0f8a543e87961ef41c4562d9b255041f.jpg Alla salute!

 

 

Ieri sera, 24 Novembre, in Piazza Dante, ci siamo ritrovati ancora una volta a lanciare l’ennesimo grido contro l’ormai famigerata discarica.

Questa volta abbiamo voluto, però, farlo in maniera diversa.

Abbiamo voluto lanciare il nostro messaggio non servendoci solo della rabbia, pur sempre presente quando ad essere minacciato è qualcosa che ci appartiene, nella fattispecie la nostra terra.

Ci abbiamo aggiunto un po’ di gioia e di allegria, indispensabile a volte, indispensabile soprattutto quando a ritrovarsi insieme in un progetto sono persone che, divise per credo e tradizione politica, sono unite nella lotta.

Ed ecco che il vino si è confermato un buon collante, le castagne sono state, invece, la rivelazione.

La pizzica, poi, ha risuonato nella piazza come simbolo, uno dei tanti di cui la nostra terra può vantarsi, uno dei tanti che la rende bella. Insieme ad essa sono tutte le altre tradizioni a farci vanto, ma soprattutto è il nostro territorio in se stesso a risplendere agli occhi, un territorio che nessuno ha il diritto di rovinare per interessi propri. Se qualcuno si dovesse arrogare (e lo sta facendo) questo diritto che non gli appartiene, noi abbiamo non solo il diritto ma anche il dovere di riprenderci e di difendere il nostro paesaggio.

La terra è di chi l’ama. È di tutti noi.

Tutti insieme, dunque, quando si lotta per la terra, la nostra terra vittima di sciacalli e mezzo di arricchimento per i più vari sultani della spazzatura.

Tante sono state le presenze ieri sera, non tantissime però da far omettere chi invece, in quella piazza, ha voluto (da tempo ormai) non esserci. E quella piazza non è soltanto quella che ieri sera abbiamo riempito, è la piazza immaginaria in cui da tempo si trova a lavorare il “Comitato Territorio e Ambiente” che dalla sua nascita ad oggi ha incassato varie vittorie, mai troppe però finché non verrà quella vittoria, l’ultima, la sola capace di assicurarci che la nostra terra, Francavilla ma non solo, non sia più la vittima sacrificale degli interessi di gente, poca ma pericolosa, che su di essa ci vuole mettere le mani, e che ci riuscirebbe pure, come tante volte è successo, se dall’altra parte non ci fosse qualcuno pronto a resistere. Quella vittoria dovrà avere il sapore della certezza, la certezza che ogni discarica fuori norma venga chiusa.

Nessun “se”, nessun “ma”.

L’accento ieri sera si è voluto porre non solo sulla triste situazione francavillese, ma appunto su un ambito più vasto, comprendente le altrettanto critiche realtà vicine. Nella sola provincia di Taranto, ad esempio, sono ben 72 le discariche, decisamente troppe. Proprio in merito a questo problema, riguardante quel particolare ambito territoriale, ha voluto prendere parola ieri sera, dopo l’intervento iniziale di un membro del Comitato, un ragazzo, componente del “Presidio Permanente No Discariche”, il quale ha ben espresso quale sia l’offesa rivolta alla nostra Comunità: il dover ospitare discariche, quasi mai a norma di legge, accanto a elementi tipici di un paesaggio troppo spesso violato: gravine, santuari, masserie, vigneti e muri a secco. Ci ha voluto ricordare come la salute di migliaia e migliaia di cittadini pugliesi valga, al momento, meno dei profitti dei signori della spazzatura, quei signori dietro cui spesso, troppo spesso, si cela una neanche poi troppo dissimulata ombra criminale. Il sospetto è lecito, direi sin troppo evidente: i rapporti tra i vari poteri amministrativi e le ecomafie si vanno via via intrecciando e irrobustendo. A farne le spese siamo proprio noi.

La nostra salute non può continuare ad essere sottomessa a questi sciacallaggi.

