Sono un professore ordinario di protezione delle radiazioni al Politecnico di Torino, ed insieme al collega Massimo Coraddu di Cagliari siamo da due anni consulenti del comune di Niscemi per il problema del Muos. La nostra prima Relazione, prodotta nel 2011, ha messo in evidenza le gravi mancanze della precedente procedura autorizzativa rilasciata dalla giunta Lombardo, ed ha convinto la Regione Siciliana a revocare quelle autorizzazioni lo scorso marzo. A seguito di un incontro avutosi a Roma con le massime autorità statali e regionali, si è affidato all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) il compito di valutare i rischi del Muos. A scopo di confronto, è stato istituito un tavolo tecnico presso l’Iss per il quale la Regione Siciliana ha indicato la partecipazione di tre tecnici, fra cui io stesso. Notevoli divergenze proprio sugli aspetti legati all’inquinamento elettromagnetico del Muos e delle attuali antenne Nrtf hanno portato ad affiancare la Relazione Finale Iss con una Nota di otto pagine scritta dai tecnici della Regione Siciliana, M. Palermo e M. Zucchetti. Questa Nota è stata inviata dallo stesso Iss alla Regione Siciliana il 12 luglio, mentre dal 21 nella posta certificata di Presidenza e Assessorati competenti della Regione è giunta una versione allargata della precedente Nota, lunga ben 155 pagine, a cura di un gruppo di lavoro composto da tecnici e scienziati noti a livello nazionale ed internazionale. 

Tutto questo materiale è stato apparentemente ignorato dalla stessa Regione Siciliana, quando poche settimane fa ha deciso di «revocare la revoca», dando via libera di fatto al Muos. Nonostante il nostro motivato contributo scientifico confermi a tutto tondo l’esistenza dei rischi connessi al Muos ed alle antenne Nrtf di Niscemi. I campi elettromagnetici (Cem) emessi fin dal 1991 dalle antenne Nrtf a Niscemi hanno valori di poco inferiori, prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti dalla Legge italiana, come si evince da misurazioni effettuate da Arpa Sicilia negli anni, che sono in motivato contrasto con la recente campagna di misurazione effettuata da Ispra. Sia per le antenne che per il Muos manca tuttora un modello previsionale atto a determinare la distribuzione spaziale dei Cem, come previsto dalla Legge. Valutazioni teoriche approssimate effettuate per il Muos, seguendo la normativa italiana, indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine del Muos è rilevante e ne sconsigliano l’installazione presso Nrtf Niscemi: effetti a breve termine dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici, disturbo della navigazione aerea. La procedura autorizzativa del 2011 era completamente al di fuori delle prescrizioni della Legge ed è stata giustamente revocata. Ogni proponimento d ripresa dei lavori deve essere a valle dell’eventuale esito positivo di una nuova procedura autorizzativa. La letteratura scientifica recente conferma la sufficiente evidenza degli effetti dei Cem a lungo termine, soprattutto se si prende in considerazione quella indipendente e non viziata da conflitti di interesse. Il Rapporto del Verificatore del Tar supporta pienamente la sentenza che parla di priorità e assoluta prevalenza del principio di precauzione (art. 3 dlg. 3.4.2006 n. 152), nonché dell’indispensabile presidio del diritto alla salute della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente. Il Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, nelle parti riguardanti l’inquinamento chimico proveniente da Gela e lo stato di salute della popolazione, conferma l’assolta inopportunità della installazione del Muos presso la base Nrtf di Niscemi.

 

 

 

io non mollo

perchè, un giorno, chissà….

VORREI LAVORARE.

Non mollo perchè forse un giorno avrò una famiglia…..

 

Non mollo 

e forse NON MOLLERO’ MAI

perchè è brutto perdere qualcosa di caro……

 

Io, vorrei semplicemente

tenere stretto

FORTE tra le mie braccia

qualcosa di davvero prezioso.

 

E fin quando 

avrò una base su cui potrò

sorreggermi

Niente e nessuno 

 

mi staccheranno dalla terra….

da questa terra!!!

