http://www.claudiocasano.it/Veltroni%2520schifato.jpg 

Il caro Walter ha realizzato un fantastico “strike”.

Se era il terremoto della politica italiana che cercava, un gigantesco sisma elettorale ha ottenuto, anzi lo ha realizzato in prima persona. Peccato che nella voragine più ampia sia caduto proprio lui e chi di lui ha voluto fidarsi (e ben gli sta!).

Se con la nascita del Partito Democratico, governo Prodi corrente, il nostro caro “amicone” ha causato la caduta dello stesso esecutivo, con la barzelletta del “voto utile” ha privato la sinistra estrema di non pochi voti, i quali assieme a tanti altri persi per strada a causa dei più vari motivi, hanno condannato il Paese a non avere più una Sinistra in Parlamento.

Ma non era finita lì. Già, perchè ieri c’è stato l’ultimo colpo con la storica vittoria del fascista Alemanno nella gara a sindaco della Capitale (carica più importante di un Ministero). Dopo aver abbandonato, mentre era ancora in carica, il ruolo di primo cittadino di Roma, per assolvere il grande e glorioso compito di leader del Partito Democratico (tanto forti erano le ambizioni del suo progetto, da mandare a quel paese la precedente promessa di recarsi in Africa), lo stratega Veltroni ci regala, dunque, l’ennesima perla: la capitale, dopo numerosi anni a guida del centro-sinistra, cade nelle mani della corrente più estrema all’interno di Alleanza Nazionale.

Giustifico pienamente la richiesta che ieri sera alcuni giovani militanti e simpatizzanti della destra romana invocavano in uno striscione: “Veltroni, Santo subito: con le primarie ha fatto cadere il governo Prodi, con le elezioni ha cacciato i comunisti dal Parlamento, candidando Rutelli ha perso Roma.. Laddove non avrebbero potuto farcela con le sole proprie forze, ci ha pensato Walter. Ovvia, dunque, la loro riconoscenza.

Vivendo io da tre anni ormai a Roma, so cosa potrà significare l’amministrazione Alemanno. Credo lo sapesse anche Veltroni, ma tant’è.

Credo che adesso Walter potrà finalmente fare le valigie per l’Africa, la sua missione è stata compiuta a punteggio pieno.

In caso contrario, restando sul suolo nazionale, una taglia penderà sulla sua testa. Decida lui!

Per il momento grazie, grazie, e ancora grazie, caro Walter.

 

Raffaele Emiliano 

 

WANTEDultima modifica: 2008-04-29T10:22:44+02:00da casadelpopoloff
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8 Thoughts on “WANTED

  1. Caro Raffaele,nonostante io sia stato sempre critico e continui ad esserlo nei confronti di Veltroni, la tua ricostruzione mi pare ometta alcune responsabilità proprio del tuo partito. La scomparsa della sinistra arcobaleno credo che sia innanzitutto il risultato di una certa politica portata avanti dai vari partiti che componevano quella forza. Non si può pensare che se scompare una forza politica la responsabilità sia di un altro partito. Veltroni ha fatto i propri interessi, ben sapendo che spingendo sul voto utile, sicuramente gli elettori potenziali della SA non sarebbero andati certamente a finire a votare a destra. Così come la caduta di Prodi è stata accelerata sia dalla nascita del PD, sia da una presa di posizione dell’allora Presidente della Camera Bertinotti, costretto ad assecondare i desideri della base che ormai era insoddisfatta, sia in ultima istanza dal colpo di grazia di Mastella.In poche parole, bisognerebbe interrogarsi su quale sinistra rifondazione possa rappresentare in futuro.Con riferimento a Roma, penso che sicuramente il fattore “sicurezza” abbia influito enormemente. Bene: su questo, anche a giudicare dalla debolezza della politica a livello nazionale, quale opzione alternativa ha proposto la SA? Il PD ha inseguito su giustizia e sicurezza argomenti introdotti da Di Pietro e ha pagato per aver contribuito a generare un clima pesante nel Paese, cavalcato con decisione dalla destra e balbettato dal centrosinistra, che deve necessariamente fare riferimento ad altri ideali (evidentemente smarriti per questioni di opportunismo). Ma al giustizialismo opportunista del PD, non mi pare che la SA abbia saputo contrapporre una posizione convincente o convintamente alternativa e fieramente garantista.