Ieri sera è stata una bella prova di partecipazione, una prova riuscita, ma questo non significa essere soddisfatti. Noi non saremo soddisfatti finché non si provvederà a chiudere definitivamente ogni discarica dietro cui si celi, oltre ad una gestione e ad un utlizzo impropri, anche la presenza di poteri nascosti e di certo contrari agli interessi della collettività.

Ieri sera è stata una festa. Abbiamo bevuto del vino, abbiamo assaporato le caldarroste, abbiamo ascoltato della buona musica (ringraziamo il gruppo folk “Jazzabbanna” per il bel lavoro).

Abbiamo passato una serata insieme, all’insegna delle nostre tradizioni, quelle che nessuno potrà mai rovinare.

Non ci riuscirà nessun amministratore, che di certo non è stato eletto per fare scempio di un territorio che non è suo, ma di tutti noi.

Men che mai ci riuscirà chi, col suo potere losco, pretenda di assoggettarci tutti per permettersi di trarre profitti nel trasformare le nostre città in delle grandi pattumiere.

Sono questi signori i veri rifiuti, neanche poi tanto speciali.

Forse senza di loro qualche discarica ce la saremmo già risparmiata.

La lotta continua.

 

Alla salute!

La nostra, si intende.

 

Raffaele Emiliano

 

La lotta continuaultima modifica: 2007-11-25T17:25:53+01:00da casadelpopoloff
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16 Thoughts on “La lotta continua

  1. Salute a tutti signori e signore.Perché quelle espressioni sbalordite?Non mi conoscete? Come: non mi riconoscete?Eppure mi avete guardato, scrutato per lungo tempo;e poi mi avete anche votato,si lo so alle iniziative non vengo,ieri per esempio all‘iniziativa contro la discarica non c’ero, non sono venuto perchè i vostri sguardi erano distratti dal fumo delle castagne e dai fumi del vino, sarei passato inosservato .Come selvaggi alla vecchia maniera davanti a quel fuoco tribale, vi siete lasciati abbagliare dagli intensi colori di una sera d’autunno, avete forse pensato che quella fosse la realtà, il mondo vero; forse quel mondo aderiva bene a quello che vi aspettavate o che speravate, era rassicurante, calmante, protettivo.Ancora non sapete chi sono?Devo aver recitato molto bene. Se perfino adesso che vi mostro il mio volto senza trucchi, senza maschera; io sono il consigliere comunale non importa se di destra di sinistra o di centro, ancora non mi riconoscete? perfino adesso che sono nudo, esposto completamente ai vostri sguardi sbilenchi ancora non vi rendete conto di chi sono, chi sono stato, vuol dire solo che i vostri sguardi sono leggeri, aleatori, fintamente attenti: guardare non vuol dire vedere. Ieri non c’ero, alla prossima iniziativa non ci sarò, perché dovrei occuparmi della vostra salute? Dovrete aprire gli occhi, invece, e guardare, guardarmi negli occhi e scoprire il vostro fallimento.Poveri sognatori!Arrivederci, alla prossima campagna elettorale.

  2. aho, fai bene a nun fatte vede! tanto io alle prossime elezioni manco ci vado a votà. te saluto.

  3. Non facciamo di tutta l’erba una canna ,se qualche consigliere non partecipa alla vita pubblica e,o viene meno ai doveri pubblici, puniamolo, sputtaniamolo……

  4. P-A-U-R-A belfagor è in giro, guardiamoci alle spalle.è talmente brutto che non vuole essere visto.ma fai veramente così schifo? caro alfio sei così vigliacco che ti nascondi nel rivelare la tua vera identità! ma noi abbiamo obiettivi più importanti che scoprire chi sei. p.s. stasera danno ghost in tv.

