C “decollerà dopo che saranno state ufficializzate dalla Protezione Civile le linee guida alle quali attenersi”.Cialente, chiarisce che la riconsegna delle fasce tricolori da parte dei sindaci del cratere davanti al Quirinale avverrà nei prossimi giorni e non domani e sottolinea che “davanti al Quirinale non ci sarà alcuna manifestazione, perché esso è tempio della repubblica”. “Il nostro gesto sarà fortemente simbolico, ma anche significativo – conclude Cialente -. Ci organizzeremo per riconsegnare le fasce in quanto è inaccettabile che gli aquilani, che sono ancora in ginocchio per il terremoto, siano costretti, dal primo gennaio prossimo, a pagare nuovamente le tasse e a restituire in 24 mesi circa un miliardo e mezzo di euro, relativo alle imposte sospese dal 6 aprile”.GLI AQUILANI PAGHERANNO 700 MLN DI TASSE – Nel 2010 la città dell’Aquila “sborserà 700 milioni di euro di tasse” per effetto del decreto legge anticrisi in discussione alla Camera, sul quale il Governo ha posto la fiducia: lo afferma il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, secondo il quale “i cittadini pagheranno così di tasca propria la costruzione delle case che, nel mese di agosto, Berlusconi verrà personalmente a coccolare”. Anche “nel 2011 – prosegue Cialente – pagheremo un altro bel pezzo di ricostruzione. Nonostante le rassicurazioni e le promesse da parte del Presidente del Consiglio e del governatore Gianni Chiodi – sostiene il sindaco – i cittadini aquilani e dei Comuni colpiti dal sisma torneranno a pagare le tasse dal 1/o gennaio 2010 e restituiranno, in soli due anni, quanto non corrisposto in questi terribili mesi”. Si tratta di “una scelta ben diversa rispetto a quanto il nostro Paese ha ritenuto di dover fare in altri casi di sismi devastanti o catastrofi naturali e a quanto lo stesso Governo ha deliberato fino allo scorso novembre per il Molise e la provincia di Foggia”. Cialente afferma che “un comprensorio fantasma, distrutto completamente, per questo Governo e per questa maggioranza parlamentare, e dunque per l’intera Italia, è tornato nella normalità”.

  19. Se i diritti per tutti non ci sono più, bisogna selezionare. Contro i migranti prima vengono gli italiani, contro gli italiani prima vengono i padani. Contro i padani prima o poi verranno i padani con gli occhi azzurri e i capelli biondi.Universalismo selettivo. E’ questa la definizione da brivido che il libro bianco di Sacconi dà dei nuovi principi che dovrebbero governare i diritti sociali. L’uguaglianza, sostiene il libro bianco, è vecchia e in ogni caso non più sostenibile né per i suoi costi nei servizi pubblici, né per le esigenze di competività che impone il mercato. Si può solo selezionare la scala e il valore dei diritti e assegnarli in base al merito.Questa filosofia ispira tutte le scelte fondamentali di politica economica e sociale del governo, le decisioni delle imprese, la politica contrattuale della Confindustria. E’ così che in realtà si affronta la crisi: aumentando ancora le disuguaglianze che l’hanno provocata.Un ultimo esempio di questa impostazione lo abbiamo nelle università. Dove una classifica di “meriti” stabilita insindacabilmente dal governo stabilisce chi avrà e chi non avrà i soldi fondamentali per studiare e ricercare. Con il merito si giustifica tutto, ma la sostanza è che basterebbe sostituire a quella parola una più precisa: “discriminazione” e avremmo il significato reale di ciò che si fa. Il merito non serve a premiare i più bravi con un di più rispetto a quanto, secondo la Costituzione, dovrebbe essere garantito a tutte e a tutti. Il cosiddetto merito serve a discriminare proprio nell’accesso ai diritti fondamentali. Interpretano bene questa impostazione quei politici vicentini che sostengono che i presidi debbano essere solo del posto.Se i diritti per tutti non ci sono più, bisogna selezionare. Contro i migranti prima vengono gli italiani, contro gli italiani prima vengono i padani. Contro i padani prima o poi verranno i padani con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Non c’è fine all’orrore che provoca la rinuncia ad affermare i diritti universali. Il federalismo accentuerà tutte queste discriminazioni. Già oggi abbiamo, di fronte ad una crisi uguale per tutti, venti diversi sistemi di cassa integrazione a seconda delle differenti regioni italiane. Il pacchetto anti crisi e tutta l’impostazione della prossima finanziaria si basano sulla scelta di ridurre le spese che possono garantire lavoro e diritti per tutti, selezionando, invece a chi dare e a chi togliere.L’accordo separato sui contratti, che Fim Uilm e Confindustria, contro la Fiom, stanno ora applicando nel rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, trasferisce l’universalismo selettivo nelle relazioni sindacali. Si riducono il salario e i diritti contenuti nel contratto nazionale, regalando alle imprese enormi spazi di autoritarismo e discriminazione nella gestione delle aziende.

