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RIFONDAZIONE COMUNISTA / SINISTRA EUROPEA DELLA FEDERAZIONE DI BRINDISI RIBADISCE IL PROPRIO NO ALLA SCELTA FILONUCLEARE DEL GOVERNO BERLUSCONI.
Berlusconi e Sarkozy hanno firmato ieri un accordo sul nucleare: prevedono quattro centrali nucleari in Italia entro il 2020. Sicuramente pensano alla Puglia e alla Provincia di Brindisi con sito già indicato nel territorio di Carovigno o alla Provincia di Taranto con sito Avetrana. La Puglia ha già detto di No alla installazione di centrali nucleari sul proprio territorio. La Provincia di Brindisi, già super produttrice di energia elettrica , riveniente da centrali inquinanti , difficilmente sopporterebbe i propositi  e i programmi nucleari del governo atomico di Berlusconi. Il Governo del Paese guidato dall’ imprenditore Berlusconi e dalla Confindustria , evidentemente incurante di un pronunciamento popolare avvenuto con il Referendum del 1987, viole ignorare quella gloriosa vittoria del No alle centrali nucleari in Italia. Il vantaggio economico delle centrali è certo per la Francia di Sarkozy. Per i contribuenti italiani di sicuro ci sono soltanto gli altissimi rischi e una tassa da 12 miliardi. Tutto questo è da folle e da vergogna assumere centrali nucleari in un momento di grave crisi finanziaria del Paese.
Altro grave problema di correttezza istituzionale e di rispetto del Parlamento e del Paese che Berlusconi firma gli accordi, senza tenere conto che c’è stato un Referendum, con un grande pronunciamento popolare, di cui si dovrebbe tenere conto, e senza pensare minimamente che le Camere non hanno ancora approvato le leggi di riferimento. Ci domandiamo con quale mandato Berlusconi ed il suo Governo firmano accordi bilaterali per la costruzione di nuove centrali nucleari nel nostro Paese ?  E’ a tutti evidente che che il collegato alla Finanziaria prevede la nascita dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare e una serie di interventi per favorire la realizzazione di nuovi impianti , ma è ancora in discussione al Senato e questo Berlusconi dovrebbe saperlo, senza fare danni e ulteriori sgarbi istituzionali al Parlamento. Per questa ed altre ragioni l’idea di ritornare a fare centrali nucleari sul nostro territorio è semplicemente un pesante follia Berlusconiana e della destra al governo del Paese.
Alla luce di quanto si sta verificando in Italia sull’idea di fare centrali nucleari il Coordinamento provinciale della Federazione di Brindisi, del Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea, boccia , senza sè e senza mà, il ritorno dell’Italia al nucleare e ribadisce che per la sismicità del territorio e di densità della popolazione non c’è in Italia, in Puglia e nella Provincia di Brindisi, un sito che abbia le caratteristiche le caratteristiche che, ad esempio, negli Stati Uniti sono richieste per poter costuire una centrale nucleare, anche se di terza generazione. Sulla salute e sulla sicurezza delle popolazioni e la tutela del territorio e dell’ambiente non si scherza.
“Il problema sarebbe per noi, ha ribadito il compagno  Paolo Ferrero, Segretario nazionale PRC/SE, di sviluppare in Italia, un Paese baciato dal sole, le tecnologie energetiche alternative e il risparmio energetico. Invece, facciamo meno della metà dell’esergia prodotta con il sole della Germania e questa è davvero una bestemmia”.  Ill Governo Berlusconi, inoltre, ed è un problema, fa bene attenzione a non dire dove vogliono mettere le centrali nucleari, di terza generazione, e quanto lo si saprà crediamo che nascerà un movimento forte delle popolazioni interessate che glielo impedirà. Così è stato oltre 20 anni fà in Puglia, ed in particolare nel territorio Brindisino, contro la installazione di una centrale nucleare da 2ooo Mw a Carovigno, nell’area Specchiolla – Torre  Guaceto.
Siamo convinti che le nostre popolazioni, interessate alle centrali,ovunque siano state programmate, sapranno alzare la testa contro l’arroganza dell’impresa Berlusconiana e di Confindustia, sulla scelta dei siti nucleari. Contro le centrali nucleari daremo battaglia da subito.
Brindisi, lì 25 febbraio 2009

Coordinamento Provinciale della Federazione di Brindisi del
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea.
E’ SEMPLICEMENTE UNA FOLLIA L’IDEA DI TORNARE A FARE CENTRALI NUCLEARI.ultima modifica: 2009-02-25T13:13:56+01:00da casadelpopoloff
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14 Thoughts on “E’ SEMPLICEMENTE UNA FOLLIA L’IDEA DI TORNARE A FARE CENTRALI NUCLEARI.