  5. Alfio, trovo triste e veritiero quanto hai voluto esprimere con la tua trovata. Hai ben incarnato la figura del consigliere o dell’ assessore che, come dici tu di destra, sinistra, o centro, non ha voluto essere presente alla nostra iniziativa. Il fallimento però non è soltanto degli elettori. A fallire insieme a loro è l’intero sistema politico dominante dalle nostre parti, quello di Francavilla come di ogni altro centro urbano vicino. Ti voglio, a tal proposito, portare l’esperienza maturata in un paesino a una ventina di chilometri da Francavilla.In questa cittadina, prima delle elezioni, i candidati li trovi dappertutto, vedi i loro volti appesi (nel vero senso della parola) sui muri e sui cartelloni; li trovi in strada che camminano proprio affianco a te e ti sembra strano che non siano in macchina, per la prima volta li vedi anche dalla vita in giù. Finalmente realizzi che anche loro camminano proprio come te. Se non li conosci di persona, poi, avviene quella che è la vera rivelazione, una rivelazione mistica. Li vedi che alzano la mano (in questo paese usano anche tenere il braccio destro teso e la mano ben ritta, tanto per essere espliciti, ma questa è una particolarità autoctona) e ti sorridono; allora tu ti volti alle spalle per capire chi cazzo hanno salutato, ma dietro di te non c’è nessuno. Si colloca proprio in questo frangente il vero momento catartico: tu capisci che quel signore ha salutato proprio te, che ti vuole bene, ti ama, lo vorresti ringraziare, ma sei troppo preso dalla situazione. Rimandi i ringraziamenti ad un altro momento, ma ecco che ricordi che proprio domenica ci saranno le elezioni e lui, quel buon uomo, è un candidato. Per un attimo vorresti almeno sapere in quale lista “gareggia”, ma la curiosità dura poco. Che t’importa? Quaggiù non hanno senso i partiti, qui si vota l’amico, il parente, quello che ti promette il lavoro. E la domenica tu voti, voti il tuo nuovo amico, quello che ti ha salutato. Il lunedì vai a vedere se hai vinto, se lui è stato eletto. Vai nel suo comitato a salutarlo, a complimentarti con lui. Lui ti risponde con un saluto (romano ovviamente), il suo ultimo saluto per te… almeno per i prossimi cinque anni. Mentre esci noti per terra un biglietto, uno di quelli della propaganda elettorale. Ci leggi il nome del tuo amico e affianco.. no! Non è possibile! Quell’uomo era candidato con Fiamma Tricolore. Oh cazzo! Cosa ho fatto! Poi, però, tutto passa, quando sai che l’altra lista era quella di Alleanza Nazionale. E allora chi se ne frega.In questo paese funziona proprio così. Alle elezioni si presentano puntualmente le stesse liste: da una parte, una lista senza pretese che raccoglie tutto il centro sinistra, dalla Margherita a quei gran comunisti massimalisti dei DS; dall’altra parte, il centro destra (mica poi tanto centro) si presenta con due o più liste, talmente tanti saranno i voti che prenderà: una lista è quella naturalmente plebiscitaria di AN, l’altra come nelle passate elezioni potrà avere due simboli: Forza Italia e Fiamma Tricolore (insieme)!!!Tempo fa chiesi a qualcuno perchè mai in un paese che annovera partiti come il PLI (gia! il Partito Liberale Italiano, con tanto di assessore comunale, un partito che forse a livello nazionale prende un paio di voti in più rispetto a quelli presi in quel piccolo comune) e Fiamma Tricolore, non si potesse dar vita ad un circolo di Rifondazione.Mi fu risposto che al massimo si sarebbe potuto provvedere alla creazione di un’associazione, ma proprio quel partito no! Cosa volesse significare il termine associazione non mi fu dato sapere.Ti ho portato questo esempio un po’ grottesco ma reale (e te lo assicuro, visto che mi riguarda in maniera più che “personale”), Alfio, per far capire qual è il significato dato alla politica sia dagli elettori che dagli eletti, dalle nostre parti. Le elezioni rappresentano né più, né meno, di un’estrazione al lotto, un modo per vincere e guadagnare: gli elettori con la speranza di un posto di lavoro, gli eletti con la certezza di un lauto stipendio. Tutto qui.Sono davvero pochi coloro che fanno politica per passione. Sono anche davvero pochi coloro che vengono quotidianamente offesi e attaccati. Sono, inoltre, davvero pochi, anzi unici, coloro che a Francavilla Fontana si ritrovano la porta della sezione sfasciata.Vorrei che la gente provasse a chiedersi il perché. Noi ce lo siamo chiesto e ci siamo dati anche una risposta. So già che sarà difficile cambiare. So che la gente continuerà a fidarsi dei vari padroncini. So che la vera politica tarda ad affermarsi dalle nostre parti, perché tuttora latita una cultura politica intesa come militanza.Sappiamo bene tutto ciò, ma, come ho scritto nel titolo dell’articolo, la lotta continua.Guai se così non fosse.