  20. Rai. L’azienda sta morendo.Così vuole BerlusconiROMA – C’è una regola crudele nel mondo dell’ippica. Quando un cavallo si azzoppa lo si abbatte . Per il cavallo che campeggia a Viale Mazzini la regola non vale. Azzoppato lo è da tempo immemorabile ma non c’è bisogno che qualcuno lo abbatta. Ormai siamo in piena eutanasia. Il cavallo è in fase agonica. Il nuovo giro di nomine varate lunedì del Consiglio di amministrazione aggiunge solo peggio al peggio. Forse mai alla Rai si era caduti così in basso. Il tasso di servilismo dei consiglieri di maggioranza supera i limiti del comune pudore, anzi neppure li sfiora. La lottizzazione è di quelle che fanno venire i brividi. Se alle nomine mettiamo insieme la vicenda oscura, ma non troppo, della rottura con Sky, ammesso che vi sia mai stata trattativa, che ha fatto imbestialire perfino uno che usa sempre toni misurati come il Presidente Napolitano, non resta che annunciare la morte del cavallo. Non è necessario indicare i nomi degli “eletti” proposti dal direttore generale Mauro Masi. Basta citare un episodio di vero e proprio malcostume. Un giornalista che faceva parte dell’elenco dei precari è stato nominato direttore di una struttura importante come Isoradio e i Canalini Pubblica utilità. Quasi fosse una velina. E’ l’operazione in sé che porta il marchio della dittatura berlusconiana, dell’occupazione manu militari dell’ azienda che dovrebbe produrre informazione, cultura, spettacolo, di una maggioranza truce, politicamente violenta, indecente. Se ne è accorto anche il Presidente Paolo Garimberti, che dopo aver fatto indigestione dei “pasti” preparati da Masi, si è ribellato. Si è astenuto sulle nomine mandando un chiaro messaggio, quasi un ultimatum. Le nomine d’ora in poi, ha detto, dovranno essere “ampiamente condivise”, dovranno “assicurare il pluralismo”, no ad esterni se non si dimostra che serve, e niente cancellazione di direttori dei quali non sia stata individuata una nuova collocazione. In assenza anche di uno solo di questi requisiti, riterrò non opportuno procedere – continua il presidente – a votazione sulle nomine e, qualora si dovesse comunque procedere, preannuncio fin da subito che non le voterò”. Sarà utile ricordare che la maggioranza ha fatto fuori senza assegnare loro nuovi incarichi, due giornalisti del valore di Marcello Del Bosco e Antonio Capranica. Andranno ad ingrossare le fila di coloro cui viene assegnata una scrivania. Punto e basta.Il sindacato dei giornalisti, l’Usigrai, attacca unificando nomine e vicenda Sky. “Lottizzazione è fatta, non basta qualche buon nome per dire che i vertici Rai abbiano lavorato bene”, dichiara Carlo Verna, segretario nazionale dell’Usigrai. ” Il punto – prosegue – è che ci pare delegittimata la fonte di proposta delle nomine fatte e cioè il Dg Mauro Masi e così sarà fin quando non avrà chiarito le ragioni della rottura della trattativa con Sky”. Sindacati sul piede di guerra, pronti alla mobilitazione sul fallimento della trattativa tra la Rai e Sky per i canali di Raisat. Il direttore Masi non ha dato alcuna spiegazione del mancato accordo sul rinnovo del contratto che per l’azienda di Viale Mazzini significa un mancato introito di circa 50 milioni di euro annui. Proprio nel corso dell’incontro della delegazione Rai con il presidente della Repubblica lo stesso Masi aveva fornito informazioni diverse sull’andamento della trattativa tanto da suscitare “perplessità e sorpresa” nell’inquilino del Quirinale per la rottura con l’azienda di Rupert Murdoch. Napolitano avrebbe preso il telefono ed espresso al presidente Garimberti, stupore per la distanza fra quanto affermato in sua presenza dal direttore Masi e il suo operato effettivo.I giornalisti con l’Usigrai, i dirigenti con l’Adrai, Slc-Cgil e Snater si dicono pronti allo sciopero e alla mobilitazione comune per protestare contro il declino dell’azienda. “Crediamo che sia giunto il momento in cui tutti coloro che hanno a cuore i destini del servizio pubblico – afferma l’Usigrai – facciano sentire la loro voce. Per parte nostra invitiamo le sigle sindacali dei lavoratori e quella dei dirigenti ad un ragionamento comune, che eviti, se occorre anche con un’azione di sciopero, il declino inesorabile dell’azienda”. L’Adrai si dichiara “fin d’ora disponibile ad individuare assieme all’Usigrai e alle altre sigle sindacali azioni comuni che, pur nella distinzione dei ruoli, consentano di evitare il rischio di un declino inesorabile dell’azienda”.Il Sindacato lavoratori comunicazione della Cgil ha chiesto a Masi un incontro sul caso Sky: “E’ curioso che la Rai – afferma un comunicato – rinunci alla certezza economica del contratto con Sky immaginando l’aumento di introiti pubblicitari in un momento di calo del mercato”. Alla luce delle preoccupazioni legate, in particolare, alle “modalità di reimpiego delle risorse di RaiSat”, l’organizzazione non esclude “iniziative di lotta se non ci sarà chiarezza sul futuro, se non ci sarà la chiusura a breve di un contratto adeguato”. Anche Snater, il sindacato nazionale autonomo delle telecomunicazioni, radiotelevisioni e fondazioni liriche, raccoglie “la richiesta di forti iniziative comuni a difesa del prestigio e della storia dell’azienda”. Questo è il senso di quanto sta avvenendo. La Rai precipita e Mediaset ingrassa. Così vuole il padrone che è anche presidente del Consiglio.

