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Il circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Francavilla Fontana, forte del successo registrato dalle prime uscite dei Gruppi di Acquisto Popolare e conscio dello stato emergenziale in cui versa un sempre più grande numero di famiglie francavillesi strangolate dai tentacoli di una crisi ancora lontana dal morire, ripropone i GAP, iniziativa sociale di sostegno alle famiglie contro il caro-prezzi e il calo del potere d’acquisto di salari e pensioni.

Dal prossimo venerdì, pertanto, la locale sezione del PRC riattiverà questa iniziativa che tanto clamore ha suscitato nella sua prima esperienza. Nuovi prodotti faranno ingresso all’interno del paniere e ancora una volta ci si impegnerà a fornire alla gente alimenti di primaria necessità a prezzi calmierati. E’ infatti risaputo che, eliminando la filiera distributiva e arrivando direttamente al produttore, gran parte dei costi al consumo è abbattuta. Da quest’anno ci sarà inoltre una grossa novità: sarà avviato un contatto diretto con la C.A.F. (Cooperativa Agricola Francavillese), che fornirà olio e vino locali, prodotti del nostro territorio che proprio attraverso l’esperienza del GAP potranno trovare adeguata valorizzazione. Un buon modo , dunque, per mettere al centro dell’attenzione, oltre che il risparmio e la solidarietà, anche il nostro territorio e i suoi prodotti sempre più esclusi e ignorati dalla normale catena commerciale.

In un periodo come questo in cui sono in tanti a vantare le proprie iniziative fintamente “sociali” (il cui livello mediatico è inversamente proporzionale a quello di utilità) il PRC esce allo scoperto con un’azione di lotta di provata riuscita e innegabile valore. E lo fa proprio mentre, terminato ormai  il clamore post-elettorale, in Consiglio Comunale le esigue presenze (anche tra i banchi dell’opposizione) non possono far altro che limitare il proprio lavoro all’abitudinaria amministrazione, dimenticando nei fatti le mille promesse e i mille nodi sollevati in campagna elettorale e fregandosene di emergenze lavorative, di lavoratori in cassintegrazione, di opere pubbliche mai terminate e… chi più ne ha più si disperi.

 

La Segreteria PRC – GC

Emanuele Modugno

Raffaele Emiliano

 

Loro le ronde. Noi il pane!ultima modifica: 2009-11-15T13:03:23+01:00da casadelpopoloff
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17 Thoughts on “Loro le ronde. Noi il pane!

