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Sto facendo diversi giri nei dintorni di Francavilla, oria e manduria incontrando tantissimi immigrati. Cerco soprattutto di parlare con questa gente per sostenerli moralmente, una piccola parola di conforto  da sempre una mano, cerco di spiegare che ritornare nel campo può essere l’unica possibilità per loro di rimanere in italia con una sorta di visto temporaneo e che scappare significherebbe andare incontro ad un espulsione immediata. Per quelli che hanno già deciso di non tornare al campo: spiego loro che la situazione è tutt’altro che tranquilla visto gli indecenti atteggiamenti di alcuni nostri concittadini che, abbandonato l’ormai datato “turismo dell’orrore”, sono passati ad un nuovo passatempo: la caccia al clandestino; una sorta di giustizia fai da te che le forze dell’ordine dovrebbero assolutamente arginare, visti gli ultimi avvenimenti tipo il ricovero in ospedale di tre cittadini tunisini brutalmente aggrediti l’altra notte per le vie di Oria. Molti degli immigrati “sognano” di raggiungere la Francia e quando spiego loro che la frontiera è stata chiusa vedo in loro uno sconforto crescente dovuto già ad un impensabile situazione vissuta nei giorni precedenti, mi dicono che nel soggiorno a Lampedusa son rimasti senza cibo per due giorni, i pasti non sono sufficienti per tutti visto l’enorme sovraffollamento. Ho portato ad alcuni di loro acqua e cibo e fornito informazioni circa orario e costo dei treni (il biglietto vogliono pagarlo con quei pochi risparmi di cui sono forniti, in barba a chi dice e pensa che quei soldi li hanno rubati).
Cosa che mi preme fare principalmente è sensibilizzare i nostri concittadini, far capire loro che questa gente sta vivendo un periodo di speranza che sta scappando da una guerra che non è loro e che noi non abbiamo alcun diritto di interrompere questa speranza, specie con le maniere forti….vogliamo spiegare che l’arrivo di queste persone è un loro diritto e che nostro dovere morale è accoglierli nel migliore dei modi…..compiere una buona azione verso di loro significherebbe guadagnarsi un rispetto che, grazie a queste indecorose azioni, stiamo perdendo.
Non ci si può commuovere vedendo un bimbo che soffre la fame se poi perseguitiamo i suoi genitori e non si può professare la pace, il rispetto verso il prossimo, il perdono se vediamo una minaccia continua in un altro essere umano, tutto ciò si chiama XENOFOBIA!!!!

Per ultimo, a tutte quelle persone che continuamente dicono di aver visto questa gente rubare e occupare case dico: non vi crediamo, vogliamo prove certe non diffamazioni.

Antonio Modugno

“turismo dell’orrore”ultima modifica: 2011-03-31T13:09:45+02:00da casadelpopoloff
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5 Thoughts on ““turismo dell’orrore”

  1. Immagina non ci siano paesinon è difficileNiente per cui uccidere e moriree nessuna religioneImmagina che tuttivivano la loro vita in pace..Puoi dire che sono un sognatorema non sono il soloSpero che ti unirai anche tu un giornoe che il mondo diventi uno…Immagina un mondo senza possessimi chiedo se ci riescisenza necessità di avidità o rabbiaLa fratellanza tra gli uominiImmagina tutta le gentecondividere il mondo intero…Brauu ntooo!abbiamo ancora bisogno di sperare in un mondo migliore…

  2. Immagina non ci siano paesinon è difficileNiente per cui uccidere e moriree nessuna religioneImmagina che tuttivivano la loro vita in pace..Puoi dire che sono un sognatorema non sono il soloSpero che ti unirai anche tu un giornoe che il mondo diventi uno…Immagina un mondo senza possessimi chiedo se ci riescisenza necessità di avidità o rabbiaLa fratellanza tra gli uominiImmagina tutta le gentecondividere il mondo intero…Brauu ntooo!abbiamo ancora bisogno di sperare in un mondo migliore…

  3. Immagina non ci siano paesinon è difficileNiente per cui uccidere e moriree nessuna religioneImmagina che tuttivivano la loro vita in pace..Puoi dire che sono un sognatorema non sono il soloSpero che ti unirai anche tu un giornoe che il mondo diventi uno…Immagina un mondo senza possessimi chiedo se ci riescisenza necessità di avidità o rabbiaLa fratellanza tra gli uominiImmagina tutta le gentecondividere il mondo intero…Brauu ntooo!abbiamo ancora bisogno di sperare in un mondo migliore…