                                                 Nicola Modugno

 

 

 

Dedicato a tutta la gente, che come me, ci ha sempre creduto……

 

Si scendeva in piazza circondati dalla polizia, stando sempre vigili affinché dai lati del corteo non arrivasse la feccia fascista, anche se eravamo così tanti da sapere che quattro ratti non avrebbero certo trovato il coraggio di affrontarci. Allora si stava attenti alla polizia, perché loro anche erano ratti, ma ben armati.

Gli slogan di una volta erano belli, piccoli brani di letteratura, aspri e divertenti, facili da cantare e da saltellare. Ad un certo punto, forse anche per la nuova comunicazione virtuale che si affacciava e iniziava a coinvolgere molti di noi, gli slogan son diventati più telegrafici, ed inventammo il “Siamo tutti …” per sigillare la comunanza e la solidarietà con la categoria in disagio, che aveva bisogno di combattere il momento.

Così, noi Compagni indomiti, siamo stati tutti Falcone e Borsellino, tutti gay, tutti negri, tutti clandestini, tutti Mirafiori, tutti Bocassini, tutti disoccupati,  tutti devastati dal ventennio barbarico berlusconiano, morto ogni volta e ogni volta resuscitato.

Avevamo ancora suole da consumare, eravamo forse ancora illusi che certe cose appartenessero solo a noi, come la voglia di combattere, di salvare il mondo, e soprattutto essere unici depositari della memoria storica di un Paese che aveva combattuto e grazie alla sua lotta ci aveva consegnato molti diritti e qualche dovere: uno fra tutti essere custodi della Democrazia, della Libertà e della Costituzione.

Ma non avevamo capito un cazzo.

Non avevamo capito allora, che non avremmo mai dovuto cedere ai nemici, soprattutto a quelli che erano insospettabili, quelli che fecero di Berlinguer il loro padre morto, per poi sputare regolarmente sulla sua tomba. Quelli che i padri riuscirono a rinnegarli guardando dritto nell’obiettivo di una telecamera, così che il disprezzo fosse più palese. Nel frattempo la feccia fascista si riorganizzava, occupando anche le nostre piazze, le nostre strade, scortati da una Polizia complice, troppo spesso appartenente e serva della stessa feccia.

Non avevamo capito quanto avrebbe potuto essere importante, continuare ad essere chiunque avesse bisogno di noi.

Così ci siamo ritirati, un po’ per stanchezza, un po’ per l’illusione di poter delegare ad altri la fatica di combattere una guerra che noi avevamo perso: quella di salvaguardare, almeno, la civiltà.

“Se un presidente del consiglio riesce a chiamare coglioni molti dei cittadini italiani, allora votiamo per uno che sa dirgli vaffanculo” devono aver pensato in tanti.

Io per esempio ho pensato che non avrei votato (e ancora lo penso) se non ci fosse stata una legge elettorale democratica che riaffidasse a noi il diritto di voto, scippato dal connubio mafia/lega. Altri si sono arresi per stanchezza, per fame e per sopravvivenza.

Quindi oggi noi non siamo più “tutti”. Perché anche questo ci è stato rubato dalla macchina da guerra di propaganda fascista, che proprio oggi alle 18, porterà in piazza i vecchietti degli ospizi, i fan sfegatati, le comparse prezzolate delle tv di un delinquente certificato a gridar: “Siamo tutti pregiudicati.”

E non è una novità! La feccia è già scesa in piazza nemmeno tanto tempo fa a gridar: “Siamo tutte puttane”. La feccia è già stata davanti a un tribunale a gridar: “Siamo tutte puttane.”

A breve la feccia scenderà ancora in piazza a urlarci contro: “Siamo tutti pedofili! Siamo tutti corruttori! Siamo tutti mafiosi.”

E noi non siamo più. Noi non siamo più capaci. Noi siamo persi in questo paese surreale, in cui la giustizia viene massacrata quando condanna un evasore fiscale, e non viene incarcerata quando ammazza un ragazzo per strada, o ne uccide uno innocente in carcere, o ci priva del diritto di raccontare i nostri pensieri, di scrivere la storia.

Se un giorno dovessero condannarmi, per aver diffamato un fascista, per aver dato “dell’ossimoro” ad un partito fascista, io non accetterò la condanna, ma ho idea che non potrò comunque tenere lo stato per le palle, non potrò dettare i termini di un ricatto, non potrò pagare nessuno per essere tutti me. Io non sono mai stata e non sarò mai mafiosa. Resto comunista.