  1. martedì 17 febbraio 2009Io il 6 Giugno rimarrò a casa.La sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna,l’ennesima per il Pd,dovrebbe far comprendere ai dirigenti democratici che è arrivato il momento di assumere delle decisioni forti.La dimissioni di Veltroni?Certo che no.Le dimissioni di un intera classe dirigente?Certo che si.Il problema del Pd non è il leader ma la propria classe dirigente.Problema che investe i democratici non solo a livello nazionale,ma anche e soprattutto a livello locale.Prendiamo il caso del Pd francavillese.Siamo a Febbraio e i democratici non hanno un segretario,un candidato sindaco,una linea politica.Continuano gli incontri segreti,le guerre intestine si accentuano ed a tanta gente,come il sottoscritto,aumenta la nausea.Anzi nelle ultime ore si discute la possibilità di indire delle primarie fasulle.Fasulle come i caproni che hanno ferito mortalmente il progetto democratico con le lo loro aspirazioni personali e con la loro ricerca costante di una poltrona dove parcheggiare il sedere.La verità dobbiamo dircela fino in fondo:voi dirigenti democratici siete diventati peggiori della gente e del sistema di potere che dite di voler combattere,tutti,nessuno escluso.Io ho creduto fortemente nel progetto del Partito democratico nel momento in cui esso aspirava a rappresentare una reale e seria alternativa rispetto a tutto ciò che ha mortificato la nostra terra negli ultimi venti anni.Ma voi,cari dirigenti democratici,rappresentate la continuità con il passato buio della nostra città.Voi,cari dirigenti democratici,non siete alternativi,ma uguali a tutto il resto.Avete perso una grande occasione,avete deluso tanta gente,avete mortificato un progetto politico che per me rimane ancora valido.Rimane valido il progetto Pd,non voi che quel progetto non lo rappresentate nella maniera più assoluta.Mi chiedo:ma non vi rendete conto di quale enorme figura cacchevole state facendo davanti alla città?!?!Se per farvi fare un passo indietro,se per liberare il Partito democratico dalla vostra presenza servirà l’ennesima sconfitta,io sono pronto a dare il mio contributo.Io il 6 Giugno rimarrò a casa.Giuseppe Bruno

  2. Rimango stupito come gran parte degli italiani votino per queste persone che attualmente sono al governo…………………..Rimango stupito da chi critica Di Pietro, essendo stato l’unico ministro italiano che si sia dimesso solo per aver ricevuto un semplice avviso di garanzia.Rimango stupito che una persona come Berlusconi possa essere diventato così potente da riuscire a manipolare le menti delle persone.Ma dopo non rimango più stupito quando capisco che forse la maggioranza degli italiani fà della corruzione, delle ruberie varie e della prepotenza la loro vita.Ritorno ad essere stupito quando un ministro annuncia un aumento di 40 euro mensili( circa) ma contemporaneamente te ne toglie 250 di conquaglio fiscale.Rimango stupito come io possa essere ancora onesto nel pagare le tasse mentre gli altri rubano a tutti i livelli tanto sanno che la passeranno liscia, illoro padrone li difenderà.Rimango stupito dal fatto che inmilioni stanno perdendo il loro posto di lavoro e non protesta nessuno.Rimango stupito nel vedere che non danno le notizie nei telegiornali ma uno deve andare su internet per saperle( ecco perchè vogliono chiudere i blog).Rimango stupito dal fatto che quando governava il centrosinistra stavamo molto meglio di ora e tutti protestavano, ed infine rimango stupito che la sinistra ancora abbia un pò d’aria per parlare dopo tutte le stronxate che hanno detto e fatto, con Berlusconi sicuramente starete molto meglio, andate affanc….ulo e forza Di Pietro, averne come lui.