  1. Il riassunto delle puntate precedenti è diventato inutile: Gianfranco Fini critica Silvio Berlusconi, come una settimana fa, come un mese fa, come tre mesi faFrida NacinovichIl riassunto delle puntate precedenti è diventato inutile: Gianfranco Fini critica Silvio Berlusconi, come una settimana fa, come un mese fa, come tre mesi fa. L’ultimo pomo della discordia lanciato sul tavolo della maggioranza riguarda le regole della politica. La dea Eris – quella greca della discordia – non si è dovuta impegnare troppo per alimentare le divergenze politiche fra il presidente della Camera e quello del Consiglio. Non si discute di bellezza ma di potere: Berlusconi è il più amato dagli italiani (il 35% di cittadini-elettori ha barrato il simbolo con il nome del Cavaliere presidente anche alle ultime europee, mentre infuriavano le polemiche sulle frequentazioni femminili del premier), però Fini riscuote molti apprezzamenti sia nel Pdl che fra gli avversari politici. In altre parole, facendo fantapolitica, avrebbe più possibilità Fini di diventare presidente della Repubblica di quanta ne ha e ne avrà mai Berlusconi. A meno di non violentare ulteriormente la Costituzione del 1948 e passare all’elezione diretta del capo dello Stato. Tornando al presente, c’è da osservare come i richiami di Fini non siano così peregrini. Perché tutti nel mondo politico (Giorgio Napolitano in testa) segnalano che le riforme – in specie quelle della giustizia – non si fanno da soli.Fini e Berlusconi, i cofondatori del Pdl, conquistano giorno dopo giorno dopo giorno le copertine di tutti i media. Il primo infatti, forte del suo ruolo istituzionale, prende ormai sistematicamente le distanze da tutte le iniziative del Cavaliere che riguardano il peculiare settore della giustizia. Un terreno che per l’attuale inquilino di palazzo Chigi è minato. Nella sua veste di terza carica dello Stato, Fini non deve nemmeno arrovellarsi troppo per segnalare di volta in volta le storture, le forzature, le anomalie delle iniziative che gli avversari politici di Berlusconi chiamano “leggi ad personam” (con più di qualche ragione). Al tempo stesso, Silvio Berlusconi diffonde urbi et orbi, su ogni mezzo di comunicazione di massa, la sua indignazione. Tu quoque, Fini… Berlusconi ha i suoi fedeli alleati. Ma li ha anche Gianfranco Fini. Uno di questi è Italo Bocchino. Sostiene Bocchino: «I falchi berlusconiani devono finirla di parlare di complotto interno al Pdl contro Berlusconi. Il presidente del Consiglio deve guardarsi da quei suoi consiglieri che da anni lo hanno portato in un vicolo cieco, spingendolo verso soluzioni inutili, fallimentari. Basta con le “ghedinate” da prendere o lasciare». Ghedinate? Apriti cielo delle libertà. Il gioco si fa duro, interviene Sandro Bondi. L’ex voce del padrone, oggi ministro della Cultura berlusconiana, rintuzza l’audace Bocchino: «Trovo quanto meno indelicato, nonché inaccettabile il neologismo coniato dal vice capogruppo vicario del Pdl alla Camera, che chiama in causa una persona di rare qualità morali e professionali, a cui tutti dovremmo essere grati per l’impegno che svolge». Scorrendo il registro degli onorevoli di Montecitorio e palazzo Madama, il cognome Bocchino arriva naturalmente dopo il cognome Bersani. Poco importa al neo segretario del Pd, che a ventriquattr’ore di distanza dalle dichiarazioni di Bocchino, interviene per dire: «Il governo ritiri le norme sul processo breve. Siamo disponibili a discutere di giustizia, ma basta parlare dei problemi del premier». Insomma Fini trova sponda nel Pd e naturalmente ha i suoi sostenitori – se pur in minoranza – nel Pdl.Eccolo il presidente della Camera: «La maggioranza non può fare le regole a proprio piacimento». Fini interviene – ancora e ancora – sul tema delle riforme ed invita la coalizione di governo a cercare il dialogo con l’opposizione. «Riscrivere le regole – spiega l’ex leader dell’An che fu – deve necessariamente comportare l’impegno per una riscrittura che sia quanto più possibile condivisa perché le regole riguardano tutti, perché le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano». Infatti, secondo Fini, «sarebbe certamente un momento difficile per il nostro Paese quello in cui dovesse affermarsi il principio che in una democrazia dell’alternanza ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile, le regole che devono impegnare tutti gli italiani». Più istituzionale di così…I guai sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Si sta per riaprire alla Camera la battaglia sul testamento biologico, per capirsi quella che somiglia molto ad una crociata. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto ieri. Quelli elaborati e presentati dal Pd sono più di cento. Quello che però promette di alzare la pressione è l’emendamento – interamente sostitutivo del ddl Calabrò – presentato da Benedetto Della Vedova del Pdl e sottoscritto da diversi parlamentari, molti dei quali vicini alle posizioni espresse da Fini. Il presidente della Camera aveva chiesto una formulazione «meno dogmatica» di quella votata dal Senato. Un’impostazione che potrebbe piacere anche al Pd.