  2. Caro Sergio,le responsabilità della Sinistra Arcobaleno (e, in secondo luogo, di certa dirigenza di Rifondazione) nella propria pesante sconfitta elettorale, credo di averle sin troppo lungamente esposte su questo blog. Ravvisavo le colpe e le incertezze di quel cartello elettorale ben prima delle elezioni. Il risultato non mi ha sconvolto più di tanto, se non fosse stato per le proporzioni.Dunque, non assegno assolutamente al solo Veltroni la colpa della scomparsa della Sinistra dal Parlamento. Permettimi, però, di affermare con certezza che egli ha avuto un suo fondamentale ruolo in ciò. E non solo in questo.Per quanto riguarda il tema sicurezza, credo anch’io che esso abbia giocato molto a favore di Alemanno nella sua elezione a sindaco di Roma. Non penso tuttavia che la Sinistra abbia lesinato alternative di gestione della tematica immigrazione in questi anni.La presa di posizione a favore della chiusura di tutti i CPT (che credo debba essere più che condivisibile da parte tua, viste le encomiabili battaglie che tu e la tua Associazione portate avanti) e la ferma contrarietà alla legge Bossi-Fini, andavano e vanno ancora in una direzione alternativa a quella antirumena, antiislamica e dunque xenofoba delle destre. Per noi “immigrazione” vuol dire ancora integrazione di varie culture (e conseguente sforzo legislativo affinchè ciò possa attuarsi), crescita sociale e culturale, non allarme sicurezza e neanche caccia all’omicida, allo stupratore, allo spacciatore.I reati non hanno nazionalità e una notizia non può far tanto scalpore sol perchè il protagonista è un immigrato, meglio ancora se arabo o slavo. Le nostre lotte non mutano, sono queste.Il giustizialismo non ci appartiene, tanto meno se a farne le spese devono essere dei “poveracci” (nel senso buono del termine). Mi pare che il Partito Democratico abbia invece, a tal proposito, cercato di emulare la propaganda delle destre, non riuscendoci però, perchè poco credibile e perchè ha pessimi precedenti di gestione dell’immigrazione nelle proprie amministrazioni, tra le quali in primis proprio Roma e i suoi ghetti di periferia. Ovvia è pertanto la facilità con cui Alemanno ha potuto cavalcare l’agevole onda e catturare le paure di molti “romani de Roma”.

  3. Caro Raffaele,ti riconosco di non aver risparmiato critiche (a volte, se mi è consentito, addirittura un po’ ingenerose nei confronti di Bertinotti, che resta a mio avviso insieme a Vendola l’esponente più degno di rifondazione) in precedenza nei confronti della dirigenza del tuo partito.Sulla sicurezza e ancor più sulla giustizia, tuttavia, credo che sia passato solo un discorso in negativo, di critica (assolutamente condivisa da parte mia) della Bossi-Fini, ma poco convincente sul fronte giustizia in senso stretto. Mi spiego. Il cocktail esplosivo giustizia-sicurezza è stato gestito in maniera coerentemente folle dalla destra: la funzione allarmistica che quella coalizione ha sempre rivestito, non poteva essere cavalcata da un PD incapace di avere quel ruolo, perché l’elettorato di sinistra ha una cultura assolutamente differente (sull’argomento, scrivevo in agosto questo post – http://francavillaradicale.blogspot.com/2007/08/pd-lava-via-lo-sporco-in-due-secondi.html -).La follia di dare un colore di pelle o una etnia all’autore di un reato, faceva parte di una strategia proveniente da lontano alla quale si doveva opporre una forte idea alternativa, per non essere trascinati su un piano che avrebbe determinato(come poi avvenuto) la fine dell’intero centrosinistra (al di là di qualche assurda proposta balbettata come la castrazione chimica o la eliminazione di un grado del processo e l’immediata applicabilità della pena dopo la sentenza di primo grado). Ecco che il cocktail immigrazione-indulto è stato ben mescolato dalla destra e non ha trovato nessuna risposta da parte di chi aveva votato per l’indulto. Allora, lo scandalo in Italia è che non esiste la giustizia, non c’è modo di far rispettare le leggi, non c’è Stato di diritto.La sinistra intera si è fatta ingabbiare mandando in avanscoperta il solo Di Pietro a dire che l’indulto è stata una cazzata e non un atto dovuto di legalità; e invece bisognava dire che c’era bisogno pure dell’amnistia e di riforme strutturali in grado di far camminare la giustizia e di liberare 9milioni di processi nel nostro Paese (ad esempio con l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale).Ecco, su questo si è potuta purtroppo palesare una mancanza nelle posizioni della SA. ps: ti ringrazio per le parole di apprezzamento nei miei riguardi.