  3. al P.D li chieto datemi un motivo per votare voi

  4. Il mio non è antiberlusconismo pregiudiziale; il fatto è che mi vergogno proprio di essere rappresentato da uno così. Il carnevale sta finendo ma le carnevalate, ho l’impressione, no!Il nostro Beneamato prosegue imperterrito nella sua serie di gaffes, battute di cattivo gusto, esempi di umorismo di bassa lega.Ultimo episodio: nel corso della conferenza stampa congiunta con il Presidente Sarkozy durante la quale veniva annunciato l’accordo italo-francese per la costruzione di 4 centrali nucleari, ad un certo punto il Beneamato ha interrotto il Presidente francese e, a bassa voce, avvicisinandogli, gli ha sussurato: “Moi je t’ai donné la tua donna” mescolando francese e italiano. Sarkozy ha accennato e si è limitato ad un moto di disgusto, ma sono stati i media francesi che hanno ripreso il labiale ed ora tutte le trasmissioni francesi parlano dell’episodio che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il fine umorismo del premier (humour déplacé, lo definiscono i francesi), l’alta considerazione per le donne, l’assoluta mancanza di stile, di tatto, il sospetto che il Beneamato sia uno non tanto a posto con il cervello.Mi aspetto reazioni dalla signora Carla Bruni che di solito è molto snob, tagliente e con opinioni ben precise sul Beneamato tanto che recentemente ha dichiarato di essere contenta di avere la cittadinaza francese

  5. Unico problema: sei in minoranza nel paese, come da risultato elettorale plurimo…La democrazia, questa cosa così insopportabile…

  6. Maroni non è carino, indossa occhiali che fanno pendant con i cappellini della regina Elisabetta II d’Inghilterra. Non è teleigienico e si nota. Non è stupido, ma non si nota e soprattutto si fatica a credere che non lo sia: lui proprio non aiuta. De Corato è bruttino, fascista ortodosso coerente. Il suo cuore batte col ritmo dell’eia-eia-alalà. Notevoli e apprezzabili sono le sue adiacenze-aderenze con i leghisti: Maroni in particolare. Sul “che fare?” dei centri sociali autogestiti il progressivo sgombero degli stessi è sicuramente nei desiderata dei maroni decorati peraltro supportata con letizia dalla sindachessa Moratti: il 2015 di Milano capitale olimpica impone un riassetto della città e l’azzeramento di tutte le isole dell’autonomia organizzata, vere e proprie neo-carbonerie ove si pratica la cultura del dissenso mistificandola come cultura tout court: è palese e inconfutabile che il Centro Sociale Cox 18 con la Libreria Calusca e l’Archivio Moroni e la Cascina Autogestita Torchiera Senzacqua sede della Banda degli Ottoni a Scoppio costituiscano di fatto e nei fatti occupazioni di zone temporaneamente autonome tendenti a perpetuare la loro temporaneità nella costanza dell’autonomia. E ora è a rischio di sgombero anche la sede dell’Usi, Unione sindacale, sede storica in Viale Bligny: si risponderà perché rispondere si deve con la manifestazione nazionale del 28 febbraio a Milano: lotta dura con o senza paura, ma lotta dura sarà. La storia ci dice che la lotta al libero pensiero risolve sempre in violenza, prevaricazione, annichilimento. Dati i tempi si vorrebbe che il tutto avvenisse con qualche buona grazia il che proprio non sta nelle attitudini delle forze dell’ordine più aduse a pratiche di memoria genovese… vedi scuola Diaz e prigione di Bolzaneto… che all’uso della ragione e dunque affatto armoniche ai livelli d’intelligenza e di savoir faire di Bibì e Bibò, leggi Maroni e De Corato. Difficile da capire è la mediazione che informa la propostai due di prendere le impronte digitali agli extracomunitari. Ma credo proprio che di sofferta mediazione si sia trattato poiché è assai probabile che nelle loro attese ci fosse la carta antropometrica di nazistica memoria: stabilite le caratteristiche della razza indoeuropea pura, gli antroponazi scoprirono con indicibile amarezza che anche gli ebrei rientravano tranquillamente negli standard richiesti, rimediarono allora con l’invenzione della razza ariana (la biondaltaeciula); cosa questa che mal s’attiene a Maroni e De Corato essendo los dos totalmente orfani di due delle obbligate caratteristiche somatiche e morfologiche (biondalta): nella terza i due ciula ci stanno benissimo; peraltro tutte le etnie dell’area mediterranea sono similari e, dunque, a ben vedere ne resterebbero esclusi soltanto i neri soprattutto quelli neri veri i neghèr e quelli abbastanza nerastri da non essere confusi con i terroni e infine anche quelli che non si lavano. È un dilemma ed è probabile che da siffatto dilemma prenda l’aire l’odio dei due nei confronti dei centri sociali: luoghi orribilmente promiscui, dove si pratica la contaminazione a tutti i livelli e senza limiti di sorta. Ebbene, poiché cristiano sono, propongo a tutti i centri sociali dell’autonomia organizzata d’invitare De Corato e Maroni onde offrire loro l’opportunità di scoprire nella socialità diffusa una propria intima socialità, compiuta e anche fisica.

