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15 Thoughts on “www.noberlusconiday.org

  1. Pillola abortiva: arrivano lo stop e l’eurofiguraccia, in nome del Papa ReParigi val bene una messa. Figuriamoci per chi di messe ne prenderebbe a iosa (purché ne siano ben informati i giornali, più che la propria coscienza…). Così, i componenti di maggioranza della Commissione Igiene e Sanità del Senato (quelli che hanno sfornato il DDL Calabrò, i feticisti del sondino…), cui da settembre è in mano un’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva –ufficialmente per verificarne la compatibilità con la legge 194, in sostanza per tentare di bloccarne l’immissione in commercio-, da domani dovranno discuterne il documento finale. Le conclusioni contenute nella bozza (diffusa dall’Aduc) sono degne di un genio che ben altra sorte meriterebbe che un misero seggio senatoriale.Sostanzialmente, la Commissione dovrebbe avanzare (non crediamo che la minoranza possa modificare granché della bozza) una serie richieste, anche se basterebbe la prima per preannunciarci il rinvio alle calende greche dell’arrivo della RU486 negli ospedali italiani, cui mancherebbe solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: secondo la Commissione, nonostante i 700 giorni di durata della procedura d’immissione in commercio (contro i 90 previsti da normativa, ma di questo ritardo si è ritenuto di non dover chiedere puntuale conto ai due dirigenti dell’Agenzia del Farmaco ascoltati), non sarebbe stato acquisito il parere del Ministero della Salute in materia di compatibilità con la legge 194. La RU486 è infatti in via d’approvazione da parte dell’Agenzia del Farmaco per mutuo riconoscimento: se una casa produttrice chiede l’immissione in commercio in Italia di un proprio farmaco già in uso in un altro paese europeo, si considerano validi, tramite la “mediazione” dell’Agenzia Europea del Farmaco, gli studi di efficacia e sicurezza effettuati nell’altro paese (nel nostro caso, la Francia). Con una eccezione, che riguarda gli abortivi laddove risultino incompatibili con la legge nazionale in materia di interruzione di gravidanza. E’ una norma voluta, ovviamente, per quei paesi dove l’aborto non è consentito, come l’Irlanda. Ma in mani sbagliate, come quelle della banda del sondino, diventa un’arma micidiale. Così, con un colpo di genio si chiede di sospendere la procedura per attendere l’illuminato parere del duo Sacconi/Roccella, delle cui posizioni sulla RU486 sanno anche i bambini. Dunque, una sorta di sospensione a tempo indeterminato, in attesa di un parere che, attraverso labirinti e arrampicate sugli specchi, riuscirebbe infine a dire che la pillola con la 194 proprio non c’entra (chi conosce la legge sa che può essere così solo per chi è accecato dall’ideologia).Ma proprio perché Parigi val bene una messa, e se ne va della credibilità del nostro paese a livello europeo chissenefrega, la banda del sondino non si accontenta di questo colpo di genio, e ne sfodera un altro: chiede cioè all’Agenzia Europea del Farmaco di riaprire il dibattito sulla pillola abortiva. Questo significherebbe (sic!) che il farmaco dovrebbe essere ritirato in tutta Europa. E tutto ciò sulla base di quale straordinaria scoperta scientifica? Nessuna. In due mesi di lavoro la Commissione (eravamo stati buoni profeti) non ha prodotto o portato alla luce uno straccio di novità. Tutto ciò che è stato prodotto è una serie di audizioni di personaggi che da anni, da una parte e dall’altra, ripetono la loro posizione sulla pillola abortiva, e la novità è che stavolta sono andati a dirla in Senato. Dunque? Dunque non basta stoppare la pillola abortiva: è necessario anche coprirsi di ridicolo di fronte all’intera Europa. Purché il messaggio arrivi a chi alloggia a pochi chilometri da Palazzo Madama, passato il Tevere…Questo accade nel Senato della Repubblica. Così vengono spesi i soldi degli italiani. Ricorda la senatrice radicale Donatella Poretti che su 24 convocazioni della Commissione Sanità da settembre a oggi, 16 hanno riguardato l’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva. Aggiungiamo un dettaglio: per fare spazio a questa utilissima indagine, è stato stoppato l’iter della proposta di legge sulle cure palliative e le terapie del dolore. Una proposta di legge già approvata all’unanimità dalla Camera e sulla quale tutti sono d’accordo. Basterebbe qualche aggiustamento tecnico, e una legge che riguarda milioni (sì, milioni…) di persone che soffrono, in fase terminale o quotidianamente, sarebbe rapidamente approvata. Appunto: Parigi val bene una messa. Ma una domanda (ri)sorge spontanea: decido io o decide Dio?

