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Caro Nichi, è l’ora della politica              

di Claudio Grassi e Bruno Steri

su il manifesto

Caro Nichi, ma avremmo potuto dire: caro Franco, caro Gennaro. Infatti intendiamo rivolgerci a quella parte di Sinistra e Libertà che più conosciamo, avendo condiviso una lunga (ancorché assai contrastata) militanza nel medesimo partito. Il fatto è che quest’ultima tornata di elezioni in alcuni importanti Paesi europei ci fa riflettere. E ci induce a non indugiare e a muovere passi che sappiamo arrischiati: come questa lettera-invito, che certamente può urtare in rancori, veti incrociati, resistenze politiche. Ma tant’è: come tutte le storie, anche le storie passate avranno pur avuto un senso.
Queste elezioni hanno confermato due fatti politici che – benché minimizzati, se non addirittura oscurati nei vari salotti televisivi – a noi paiono di solare evidenza: il fallimento delle politiche di centro-sinistra (con il connesso pesantissimo declino elettorale dei partiti che tali politiche hanno promosso) e, contestualmente, l’avanzata delle sinistre (comuniste, antagoniste, radicali), ossia di quelle formazioni che si collocano alla sinistra dei partiti socialisti e che, in vario modo, articolano una critica di sistema.
Questo avviene nel quadro di una preoccupante conferma delle forze politiche di centro-destra. Sta avvenendo cioè quello che molti di noi hanno paventato e che, a nostro parere, sta purtroppo nella logica delle cose: nell’afasia, nel vuoto di rappresentanza sociale creato dal centro-sinistra, si rafforza la svolta moderata e proliferano le pulsioni reazionarie.
La crisi sociale, economica ed ambientale va maturando dunque un suo esito di destra; ma, per altro verso, è importante che si faccia strada, estenda la propria influenza politica una proposta anticapitalista.
Si può arzigogolare in politichese quanto si vuole: a noi – come detto – tutto ciò appare di solare evidenza. E, per contrasto, balza in assoluto risalto la nostra insufficienza: la difficoltà di offrire una sponda politica consistente e credibile ai soggetti sociali aspramente colpiti dalla crisi ed esposti agli ulteriori sussulti delle politiche di classe che già si annunciano sotto il titolo di «exit strategy» (leggi: perdurante contenimento delle retribuzioni, reali e differite, e taglio ulteriore della spesa sociale).
Di qui l’urgenza di riflettere in fretta, assumere responsabilità e produrre decisioni, capaci di dare il più ampio respiro possibile all’organizzazione di una necessaria, dura opposizione. Noi diciamo a noi stessi e vi diciamo: non è l’ora del risentimento, è l’ora della politica. E lanciamo a Sinistra e Libertà la proposta di un’alleanza, di un patto per far nascere anche nel nostro Paese le condizioni di una risposta efficace alla crisi capitalistica, per la ripresa del conflitto sociale, per una tutela delle classi popolari.
Non vogliamo «fingere ipotesi»: siamo perfettamente consapevoli delle nostre diversità. E consideriamo questa una partita di fatto conclusa. Ma vediamo anche che lo scenario europeo offre tutta una gamma di possibili soluzioni di co-esistenza a sinistra. Non necessariamente un unico partito, ma la compresenza di formazioni distinte e, ciononostante, in parallela crescita di consensi. Occorre tuttavia esser chiari e netti rispetto alla cesura con la cultura e le politiche neoliberiste: è qui che non vediamo ravvedimenti sostanziali nel Partito democratico.
Apprezziamo, nel suo dibattito interno, alcuni elementi della ritematizzazione politica di Bersani; ma, più in generale, non vediamo emergere in nessuno dei partecipanti a tale dibattito quella radicale discontinuità (di cultura e scelte politiche) che dovrebbe per l’immediato futuro garantire dai devastanti orientamenti assunti dal gruppo dirigente di questo partito nel rec
http://aurora86.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/33037/CONGRESSO%20PRC%20VENDOLA%20BERTINOTTI.jpgente passato.Oltre a ciò, anche dall’interno del Pd continuano a venire avanti proposte di modifica della legge elettorale che tendono a stringere ulteriormente la camicia di forza bipolare: non crediamo si possa dire che siamo paranoici se coltiviamo il sospetto che tali interventi a gamba tesa servano soprattutto a far fuori noi (noi della Federazione anticapitalista e della sinistra di alternativa, ma anche voi di Sinistra e Libertà: se non attraverso un colpo direttamente inferto, quanto meno per assorbimento coatto).
Un’alleanza, dunque; questa è l’esigenza che percepiamo distintamente. Certo, non è semplice: non vogliamo nascondere le difficoltà. Come convivere con chi ritiene (Nencini) che la sinistra abbia perso inutilmente vent’anni e che è ora di tornare a Craxi, è affar vostro.
Così come riterremmo fuori tempo massimo polemizzare con chi (Mussi) pensa che la falce e martello debba essere derubricato dalla storia. Ovviamente, vediamo in tali giudizi un problema non lieve. Non per questo, consideriamo preclusa ogni interlocuzione. Riconosciamo il diritto all’esistenza della vostra opzione politica. Che non è la nostra. Crediamo giusto pretendere per noi – per i nostri simboli, il nostro nome, il progetto politico della Federazione che siamo impegnati a varare – altrettanto rispetto. Crediamo in una sinistra plurale, non ci siamo mai appassionati ad alcuna «reductio ad unum». Non poniamo veti; e non accettiamo di subirne.
Ma, al dunque, ci chiediamo: è possibile metterci attorno a un tavolo – noi della Federazione, voi di Sinistra e Libertà e quanti a sinistra (associazioni, comitati, sindacati, strutture di movimento) non rinunciano a contestare in radice un sistema sociale iniquo e inefficiente – e provare a discutere quattro/cinque punti programmatici discriminanti, così da contrastare l’offensiva di un establishment che ha fragorosamente fallito e che vorrebbe continuare a dettar legge?
In questa sede non sapremmo essere più precisi di così. Poniamo un’esigenza politica, nella convinzione che essa sia condivisa da una grande parte della nostra gente.
Non possiamo continuare a delegare ad altri quell’opposizione incisiva, «senza se e senza ma» – ma anche efficace – che dovrebbe spettare a noi, alla sinistra (comunista, antagonista, radicale). Le centinaia di migliaia di bandiere rosse che solo due anni fa invasero le vie di Roma non sono distrutte; sono solo state ammainate a seguito di una cocente delusione. Proviamo a rialzarle.