  2. C’è un clima greve che monta, alimentato da un governo – e, in specie, da un partito dentro quel governo – che sul razzismo costruisce la sua fortuna politica.A ccade quotidianamente, sotto i nostri occhi, si insinua nei luoghi delle nostre consuetudini, nella vita e nel lavoro. E’ un senso comune sempre piu’ diffuso, strisciante, condiviso da molti senza storia nè memoria, subito con assuefatta rassegnazione da chi pensa non sia possibile contrastarne l’avanzata, o sottovalutato da quanti ancora ne trascurano la devastante portata. E’ il razzismo, come sentimento e come concreta pratica segregazionista. Gli sconvolgenti fatti di Brescia a cui abbiamo dedicato copertina e primo piano di ieri non documentano semplicemente l’aberrazione morale di un sindaco, quasi fosse un caso isolato da cui prendere le distanze. C’è un clima greve che monta, alimentato da un governo – e, in specie, da un partito dentro quel governo – che sul razzismo costruisce la sua fortuna politica. Che persegue sistematicamente l’apartheid, attraverso ogni atto amministrativo disponibile: dai respingimenti alla negazione del diritto di asilo, dalle violenze nei Cie all’introduzione del reato di immigrazione clandestina, dallo smantellamento – manu militari – dei campi rom allo stillicidio di atti persecutori che rendono la vita del migrante un quotidiano calvario, sino alla materializzazione di un quadro normativo che configura ormai un regime di diritti discriminatorio e duale.Dichiarare la prossimita’ di questo stato di cose alle leggi razziali del ’38 era apparso a taluni un’iperbole polemica, un eccesso propagandistico. Invece siamo proprio li’. Si rifletta sulle parole del sindaco di Coccaglio, che intende festeggiare con il pogrom dei migranti il suo paradossale Bianco Natale cristiano: Qui da noi non c’è criminalita’ – dice – Vogliamo solo fare pulizia, perchè il Natale non è la festa dell’accoglienza ma quella della nostra tradizione e della nostra identita’. Pulizia e basta. Dice cosi’, quel “primo cittadino”, incurante dell’enormita’ delle sue affermazioni, peraltro rivendicate e rilanciate in un battibaleno da altri sindaci di amministrazioni a trazione leghista. Pulizia. Come avveniva nel sud degli Stati Uniti negli anni ’30 del secolo scorso, dove i linciaggi non avevano neppure bisogno di un movente, ma venivano giustificati affinchè i negri non diventassero troppo spavaldi.Cio’ che ne viene è dunque un’istigazione alla violenza e una copertura, neppure velata, agli atti di aggressione contro i migranti che la Lega, quando ancora si chiamava “lombarda”, definiva, nel suo originario statuto, l’infezione che viene a corrompere la purezza della nostra razza. Ecco il punto su cui merita riflettere.

  3. Schifani e il mafioso Lo Sicco………. Ma gli elettori di centrodestra non si vergognano almeno un po’?E’ davvero sconcertante la notizia che Schifani è stato l’avvocato del mafioso Lo Sicco e di imprenditori legati ad appalti mafiosi ai danni di due coraggiose vecchiette che riuscirono a raccontare tutto a Borsellino dieci giorni prima che venisse assassinato… Tutti ingenui questi avvocati che difendono personcine come Lo Sicco &C. Ma come è possibile che un simile avvocato arrivi a ricoprire la seconda carica dello Stato. Come è possibile che gente come Cosentino diventi sottosegretario al Tesoro… Ma gli elettori di centrodestra non si vergognano almeno un po’?

  4. Il cellulare per i detenuti è senza benzina salta l’udienza di un processo di mafiaPalermo – Il cellulare è a secco, manca la benzina, così i detenuti non possono andare in Tribunale e salta l’udienza di un processo di mafia. E’ successo oggi a Palermo al processo per le presunte infiltrazioni mafiose nel business delle pale eoliche. Nel dibattimento in cui si doveva discutere di energia “alternativa”, è arrivato invece l’imprevisto causato dal carburante (che mancava): il carcere di Trapani ha infatti comunicato ufficialmente di non avere a disposizione i buoni per la benzina che dovevano essere consegnati nell’arco della mattinata.A quel punto il giudice dell’udienza preliminare, Daniela Troja, ha dovuto rinviare il processo che si svolge con il rito abbreviato e nel quale sono imputate sei persone: tra queste Vito Martino e Giuseppe Sucameli, che dovevano essere trasferiti dal carcere di Trapani. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione mafiosa al concorso esterno, truffa, falso e corruzione, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la realizzazione dei cosidetta “parchi eolici”.Il processo è strato rinviato al 30 novembre. Un avvocato che difende i rappresentanti di un’azienda altoatesina è arrivato da Trento, facendo un viaggio a vuoto.