  7. Il nostro Paese non ha più quaresima. Lo deve a nani, guitti, soubrette e malfattori “prestati alla politica”. Così in Italia è sempre carnevale… In regime sinergico o di sussidiarietà, si moltiplicano le sfilate, sia a conduzione pubblica sia privata. Le prime hanno visto caroselli con finanzieri, poliziotti e carabinieri a far da badanti a militari un po’ spaesati. Tutti insieme nel ruolo di “spaventapasseri” lungo le strade del passeggio. Qui, visti da tutti, non sono stati utili a nessuno… Una suggestiva fiction elettoralistica, pagata da tutti in termini economici e di disagio socio-ambientale… Nel Bel Paese ora non sfilano più mascherine ma pettorine. Al nord le indossano, perlopiù, leghisti e neofascisti, a sud mafiosi e camorristi. Così, in modo privato, si vorrebbe controllare l’ordine pubblico e il territorio. Al nord, squadristi con pance piene e giornate vuote, controllano che, neri e stranieri, musulmani e meridionali, lavorino da schiavi e poi se ne stiano rintanati. A sud la pettorina spetta al “sistema”, proprio quello che rapina, taglieggia o borseggia, delinque o spaccia e, periodicamente, porta voti ai soliti noti. Un racket autorizzato e certificato. Uno sdoganamento di mafiosi e camorristi, dopo quello di leghisti e fascisti. Ma un Paese senza più quaresima può ancora sperare nella sua resurrezione?