Lettera aperta a Nichi Vendola e ai compagni di Sinistra e Libertàultima modifica: 2009-10-07T08:24:26+02:00da casadelpopoloff
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18 Thoughts on “Lettera aperta a Nichi Vendola e ai compagni di Sinistra e Libertà

  1. Camera: sospeso il deputato che grido’ “premier mafioso”ROMA – Francesco Barbato e’ stato sospeso per cinque giorni dalla Camera. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza di Montecitorio. Il deputato dell’Italia dei valori durante l’esame del provvedimento che conteneva lo scudo fiscale defini’ il premier “mafioso” e “criminale”.BARBATO UNO DI NOI!!!

  2. Se Rosy Bindi è “più bella che intelligente”……allora Berlusconi è “più SINCERO che INNOCENTE”!!!«Berlusconi ha passato il segno, come sempre. Ma almeno, come conseguenza, si è avuta una straordinaria manifestazione contro un sentimento che si covava da tanto tempo e che è riesploso». Lo ha detto, oggi a Como in un incontro organizzato dal Pd, la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, riferendosi alle parole che gli ha rivolto il presidente del Consiglio a “Porta a Porta” («la Bindi è più bella che intelligente», aveva detto il premier).«Le donne del Pdl non mi hanno difeso? Non hanno difeso nemmeno lui – ha sottolineato la Bindi – e poi si deve considerare che il Pdl ha un modo diverso per reclutare la classe dirigente. Nel Pdl una donna ha accettato la regola di essere a disposizione del premier. E non mi riferisco al letto di Putin». Secondo Rosy Bindi, «l’irritazione di Berlusconi è nata perchè ho osato interromperlo mentre stava aprendo una crisi istituzionale, mentre attaccava il presidente della Repubblica perchè non aveva commesso un attentato alla Costituzione. Berlusconi ha questa concezione delle donne, e non accetta di confrontarsi con loro. E sono contenta di avere fatto la buccia di banana».«Grazie a tutti di cuore! Mi sono arrivati migliaia di messaggi di amicizia e di affetto che mi hanno commosso. Ognuno meriterebbe una risposta personale ma sono davvero tantissimi. È bello sentire il calore e la vicinanza di tante persone, sapere che c’è un legame invisibile che ci tiene uniti, anche nella distanza, anche se non ci si conosce». Lo scrive Rosy Bindi ringraziando per la solidarietà dopo le parole del premier Silvio Berlusconi a “Porta a Porta”. «So che è un legame fatto di affinità umane e culturali e di una stessa concezione della vita pubblica. Da tutti traspare quanto sia ancora diffusa e pronta la capacità di reagire e di indignarsi di fronte all’arroganza del potere. Ed è in fondo questo che conta di più. Quindi, ancora, grazie davvero. Mi sento però di rassicurare tutti gli amici e le amiche che mi hanno scritto: non sono affatto annientata dalle parole offensive e gratuite del Presidente del Consiglio. Anzi -sottolinea Bindi- sono più che mai felice di essere una donna. Ho sempre pensato che gli insulti definiscono chi li pronuncia. E in questo caso Berlusconi non ha fatto che riproporre la sua concezione, ormai tristemente nota, delle donne», aggiunge.Livia Turco: grave silenzio delle ministre. «Dopo le offese del premier e del senatore Castelli all’onorevole Bindi, è ancor più grave il silenzio delle donne della destra. Così, le ministre Carfagna, Gelmini, Meloni e Prestigiacomo insieme alle loro colleghe del Pdl e della Lega non hanno niente da eccepire se un uomo dice ad una donna di non essere intelligente e che non gli interessa se lei ha da dire