  21. Onoriamo i poveri. Un appello dai religiosi: “La legge-sicurezza, emanata dal Governo in questi giorni, discrimina, rifiuta e criminalizza proprio i più poveri e i più disperati.”Come scelta e impegno di vita siamo stati chiamati e mandati a dare ed essere buona notizia per i poveri. La legge-sicurezza, emanata dal Governo in questi giorni, discrimina, rifiuta e criminalizza proprio i più poveri e i più disperati. Riteniamo strumentale e pretestuosa la categoria della clandestinità loro applicata. È lo Stato che rifiuta il riconoscimento.Per chi perde il lavoro a causa della crisi, è lo Stato che induce alla clandestinità, decidendo arbitrariamente l’interruzione della regolarizzazione. Di null’altro sono colpevoli queste persone se non di essere troppo bisognose. Per lo Stato italiano oggi è questo che costituisce reato.Molti di noi provengono da una situazione di indigenza.Con i fatti e non solo a parole ci riconosciamo nella umanità e nella dignità di tutte le persone che vengono colpite da questa legge iniqua; intendiamo onorare i poveri. Se non lo facessimo negheremmo le nostre persone e la nostra missione e tradiremmo le nostre comunità. Perciò dichiariamo in coscienza la nostra obiezione pubblica. Vale anche per noi “bisogna obbedire a Dio, invece che agli uomini” (Atti 5,29).Siamo incoraggiati in questa decisione, non solo in riferimento alla fede, ma anche come comuni cittadini, in ottemperanza alle leggi sottoscritte e vincolanti per lo Stato italiano: dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, alla Convenzione sullo stato dei rifugiati, alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e alla nostra stessa Costituzione, che questa legge-sicurezza non ha tenuto in considerazione.Perciò la nostra disobbedienza non riguarda soltanto il nostro comportamento individuale, ma faremo quanto è in nostro potere, perché un numero sempre crescente di cittadini metta in atto pratiche di accoglienza, di solidarietà e anche di disobbedienza pubblica, perché nel tempo più breve possibile questa legge venga radicalmente cambiata.Prime adesioni:don Albino Bizzotto, mons. Giovanni Nervo, don Gianfranco Zenatto, don Romano Frigo, don Maurizio Mazzetto, don Giuliano Giacon, suor Lucia Bizzotto, don Tiziano Dal Soglio, don Umberto Sordo, don Fernando Comi………………..

  22. Dscorso da spiaggia,passa il solito vu cumprà,il vicino di ombrellone “sempre questi vu cumprà,ma gli rimane vita breve hai sentito l ultimo decreto del governo tra poco saranno tutti a casa” il vicino “certo che ho sentito sono INFORMATISSIMO la prossima estate non ne vedremo piu nessuno”. la 5 cerchia è la piu PERICOLOSA non sanno un caxxo e sono convinti di essere informati.PRO MEMORIA PER LA 5 CERCHIA.1 Detassazione degli straordinari….SCOMPARSA2 Detassazione dei premi…..SCOMPARSA3 Salerno Reggio Calabria….INFINITA4 Ponte sullo stretto…. IMPOSSIBILE5 Bonus bebe ……. scomparso6 Case l AQUILA…..settembre, no, novembre,(ma di che anno?)7 Alta velocita…… VUOTA8 Passante di Mestre….DRAMMATICO9 Rifiuti sud…….TONNELLATEBASTA COSI SE NO L ELENCO SAREBBE INFINITO E TERMINEREI I CARATTERI DISPONIBILI. bisogna trovare il modo di informare la 5 cerchia,a settembre esce Il Fatto di TRAVAGLIO , chi lo compra dopo averlo letto dovrebbe farlo girare a piu persone possibili nella cerchia dei conoscenti.Forza amici ce la dobbiamo fare…..anzi ce la faremo di sicuro OTTIMISMO e una risata

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