  8. Il piano Berlusconi rischia di essere uno scempio per l’ambienteNon perde tempo il premier Silvio Berlusconi. Ieri le prime indiscrezioni sul «piano casa» a cui sta lavorando il governo e nel pomeriggio l’annuncio: «Lo porteremo al Consiglio dei ministri già venerdì», ha detto il Cavaliere passeggiando per le vie di Roma. Un contentino a chi attacca il piano sostenendo che siamo di fronte a una piena deregulation dell’ediliza: «Non ci saranno abusi». Un pensiero alle giovani coppie in veste di Berlusconi-papà: «Servirà a chi ha una casa e nel frattempo ha ampliato la famiglia la possibilità di aggiungere una, due stanze o dei bagni con servizi annessi alla villa esistente» (chiaramente chi la villa ce l’ha). Ma subito dopo promette affari d’oro ai veri destinatari del progetto, i costruttori: «Il piano avrà effetti straordinari sull’edilizia».Non c’è dubbio che la decisione di ampliare la possibilità di costruire sia una risposta alla polemica che nei giorni scorsi ha contrapposto il governo all’Associazione nazionale dei costruttori. Questi ultimi chiedevano che i soldi del Cipe non fossero utilizzati soltanto per opere faraoniche, ma anche per interventi più limitati che dessero fiato a un settore in crisi (nel quarto trimestre 2008 la produzione del comparto è scesa di 10 punti, dati Istat). Ma Berlusconi ha risposto picche, e ha destinato i 18 miliardi a un pacchetto di infrastrutture che prevede peraltro mega progetti come il Ponte sullo Stretto. Ma agli amici costruttori non si voltano le spalle. E così il premier fa sapere che l’esecutivo ha in mente di facilitare l’ampliamento di cubature residenziali e di velocizzare le procedure, saltando a piè pari gli uffici comunali e allargando le deroghe ai piani regolatori. L’Ance, infatti, plaude: «Ottima inziativa». L’unico neo al piano furbetto pensato da Berlusconi sono le regioni. L’edilizia riguarda il governo del territorio e il governo non può imporre nuove regole senza contrattare. Non a caso il premier ne ha discusso in via preventiva con due regioni poliste: il Veneto- che discuterà il disegno di legge martedì – e la neo conquistata Sardegna. Ma le regioni del Pd già puntano i piedi. «Aspettiamo di vedere il progetto – commenta Damiano Stufara, assessore alla casa della regione Umbria e coordinatore degli assessori nella conferenza Stato-regioni – una riqualificazione degli edifici esistenti è fondamentale, ma se dobbiamo dare come contentino ai costruttori la possibilità di consumare ulteriore territorio allora non ci siamo. Ovviamente parlo in veste di assessore umbro, visto che questo piano non è stato ancora presentato in conferenza, ma da lì dovrà passare per forza». «Preoccupazione», esprime in una nota anche il presidente della regione Toscana Vasco Errani: «Un conto è costruire percorsi corretti di semplificazione delle regole, un conto è destrutturare le forme di governo sull’edilizia». «D’accordo con la necessità di rilanciare l’edilizia – dice il governatore della Liguria, Claudio Burlando – ma si dovrebbe partire da quella pubblica, e non dimenticare che questo è il paese dell’abuso edilizio». Anche Agazio Loiero, presidente della Calabria, dice di voler «attendere di leggere i dettagli del piano». Ma non condivide «la volontà di cambiare le regole, perché l’oltraggio al territorio ha costi sociali altissimi». Chi non vuole aspettare di leggere un bel niente, e ha già capito dove va a parare il piano, sono le associazioni ambientaliste: «Non è certo questa la ricetta per rilanciare l’economia e fare dell’edilizia il motore di uno sviluppo economico che sa cogliere le sfide dell’innovazione – commenta Edoardo Zanchini, di Legambiente – Pensare di premiare con il 20-30% di aumento di cubatura interventi che verrebbero realizzati in deroga a Piani urbanistici e regolamenti edilizi significa rendere più brutte e invivibili le città italiane e premiare gli speculatori». «E’ assurdo che mentre nel mondo occidentale per affrontare la crisi si pensa di ridare potere al pubblico, perché il privato ha fallito, in Italia si faccia esattamente il contrario», dice l’urbanista Paolo Berdini. «Una sola domanda: ma le nostre città, che già dalla metà degli anni ’90 sono in mano ai privati grazie agli Accordi di programma, sono diventate più belle? La risposta è sotto gli occhi di tutti. No, sono più brutte e invivibili».

  9. FACCIAMO FARE I NANI DA GIARDINO A BRUNETTA E BERLUSCONIMettiamo i nani del governo( non in quanto piccoli,ma piccoli di cervello)a fare i nani da giardino,recintiamoli bene …potranno rilassarsi e soprattutto smetteranno di fare danni in parlamento…salviamo la libertà di questo paese,conquistata con sangue e fatica…prima che sia troppo tardi…