  5. Coccaglio (BS): manifestazione contro l’OPERAZIONE “WHITE CHRISTMAS”(White Christmas è il nome che l’amministrazione comunale di Coccaglio ha scelto per lanciare una caccia al migrante porta a porta) iniziata lo scorso 25 ottobre – e che terminerà il giorno di Natale.Il sindaco Franco Claretti ha dichiarato a mezzo stampa di voler “iniziare a fare un po’ di pulizia”, nonostante Coccaglio sia un paese dove l’immigrazione non ha mai rappresentato un problema di “sicurezza” o di “ordine pubblico”.Si tratta, evidentemente, di un’iniziativa di stampo neorazzista, presentata nella convention milanese dei sindaci leghisti il 24 ottobre alla presenza del ministro Maroni, il quale l’ha portata ad “esempio” che altre realtà locali dovrebbero imitare, come peraltro hanno già fatto alcuni comuni limitrofi (Castrezzato e Castelcovati).Il caso di Coccaglio è un esempio di come governo, istituzioni e mass media, per nascondere i veri problemi che affliggono il Paese (crisi del sistema di produzione, cassa integrazione, licenziamenti di massa ecc.), si fanno complici dell’affermazione di una nuova forma di razzismo. Un razzismo diffuso a livello sociale e culturale, ora alimentato e potenziato dai recenti dispositivi legislativi, che lo istituzionalizzano.Ma White Christmas non è il solo provvedimento istituzionale di matrice razzista messo in campo sul nostro territorio nell’applicazione delle recentissime leggi in materia di sicurezza. A Palazzolo sull’Oglio, un’associazione nata sotto la benedizione del (dis)onorevole Borghezio, il cui presidente si ispira alla tradizione nazifascista, si sta attivando per la gestione delle ronde di sorveglianza del territorio.Eppure a Coccaglio, come in tanti altri luoghi, c’è chi non accetta di subire passivamente questo clima di apartheid. Sono in primo luogo i fratelli e le sorelle migranti, le diversi componenti della società civile, le associazioni, i sindacati, le forze politiche, tutti quegli attori sociali, culturali e politici che rifiutano questa arroganza istituzionale, che nulla ha a che fare con i valori della nostra Costituzione.Pertanto invitiamo la popolazione a partecipare alla Manifestazione che si svolgerà per le vie del comune di Coccaglio Sabato 28 Novembre 2009, contro l’utilizzo di questi strumenti che mettono a rischio la convivenza civile.COCCAGLIO (BS)STAZIONE FSSABATO 28 NOVEMBRE 2009, ORE 14.30MANIFESTAZIONE: “UNITED COLOURS OF CHRISTMAS!”

  6. CLASSIFICA DEI 25 BLOG PIU’ SEGUITI AL MONDO! (tra i MILIONI presenti sul Web) IL PRIMO è ITALIANO!!!!!!TIME.com’s First Annual Blog Index > The 2008 Top 25 Blogs Poll ResultsRankNameAvg. Rating TotalVotes1 Blog di Beppe Grillo 9 136,5572 Daily Kos 7 14,8083 PostSecret 7 3,8654 Lifehacker 7 3,2665 Ace of Spades HQ 6 28,5396 Indexed 6 6,5867 Engadget 6 4,4208 The Huffington Post 6 3,7559 Freakonomics 6 2,33310 Tech Crunch 6 2,08411 Boing Boing 6 2,07312 TreeHugger 6 1,85413 Metafilter 6 1,75814 The Consumerist 6 1,37515 Wired Threat Level 6 1,08316 The Reverse Cowgirl 6 1,06517 The Sartorialist 5 1,11018 Gigazine 4 1,37119 Gawker 4 1,36420 Radosh.net 4 1,15721 Velveteen Rabbi 4 87522 Web 2.Oh…really? 4 79223 Regret the Error 4 61024 The Daily Dish by Andrew Sullivan 3 1,85825 Bad Jocks 3 604