  2. Chiediamo le dimissioni d B e ci chiediamo come altri NON chiedano queste dimissioni alla luce di tutti i fatti che riguardano B e le ombre che su lui gravano (su questioni note di fatti di mafia principalmente..). Basta solo questo in un paese normale..anzi molto meno. In Italia questo non è sufficiente.Il No B. Day degli italiani all’estero: “se siamo fuggiti è anche per lui””A New York il comitato promotore è gestito da Alain, trent’anni“non è stato difficile organizzarci – ci dice – perché qua tutti gliemigranti sono cervelli in fuga ed è impossibile trovare qualcunoche elogia il governo”. Alain, a vent’anni, ha votato Berlusconi“perché guardavo la sua tv. Mi convinse anche il giornalinoche era arrivato a casa (il famoso “Una storia Italiana”,ndr). Berlusconi parlava con parole di speranza, sembrava unsalvatore, mi son lasciato convincere. Ora mi sto dando da fareperché ho capito quello che è davvero: il peggio della politica edella società italiana infiocchettato in un pacco regalo”.Liberamente tratto da “il fatto quotidiano” di eri.

  3. Tutti gli azzardi del presidenteNei pochi mesi trascorsi Obama sembra avere scontentato tutti. La sua elezione è stata definita «un’anomalia storica irripetibile» (C. Kraut­Hammer, Washington Post), sondaggi impietosi rilevano che a novembre la fiducia nel presidente è scesa sotto il 50%. Cosa è successo?Intanto la crisi economica, scoppiata dopo 8 anni di potere assoluto della business community, ha prodotto una disoccupazione record: 10.2%. Sono stati colpiti gli strati sociali che più avevano creduto nel change di Obama. Le politiche anticrisi del Tesoro hanno portato vantaggi e non sanzioni agli uomini della finanza, responsabili della crisi. Le misure di stimolo all’economia non hanno dato i risultati previsti.Critiche e accuse hanno eroso la credibilità del presidente, e di conseguenza la sua capacità di imporsi sul suo partito e sull’establishment del paese. In politica estera i dubbi riguardano la scelta del dialogo nei confronti di governi, paesi e popoli con cui la Casa Bianca di Cheney-Bush si comportava in modo opposto. The National Interest pubblica giorno dopo giorno, l’elenco delle risposte negative o mancate dall’Iran all’Afghanistan, e dall’Europa a Israele.Le élites nemiche accusano: nelle relazioni internazionali la mano tesa è un rischio che la potenza americana non può permettersi. Il presidente, con le sue belle parole, potrebbe indebolire l’America. Le élites amiche vorrebbero capire che cosa vuole il nuovo leader della Casa Bianca.Sotto osservazione è l’idea-guida della sua leadership, per cui in politica le decisioni vanno prese sulla base di analisi razionali, e non di interessi particolari. E dunque, nel caso della crisi economica e della riforma sanitaria, piuttosto che obbligare le banche e le compagnie di assicurazione a conformarsi al governo federale, è più conveniente convincere invece di imporre. Influenzare il decision-making piuttosto che prendere decisioni dall’alto.La scommessa di Obama è di governare cercando e ricercando, e infine trovando politiche in grado di dare alla società americana forme razionali e all’altezza del ruolo del paese nel mondo. È una scommessa che contiene due elementi in contraddizione l’un con l’altro. Il primo elemento è l’opinione del presidente sul proprio paese, che non è certo quella di George W. Bush. Lo dimostrano le sue scelte di vita, da giovane community organizer, da professore, da avvocato, da politico a Chicago, da senatore.L’altro elemento è l’illuminismo con cui affronta il change promesso. Come può credere che siano sufficienti la ragione e la buona volontà per trovare un accordo tra i differenti interessi? L’iter della riforma sanitaria sta mostrando quanto inconciliabili siano gli interessi in gioco. Gran parte dei deputati e senatori sono sottoposti al ricatto delle lobby, che minacciano di non finanziare la prossima campagna elettorale. Così funziona la macchina politica e Obama la conosce benissimo dai suoi anni di politico a Chicago. Ma il presidente è così sicuro di sé e dei suoi obiettivi che ad ogni difficoltà alza la posta della scommessa. Mentre avversari e amici si aspettano un suo ripensamento, la sua reazione è confidare che, prima o poi, a convergere sulle sue scelte razionali saranno avversari e amici. Prendiamo ad esempio problemi come l’invio o no di soldati per