  4. La sconfitta a Roma va letta insieme alla vittoria nella città di Vicenza. Non perché le due città abbiano pari importanza. Ma perché Vicenza segnala la linea su cui è possibile uscire dalla sconfitta maturata sul piano nazionale ieri, e oggi a Roma. La sconfitta di Roma sottolinea ulteriormente l’avventurismo e la completa sconfitta del disegno politico con cui si è mosso il PD guidato da Veltroni. Al contrario a Vicenza il centro sinistra ha vinto – in completa polemica con i vertici nazionali del PD – a partire dal No al raddoppio della base statunitense e dalla richiesta che la popolazione locale possa decidere sul suo territorio. La sinistra può ripartire da qui: dalla partecipazione popolare e dal no ai poteri forti, per ricostruire le sue ragioni sociali”.

  5. Fonti ben informate fanno sapere che il Presidente della Provincia in una secca nota inviata a Michele Emiliano ed Antonio Gaglione abbia rassegnato le sue dimissioni da Presidente Provinciale del Partito Democratico e, sembrerebbe, anche dallo stesso partito.

  6. L’esito dei ballottaggi è inquietante. Fra il primo e il secondo turno il centro destra ha una forte crescita in peso percentuale in molte realtà. E’ il segno che non solo lo spostamento a destra interessa anche i livelli locali, ma quel che peggio è che l’effetto dei risultati delle elezioni politiche ha depresso una parte dello stesso elettorato del centro sinistra che non è andato a votare nel secondo turno. Ciò è evidente in molte realtà, ma in modo particolare nel comune e nella provincia di Roma. Né l’ottimo risultato della coalizione di sinistra a Massa, o la sorprendente rimonta del candidato del centro sinistra a Vicenza, possono modificare il giudizio complessivo.Da questi risultati emerge in modo ancora più evidente quanto sia stata negativa la valutazione dell’operato del governo Prodi da parte dell’elettorato e l’insensatezza della linea politica del partito democratico che con il suo moderatismo in salsa americana ha aperto un’autostrada alla destra nel Paese.Le forze di sinistra hanno di fronte a se un duro compito e occorrerà tempo per rimontare la china. La prima cosa da fare è restituire fiducia e motivazioni ad un elettorato di sinistra oggi deluso ed in cerca di riferimenti.

  7. grazie Walter da tuti i pdl llini.

  8. in principio fu la topa: autentica categoria kantiana del pensar satirico del più scandaloso, imprevedibile, libertario giornale italiano, foglio dissacrante diventato negli anni autentico fenomeno di culto. Dito nell’occhio dei potenti di ogni scuderia e di ogni cilindrata, antidoto all’impero del pappa e ciccia, Il Vernacoliere ha saputo raccontare mirabilmente mostri, miti e troiai vari del Belpaese, con la sua informazione ferocemente paradossale che – per dirla con le parole del grande Oreste del Buono -“sfugge alla banalità, vera volgarità del nostro parlare quotidiano”. La sua satira, e le sue irresistibili copertine, poggiano saldamente su alcuni grandi tormentoni, solidissimi pilastri, temi guida di un dissacrante e illuminante racconto dei vizi e delle virtù della società. La topa e il pipi, certamente, ma anche i pisani, metafora dell'”altro” (perché ognuno, in fondo, c’ha il suo pisano), i politici e la politica, la salute e il lavoro, le guerre e i militari, i preti, il carrozzone mediatico, la realtà quotidiana, con le sue imposizioni e sofisticazioni. È il grido liberatorio di chi, per coniugare riforme e rivoluzione nel migliore dei mondi possibili, proclama: “Trombare meno, trombare tutti”.http://www.ibs.it/code/9788838481574/cardinali-mario/comandamenti-del-vernacoliere.html

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