Il magnaccia di Arcore

 

Forse val la pena di spendere ancora due parole, su quel tizio sempre più ridicolo e pietoso, che se non avesse i soldi sarebbe deriso o compatito come si fa con lo scemo del villaggio. Premetto che non ho visto l’ennesimo sketch del magnate di Arcore, rifiutandomi anche di sentirlo alla radio, mentre stavo in auto, dato che mi urta persino la sua noiosa voce cantilenante da film dei fratelli Vanzina. Non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di leggere i titoli dei giornali, tanto prevedibile era tutta la farsa teletrasmessa da tutte le TV e rimbalzata sul web, e in tutto il mondo a far ridere ancora chi ci guarda, ancora stupito, e divertito.

“Colpito dalla falsità dell’evasione fiscale fino alla mostruosità del Lodo Mondadori”. Basterebbe questo per mettere fine a tutto, per sbattergli la porta in faccia come si fa con un venditore di Folletto troppo insistente, pronto a pulirti casa pur di venderti un antiodorante da infilare nei sacchetti dell’aspirapolvere. Ma purtroppo temo che altre volte ancora, tele giornalisti annoiati, o servi, o semplicemente succubi dei tempi, propineranno ai telespettatori l’ennesima replica:

“Colpito dalla falsità dell’evasione fiscale fino alla mostruosità del Lodo Mondadori, ed ora anche dall’aberrazione dello sfruttamento e dell’induzione alla prostituzione minorile”.

Poi ancora un’altra trasmissione a reti unificate: “Colpito dalla falsità dell’evasione fiscale fino alla mostruosità del Lodo Mondadori, ed ora anche dall’aberrazione dello sfruttamento e dell’induzione alla prostituzione minorile, dalla corruzione dei senatori e deputati per la caduta dei governi …” E peccato che l’abuso edilizio, lo scempio delle coste della Sardegna, e chissà quanti e quali reati ancora fossero coperti da segreto di stato, perché a quel punto per fargli scontare tutta la galera che in un mondo giusto avrebbe fatto, bisognerebbe farlo nascere tre volte ancora, il magnaccia di Arcore.

Farà politica anche fuori dal Parlamento? Nemmeno questa è una novità, è sempre stato così, solo che tutto questo ha davvero poco a che fare con la politica. Lui è il capo della cosca, e continuerà a governare da qualunque posto in cui scelga di stare. Lui ha il danaro per pagare la manovalanza che per suo conto continuerà ad agire e legiferare, malgrado noi e il dissesto del paese. Nella più classica delle mentalità mafiose, ha nemici da abbattere e poco importa quante vittime innocenti resteranno sul campo, demolendo sistemi democratici, istituzioni, valori e morale. La mafiosità non lascia i nemici in piedi. Mai.

Questa ennesima vergognosa farsa umiliante, in fine, non è altro che la prova provata che il berlusconismo non morirà mai, a meno che non si riesca ad estirpare il cancro berlusconista che negli anni ha divorato le coscienze di una gran parte di popolo imbecille. Soprattutto di coloro che con le loro azioni sono quanto di peggio il berlusconismo ha prodotto; gente che nemmeno si accorge di essere stata contagiata.

Mai come oggi, la questione diventa esclusivamente morale. Tornare alla civiltà, solo questo potrebbe salvarci.

 

Rita Pani (APOLIDE)

Il magnaccia di Arcoreultima modifica: 2013-09-19T09:19:09+02:00da casadelpopoloff
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