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Un governo di incompetenti che segue le pulsioni della Lega

di Tiziano Tussi

su Liberazione

Un altro arresto istituzionale alla politica della destra italiana, posizione rivendicata da Berlusconi proprio in questi giorni, in conferenze stampa e passaggi televisivi vari. Quindi non più centro-destra ma decisamente e solo destra. Mi pare significativo. Ma la destra che è al potere forse non capisce bene cosa sia l’equilibrio dei poteri che in una normale democrazia democratico-borghese regge le sorti dello stato. Così come per Brunetta, le cui norme anti fannulloni, almeno in parte, sono state cancellate da un pronunciamento del tribunale in fattispecie quelle riguardanti l’organizzazione ed il controllo delle malattie dei lavoratori del pubblico impiego, ad esempio della scuola, che avrebbero dovuto osservare fasce di presenza in casa, praticamente per quasi tutta la giornata, diversamente dalle condizioni precedenti che le prevedevano per sole quattro ore. Il tribunale ha dato torto a Brunetta e tutto è ritornato come prima. Dopo la bocciatura del lodo Alfano – tutti giudici comunisti e Napolitano anche, quindi se lui ci metteva una buona parola … – arriva la Gelmini, con una circolare respinta dal Tar del Lazio. Di questo passo non sarà l’ultima ricusazione. Se il buon senso ed il senso dello stato non sorreggono la destra ne vedremo altre. In quest’ultimo caso la questione riguarda una corretta compilazione delle liste per l’attribuzione delle supplenze: il precariato scolastico insomma. Già blandito, ma sostanzialmente in parte minima, per il corrente anno scolastico, con stipendi promessi in assenza di lavoro o quasi – ma non ci sono in primavera le elezioni amministrative regionali? E non è stata la Lombardia dell’astuto e pio Formigoni ad accettare subito tale strampalato piano? – il mare magnum del precariato si è visto pure intorbidito con norme insulse che avrebbero dovuto facilitare la possibilità di lavoro per gli autoctoni. La Gelmini è di Bergamo, che vuole dire Lega Lombarda e la Lega è in questo momento l’ispiratrice della politica governativa. Bella ispiratrice si potrebbe dire. Bella no, ma è l’unica forma ideologica di politica che questa compagine governativa di nani e ballerine – Craxi docet – si può permettere. L’unico scambio possibile con la sua base, anche con quella del Pdl. Cosa hanno da proporre di loro gli uomini di pensiero della compagine berlusconiana ai propri elettori: ideologicamente nulla! Ed allora la Lega giunge sempre in soccorso. Loro un pensiero organico, anche se becero, l’hanno. La natura aborre il vuoto – diceva il divino Aristotele – e là dove vi è un vuoto di idee, idee esistenti, anche se orribili, si installano. Possibile che le teste d’uovo del Pdl non lo capiscano. Possibile non lo capiscano anche i post fascisti, che non si sentono di proporre neppure più la politica populista fascista, o similare. Berlusconi oltre alla reiterazione della sua forza economia e fisica – l’uomo è nato nel 1936 – non ha. Perciò anche la norma per i precari, che stiamo sottolineando, doveva salvare il nord rispetto al sud, affamato, pasticcione ed affollato di precari. Ma tant’è. Fino a quando siamo un paese unitario e nazionale – sarà da ridere, nelle scuole l’anno prossimo per l’anniversario dei centocinquant’anni dell’unità d’Italia, cosa succederà? – occorre pensare a questo livello. Certo, molti sono i problemi delle università italiane che sformano laureati in sovrapproduzione – sembrerebbe – per le esigenze della scuola, ai livelli inferiori – e qui lasciamo perder la volontà, sbandierata, dallo stesso ministro di aumentare il numero dei laureati. L’ultima statistica internazionale ce lo conferma, con la prima università italiana, a Roma, ben oltre il centesimo posto: e quelle del meridione dove sono? Problemi ce ne sono, ma la domanda è: vogliamo cercare di risolversi oppure vogliamo mettere pezze padane al tutto? Per risolvere veramente qualcosa si dovrebbe prendere di petto l’insulsa divisione universitaria attuale del tre più due, si dovrebbe verificare quante baronie e familismo c’è negli atenei; verificare la pienezza dei titoli dati; cercare di capire cosa vuole il territorio da quelle università; perciò allargare il tiro. Insomma qualsiasi problema affronti ci si accorge subito che l’Italia è marcia. Domanda retorica: questo governo vuole arrivare alla fine di una filiera problematica o continuare a blaterare e fare teatro, per di più scadente. Nel secondo caso, mantenendo un bassissimo profilo di conoscenze, può mantenersi al potere, ma certo non arriverà mai a fare anche solo ciò che declama – largo all’eccellenza, premiare i virtuosi (con che soldi?), mandare a casa (quale) i fannulloni, dare un futuro (ammesso che Berlusconi e soci sappiamo cosa sia) alle giovani generazioni ecc. ecc. Anche il caso Gelmini- Tar del Lazio per le graduatorie dei precari è un segnale di tanta pochezza. Non si può governare in spregio ai pesi e contrappesi istituzionali nazionali. Nel modo che vediamo fare forse si può uscire gloriosi e sublimi da un’assemblea di condominio. Forse.

Un governo di incompetenti che segue le pulsioni della Legaultima modifica: 2009-10-12T19:04:54+02:00da
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