  4. La fortezza Europa contro i diritti umaniLa decisione italo-francese del pattugliamento navale ed aereo delle coste tunisine – e poi, a seguire di quelle libiche – conferma che i veri motivi dell «interventismo militar-umanitario» dell’occidente di queste settimane sono sostanzialmente due: il controllo dell’immigrazione e quello geopolitico di un’area strategica per l’approvvigionamento energetico. Con il blocco navale italo-francese le armi vengono usate contro le popolazioni civili e la loro speranza di salvezza. Il tutto, in spregio delle normative internazionali e dei diritti umani.Dietro la retorica umanitaria, così tanto sbandierata per l’intervento militare in Libia, si celano la più tradizionale realpolitik e una visione à la carte dei diritti umani. Forse non a caso si è scelta la parola Odissea per denominare l’operazione militare in Libia: proprio quella a cui sono costretti tanti rifugiati e migranti nel Mediterraneo rischiando la morte a causa di barche strapiene, del mare inclemente e della disumanità ipocrita dell’occidente. Quella stessa ipocrisia che è alla base della contraddizione tra concessione del permesso di protezione temporanea, il suo limitato godimento e l’istituzione di blocchi navali ed aerei. La politica europea si caratterizza per un approccio strumentale, se non neocoloniale o «d’interesse». Come dimostra la ricostituzione sui migranti dell’asse franco-tedesco. Ieri infatti Berlino ha fatto sapere che giudica la decisione dell’Italia di accordare permessi temporanei ai migranti tunisini «contraria allo spirito di Schengen» e che quindi solleverà la questione lunedì alla riunione ministeriale Ue di Lussemburgo. L’integrazione euromediterranea – lanciata nel 1995 con la strategia di Barcellona – è miseramente fallita. Era una politica del «bastone e della carota», ma quello che alla fine è stato portato avanti è stato solo il «bastone»: contro gli immigrati. Niente politiche per lo sviluppo, niente sostegno alla democrazia e ai diritti umani (per non infastidire i rais locali), niente integrazione. Altro che «aiutiamoli a casa loro»: in questi anni l’aiuto pubblico allo sviluppo è stato falcidiato e in Italia praticamente azzerato. Si parla di «emergenza immigrazione». Ma durante la guerra nell’ex Jugoslavia ospitammo in pochi mesi 100mila profughi (in Germania più di 350mila). Qui invece di fronte a 22mila arrivi, sembra di essere di fronte ad un’emergenza nazionale che però è pervicacemente voluta: si tratta infatti di «merce politica ed elettorale» che fa comodo alla Lega. Ma che, senza una gestione adeguata, le si può anche ritorcere contro. Allora, negli anni ’90, si organizzò un sistema di accoglienza decentrata, diffusa e per piccoli numeri con un percorso di integrazione gestito con la collaborazione tra volontariato ed enti locali. Come si sta facendo oggi in Toscana. Ma è un’eccezione. Ora, invece, si punta sui grandi campi e le strutture-lager. E, oggi, dopo i campi di prigionia entrano in azione pattuglie a mare di cacciatorpedinieri e gli incrociatori armati di tutto punto per bloccare e magari, se serve, abbordare e speronare le barche dei migranti e dei rifugiati. Com’è tragicamente già accaduto. Il grande afflato umanitario contro i feroci dittatori (solo alcuni, ovviamente) del Maghreb si risolve alla fine nel fare la faccia feroce alla povera gente che cerca scampo da noi. Così l’Europa diventa sempre di più una fortezza, ma dalle fondamenta fragili: quelle dell’egoismo, del particolarismo, dei sordidi interessi nazionali, delle piccole patrie, della paura, della guerra tra poveri. Un’Europa così è condannata a morire sotto il peso della contraddizione tra valori conclamati e comportamenti praticati. E l’Italia – con la Lega – è in prima fila nel rivendicare e realizzare questa politica della paura. La logica è sempre la stessa: quella della militarizzazione dei flussi migratori, della relazioni tra i paesi occidentali ed i paesi poveri, del disagio sociale e dei diritti umani. Cosa c’entri tutto questo con «l’interventismo umanitario» non si capisce. Ma con la più triviale realpolitik sicuramente sì.

  5. TEOREMA DELLA SERA.Ognuno nella vita, bene o male, ha il suo avversario naturale.Quello del cane, ad esempio, è il gatto; quello di un Guelfo era un Ghibellino; quello di un Montecchi era un Capuleti; quello di un magistrato è, notoriamente, un delinquente incallito da cui, per la proprietà transitiva, ne consegue che B. (il più accanito avversario dei magistrati) è un delinquente incallito.

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