Rita Pani (APOLIDE)

 

“Andate nelle scuole, formate i collettivi

organizzate LA RIVOLTA finchè siete vivi

andate nelle scuole, andate nelle scuole

che ammazzano più DIECI PENNE che dieci pistole!!!!!”

 

Da più di vent’anni in Italia è in atto una vera e propria opera di distruzione della cultura e soprattutto dell’istruzione. Il sistema educativo italiano è caduto in una crisi dalla quale sembra non ci sia più scampo: le strutture scolastiche cadono a pezzi, non ci sono più fondi per la ricerca e i professori sono sempre più precari. Tutto questo ovviamente ha causato un allontanamento dei giovani italiani dalla scuola, che negli anni ha perso tutta la credibilità necessaria per formare ed educare le nuove generazioni… La BEATA IGNORANZA è l’unico santo a cui oggi tutti noi giovani possiamo “votarci”, niente e nessuno ormai può RACCOMANDARCI!!!!!

Io non ho mai pensato che la scuola fosse un mezzo per “arrivare in alto”, non ho mai pensato che studiare mi avrebbe permesso di fare carriera… come cantano i 99 posse ” ME FA SKIF L’ARRIVISMO  E DI CHI GOVERNO ME NE FOTTO….A ME ME PIACE STURIA’ PE CAPI’ ‘E COSE COMM STANN,      SENT O BISOGNO E LOTTA CONTRO STO STATO CHE  E’ TIRANN!!!!!”  Ho studiato e studio per scardinare un sistema, questo sistema… un sistema che ci vuole contenti e ignoranti, beatamente ignoranti, un sistema che ci mette con le spalle al muro e ci costringe ad accettare tutte le merdate che qualche abile politicante ogni giorno ci propone tramite uno schermo, tramite i suoi giornali.

E allora…. tornate nelle scuole….E ORGANIZZATE LA RIVOLTA FINCHE’ SIETE VIVI…..

ONE SOLUTION, REVOLUTION!!!!!

“AGITATEVI, perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiamo.

ORGANIZZATEVI, perchè avremo bisogno di tutta la vostra forza.

STUDIATE, perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza…..

                                                                         ANTONIO GRAMSCI

 

                                                                         Nicola Modugno

 LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO PD/PDL HA DISTRUTTO LA ILLUSIONE CHE FINALMENTE IL VECCHIO MONDO DELLA POLITICA POTESSE NON PRODURRE BARBARIE.

LA ILLUSIONE CHE TALE COMPITO POTESSE SPETTARE AD UNA FORZA DI SINISTRA, DI CAMBIAMENTO, DI UGUAGLIANZA, DI GIUSTIZIA E SOLIDARIETA’ SOCIALE, ERA UN MOTIVO DI VANTO E DI PRESTIGIO DI FRONTE AL PAESE, ALLE GRIDA DISPERATE DEI CITTADINI, DEL DISOCCUPATO SENZA UN REDDITO MINIMO GARANTITO, DI CHI TRA I 250.000 HA PERSO NEL 2013 IL PROPRIO POSTO DI LAVORO ED HA UNA FAMIGLIA ED UN MUTUO DA PAGARE, ALL’ESODATO, AL CASSINTEGRATO, AI BAMBINI, AGLI STUDENTI.

L’ATTESA CHE FINALMENTE SU DI UNA IDEA DI CAMBIAMENTO POTESSERO AGGREGARSI FORZE DI SINISTRA E NON, EMERSE DAL VOTO POPOLARE, COMUNQUE ANTITETICHE AL LIBERISMO DI DESTRA, ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI VALORI, ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE ED INTELLETTUALI, E’ STATA ELIMINATA.

UNA IDEA ED UN FARE A SINISTRA NON SI PUO’ CONIUGARE CON UNA ALLEANZA OPPORTUNISTICA E NON RESPONSABILE CON CHI HA SOTTRATTO RISORSE ALLA SCUOLA PUBBLICA, CON CHI HA ELABORATO LA LEGGE GELMINI, LA BOSSI-FINI, LA RIFORMA FORNERO, CON CHI E’ COLLUSO CON BANCHIERI ED ASSICURATORI, CON CHI ATTACCA CON PRESUNZIONE ED ARROGANZA LA MAGISTRATURA PER PRIVATIZZARLA ED ADDOMESTICARLA, COME AVVENUTO NEI REGIMI PIU’ CRUENTI DELLA STORIA.