l’Afghanistan, il rapporto con Israele.L’Afghanistan è una guerra persa per l’opinione pubblica. Secondo i sondaggi crescono gli americani che vogliono il ritorno a casa dei soldati. Invece i generali chiedono l’invio di altri 40 mila. Il ministro della Difesa in visita a una fabbrica di carri armati ha promesso che presto arriverà una grossa commessa governativa. Intanto l’ambasciatore a Kabul ha dichiarato che non servono né soldati né armi ma infrastrutture civili, ingegneri, dottori, insegnanti. In un tale ginepraio, come trovare soluzioni «razionali»? Intanto si aspetta il discorso del primo dicembre prossimo nella consapevolezza che, comunque, almeno altri trenta mila soldati Usa saranno inviati in terra afghana da Obama. Che ha già richiesto, senza spiegare la strategia, altri diecimila soldati in più alla Nato.Nel caso di Israele, il metodo di Obama – la mano tesa, il dialogo, la scelta razionale, la sua scommessa di fare politica convincendo e non imponendo – ha dinanzi il governo di Netanyahu e di Lieberman. Dietro Bibi Netanyahu non vi sono solo gli elettori che purtroppo lo hanno riportato al governo di Israele, ma la maggioranza dell’opinione pubblica americana ed europea. Dopo il 1945, per gli europei è diventato un dovere morale stare dalla parte di Israele, a prescindere dal colore politico del suo governo.Per il governo americano è stata una scelta di politica estera, decisa dopo la guerra dei Sei giorni del 1967, e che è poi divenuta un big business politico ed economico. Difficile metterlo in discussione. Può farlo Barack Obama? Può anche solo prospettare al governo israeliano una pausa nelle relazioni strategico-militari, oppure far intravedere il blocco dei finanziamenti abituali? Sono i due soli avvertimenti che forse risusciterebbero il negoziato con i palestinesi.Obama vive quel conflitto dall’interno del mondo non bianco cui appartiene. Sa bene che ottenere qualcosa dal governo israeliano servirebbe a riequilibrare la leadership americana proprio nel mondo non bianco sempre più ostile. Oggi è nell’interesse dell’America ottenere un change da Israele. Ed è su questo obiettivo che si gioca la credibilità della nuova Casa Bianca in politica estera, ancor più che nella guerra in Afganistan o nel controllo sull’Iraq e sul Pakistan. Giacché la partita con Israele è tra amici. Se gli Stati Uniti non sono in grado di farsi capire e aiutare dagli amici, come possono imporsi sui nemici?Su questo scoglio è ferma la scommessa di Obama. Il suo approccio politico illuminista sembra messo a dura prova. Lo è soprattutto nel contesto del sistema politico americano.

  4. Una immagine inquietante a cinque giorni dall’apertura della mostra AfriCam di giovani artisti african: Un bambolotto con le sembianze di un uomo di colore crocifisso su un cancello. Una immagine inquietante a cinque giorni dall’apertura della mostra AfriCam di giovani artisti africani, ospiti della prestigisa struttura che ha sede a Casoria. Antonio Manfredi, il direttore del museo resta prima interedetto, poi impressionato. Con Manfredi ci sono il ganese Narku Thompson Nii e l’egiziano Mohamed Alaa: «E perché l’hanno messo lì?», è la domanda subito ricorrente.Il bambolotto di colore è alto un metro. Non può essere solo uno scherzo. C’è qualcosa in più in questo gesto all’apparenza incomprensibile. Manfredi ne è convinto e subito va dai carabinieri a denunciare l’accaduto, portando con sé anche la foto scattata con il telefonino.Le pattuglie arrivano poco dopo sul posto per cercare tracce lasciate dai balordi, forse da un gruppo di razzisti infastidi dalle attività del museo, dai collegamenti con le comunità di immigrati nella zona: spesso ci sono giovani artisti che attendono di essere scoperti e valorizzati.«Uno choc – dice Manfredi – trovare questo bambolotto crocifisso. È vero che siamo abituati come museo a Casoria a stare sempre in lotta per sopravvivere, ma nell’arte non ci aspetteremmo mai azioni di questo tipo che testimoniano una mentalità razzista. Nell’arte non pensiamo mai alle ghettizzazioni, noi vogliamo stare al di sopra di queste diversità. L’obiettivo della mostra infatti è dimostrare che anche in situazioni di difficoltà la cultura vince, permane e dà la forza per andare avanti». A dar fastidio, molto probabilmente, la mobilitazione di associazioni e comunità di immigrati e rifugiati africani che il Cam accoglie.

