FRANCAVILLA FONTANA Casadelpopolo (BR) Organo di contro-informazione

Yes, Mr. Ferrarese, we can.

 

 

L’accusa più volte mossa a Berlusconi dai suoi avversari è quella di gestire la politica e il ruolo che gliene deriva a stretti fini personali. Il rischio, insomma, di sovrapporre i propri interessi (economici, soprattutto) a quelli della collettività su cui esercita il potere politico.

 

 

Si parla di conflitto di interesse, se ne stima la gravità, se ne registrano i rischi per la democrazia.

 

 

Reazioni tutte comprensibili, tutte legittime. Reazioni che però dovrebbero scatenarsi non solo davanti ai disegni strategici di Berlusconi, ma davanti a quelli di un qualsiasi personaggio il cui pesante potere economico risulti incompatibile con l’esercizio del potere politico.

 

 

Tanto per fare un esempio, se un grosso imprenditore, proprietario di un’importante impresa, rappresentante massimo della sua stessa categoria industriale, patron di una squadra sportiva (non calcistica, per eliminare ogni sospetto di emulazione), con interessi economici sparsi qua e là nel suo territorio, dovesse un giorno cercare di impossessarsi anche del potere politico di quello stesso territorio, sarebbe auspicabile che le reazioni sopra riportate venissero fatte proprie in primo luogo dai detrattori di Berlusconi.

 

 

E invece no. Nel nostro territorio, nella nostra provincia, si ritiene che la regola non valga.

 

 

Forse perché davvero l’antiberlusconismo è una malattia di certa sinistra italiana; forse perché si crede che un piccolo (neppure tanto piccolo, realisticamente parlando) padrone sia un benefattore della collettività, se paragonato al grandissimo padrone, l’altissimo, il supremo Silvio.

 

 

E così nella provincia di Brindisi ci sono i rappresentanti locali del più grosso partito di opposizione a Berlusconi, i dirigenti del Partito Democratico, che non solo non criticano, ma che addirittura sono intenzionati a sostenere in maniera entusiasta la discesa in campo del rappresentante provinciale di Confindustria, la lobby degli industriali.

 

 

Non intendo assolutamente evidenziare l’irragionevolezza politica di un tale asse di sostegno, consapevole come sono del rischio di essere tacciato di estremismo classista. Non è questo il punto fondamentale.

 

 

La questione dell’appoggio che il Partito Democratico si appresta a fornire a padron Ferrarese, vede le sue crepe nel rischio che corre un intero territorio, il nostro. Un territorio già sottomesso, come quello brindisino, potrebbe essere ancor più asservito agli interessi di questa o quell’impresa, di questo o quello stabilimento industriale, con tutti i rischi che ne deriverebbero per l’ambiente e per lo sviluppo sostenibile.

 

 

E le mille battaglie portate avanti contro la costruzione del rigassificatore che fine farebbero, se ci si dovesse accordare con chi si è espresso in maniera sempre favorevole in merito ad essa? Con quale credibilità, cari democratici, continuerete le vostre lotte? Oppure diventerete favorevoli anche al nucleare, a proposito del quale si guarda con molto interesse alla nostra regione? Dov’è la coerenza?

 

 

Già, la coerenza. Ciò che proprio non si riesce a percepire. O almeno non riesco a notarla in chi resta fino all’ultimo nella vecchia barca, quella della giunta provinciale di centro-sinistra guidata da Errico, per poi subito saltare in quella di chi in tutti questi anni si è posto come il più tenace avversario delle linee tenute da quella giunta; non riesco a notarla in chi ha cercato di soddisfare o non danneggiare il proprio potere economico esercitando pressioni politiche o dimostrandosi contrario a progetti diversi dai suoi.

 

 

Oggi Massimo Ferrarese è il candidato alla presidenza della provincia di Brindisi. Oggi la “Prefabbricati Pugliesi” campeggia col suo logo su giornali e spazi pubblicitari vari. Oggi l’ENEL  è lo sponsor della squadra di basket brindisina, di cui il celebre concittadino è proprietario.

 

 

Oggi – e questa è la realtà più clamorosa – il sempre più sorprendente Partito Democratico sta per chiudere positivamente le trattative con Massimo Ferrarese, per sostenerlo e portarlo ad essere presidente anche della nostra provincia. Ultimo e prestigioso trofeo.

 

 

Appuntamento al prossimo episodio, come sempre incredibile ma vero, di “YES, WE CAN”.

 

 

 

Raffaele Emiliano

Yes, Mr. Ferrarese, we can.ultima modifica: 2009-03-25T19:20:00+01:00da
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