  7. SPATUZZA FACCI SOGNARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!TORINO – Sembra di essere a Palermo. Tensione e attesa a Torino, con il palazzo di giustizia blindato come quando nel 1986 iniziò il primo maxi processo per mafia o quando depose Tommaso Buscetta. Oggi il pentito è Gaspare Spatuzza, un killer all’ergastolo che ha chiamato in causa Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri come presunti “referenti” della mafia negli anni ’90, in rapporti – sempre secondo Spatuzza – con i boss Giuseppe e Filippo Graviano. Spatuzza viene sentito nel processo d’appello a Dell’Utri, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.Ad assistere alla deposizione di Spatuzza – fissata a Torino per motivi di sicurezza – ci saranno oltre duecento giornalisti. Dell’Utri ha annunciato che sarà presente in aula, con l’intenzione di fare dichiarazioni per “sbugiardare” il testimone e altri pentiti che lo hanno accusato. Tra gli ultimi “dichiaranti” c’è Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino. Ciancimino jr ha consegnato ai magistrati di Palermo e Caltanissetta dei “pizzini”, scritti da Bernardo Provenzano e recapitati al padre Vito durante le presunte “trattative” tra Stato e mafia. In uno di questi “pizzini” Provenzano fa riferimento al “comune amico senatore” che, sostiene Massimo Ciancimino, sarebbe Dell’Utri. Non è escluso che anche questo “pizzino”, e le stesse parole di Massimo Ciancimino, entrino nel processo a Dell’Utri.Quest’ultimo, secondo le dichiarazioni di alcuni pentiti, sarebbe stato l’interlocutore della mafia nella seconda presunta “trattativa” del ’93-’94 dopo la prima avvenuta a cavallo delle stragi Falcone e Borsellino. In queste “trattative” il mediatore sarebbe stato sempre Vito Ciancimino che, dopo avere scontato 12 anni di reclusione per mafia, venne riarrestato nel dicembre del 1992 per “pericolo di fuga”. E adesso si scopre che Vito Ciancimino venne arrestato su “segnalazione” dell’allora ministro della Giustizia Claudio Martelli. Martelli nelle settimane scorse è stato messo a confronto con l’ex direttore del dipartimento giustizia del ministero Liliana Ferraro, nell’ambito dell’inchiesta sulla “trattativa”. Martelli ha dichiarato di avere appreso da Ferraro che il capitano De Donno, braccio destro dell’allora colonnello Mario Mori, le aveva rivelato che Vito Ciancimino voleva parlare con il ministro e che voleva un passaporto. “E quando lo appresi – ha detto Martelli ai magistrati di Palermo e Caltanissetta – avvertii subito l’allora procuratore nazionale antimafia, Bruno Siclari, che a sua volta allertò la questura di Palermo che arrestò Ciancimino quando andò a chiedere il passaporto”. Quel giorno Vito Ciancimino – ha raccontato il figlio – avrebbe dovuto incontrarsi con il capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano.

  8. Hanno arrestato Gaetano Fidanzati! Chi?!?! L’ex socio in affari con Berlusconi!!!Estraggo una domanda apparsa ne “L’odore dei Soldi” di Marco Travaglio ed Elio Veltri.”A Milano, in via Sant’Orsola 3, nacque nel 1978 una società denominata Par.Ma.Fid. La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss – di area corleonese e non – operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Signor Berlusconi, importanti quote di diverse delle suddette ventitré Holding verranno da lei intestate proprio alla Par.Ma.Fid. Per conto di chi la Par.Ma.Fid. ha gestito questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società una parte così notevole dei suoi beni?”P.s.Gli autori del libro furono querelati due volte dal corruttore d’Arcore. La prima, per diffamazione, è terminata con l’assoluzione dei due autori del libro e la condanna a Berlusconi ad un risarcimento di 100.000 euro. La seconda fu respinta dal tribunale, con l’obbligo del pagamento di ulteriori altri 15 mila euro da parte del querelante Berlusconi.