qualcosa». Lo ha detto Livia Turco, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.Meloni: non accetto lezioni dalle donne della sinistra. «Mi dispiace della frase di Berlusconi sulla Bindi, ma non accetto lezioni nè da Livia Turco nè da nessun’altra esponente del centrosinistra». Così il ministro della Gioventù Giorgia Meloni commenta la frase del premier. «È una frase che non avrei mai detto – ha detto la Meloni, a margine dell’assemblea dell’Anci – però mi dà francamente fastidio questa presunta solidarietà a senso unico. Sto ancora aspettando che una qualunque esponente del centrosinistra esprima solidarietà per una qualunque delle occasioni in cui le donne della destra sono state offese, come quando è stato detto che abbiamo tutte un rapporto orizzontale con la politica o come quando il grande esponente dell’intellighentia della sinistra Giorgio Bocca, ha dato alla sottoscritta della gallinella del potere».Brambilla: non credo alla solidarietà tra donne. «Non credo alla distinzione di genere, quindi alla solidarietà tra donne o tra uomini. È qualcosa che non mi è proprio». Così il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, ha risposto a margine della presentazione del manifesto sul turismo accessibile a chi gli domandava una sua posizione sulle polemiche seguite alle affermazioni del presidente Berlusconi rivolte a Rosy Bindi. «Ciò che mi chiedo -ha aggiunto- è se sia giusto utilizzare il servizio pubblico per offendere qualcuno, ed è quello che mi chiedo da quando, per esempio, ha iniziato ad andare in onda Anno Zero».

  3. Vittorio Feltri è la coscienza nera del peronismo di Arcore.Nel suo passaggio da Libero a Il Giornale ha abdicato , abbandonando il seppur flebile senso critico e si è fatto mercenario sanguinario, una sorta di kamikaze delle libertà.Gli hanno detto “vai e semina morte e dolore “ e lui ha eseguito, dietro lauta ricompensa..Quindi ,per conoscere l’essenza scura del neoperonismo nazionale si deve leggere “Il Giornale”C’è stato un ricatto chiaro e Feltri lo esplicita senza mezze misure:Napolitano, approva il Lodo Alfano o noi ti tieniamo bloccati i processi per decenni, ti ingolfiamo tutto l’ingolfabile (ricordate, la legge blocca processi sfumata dopo il lodo?)Il lessico è mafioso, Napolitano non ha rispettato il patto scellerato,ha turlupinato il suk legislativo.Ora, lancia in resta verso l’immunità parlamentare, i deputati/senatori più uguali degli altri.Come faceva notare tempo fa Travaglio ,parlare di “fumus persecutonis” richiamando lo spirito che aveva motivato l’immunità alla nascita della Costiuzione è ridicolo.All’atto della stesura della Costituzione la pregiudiziale politica e ideologica soprattutto contro la sinistra era la cruda realtà.Oggi l’immunità sarebbe un grottesco meccanismo di autotutela , una sorta di diritto a farsi i cazzi propri senza dover pagare pegno.Che ci azzecca il fumus con un parlamentare che compra borsette di Louis Vuitton con la carta di credito della Camera dei Deputati, un altro che fa un abuso edilizio o con uno indagato per associazione mafiosa?Autorizzazione a procedere?Ma qualcuno può veramente pensare che ci sia un parlamentare disposto a votarla?State pur certi che l’immunità parlamentare passerà e passerà con i voti del PD.Del reso, in silenzio, ci sono disegni “protettivi” che giacciono in Parlamento presentati anche dal PD, controllate pure.Quanto ci scommettiamo che il PD voterà a favore ?Una bella immunità non si rifiuta mai..