  5. ECCO Come Berlusconi ha fregato la mafia Che Silvio Berlusconi negli anni tra il ‘90 e il ‘93 avesse finanziato la mafia per farle compiere le stragi, così lui nel ’94 sarebbe sceso in politica,avrebbe vinto le elezioni, avrebbe governato e avrebbe fatto cessare le stragi non ci ha voluto credere nessuno, sicché i professionisti dell’Antimafia, che già dieci anni fa avevano tentato di indagare in questa direzione, con il solito supporto dei “pentiti” adeguatamente insufflati, furono costretti ad archiviare le indagini. Il tentativo di ridare in replica quel film da parte dei pm di oggi che, rispetto ai professionisti dell’Antimafia di allora, sono di tutta evidenza soltanto dei dilettanti – come di tutta evidenza sono dilettanti i nuovi “pentiti” rispetto ai “pentiti” di dieci anni fa – è fallito prima ancora di cominciare, e Silvio Berlusconi ha atteso invano per tutta la giornata di ieri a Palazzo Chigi che gli fosse notificato l’avviso di garanzia come mandante delle stragi.A questo punto, sono stati i segugi di “Repubblica” a correre in soccorso dei pm dilettanti umiliati e offesi e gli hanno indicata la pista giusta per riaprire le indagini: ”Lasciate perdere questa storia delle bombe e delle stragi – scrivono oggi sul giornale che purtroppo non è più diretto dal fondatore (che gestì con ben altra maestria,quando dirigeva “L’Espresso” l’affare del Sifar e del colpo di Stato del generale De Lorenzo) – Berlusconi non è proprio il tipo che avrebbe potuto trattare con la mafia su un terreno così truculento. A Berlusconi interessano e hanno sempre interessato solo i denari, e per i denari, ha trattato con Cosa Nostra, e in particolare con i fratelli Graviano, risaliti nei primi anni ‘90 dalla Sicilia a Milano per riciclare i loro “piccioli”. Dateli a me, disse allora Berlusconi ai Graviano, ché li investo nelle televisioni e vi faccio anche guadagnare. I Graviano gli consegnarono tutti i loro risparmi, ma il mese dopo, probabilmente per una spiata di Marcello Dell’Utri, furono arrestati, e da allora languono in galera, sottoposti ai rigori del carcere duro previsto dall’art.41bis.È per questa ragione – rivelano i segugi di “Repubblica” – che i Graviano, dopo aver atteso invano per quindici anni la restituzione dei loro piccioli, magari senza gli interessi, non ne hanno potuto più, e hanno mandato dai pm questo imbianchino pentito Spatuzza a minacciare Berlusconi, insinuando che fu il mandante delle stragi. Il messaggio è categorico: o Berlusconi, dopo le rivelazioni di Spatuzza, si decide a restituirgli i piccioli, oppure dai pm ci andranno personalmente loro a confermare quanto Spatuzza ha anticipato. Sapranno questi dilettanti dell’Antimafia far tesoro dei suggerimenti di “Repubblica” e procedere di conseguenza?