  6. Che qualche consigliere (o piu’ di “qualche”),dopo essere stato eletto sappia solo dire SONO IL CONSIGLIERE CAIO o SONO IL DOTTOR TIZIO CONSIGLIERE COMUNALE in giro e’ risaputo,d’altronde Francavilla e’ famosa per il menefreghismo dei politici al governo(sempre gli stessi),ma non perdiamoci d’animo,in fondo qualcuno di buona volonta’ ci sta….

  7. In un film degli anni 70 Rebecca racconta ai suoi amici di aver scoperto che il futuro sarà abitato da una civiltà costituita esclusivamente da giovani privi di una storia, di una cultura sociale, di un passato; che vivono il presente come vacche al pascolo e che non intercettano alcun futuro innanzi a loro. Vivono in una piazza con un bicchiere in mano, il bar ha un nome strano “GIGA “,con il potere dei soldi e con le conoscenze giuste ha sbaragliato la concorrenza, al centro del paese è rimasto l’unico locale pubblico,anche il consiglio comunale e la giunta si riuniscono al GIGA una volta al mese. (iI bar di Toni ha resistito per lungo tempo ma poi si è arreso,pare che abbia aperto un bar a Torre S.S. in società con Saccomanno) Trama:Dura solo un po’, poi la smettono”Già si rimbeccano”, disse Rebecca a Silvio, . “Ma non t’importa se Raffaele e Sergio litigano?”, disse Rebecca.”Ma che vuoi stamattina? Sono problemi loro. Dura solo un po’. Non farci caso”, disse Silvio.Rebecca fissò il cielo poi si alzò di scatto.”Credo che dovremmo fare qualcosa, parlare e far capire loro che ci siamo anche noi. La devono smettere”, disse Rebecca.”Credi che starebbero a sentirci? Cosa possiamo fare? Dura un po’, poi la smettono”, rispose Silvio.”Sì, ma Raffaele rimane lì, a incazzarsi “, continuò Rebecca….e lui se ne va”, rispose , Silvio rassegnato. Almeno questi due pensano,fuori ormai c’è il deserto ……………………………………..continua.

  8. Sarà che sono complessato o che penso che la terra giri intorno a me, ma gradirei sapere se la storiella ha un riferimento a persone o cose realmente esistenti (o esistite). Solo per onestà intellettuale. Grazie, Alfio.

  9. ps:giusto per chiarire che non sono mai andato via, i miei commenti sono lì… 🙂

  10. Fatti persone e,o cose sono frutto di immaginazione e fantasia.p.s.: non credo che ti sia sfuggito il senso della storiella, ma quel sergio non ne esce male.con affetto.

  11. Lo so e ti ringrazio. Tuttavia, poiché sono un po’ pignolo (lo avrai capito), quel “…e lui se ne va” lo ritenevo ingeneroso. Un saluto.

  12. sei pazzo. toni non chiuderà mai. non può. piuttosto gli altri smettano di dire stronzate, piuttosto toni lo apra qui un altro bar con saccomanno, che ce ne fotte, ma non chiuderà. hic!

  13. alcolista e pure scemo!

  14. Questa sera alle ore 18,30 si riunisce il comitato contro la discarica a cento passi in corso umberto.Scusate l’intrusione

  15. gli alcolisti sono alcolisti e basta, hanno un problema, non è che sono scemi o intelligenti. di certo c’è solo che gli alcolisti non hanno problemi di stitichezza. e hanno lo spregevole pregio di non prendersi troppo sul serio. salute! (per riprendere il titolo del post e per rimanere in tema coi miei vizi)

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