  10. Oggi ho provato la gioia autentica……… l’orgoglio profondo di essere italiano, cittadino italiano, in un paese che ancora nel silenzio, lontano dai riflettori, riesce (a stento) ad essere libero, laico, con un servizio sanitario degno di un paese civile. Mi ero dimenticato di certe sensazioni.Lavoro per un’azienda che sviluppa e produce defibrillatori cardiaci impiantabili (sono apparecchi che risuscitano da arresti del cuore improvvisi efatali) e presto assistenza tecnica presso le sale operatorie degli ospedali italiani che impiantano questi apparecchi altamente sofisticati e costosi. Il costo di uno dei modelli più semplici è di circa 14.000 euro. Oggi ero al Policlinico Universitario di Tor Vergata a Roma. Si impiantava uno di questi apparecchi costosissimi ma che salvano la vita ad uno (critiano, musulmano, buddista, ateo, agnostico, fesso, intelligente, uomo, donna…) chiunque corra il rischio di andarsene così in un attimo, senza preavviso… in pochi secondi. Oggi si impiantava uno di questi aggeggi ad una persona con una sindrome genetica che colpisce il cuore, molto rara, che ti porta all’altro mondo in poschi istanti. Chi oggi ha ricevuto questo apparecchio è un giovane di 39 anni, che ha visto suo fratello morire in un attimo a 7 anni, che ha perso un altro fratello a 45 anni, nelle stesse modalità. Anche lui stava per andarsene, ma ha avuto la fortuna di trovarsi in un paese che ha ancora un servizio sanitario gratuito e libero. Quest’uomo si chiama Koffi, è di colore e viene dal Togo. Non ha pagato 1 euro per le cure ricevute. Il medico ha operato e basta e non si è chiesto se aveva i documenti o no.Ho pensato che in Italia ancora è bello vivere! Che in Italia ancora c’è speranza! Che abbiamo ancora tanta ricchezza! Ma che dobbiamo difenderla con i denti, per non farcela portare via.Ho anche pensato che sono stati 14.000 euro del contribuente ben spesi, molto meglio spesi di quelli che vanno a pagare lo stipendio di Borghezio o Speroni

  11. Grazie

  12. DEDICATO AL POPOLO DI INETTI–Mussolini disse. governare gli italiani non e’ difficile e inutile.aprile 2008 votanti 37.954.253Totale Coalizione Silvio c’e’17.064.314 46,812Totale Coalizione WALTER se po fa’13.686.501 37,546 % 239gli altri 6 milioni sparsi nell’etere del nulla .l’italiotaavete fatto un mutuo che non potete pagare , ma l’importante e dire ho comprato casaci sono piu’ cani che bambini, un popolo di egoisti,che chiama il proprio cane, vieni da mamma e da papa.i cani sbranano i bambini, ma ci preoccupiamo se sopprimeranno i il cane assassino.vi sitete comprati il suv con le rate della findomestic, l’importante e apparire non esserefate cagare i vostri cani per strada dove i bambini ci giocherannotutti i giorni abbiamo tg nazionali che parlano di animali e scatta subito la solidarieta’, quando sono morti 27 bambini sepolti nella scuola, ci siamo andati a mangiare la pizza.abbiamo i genitori amiciabbiamo la de filippi con amiciabbiamo la de filippi con uomini e donneabbiamo la de filippi con c’e’posta per teabbiamo donne come la de filippi,che parlano del nulla e pensano al parrucchiere e alle unghie , e a 50anni girano con i jeans bucati e gli stivali bianchi.invece di fare le nonnein italia non esiste la fila, ma la laterale, l’importante e passarti davantici svegliamo la mattina per incularci l’uno con l’altroabbiamo 5 regioni in mano alla criminalita’. ma facciamo le missioni di pace.abbiamo cambiato i nostri nomi jhonny2,milk14 zanzi34, i miei amici si chiamavano Danilo , Marco e Barbaravi stuprano le figlie, gridando giustizia in tv,sapendo che giustizia non ci sara’, intanto lo stupratore va in qualche reality.e voi lo guardate.i vostri figli vanno in scuole che fanno cagare ad un africano, ma l’importante e mandarlo con lo zaino delle winx

  13. A Berlusconi fa schifo governare? Bene! Vada in esilio in una delle sue ville da fiaba. Farebbe la felicità di tanti, di tutti coloro a cui fa schifo che “lui” se ne stia al Governo. Ma una volta presa questa decisione non cambi idea per l’ennesima volta!Silvio Berlusconi si concede una pausa di svago, dopo un’intensa giornata di lavoro, al teatro Quirino dove va in scena il musical “Masaniello” di Tato Russo, la Napoli del Seicento come metafora dell’Italia d’oggi.Come allo stadio, o meglio, come nella più classica delle conversazioni da bar, all’improvviso sbotta: «Sono otto settimane che non faccio un giorno di riposo», dice nel foyer ad alcuni spettatori tra il primo e il secondo atto. «Ma lei si diverte», lo punzecchia un’elegante signora. E a questo punto il premier è un fiume in piena: «No, a me non piace quello che faccio – dichiara, dimostrando al solito un bassissimo senso delle istituzioni – lo faccio solo per senso di responsabilità. Mi fa schifo quello che faccio – continua a dire sorridendo – e sono disperato».«Sono abituato a lavorare – riprende il Cavaliere – pensi che per 21 giorni non ho mai dormito due notti consecutive nello stesso letto». «È stata una tournée», gli ribatte un signore». «No – risponde il Cavaliere – perchè in tournée si recita sempre la stessa parte. Io ogni giorno devo invece cambiarla».