  9. “ECCO LE LOCALITÀ SCELTE PER IL NUCLEARE”… A.A.A.CERCASI UNO STRACCIO DI AVVOCATICCHIO, IN GRADO STILARE UNA BOZZA DI REFERENDUM PER STRONCARE SUL NASCERE QUESTA SCHIFEZZA I Verdi rivelano i siti in cui si vorrebbero costruire le nuove centrali nucleari in Italia e sarebbero state individuate in uno studio inviato dall’Enel al governo e sono:1) GARIGLIANO (CASERTA),2) TRINO VERCELLESE (VERCELLI),3) CAORSO (PIACENZA),4) MONTALTO DI CASTRO (LAZIO),5) BORGO SABOTINO(LAZIO),6) ORISTANO (SARDEGNA),7) PALMA (AGRIGENTO),8) MONFALCONE (GORIZIA),Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, afferma: “LE AREE SONO IDONEE, SECONDO L’ENEL, PERCHÈ VICINE A ZONE COSTIERE E AI FIUMI, POICHÈ COME È NOTO LE CENTRALI NECESSITANO DI UN GRAN QUANTITATIVO D’ACQUA PER FUNZIONARE. CHIAMIAMO ALLA MOBILITAZIONE DEMOCRATICA LE POPOLAZIONI PER DIRE NO ALLE CENTRALI NUCLEARI”.A.A.A.A.CERCASI UNO STRACCIO DI AVVOCATICCHIO, IN GRADO STILARE UNA BOZZA DI REFERENDUM PER STRONCARE SUL NASCERE QUESTA SCHIFEZZA E ABROGARE QUALSIASI NORMA CHE IMPEGNI I GOVERNI FUTURI A RISPETTARE GLI ACCORDI PRESI DA QUESTI FARABUTTI.CARI CUGINI D’OLTRE ALPE E AMICI DEGLI AMICI, POTETE PRENDERE QUALSIASI ACCORDO CON QUESTO GOVERNO, MA CON I GOVERNI FUTURI NON VI DAREMO NEPPURE UN EURO, CHE SIA BEN CHIARO DA SUBITO, LASCIATE PERDERE FINCHÉ SIETE IN TEMPO.

  10. La Costituzione sarà vecchia, ma è più giovane di BerlusconiQuindi se dobbiamo cambiare qualcosa, cambiamo il Presidente del Consiglio.”La Costituzione è vecchia, la cambierò.”, ha detto Silvio Berlusconi per rispondere alle polemiche scatenatisi dopo il suo delirio-show in Europa che ha lasciato basiti tutti i leader del PPE, a cominciare dalla Merkel, che per tutto il discorso non ha fatto un applauso e aveva una faccia che lasciava intendere cosa pensasse di Silvio Berlusconi.Bene, cambiamola. Se però la Costituzione va cambiata perchè è vecchia, allora va cambiato pure il Presidente del Consiglio, che è ancora più vecchio, nonostante le varie alchimie per sembrare, invano, un trentenne. Con la differenza che la Costituzione per molti versi è ancora attuale, Berlusconi invece ragiona come se vivesse ancora negli anni ’50.La nostra Costituzione ha infatti 61 anni, il Premier ne ha appena compiuti 73: ben 12 anni di differenza. Quindi se la nostra Carta Costituzionale, che a quanto pare risulta essere incostituzionale nell’incantevole mondo di Berlusconi, è vecchia, lo è ancora di più il Presidente del Consiglio. Ergo, per la proprietà transitiva, va cambiato anche lui. Semplice no?Se lui è una vittima, allora lo è ancora di più la Costituzione, che non si merita di subire gli isterismi di un premier messo all’angolo e che si scopre anche essere il più grande ricettatore d’Italia (in pubblico fa la vittima per le intercettazioni e poi si dà da fare per scovare e pubblicare quelle degli altri). Soprattutto dopo averci difeso per 61 anni da pericolose svolte autoritarie e neo-fasciste.Con la differenza che la Costituzione non va all’estero a raccontare barzellette, a dire che ha le palle per aver sopportato 61 anni di tentativi di sovversione dell’ordine costituito, non fa festini con ragazze d’ogni età e nemmeno attacca un giorno sì e l’altro pure la divisione dei poteri, la liberal-democrazia, ma soprattutto non racconta balle a reti ed edicole unificate.Insomma, è a costo zero. Quindi se dobbiamo cambiare qualcosa, cambiamo il Presidente del Consiglio.