  6. LEGA NORD: LA NUOVA FRONTIERA DEL VOYEURISMO-Come eccitarsi per interposto fallo…Quello Elvetico!

  7. X il legaiolo/a (forse trans):Gran giorno quel giorno.Provocazione di Borghezio (preso a pugni) sul treno No-tav……….Gran giorno quel giorno.Il deputato europeo Mario Borghezio, leader della Lega-Nord,ieri sera,al termine della manifestazione dei no- Tav,ha organizzato una provocazione (“purtroppo riuscita”,come ha dichiarato il segretario del Prc di Torino Gianni Favaro) sul treno che riportava i manifestanti a Milano.Il treno partiva alle sette del pomeriggio e aveva alcune carrozze riservate ai no- Tav.Borghezio è salito su una di queste carrozze.Lo hanno visto alcuni militanti del Sin Cobas,di Rifondazione e del Leoncavallo e lo hanno invitato a scendere. Gli hanno detto che la sua presenza lì poteva essere pericolosa.Borghezio,che stava seduto vicino a una signora e a un giovane coi baffi,non ne ha voluto sapere. Nel treno si è sparsa la voce e un gruppetto di giovani hanno fatto irruzione nel vagone e hanno dato l’assalto a Borghezio.Luciano Mulbauer, consigliere regionale lombardo, insieme ad altri,ha tentato di difenderlo,ma un paio di pugni sono arrtivati a segno.Quando il treno si è fermato a Chivasso,una decina di persone sono riuscite a organizzare dei cordoni per accompagnare Borghezio all’uscita.Il deputato è stato accolto da due carabinieri e ha gridato:“I no global sono fascisti”.Insulto curioso per Borghezio,che anni fa organizzò il corteo di “Forza Nuova”a Roma.Quando il treno è arrivato a Milano ha trovato la polizia schierata in assetto da guerra,giunta lì su ordine di Pisanu per identificare tutti i viaggiatoriStrillava come un maialino da latte,uno dei più bei giorni della mia vitaCHE GRAN GIORNO

  8. Ghedini riferì ai giudici del processo Mills: “il 4 dicembre Berlusconi non può venire all’udienza perché c’è il Consiglio dei Ministri”. BUGIARDO MALEDETTO, Abbiamo buona memoria, Berlusconi!Quale legittimo impedimento?Il Magistrato Spataro ha spiegato che il legittimo impedimento,previsto dal codice,non si può usare in maniera strumentale perchè”il sistema non consente agli imputati di evitare che il processo si celebri”.Da IL FATTO QUOTIDIANO,6.12.09″*A furia di invocare il “legittimo impedimento ” si raggiunge l’OBIETTIVO del “DRITTO”, cioè la PRESCRIZIONE.Ghedini riferì ai giudici del processo Mills: “il 4 dicembre Berlusconi non può venire all’udienza perché c’è il Consiglio dei Ministri”.BUGIA!Domani,il Cdm non si farà, Berlusconi si è inventato l’inaugurazione dei lavori di un microlotto della Salerno Reggio Calabria (l’inizio dei lavori per una galleria praticamente).Questo è il (finto) motivo per cui non sarà possibile andare dai giudici? E allora quando?Non trovi delle scuse mentendo e /o facendo mentire l’avv.to Ghedini.Anche in passato ha disdetto più di un legittimo impedimento per altri motivi; eccoli!1) ha mandato Frattini al suo posto in America, perchè si è ritirato nel Centro di Cure Messeguè, in Umbria, con le donnine portate da Tarantini;2) ha marinato , ufficialmente per un torcicollo, la serata presso l’Ambasciata Americana a Roma, la sera dell’elezione del Presidente U.S.A., ma in realtà è rimasto a Palazzo Grazioli con le veline, le attricette, e la Escort Patrizia D’Addario , con la quale ha trascorso la nottata nel lettone di Putin!Abbiamo buona memoria, Berlusconi!