  4. Maria Stella Gelmini(MINISTRA) fu espulsa dal consiglio comunale,su mozione del suo partito, con la seguente motivazione [Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]:*”manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa“. “Nel mese di marzo dell’anno 2000 una signora, presidente del consiglio comunale del Comune di Desenzano sul Garda per Forza Italia, fu espulsa dal consiglio, su mozione del suo partito, con la seguente motivazione[Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]:*”manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa“. * Questo consigliere comunale si chiamavaMaria Stella Gelmini- attuale Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica”.Questo non lo sapevate della signora che amministra l’Istruzione, non lo sapeva la Sinistra? Andava bene contestare la misura dei grembiulini, un anno fà? Farci vignette e accorarci con i peli delle loro signore?andava bene far correre in piazza l’Onda e prendersi secchiate di questa merda in faccia?Quali mezzi non usate voi per denudare questo Reame?Cosa dobbiamo sapere e non sapere, quando ormai è dannatamente tardi?

  5. I tuoi genitori la votano!

  6. la notizia è quello che è, mi piacciono sicuramente gli ultimi commenti. sinceramente belli e veri … purtroppo … si fa tanto parlare a vanvera delle chiacchiere e non posso credere che nessuno sappia queste cose … o sono incompetenti o sono conniventi, e francamente non so quale delle due è peggiore

  7. forse la faceva pochi pompini.ma nel governo berlusconji si è data da fare pompinara a tutto spiazzo e la sedia di ministro è bella che servita.se poi non è intelligente e non capisce na mazza……l’importante e che ingoi!!!!!!!!!!!!

  8. Beh, è la logica della tanto osannata imprenditoria italiana.I manager devono essere uno zero assoluto così sono manipolabili dal padrone e in quanto ambiziosi e senza personalità disposti alle figure più vergognose per gli ordini di scuderia.Basta ascoltare cosa sostengono con fare sussiegoso e finto pensante i componenti del governo e lacchè di supporto.

  9. Questo rientra nella normale logica degli INCOMPETENTI.Un incompetente vuole intorno a sè individui deboli,quelli che lo PSICONANO definisce “UTILI IDIOTI”perchè questi non avranno mai la capacità di misurarsi con la sua MEDIOCRITA’.La legge di PETERS insegna.

  10. Ma i veri probblemi che assillano gli italiani di qualuncue colore politico siano,dove sono finiti? Si scrivono fiumi di parole su tutto quello che può essere contro o pro berlusconi,ma di real politik niente.Solo fatti incostituzionali,solo gossip,solo insulti,solo cazzate,ma di debito pubblico pari a quello dell’argentina,di poevrtò dilangante,di disoccupazione senza possibilità di riavere un psoto per poter mantenere una famiglia niente.Questa è polòitica per coprire le incapacità politiche di una classe pseudopolitica o una grandissima presa per i fondelli per tutti dico tutti gli itliani che si devono ogni giorno arrovellare il cervello per tirare avanti la carretta:Vergognatevi tutti. le cose private di uno devono andare allo sfascio l’intero paese.

  11. E ci dite poco! Proprio le capacità richieste per fare il ministro nel governo Berlusconi! Cioè le stesse richieste all’allenatore del Milan.