  11. Schifani, Fini e Bersani fanno visita al premier ricoverato. Trovano la stanza guidati da una stellala stella non era cometa, ma Maria stella Gelmini

  12. Sarà la crisi. Sarà per la necessità di risparmiare. Sarà anche che questi orribili oggetti ormai dentro casa non li sopportiamo più. Sta di fatto che la tendenza di quest’anno è il riciclo del souvenir come articolo di regalo.Ne hanno parlato anche i telegiornali in questi giorni. E Berlusconi è solo uno dei primi ad avere ricevuto per regalo la statuetta.Che si trattasse del duomo di Milano e non dell’Oscar stentavamo ieri a crederci vista l’interpretazione magistrale del dopo con tanto di risalita sul predellino.E se a qualche bambino che ha assistito al telegiornale le immagini sono apparse troppo forti, è bastato che mamma gli dicesse che non era sangue ma succo di pomodoro.Ieri certamente una grande ingiustizia è stata compiuta. Quindi cari paesani e care paesane occorre sanare tutti insieme questo grande torto.Ma si. Un souvenir per tutti. Non solo a Berlusconi.- Una torre di Pisa in marmo della vicina Carrara per Brunetta.- Una gondola di balsa per la Bindi che a Venezia non ha sospirato mai.- Un bronzo di Riace (dello stesso materiale della sua faccia) per La Russa.- Un cupolone in plastica fosforescente per Casini in modo tale che lo si veda da lontano anche notte tempo.- Un carretto siciliano in finto Marzapane per Schifani.- Una mole Antoneliana di polistirolo per Fassino.- Un pastore del presepio napoletano per Napolitano.- Un trullo di Alberobello in pietra pomice per Niki Vendola.- Un salvadanaio fesso di coccio ligure per Tremonti.- Una bottiglietta di vetro spesso di grappa friulana per Dalema.- Un sasso delle Dolomiti su base in rovere per Capezzone.- Una pattada sarda con annessa forma di pecorino per Fini.- Una palla di vetro con la neve di Madonna di Campiglio per Bersani- Una scarpa marchigiana targata Paciotti per Bossi.- Una Basilica di S.Francesco d’Assisi in ceramica finemente decorata per Maroni.- Un caciocavallo del Molise per la Finocchiaro- Un orsetto marsicano di pelusche del Parco del gran Sasso per la Carfagna- Una salama da sugo stagionata per la Germini- Una grolla della felicità valdostana per Di PietroE mentre impacchetere il dono da inviare alla Camera a tutti i nostri rappresentanti ricordatevi di scrivere una letterina a Gesu Bambino.Esprimete, ve ne prego, questo desiderio circa la nostra classe politica.- Che a tutti loro venga porto il souvenir in questione come si conviene ed in virtù della loro capacità di governare.- Che a tutti loro si faccia richiesta di riconsegnare in cambio del cadeaux i tapiri d’oro che nascondono negli armadi.- Che tutti loro comincino a pagare di loro tasca le vacanze mascherate da trasferta.- Che la smettano di litigare in diretta ed abbracciarsi a telecamere spente.- Che si rechino di tanto in tanto in parlamento a lavorare.- Che si occupino di lavoro, salari, pensioni, ammortizzatori sociali e diritti civili invece che di mignotte, trans, corna e divorzi.- Che la smettano di occupare la buvette e che si riducano gli stipendi a 1000 euro al mese come tutti noi poveracci che stentiamo ad arrivare al 15.Mentre a Roma i San Pietrini sono stati proditoriamente e forse per tempo rimessi tutti al loro posto da Alemanno avviene che in Italia ci si sia ridotti a ricorrere alla prima statuetta che ci capita per le mani.Altro che anni di piompo fortunatamente passati. Ci si ricorderà della nostra attualità come degli anni di plexigas.Certo sarà dura ma siate pronti. Dopo i fatti di questi giorni ai venditori ambulanti che vendono patacche ai turisti vicini ai nostri italianissimi monumenti verrà chiesta la licenza d’armeria.Ed a noi che ci siamo portati dietro un pupo siciliano di latta o un duomo di Milano in metallo pressofuso dal nostro ultima vacanza ci verrà richiesto di presentare regolare porto d’armi.Non ci credete?Ad Maiora