  9. «Siamo il più bel corteo degli ultimi 150 anni». Uno slogan ironico, ma neppure tanto. Per usare altre parole del nemico della piazza, quello di ieri è stato un miracolo italiano. Quando sarà finita l´era Berlusconi, si parlerà ancora del 5 dicembre come di un giorno che ha cambiato la storia.Nel mondo non s’era mai vista una simile folla di persone convocata attraverso la rete. È l’ingresso ufficiale della politica nell’epoca di Internet. Qualcosa che va perfino oltre, anzi molto oltre l’obiettivo dichiarato di costringere il premier alle dimissioni. È una rivoluzione. La rivoluzione viola. Allegra e vincente: nelle cifre, nei modi, nei linguaggi, nei volti, spesso di giovanissimi. Non era accaduto a Londra, a Parigi, a Berlino, in nazioni dove l’uso della rete è assai più diffuso che in Italia. Neppure negli Stati Uniti, dove da anni esiste MoveOn, il movimento on line che ha creato il fenomeno di Obama. È accaduto qui, nel laboratorio italiano, in una piazza romana da sempre teatro della nostra storia. In questo caso, la fine decretata della seconda repubblica.Di fronte all’enormità del fatto nuovo, colpisce la decrepitezza di un ceto politico a fine corso, evidente nelle reazioni scontate, conservatrici, impaurite. Di tutto il ceto politico, di maggioranza e d’opposizione. I portaborse berlusconiani, che si sono lanciati nella solita arringa contro le «piazze giustizialiste», aggettivo che non significa nulla per i ventenni in corteo. Le solite timidezze della dirigenza del Pd, che conferma di capire poco, come le precedenti, dei mutamenti profondi avvenuti nella società italiana. Ma pure la corsa a “mettere il cappello” dei dipietristi e dell’ex sinistra arcobaleno, comunque mantenuti dagli organizzatori ai margini del palco e della festa.Fra tutti, certo, il più incomprensibile è l’atteggiamento del Pd di Bersani. Un partito nuovo, almeno nelle intenzioni se non nel gruppo dirigente, inossidabile ai cambi di nome e di sigle, che avrebbe dunque in teoria tutto l’interesse a sperimentare le nuove forme della politica, a esserci insomma in occasioni come queste, piovute dal cielo. «Perché Bersani non è qui?» era la domanda del giorno, sul palco e fra la gente. Già, perché? C’era una grande manifestazione di popolo, a costo zero rispetto alle onerose manifestazioni di partito. C’erano in piazza l’elettorato reale e quello potenziale dei democratici.Chiedono le dimissioni di un premier che ha sputtanato l’Italia nel mondo, con le veline candidate in Europa, le sua storie personali e le scelte pubbliche, l’elogio dei dittatori, il conflitto d’interessi, i trucchi per sfuggire alla giustizia, i media di sua proprietà usati come manganelli, le accuse dei pentiti di mafia. Elementi che, presi uno per uno, sarebbero già stati sufficienti in qualsiasi altra democrazia per chiedere le dimissioni di un governante. Perché allora Bersani non c’era? Perché il maggior partito d’opposizione ha addirittura paura a pronunciare la parola «dimissioni»? Perché invece di abbracciare gli organizzatori, a partire da Gianfranco Mascia, e precipitarsi di corsa, i dirigenti del Pd esalano sospetti, perfino disgusti nei confronti dell’onda viola? Sarebbe come se Barack Obama, invece di accettare con entusiasmo l’appoggio di MoveOn, che gli ha fatto vincere le elezioni, avesse detto: no grazie, preferisco fare da solo.«Un errore grave, di quelli che si pagano cari» diceva Pippo Civati, trentenne esponente del Pd, che è venuto con regolare maglione viole, sulla base di una scelta assai più semplice: «Venivano tutti gli elettori con cui sono in contatto, perché io avrei dovuto essere da un’altra parte?».Passeggiare per le strade di Roma ieri, a parte tutto, era un esercizio utilissimo per un politico. Le facce, le storie dei partecipanti raccontavano un’Italia che non comparirà mai al Tg1 ma opera ogni giorno nel famoso territorio. Associazioni di ogni tipo, che hanno movimentato già sulla rete decine di battaglie locali e nazionali, sulla Tav, il Ponte di Messina, il precariato, la scuola. Volontari, lavoratori, ceti medi, centri sociali ed elettori di destra delusi, gente del Nord, del Sud, immigrati: bella gente. Più giovani di quanti ne compaiano di solito nei cortei, quasi soltanto ventenni o cinquantenni, col buco in mezzo delle generazioni cresciuti negli ultimi decenni di egemonia televisiva.Tanti pezzi di un’Italia non qualunquista, non rassegnata, che non sta mani nelle mani tutto il giorno a chiedersi «che cosa possiamo fare?» o a lagnarsi della casta dei politici. Domani non torneranno a casa a guardare la televisione. La rivoluzione viola non finisce qui e non finirebbe neppure con le dimissioni di Berlusconi. Continuerà a far politica nei nuovi modi, con o senza il permesso di chi pensa che la politica sia decidere tutto nelle fumose stanze di un vertice a palazzo.