NESSUN UOMO DI SINISTRA, NESSUN COMPAGNO ANCORA RIMASTO NEL PD PUO’ LONTANAMENTE PENSARE CHE SIA QUESTA L’IDEA DI SINISTRA.

NON LO PENSA VENDOLA MA NEPPURE GRILLO.

NON LO PENSANO I PRECARI, GLI OPERAI DELUSI E SCONFITTI, I RAGAZZI AFFASCINATI DAL CHE, GLI IMPRENDITORI, GLI ARTIGIANI, GLI OPERATORI NEL MONDO DELLA GIUSTIZIA, DELLA SANITA’ DELLA SCUOLA, CHE SI ASPETTANO ALTRO DA UNA FORZA DI SINISTRA.

 

OGGI IL GOVERNO A GUIDA PD/PDL HA SVUOTATO DI CONTENUTI IL PARLAMENTO, HA STRACCIATO LA CARTA COSTITUZIONALE, HA REALIZZATO UNA DITTATURA GOVERNATIVA MASCHERATA DA UNA REPUBBLICA PARLAMENTARE.

QUESTA CLASSE POLITICA E’ VERGOGNOSA.

 

NEL COMUNE DI CUI MI PREGIO ED HO ONORE DI RAPPRESENTARE IL PRC, STIAMO ASSISTENDO PARALLELAMENTE AD UNA DISTRUZIONE DELLE MINIME SOGLIE DI AUTOSTIMA POLITICA.

 

IL PDL NON RIESCE A LIBERARSI DALLE IDEE E DALLA CULTURA POLITICA DI PERSONAGGI CHE APPARTENGONO ORAMAI AL PASSATO DI FRANCAVILLA FONTANA, RICICLANDO UOMINI SENZA SOSTANZA SOCIALE E SENZA FUTURO.

 

IL PD , D’ALTRO CANTO, MACINA ANCORA L’IDEA DI REALIZZARE UNA FORZA ANTAGONISTA AL CENTRO DESTRA,  INGLOBANDO NELLA COALIZIONE FASCISTI E CAPITALISTI IN ERBA MASCHERATI DA PSEUDO-LIBERISTI, ESCLUDENDO VOLONTARIAMENTE E PER NOI FORTUNATAMENTE, IN ACCORDO CON LE NUOVE LINEE GUIDA NAZIONALI, IL PRC DAGLI INCONTRI DI QUESTA VERGOGNOSA COALIZIONE CHE SI ARROGA DEFINIRSI DI CENTRO SINISTRA.

 

COMUNQUE BENE HA FATTO BRUNO AD AUTOCANDIDARSI A RAPPRESENTANTE DEL CENTROSINISTRA,  CONSCIO CHE SIA I SUOI PADRI PUTATIVI SIA I FALSI ALLEATI CHE INCONTRA NEI LAVORI PREPARATORI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE ABBIANO LAVORATO SIN DA SUBITO AD UNA SUA ESCLUSIONE E ALLA UFFICIALIZZAZIONE DI ALTRO CANDIDATO PER CORRERE DA SOLI.

 

NON SI ASPETTI PERO’ BRUNO CHE IL PRC LO SOSTENGA E NON INCORRA NELL’ERRORE DI SOTTOVALUTARE IL PRC PER UNA SEMPLICE E MERA VALUTAZIONE NUMERICA DELLA SUA FORZA.

 

BRUNO CON L’UDC E NOI CENTRO NON RAPPRESENTA IL CAMBIAMENTO, NON CI RAPPRESENTA E NON CI INTERESSA.

 

IL PRC VORREBBE CAMBIARE QUESTA CLASSE POLITICA IN POCHE ORE, MA VENIAMO COLPITI DA FRUSTAZIONE, SDEGNO, DISGUSTO, IMPOTENZA.

CARO MAURIZIO LA POLITICA NON E’ SOLO ARITMETICA.