  12. La continua rincorsa verso “il nuovo” non e’ altro che un aspetto del consumismo radicato.Cercare sempre il nuovo, comporta la PERDITA DELL’ESPERIENZA.rincorrere sempre e comunque qualsiasi cosa sia diversa dall’attuale solo perche’ ammantata di modernismo e’ il piu grosso errore che si possa fare: quando una persona inizia a capire bene il suo lavoro sostituirla per far “largo ai giovani” significa ripetere gli errori dovuti all’inesperienza che aveva commesso il predecessore.guardiamoci dietro le spalle e non cerchiamo di coprire un errore con un’altro errore ancora maggiore.QUANDO SI SBAGLIA STRADA (e la cancellazione del comunismo e’ stato un errore) BISOGNA METTERE LA RETROMARCIA E TORNARE FINO AL PRIMO BIVIO PER PRENDERE L’ALTRA STRADA, altrimenti si continua a girare in tondo e si finisce col finire la benzina

  13. lettera di un Operaio: “Vorrei sottoporre all’attenziane dei lettori, da un punto di vista un pò diverso la crisi che la società, (quindi tutti noi), si trovano ad affrontare in questo periodo di merd@”Sono un lavoratore dipendente o se preferite un operaio, parola tornata d’attuatita dopo anni d’oblio “grazie” alla crisi, in un’industria storica per il territorio bergamasco che da qualche mese attraversa un periada di crisi, purtroppo per alcuni di noi irreversibile, in quando essendo in concordato preventivo solo un potenziale nuova imprenditore patrebbe darci una prospettiva. L’aspetto che mi preme qui però evidenziare è un altro, vale a dire la solidarietà che e’e data da molti attori che conpongono la socirtà in tutte le sue forme, fra cui, la parrocchia, politici del luogo, le testate Íocali e alcuni parlamentari bergamaschi. La cosa che perÒ mi ha scrpreso maggiormente è la eollaborazione di un gruppa denominato “le brigate della salidarieta aftiva”. Nel nome è racchiusa l’essenza e la sostanza del gruppo. Nel momento in cui si sono presentati,sono rimasto stupito, ho pensato..impossibile che esistano ancora gueste persone nell’era dell’egoismo e del profitto ad ogni cosfo.., poi da qualche giomo abbiamo deciso, dopo un’assemblea, di attivarci per un presidio perrnanente davanti all’azienda, è da quel momento che ho potuto vedere in azione questi ragazzi, tra l’altro organizzati e coordinati in maniera esernplare. Da quel momento li ho conosciuti meglio allacciando con loro un rapparto speciale e umano, che non mi capitava da qualche tempo. Da questi pochi giorni di conoscenza e dal racconto delle loro esperienze (presidio lnnse, terremoto Abruzzo. . .) ho capito meglio o forse scoperto il significato reale della parola soiidarietà, concretezza che ti da sosfegno fisico e psicologico, solidarietà attiva appunto, molto distinta da quella sbandierata e condita da tante bellee parole. Non ho ancora ben chiaro, Come e per quanto procederà lalatta per la difesa del nostro posto di lavaro, ma il fatto di poter contare, oltre che sulla partecipazione dei lavoratori, anche la presenza cosfante e operosa di questi ragazzi mi sprona ad andare avanti nel tempo più determinaio e Consapevole, che nella società d’oggi c’è ancora la voglia di aiutarsi nei momenti di difficolta e di condividere le poche risorse che abbiama a disposizione. Quando c’è unità di intenti queste risorse, che ad un primo esame possono sembrare poche, si moltiplicano Come per miracolo, facendo vedere le Cose un po’ meno nere di quel che sono e guardare alla fine delle difficoltà con più speranza. Che soddIsfaziane, se la politica prendesse spunto dall’atteggiamento di questi ragazzi, mettenda al centro la solidarietà e aggiungo io, la legalità, il rispetto delle regole e dei ruoli, scendendo dal piedistafto dove si è adagiata ingiustamente. Potrebbe forse agevolare meglio la fuariuscita del nostro Paese da questo brutto periodo, in cui oltre alta crisi, dobbiarno assistere nostro malgrado a deliridi onnipotenza, con il pretesto di essere stati eletti dal popolo…ma questa è un’altra storia. Distinti saluti.