  10. “Spatuzza parla e l’Italia scende in basso”A fronte di alcune obiezioni che sono state fatte, parlando di magistrati politicizzati che “usano” i pentiti, si resta alquanto sbigottiti, dalla (spero) ignoranza della realtà e dei fatti.La mafia è un’organizzazione segreta, questo lo sanno anche i sassi, qualcuno mi può dire da dove devono provenire notizie e informazioni se non dagli affiliati pentiti?Le intercettazioni telefoniche non si devono fare, i pentiti non devono parlare (specialmente non della politica), certi reati non vanno più perseguiti in quanto il processo è destinato a morire prematuramente.Di quale lotta alla mafia si parla? Forse del miglior governo che permette ai mafiosi di reimpossessarsi dei beni confiscati? E’ questa la lotta alla mafia? Gettare discredito sulla magistratura e sui testimoni di giustizia, è questa lotta alla mafia?L’uso dei complici nei reati da parte della giustizia è scritto nel codice, se uno confessa ha uno sconto di pena, se uno non confessa avrà una condanna più dura se ritenuto colpevole, checchè ne dica il sig. BerlusconiDov’è lo scandalo?Lo scandalo sta nel fatto che uno Spatuzza qualsiasi parli di Berlusconi? Perchè Berlusconi è diverso dagli altri cittadini?Questa settimana saranno chiamati a deporre i fratelli Graviano, loro non hanno “sentito dire”, come Spatuzza “che non sa niente”, come ha detto Giuseppe Graviano ai magistrati, vedremo cosa dicono i Boss, che contrariamente alla normalità mafiosa, non hanno definito Spatuzza un infame, ma hanno espresso stima nei suoi confronti.Come hanno espresso stima nei confronti di Mangani Berlusconi de Dell’Utri. Mangano non ha mai parlato di Berlusconi e del suo sodale, ed ecco che è un erore, Spatuzza invece, parla dei colletti bianchi, va messo a tacere.Inutile dire che le dichiarazioni dei pentiti o dissociati, vanno scrupolosamente verificate e riscontrate, questo è il compito della magistratura, chi grida indignato allo scandalo dovrebbe guardare altrove per vedere “lo scandalo”.

  11. DOPO Spatuzza e Graviano, BOSSI SUL BANCO DEI TESTIMONI, Ecco cosa diceva Bossi di Berlusconi tra il 94 e il 99.Berlusconi, uomo di Cosa Nostra, non poteva che essere di pasta profondamente antidemocratica. (…) Il Polo per le origini mafiose della ricchezza di Berlusconi gravita su Palermo (…) Berlusconi che è il capo di Forza Italia, un partito creato da Dell’Utri inquisito per mafia che con i suoi mezzi senza limiti tiene in vita tutti i partiti del Polo. (Umberto Bossi, Intervento al Congresso Federale Straordinario della Lega Nord, 24/25 Ottobre 1998 Brescia)Fu allora che si decise di buttare in campo Berlusconi e le sue televisioni, che sono molto più di tre,nascoste dietro vari prestanome. Un uomo dal passato impresentabile e con un patrimonio costruito grazie ad oscuri finanziamenti di società anonime: Cosa Nostra, Craxi, Andreotti, P2. (Umberto Bossi, congresso Lega Nord, 10/12 febbraio)La caduta del suo governo? Berlusconi venga da me, che gliela spiego io…! Sono stato io a metter giu’ il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l’ho abbattuto (Umberto Bossi, 21 Luglio 1998)C’e’ qualche differenza tra noi e lui… Peccato che lui sia un mafioso. Il problema e’ che al Nord la gente e’ ancora divisa tra chi sa che Berlusconi e’ un mafioso e chi non lo sa ancora (Umberto Bossi, 12 Settembre 1998)”Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Ce lo spieghi, il Cavaliere. Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani al Nord che sono morti a causa della droga”. (Umberto Bossi, 12 Settembre 1998)La Fininvest ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano (Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

  12. Chiudere i siti che incitano alla violenza…Maroni,allora chiudi….il Giornale…Libero..la Padania…Sallusti ieri sera ha detto testuali parole: mandanti MORALI annozero Di Pietro Santoro Travaglio.Che cosa ci si può aspettare da un Sallusti che si è prestato a commentare con Brachino il video dei “calzini turchesi” del giudice Mesiano, definendo i suoi comportamenti ed atteggiamenti di una persona che fuma in attesa di andare dal barbiere, “STRAVAGANTI!”Questo è Sallusti!