CON UN PUGNO DI VOTI A DESTRA NON SI PRODUCE IL CAMBIAMENTO.

 

IL PRC DI FRANCAVILLA FONTANA INTENDE AGGREGARE FORZE ED ENERGIE SU DI UNA IDEA E NON SU UOMINI.

SENZA IDEE E SENZA LA CULTURA DEL FARE LA POLITICA NON E’ PIU’ UTILE, DIVENTA UN MERCIMONIO, UN LATROCINIO.

 

DOBBIAMO COSTRUIRE UN UNICO SOGGETTO POLITICO A SINISTRA CHE COMPRENDA AL SUO INTERNO IDEE E PROGRAMMI DI SINISTRA.

UN UNICO SOGGETTO POLITICO FORTE CON IDEE E PROGRAMMI CERTI, CONDIVISI, PER UNA CITTA’ A MISURA DELLE FASCIE SOCIALI E DEI SOGGETTI PIU’ DEBOLI.

UNA CITTA’ CHE TUTELI E DIFENDA I BAMBINI, GLI ANZIANI, I DISABILI, I GIOVANI, CHE CONSIDERI QUESTI SOGGETTI UNA RICCHEZZA E NON UNA TESSERA DA SISTEMARE.

 

UNA CITTA’  DELLA CULTURA, DELL’ARTE, DELLA MUSICA, DEL LAVORO SOLIDALE.

 

E’ QUESTA LA NOSTRA IDEA DI SINISTRA.

 

IL SEGRETARIO DEL PRC

 

AVV. STEFANO VOCCOLI


“Il 25 luglio 1943 di 70 anni fa cadeva il regime fascista. Per chiudere la partita con il nazifascismo e conquistare la pace, furono necessari altri due anni di battaglie che videro nella lotta partigiana la ricostruzione della dignità del popolo italiano. A distanza di 70 anni non si può non vedere come oggi in Europa l’attacco alla democrazia e alla Costituzione nata dalla Resistenza avvenga attraverso l’applicazione dell’ideologia neoliberista che ha dato luogo ad una vera e propria dittatura economica. In questa assolutizzazione del neoliberismo al di sopra di ogni istanza di giustizia e libertà abbiamo il nuovo fascismo impolitico e tecnocratico dei nostri giorni”.

 

“Ribellarsi e ribellarsi ancora…. finchè gli agnelli diverranno leoni.” Robin Hood

Chissà quanto dovremo aspettare ancora per vedere gli agnelli che si trasformano in leoni, forse questo non accadrà mai… De andrè negli anni settanta cantava il bombarolo e con queste parole spiegava perfettamente qual’era la situazione di quegli anni: “…qui chi non terrorizza si ammala di terrore, c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo, io son d’un altro avviso, son bombarolo!!”

Molte cose sono cambiate da allora: gli anni di piombo sono lontani secoli, son cambiati i governi, sono “sparite le contrapposizioni ideologiche”, come dice qualcuno, l’onnipresente e onnipotente Andreotti non c’è più, eppure per noi, poveri agnelli impauriti, sembra che nulla sia cambiato…

Tutto scorre e tutto viene deciso in un palazzo lontano, troppo lontano per poter ascoltare la rabbia e il dolore del popolo italiano, un popolo che da sempre è affascinato dalla figura dello statista carismatico e dal pugno di ferro. Cito solo qualche nome per rinfrescare la memoria a quelli che hanno dimenticato qual’è il nostro passato politico: Benito Mussolini, Giulio Andreotti, Cossiga, Bettino Craxi, il nostro amatissimo Silvio Berlusconi e tutti i suoi collaboratori, di destra e di centro-sinistra. Adesso, scrivere tutte le merdate che questi uomini hanno fatto a noi e al nostro paese, sarebbe tedioso e pesante sia per me che per voi, ma credo che un libro di storia potrebbe chiarire tutti i dubbi e le perplessità circa la moralità di questi malfattori….

