FRANCAVILLA FONTANA Casadelpopolo (BR) Organo di contro-informazione

il Farabutto # 1

* A cura di..Raffaele Emiliano.

 

 

 

Inizia con questo numero una nuova rubrica di controinformazione sinistramente tendenziosa.

La necessità di dotarci di un nome quanto più rappresentativo delle nostre già collaudate devianze ideologiche ha implicato pertanto delle dolorose scelte. E siccome troviamo assai interessanti, da un punto di vista meramente sociologico, le etichette con le quali altri usano identificarci, abbiamo limitato la selezione a quel pugno di simpatiche qualifiche adoperate per noi dal potere, quello attuale, quello ufficiale.

Ho anche provato a lavorare / senza risparmio mi diedi da fare / ma il sol risultato dell’esperimento / fu della fame un tragico aumento” : questa la celebre frase contenuta ne “Il fannullone” di Fabrizio De Andrè. Bene, non ci sembrava opportuno assegnarci il medesimo titolo, dal momento che non ci è neppur data la possibilità di provare a lavorare e, quanto alla vera fame, ci si sta ancora attrezzando per assaporarla.

Avremmo potuto allora riposare sotto la confortevole etichetta di “bamboccioni”, ma nessuno, neppure in famiglia, ha voluto prenderci in carico.

Decaduta dunque anche questa possibilità e incalzati dal correre dei tempi, non potevamo far altro che demandare alla nuova ed eversiva schiera dei farabutti la nostra appartenenza.

Nasce così questa rubrica a cadenza variabile e tasso d’interesse oscillante, una rubrica fatta da un farabutto per farabutti. Risulta pertanto doveroso ringraziare l’Ufficio Censura del Ministero della Propaganda per la gradita ispirazione terminologica.

Ma addentriamoci ora nell’attualità, in quel bel Paese che prima era l’Italia e che ora rischia di ridursi a una pur nota marca di formaggini. Inauguriamo questo spazio con un rapido excursus dei più recenti fatti.

A dare un’occhiata alle ultime edizioni dei TG nazionali, sia a quelli di proprietà del Cavaliere sia a quelli posti sotto l’egida del governo e dunque (guarda il caso!) di Berlusconi medesimo, si ha l’impressione che nel sistema dell’informazione nazionale vi sia sin troppa libertà, una libertà tale da permettere di venir meno al principale dovere di qualsiasi giornalista: dire la verità, o almeno sforzarsi di farlo. Insomma, più liberi di così… rischiamo di rimpiangere le catene.

La strada è quella giusta e non serve a nulla dissentire né manifestare in nome della libertà di informazione; per i media sarete sempre e comunque poche decine di migliaia a sfilare, poco importa che siate realmente trecentomila o un milione. Non importa neppure indire una qualche raccolta firme, tanto l’ultimo a firmare (se lo vuole) resta il Capo dello Stato e – si sa – una firma non si nega a nessuno. La si dà a tutti, ai belli e ai brutti.

Anche la mafia merita questo quotato autografo, se è questo ciò che serve per far rientrare in Italia un fiume di denaro sporco. A dir la verità, la penna di Napolitano non avrebbe potuto essere di alcun aiuto alla criminalità se solo i deputati della cosiddetta opposizione avessero rispettato il dovere morale prima ancora che civico di essere presenti in aula per le votazioni in merito al famigerato scudo fiscale. Record di assenze per il PD che si conferma una volta di più un vero e proprio dito nel culo per chi è abituato a dare a ciascun termine il proprio significato. Ecco, per il termine “opposizione” si registrano grosse difficoltà a livello semantico. A tal proposito, ci sentiamo di complimentarci con l’On. Gaglione, nostro democratico conterraneo e recordman di assenze in Parlamento. Un mito, un eroe in papillon.

Il rischio concreto è quello di ritrovarci a celebrare Gianfranco Fini come unico e solo guardiano della democrazia, pronto a farsi giudicare senza godere dell’immunità pur garantitagli in questo allegro Stato. L’applauso se lo merita tutto (questa volta sul serio), ma potete certamente immaginare quanta fatica ci costi. Sarebbe così bello essere contenti e anche rilassati!

Ora che abbiamo concluso questo breve itinerario attraverso le ultimissime sciagure registratesi nel nostro bel Paese e non prima di segnalarvi il nostro numero verde (800 123456789…) di raccolta fondi per il premier condannato a versare circa 750 milioni di euro, invitiamo i nostri lettori a rispettare un minuto di silenzio per tutti i caduti per la patria, poco importa che sia la nostra o un’altra.

Ricordiamo i morti senza divisa, dai messinesi che sognavano case sicure su un territorio sicuro invece di un fottutissimo ponte sino ai civili afghani (bambini, donne e uomini) che da tempo ormai non sognavano più, perchè è dura sognare quando ciò che ti si presenta davanti non può essere (ma è) la realtà.

Ricordiamo anche i morti in divisa, quella da metalmeccanico o carpentiere ad esempio. Loro forse sognavano la normalità, sognavano di non morire sul posto di lavoro, lì dove si recavano per provare invece a campare.

Se volete strafare, regalatevi ancora qualche altro minuto di silenzio, spegnete i vostri apparecchi radio-televisivi e venite in strada. Forse per la prima volta sarete davvero informati, sarete voi l’informazione.


E che il vostro stesso Dio vi fulmini!

il Farabutto # 1ultima modifica: 2009-10-07T13:34:00+02:00da
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