  13. “Mandanti” sarà il titolo della puntata di Annozero di questasera È la stessa parola usata in questi giorni da molti esponenti del Pdl e da giornalisti di sostegno nei programmi televisivi. “Mandanti”: questo sarà il titolo della puntata della trasmissione di Michele Santoro, Annozero. È la stessa parola usata in questi giorni da molti esponenti del Pdl e da giornalisti di sostegno nei programmi televisivi. Ed è anche la parola usata dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, per accusare Annozero, il gruppo l’Espresso, il Fatto e soprattutto Marco Travaglio (definito un “terrorista mediatico”), di aver “armato” di statuetta la mano di Massimo Tartaglia. Santoro, insieme alla sua squadra, si è chiuso in un silenzio assoluto sulla trasmissione che sta preparando, soprattutto dopo che il Consiglio di Amministrazione della Rai ha vietato l’uso delle docu-fiction nei programmi di approfondimento e dopo la decisione dell’Agcom di aprire un’istruttoria per verificare il rispetto da parte della Rai degli obblighi di «obiettività, di equilibrio dell’informazione, di non incitazione alla violenza e di effettiva osservanza del contraddittorio nelle trasmissioni di informazione». Ancora una volta in trincea, un po’ come ai tempi del famoso editto di Sofia con Travaglio, simbolo e bandiera (come lo definì Santoro), bersaglio di accuse feroci.E’ ovvio che ad Annozero ogni parola di Santoro e Travaglio verrà soppesata e giudicata. Lo fa capire il consigliere Rai Antonio Verro che già chiede al direttore generale di tenere la guardia alta. L’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a smorzare i toni sembra non sia stato raccolto e la polemica sui mandanti è dirompente. Reagisce Ezio Mauro e scatta forte la solidarietà a Travaglio da parte di fan e colleghi, in primis il direttore del Fatto, Antonio Padellaro. «Da Porta a Porta a Canale 5, a ‘Omnibus’ il pestaggio di Marco – dice Padellaro in un editoriale sul Fatto – si è sviluppato attraverso la falsificazione e la manipolazione di sue dichiarazioni rese dopo il ferimento di Berlusconi a Milano, in totale assenza di contraddittorio o con interventi tardivi quando ormai la scientifica azione diffamatoria era irrimediabile. I diffamatori e i picchiatori a libro paga – scrive ancora il direttore – sappiano che risponderemo colpo su colpo». Paolo Flores D’Arcais definisce vili e sciagurate le parole di Cicchitto e lancia una pagina su Facebook che in poco tempo supera le 6000 adesioni in favore di Travaglio, del Fatto e del gruppo L’espresso. Il sindacato è compatto nel respingere gli attacchi a giornali e giornalisti: «Alle redazioni e ai colleghi sotto tiro va la solidarietà del sindacato dei giornalisti: hanno lo stesso diritto di esprimere le loro posizioni che hanno i colleghi di orientamento molto diverso dal loro e che, altrettanto legittimamente, esprimono totale sostegno al governo e all’azione del Presidente Berlusconi». L’Ordine dei giornalisti è sulla stessa lunghezza d’onda. L’attenzione si sposta su domani quando Michele Santoro aprirà Annozero alle 21,05 (su Raidue): in studio il leader dell’Italia del Valori Antonio Di Pietro, l’esponente del Pdl Maurizio Lupi, Pierluigi Battista del Corriere della Sera e l’esperto di sicurezza Andrea Nativi.

  14. Il disegno di legge presentato dal senatore Lauro (Pdl) :Carcere fino a 12 anni a chi su internet istiga alla violenza o ne fa apologia«Voglio parlare in Senato anche dell’uso patologico del cellulare da parte dei giovani»e voglio anche parlare dei…dei 9 anni di carcere a Dell’Utri e Previti…dei 2 Ergastoli a Mangano…delle accuse di corruzione e mafia a Berlusconi…mi raccomando Senatore, parli anche di queste cose ai Suoi elettori dell’Amore…ma’ Vaffanculo va’..

  15. Lettera geniale inviata a Radio Maria. Da leggereassolutamente!Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l’OMOSESSUALITA’ E’ UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22).Un ABOMINIO CHE NON PUO’ ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO…Lettera del 16 maggio 2009Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.Fine della discussione.Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?- Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.Sempre suo ammiratore devoto.”

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