  14. VERGOGNA!!!!!! lo scudo fiscale per i ricchi ed ai poveri i ticket sanitari.LA NUOVA RIFORMA SANITARIA DI CENTRO DESTRA INIZIA A DARE I SUOI FRUTTI.NON PERMETTE LA CURA DEI CITTADINI PIU’ POVERI E DEBOLI.NON PUBBLICIZZATA NEI MEDIA.I protagonisti di quanto raccontero’ sono due pensionati con la minima e invalidita’ del 100% riconosciuta dopo 5 anni di carte bollate e visite mediche continue e periodiche di verifica (corretto farlo) ma 5 anni sono troppi.Questa mattina i due invalidi e pensionati vanno con le ricette mediche per fare degli accertamenti periodici inerenti l’invalidita’ presso un ospedale in Puglia.Gli sportelli dell’ospedale rispondono che visto che il budget per la sanita’ e’ terminato e che con l’ultima legge emessa dal ministro della salute Maurizio Sacconi non possono aggiungere risorse e lo Stato non le dara’ alle regioni devono pagare i ticket ognuno da 60 €.Se per caso qualcuno avesse il dubbio cio’ che sto dicendo pregherei di andarsi a vedere il video dove ammette tutto Maurizio Sacconi in risposta a Rosi Bindinella puntata di Ballaro’ del 14-10-2009 a partire dal minuto 1:00 il link e’ http://www.youtube.com/watch?v=TX-jbcsmo3A.Vedete le condizioni a cui siamo arrivati?Invalidi al 100% che sicuramente hanno bisogno di esami continui, (in quanto uno dei due ha un tumore e l’altra ha un malattia che fa morire le cellule celebrali), non avranno le disponibilita’ economiche per cercare di arginare le malattie.Questo e’ lo stato sociale della destra? Questa manica di delinquenti dovrebbero spiegare a noi cittadini a cosa serve essere dichiarati invalidi al 100% se poi tutte le cure e gli esami li devono pagare di tasca loro ed essendo persone con pensioni ridicole non lo potranno fare.E’ questo il dramma italiano. La destra berlusconiana perche’ di questo stiamo parlano fa lo scudo fiscale per i ricchi ed ai poveri fa pagare i ticket.VERGOGNAVERGOGNA

  15. C’era una volta la politica …Che palle questi del PD, così banali, fanno una campagna elettorale parlando con la gente, dichiarando cose a volte sensate, altre di sinistrina. Nemmeno un brivido, che ne so? Franceschini che mostra il filmato di Bersani, sigaro in bocca, vestito con un grembiulino non da massone, ma da maggiordomo, con le chiappe di fuori. Bersani che ricatta Marino con immagini che lo ritraggono intento a giocare al dottore con la Binetti, oppure Franceschini che molesta un prete. Niente. Parole e parole, e non si arriverà mai da nessuna parte.Ma guardando i fatti reali, di questo paese senza più aggettivazioni possibili, se non altamente insultanti, resta il fatto che oramai a compiere i ricatti siano delegati i carabinieri. Quattro per la precisione che si sarebbero scomodati, rischiando il lavoro e la galera, per la modica cifra di 20.000 euro a testa. Allora la domanda alla quale nessuno risponderà mai è: “Qual è il reale prezzo della commissione, e chi è il mandante di questo golpetto da Italietta?”La cosa triste è che la storia dei popoli è scritta dalla politica, e io non oso pensare cosa si studierà a scuola, quando quest’era barbarica sarà finalmente cessata. E spero vivamente di non dovermi mai trovare a raccontarla ai miei nipoti, come, in un modo o nell’altro, c’è stato chi ha potuto raccontare a me quel che per età non ho vissuto.I racconti della fame, per esempio, se vi è capitato di ascoltarli narrati dai vecchi, avevano sempre il profumo del pane e la meraviglia dello zucchero, e poi … fuori c’era la guerra. Noi potremo dire che sì, c’era la fame ma non si vedeva, perché c’era sempre l’immagine di questo o di quello che si accompagnava con una zoccola. La mafia era al governo, tutti lo sapevano ma si faceva finta di niente. Anzi, a furia di sentir parlare di senatori collusi, indagati, processati e condannati, si dubitava quasi che fosse vero, ma si era certi delle puttane. C’era la crisi, le famiglie spendevano solo quel tanto che bastava a dimostrare al vicino di casa che tutto andava per il meglio, ma non si mangiava come una volta, come quando c’era la fame della guerra, e il pane ancora aveva il profumo del pane. Si comprava pane imbustato al supermercato, che non aveva sapore, ma il giorno dopo lo potevi usare per spaccare la vetrina di un negozio e portarti via quattro salami appesi. Però i politici rubavano e tangentopoli che si credeva finita, era invece stata istituzionalizzata. E anche questo si sapeva, ma poi al telegiornale ti dicevano, senza vergogna, che “Lady Mastella era a Roma in esilio” … sì, proprio in esilio, come se fosse la moglie del Re, e i giudici avessero sovvertito un paese.E qua mi fermo, prima d’essere assalita dalla grande voglia di abbandonarmi al turpiloquio.

