28cbd30d34462edc49b0e18e4c5118c5.jpgIL SUO DESIDERIO.
IL NOSTRO.

 
 
“La terra, la mia terra, dove sempre ritorno come attratta da un irresistibile desiderio: che il buio che l’affligge e che rischia di offuscare la bellezza della sua luce sia stato nel frattempo sconfitto e con esso la rassegnazione della sua gente”.
Queste le parole di Clementina Forleo, questo il suo desiderio. Un desiderio che sa di lontananza dalla sua terra, ma anche di speranza che coloro che in quella terra vivono sappiano trovare la forza di spazzare via quel buio che da ormai tanti anni l’attanaglia. Ciò vuol dire che la sua frase ci riguarda in prima persona, riguarda noi, cittadini francavillesi. Siamo noi ad incarnare il desiderio della nostra concittadina e devono essere la nostra forza ed il nostro coraggio le armi di cui ci dobbiamo dotare nella lotta a tutti i poteri oscuri, esattamente quelli che in scala più ampia e nazionale, Clementina, nella sua veste di G.i.p. sta con grande risolutezza e determinazione cercando di smascherare.
Clementina va avanti e deve farlo. Lo chiediamo noi. Deve farlo nonostante tutto; deve continuare a lottare nonostante le intimidazioni falsamente mascherate che le giungono dai palazzi del potere e da coloro che forse sentono il fiato al collo e non ritengono che ciò sia giusto, da coloro che pensano che il proprio incarico possa rendere un reato commesso meno grave o inaccusabile. Deve essere, invece, proprio il loro incarico, il loro potere sulle nostre teste, a farci esigere maggiori trasparenza e controllo sui loro operati.
 “In questo momento il giudice che denuda il re è sotto attacco. Chi tocca i poteri forti, chi tocca i fili, come quelli della corrente, muore. Per questo dicono che i giudici forti è meglio per tutti che stiano a casa, che stiano zitti, che siano sobri, che scrivano sentenze.”
Sono altre parole di Clementina che bene esplicano il suo disagio e nello stesso tempo la sua volontà di superarlo.
Dobbiamo smettere di chinare la testa davanti alle ingiustizie che pure i nostri occhi quotidianamente afferrano. Dobbiamo imparare ad usare e magari anche ad alzare di tono la nostra voce con i nostri amministratori e con tutti coloro che  si trovino a decidere sulle nostre vite, qualora ci dovessimo accorgere che le loro decisioni siano volte esclusivamente ai loro stessi interessi. Dobbiamo spezzare quei “fili della corrente” che costituiscono la più valida recinzione agli interessi del potere, quel potere che per le strade, sul posto di lavoro, nelle scuole e dovunque ci sia una gerarchia tenti di ignorare le ragioni degli altri, noi per l’appunto.
Dobbiamo essere orgogliosi. Orgogliosi non (o non solo) del fatto che Clementina, una di noi, sia oggi sulle prime pagine di tutte le testate nazionali, ma del fatto che lei scagli la sua voce contro i poteri forti e da sempre indiscussi. E ancor di più dobbiamo essere contenti del fatto che Clementina, proprio ora che si trova a lavorare su avvenimenti più vasti e forse più complessi di quelli che riguardano noi e il nostro territorio, voglia ancora una volta spronarci alla reazione al nostro stato di cose presenti.
Noi, Giovani Comuniste/i e Partito della Rifondazione Comunista, da sempre vicini alle lotte di Clementina, orgogliosi lo siamo stati, nel leggere le dichiarazioni della nostra concittadina. E ci teniamo ad aggiungere un particolare, non proprio di secondo rilievo: abbiamo sempre appoggiato Clementina nel suo lavoro, e questo non per pura coerenza (che già sarebbe qualcosa), ma per spirito di giustizia.
La giustizia, come l’ingiustizia, non ha un colore politico. Non si può appoggiare una giusta causa contro il nostro nemico, senza non condannare la più piccola ingiustizia del nostro amico. Non si può prima accusare di faziosità e poi applaudire. Non si può prima intimidire e poi esprimere solidarietà.
Speriamo che il desiderio di Clementina sia il desiderio di ognuno di noi, dal lavoratore in nero che arrivi a convincersi che quello è il suo unico destino al cittadino al quale non vada bene vedere il suo paese trasformarsi in un’unica grande discarica, dal giovane senza futuro nella sua terra a quel singolo e anonimo individuo che nel profondo del suo cuore riesca a pensare una sola cosa, la più profonda: così non va bene.
 Avanti, Clementina
!
                                                                                                                                          

Raffaele Emiliano

Forza Clementinaultima modifica: 2007-10-27T11:50:00+02:00da casadelpopoloff
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