  14. Le recenti dichiarazioni di esponenti politici e del mondo religioso suscitano gravi preoccupazioni per la leggerezza e l’approssimazione con cui si sono ignorati i fondamenti della nostra democrazia.L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha criticato con toni aspri e ultimativi la decisione del Consiglio comunale di Firenze di conferire la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, cittadino che nella lunga sofferenza della sua famiglia ha lottato con gli strumenti del diritto per l’affermazione dei principi di libertà e dignità della persona contenuti negli art. 2 e 32 della Costituzione. Si tratta di una inaccettabile ingerenza del potere ecclesiastico nell’attività di una istituzione elettiva dello Stato che deve essere respinta senza esitazioni.A sua volta il Presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi ha dichiarato di sognare di riscrivere la Costituzione a partire dai suoi principi fondamentali, espressione poi condita con riferimenti all’art. 1, ai diritti dei lavoratori, alla tutela dell’ambiente, alle confessioni religiose e molto altro.Vogliamo ricordare, come cittadini che non intendono rinunciare ai principi e alle coordinate essenziali della democrazia nata dalla liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, che i principi supremi della Costituzione espressi rispettivamente nei Principi fondamentali (artt. 1-12) e in tutta la sua Prima parte (artt. 1-54), di cui si prevede l’attuazione negli istituti della seconda parte (artt. 55 – 139), sono immodificabili nel loro nucleo essenziale, come affermano i nostri migliori costituzionalisti e numerose sentenze della Corte costituzionale (ad esempio la n. 1146 del 1988).Gli interventi di Betori e Renzi, purtroppo non isolati, confermano che l’attuale fase di indifferenza o aperta avversione ai principii che si registra in minoritari segmenti della società trova purtroppo origine e legittimazione “culturale” nell’opera diseducativa di parte del ceto politico che ossessivamente da oltre un ventennio parla di “revisione” e “aggiornamento” della Seconda parte della Costituzione (spesso addirittura con la riserva mentale di riscrivere integralmente la Carta con un’assemblea costituente), come se non vi fossero anche lì principii immodificabili e che caratterizzano la nostra democrazia: basti pensare all’indipendenza del Pubblico ministero dal potere esecutivo o alla centralità del parlamento e ai diritti delle minoranze, principii che non sono espliciti nella Prima parte, ma che se cancellati ci restituirebbero un regime illiberale.Ribadiamo però che anzitutto i principi fondamentali della Carta del ’48 sono intangibili, anche se compatibili con diverse modalità di attuazione. E che un sessantennio di vita repubblicana, di legislazione e di sentenze della Corte costituzionale hanno dimostrato come i primi undici articoli, come del resto tutta la Prima parte (artt. 1-54 Cost.) esprimono in modo chiaro, comprensibile ai più ed efficace norme e principi in grado di resistere al trascorrere dei decenni e al mutare delle condizioni materiali, culturali e tecnologiche del nostro Paese.La generica e dilettantesca proposta di aggiornamento della Costituzione, al pari delle accuse di vetustà, sono da respingere in blocco perché contengono entrambe echi di nuovismo demagogico e irresponsabile.Invitiamo pertanto tutti i cittadini, le mille realtà associative e le forze democratiche a respingere con fermezza gli strumentali attacchi alla Costituzione e ad impegnarsi con urgenza, in tutte le sedi istituzionali e nella società, nella scuola e nell’informazione, a trovare modi di valorizzazione e di opportuno rilancio della cultura e dell’attuazione della Costituzione in tutte le sue parti, nei suoi principi fondamentali e, in questo contesto di crisi economica, sociale e democratica, nelle sue illuminanti previsioni in tema di rapporti economici e sociali.Il Comitato fiorentino per la difesa della Costituzioneper adesioni e commenti: info@firenzeperlacostituzione.it

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