In molti hanno provato a fermare lo strapotere di questi “mezziuomini”, soprattutto negli anni settanta, ma nessuno è mai riuscito a porre la parola fine su questa storia infame e disonesta, nessun agnello ancora si è trasformato in leone… anzi,chi ci ha provato ha fatto una brutta fine. Ho in testa centinaia di nomi di uomini che hanno lottato per combattere il potere, uomini che son caduti dalla finestra di un palazzo come l’anarchico Pinelli, uomini che restano attaccati ad un traliccio dell’ Enel come il compagno Giangiacomo Feltrinelli, uomini che saltano in aria legati alle rotaie di un treno come Peppino Impastato…

 

Non sprecate il sacrificio di questi uomini, onorate le loro idee, la loro lotta al potere, fate si che la loro morte non rimanga inascoltata…. altrimenti, non potremo far altro che rimanere agnellini impauriti in balia di leoni spietati e inferociti…..             

        Nicola Modugno

Vorrei tanto che il prossimo candidato sindaco che sosterrò a Francavilla Fontana si occupasse di:
– servizi sociali carenti
– dissesto idrogeologico di alcune zone della città
– vari problemi legati al quartiere “Musicisti”
– pulizia delle periferie
– controllo delle società appaltatrici sul rispetto dei contratti
– individuazione di una soluzione per l’insediamento di un nuovo Com.te Vigili Urbani
– WiFi pubblico
– viabilità ordinaria ed extraurbana
– incentivi per i meno abbienti
– incentivi per le aziende
– incentivi per le green economy 
– incentivi per le energie rinnovabili

Se mi sfugge qualcosa perdonatemi e magari fatelo presente…..

Arcangelo Roma

La strage di Reggio Emilia è un fatto di sangue avvenuto il 7 luglio 1960 nel corso di una manifestazione sindacale durante la quale cinque operai reggiani, i cosiddetti morti di Reggio Emilia, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli, tutti iscritti al PCI, furono uccisi dalle forze dell’ordine.



La primavera e l’estate del 1960 sono segnate in Italia dalle manovre autoritarie del governo Tambroni (l’operazione “Ippocampo”) e dal susseguirsi di manovre militari dei paesi della NATO. Dopo la caduta, il 24 febbraio 1960 del Governo Segni, si apre una lunga crisi, risolta col varo del governo Tambroni con il voto determinante del Movimento Sociale Italiano, partito della destra estrema e diretto erede della Repubblica Sociale Italiana. Per il 1° luglio l’MSI indice provocatoriamente un congresso a Genova, città simbolo della resistenza antifascista. La reazione popolare è immediata: a Genova è sciopero generale e durissimi scontri seguono le cariche della polizia. Nonostante il trasferimento del congresso missino, la protesta dilaga e dimostrazioni si svolgono in tutta Italia duramente attaccate dalla polizia. Una decina di dimostranti rimangono uccisi, centinaia sono feriti. Il giorno seguente la strage di Reggio Emilia uno sciopero generale blocca il paese. Ai funerali partecipano nel massimo ordine oltre 150.000 persone, mentre le forze di polizia rimangono nelle caserme. Il 19 luglio Tambroni rassegna le dimissioni e le forze neofasciste rimangono ai margini della vita politica italiana fino al 1994. 

Di notte leoni, di giorno coglioni… è un detto che si sposa perfettamente con il presente momento storico dI FRANCA-villa . Cioè, se stai passando un periodo di merda per vari motivi, cosa c’è di meglio che sfogare tutta la rabbia accontentandoti di un candidato sindaco ?

una pennellata di calce bianca e via un volto nuovo ma dietro le solite ossa

Guai a voi ipocriti, maestri della legge e farisei! Voi siete come tombe imbiancate: all’esterno sembrano bellissime, ma dentro sono piene di ossa di morti e di marciume. Anche voi, esternamente, sembrate buoni agli occhi della gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di male […] (Matteo 23, 4 e sgg.)

l’amarezza, la sensazione di impotenza svaniscono in un baleno.

Decisamente la campagna elettorale è dietro l’angolo. La campagna acquisti è a buon punto, tutti sperano di fare una squadra per vincere castello imperiali, vinceranno i soliti con qualche scorrettezza (PROMESSE, BENZINA, bollette pagate pranzi e cene, la promessa di un lavoro), i francavillesi perderanno, ma tranquilli poi tutto ricomincia.Tutto serve a ricaricare lo spirito, quello di una volta, e che invece di ricaricarsi sta  scricchiolando in modo inquietante. Devo dormire,  buonanotte compaesani .