  13. LA MAFIA ESISTE PERCHE’ ESISTE LA POLITICA MAFIOSA,NON PER COLPA DEGLI ITALIANI!!!Che sia una questione di “cultura” non v’è dobbio,ma che io debba sentirmi mafioso questo no!Come me,esistono milioni di italiani che non hanno nulla a che vedere con questa cultura mafiosa,è giusto ribadirlo sempre!La cultura mafiosa esiste ed è radicata perchè la nostra politica è mafiosa e referenziale!Quello che va estirpato è il sistema politico e non gli italiani.Sono loro che con l’inganno hanno fatto proliferare la mafia in ogni settore,sono loro che hanno permesso a i capitali mafiosi di entrare in circolo nell’economia italiana.Hanno sempre sfruttato le necessità della gente,hanno fatto sempre credere che tutto era conseguenza del clientelismo.E’ vero,sono stati eletti,ma con l’inganno,hanno sempre controllato l’informazione,fino all’ultimo esempio di potere mediatico espresso dal nano.Con lo strapotere delle reti private,il controllo di quelle pubbliche e i giornali,chiunque potrebbe far vedere lucciole per lanterne.Il Cavallo di Troia è nei mezzi d’informazione,sono loro che fanno la realtà(finta),se lo dice la TV è vero!Caxxo!Una statuetta ha mandato in fumo il lavoro di anni,e questo grazie al potere mediatico!TUTTO SI SENTENZIA IN TV!E’ QUESTA LA VERA MAFIA MODERNA,QUELLA CHE SI E’ RICICLATA ATTRAVERSO LE TELEVISIONI!Non a caso chiesero una tv al piccolo uomo in cambio di protezione.E’ lui che si è venduto subito,gli altri piuttosto si sono fatti ammazzare!L’entrata in politica di questi personaggi ha deteriorato ancora di più il sistema,ora in parlamento siedono direttamente i mafiosi,e non lo dice Travaglio,ma le sentenze!!!LA MAFIA ESISTE PERCHE’ ESISTE LA POLITICA MAFIOSA,NON PER COLPA DEGLI ITALIANI!!!Non è colpa degli italiani se il nano ha tre televisioni,ma dei compagnucci come D’alema o Violante!LA COLPA DEGLI ITALIANI E’ IL NON RIUSCIRE A TOGLIERLI DI MEZZO!!!Arrivederci e grazie.

  14. Il Santo Padre ha cancellato PapiSilvio……..Se tutti gli psicolabili del mondo si dessero la mano…Uno psicolabile ha colpito ancora. Susanna Maiolo ha oscurato Tartaglia. Il Santo Padre ha cancellato Papi. La mossa di rugby della italo-svizzera in San Pietro non teme confronti. Per tutto il resto c’è il Duomo di Milano. Il placcaggio deciso di Ratzinger circondato da guardie svizzere da parte di una svizzera (!?) ha messo la parola “the end” alla celebrazione dell’ufo lanciato a “Colui che ama” e alle sue stimmate facciali. Tre settimane di amore sprecate, cosa farà adesso pover’uomo? Se tutti gli psicolabili del mondo si dessero la mano…

  15. Per il Pd candidare la Bonino nel Lazio equivale a portare i libri in tribunale. Possibile che il secondo partito italiano non trovi per la Regione con la Capitale d’Italia una personalità di spicco al proprio interno e debba ricorrere ai Radicali per avere un candidato?

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