  16. Mobilitiamoci stacchiamo il nostro deretano dalla poltrona e smettiamola di fare la rivoluzione con una tastieraDOBBIAMO CREDERE CHE ANCORA NON TUTTO E’ PERDUTO.Su Facebook una pagina che propone una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi ha più di 100.000 contatti (http://www.facebook.com/no.berlusconi.day?ref=ts) è un impresa difficile , ma è una sfida che ho deciso di raccogliere unendomi a chi vuole organizzare questa iniziativa.Non siamo talmente ingenui o illusi che da questa iniziativa possa scaturire davvero questo cambiamento tanto atteso ed auspicato da moltissima gente, non sappiamo che effetti potrà sortire una positiva riuscita di questa iniziativa.Ma una cosa è certa il segnale arriverà e darà anche un senso a noi blogger ai frequentatori della rete, il segnale che anche da questo mondo magnifico che è il web si può interagire con la realtà .A parte Beppe Grillo manifestazioni organizzate dalla rete che abbiano visto presenti migliaia di persone non me ne vengono in mente…e la sfida consiste anche in questo nel dimostrare che possiamo anche muoverci in maniera autonoma e non sempre a rimorchio del leader…..certo se Grillo aderirà credo sia il benvenuto e personalmente me lo auguro. Intanto mobilitiamoci stacchiamo il nostro deretano dalla poltrona e smettiamola di fare la rivoluzione con una tastiera, questa può essere la prova che siamo VIVI e non realtà virtuali, il lavoro sarà immenso ma io e questo blog , con l’aiuto di pochi amici abbiamo deciso di accettare questa scommessa…..abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.partiamo con stampare dei semplici volantini ,non è un grosso impegno pochi € e qualche ora di tempo e potete attaccarli nella vostra zona, se intendete aderire all’iniziativa aggiungete un indirizzo mail valido e un numero di cellulare.

  17. Giovanardi e Santaché (si scrive così?) due meritevoli di fucilazione per calunnia aggravata! Qualcuno dovrebbe ricordare loro, visto che si professano cristiani (mi pare) che il giudizio temerario è un peccato mortale!:)Calunnia aggravata del primo perché è pronto a mettere la mano sul fuoco sull’innocenza di mafiosi conclamati, come il suo capo nano a cui lecca il culo e così pronto a dare giudizi su persone e fatti che non conosce! La seconda che non conosce la storia o, peggio ancora, fa finta di non conoscerla per fomentare guerre di religione, mentre ad essere sotto attacco sono tutte le grandi religioni e le grandi culture, per il fine di incrementare la guerra di poveri contro poveri!Giovanardi e santaché: due luride merd……!

  18. don Luigi Ciotti :” I crocifissi da difendere, quelli veri, non sono quelli appesi ai muri delle scuole. Sono altri. Sono uomini e donne che fanno fatica. Che non ce la fanno e muoiono di stenti.”E’ verso di loro che non possiamo e non dobbiamo restare indifferenti. E’ verso di loro che dobbiamo concentrare i nostri sforzi.Un crocifisso è un malato di Aids, che ha bisogno di cure e di sostegno. Un crocifisso è quel ragazzo brasiliano che è morto qualche giorno fa a Torino. A casa aveva lasciato la moglie e i figli, era arrivato qui alla ricerca di un lavoro, e non ce l’ha fatta.Abbiamo partecipato al suo funerale. C’erano tante persone, molte nemmeno lo conoscevano, ma erano lì ugualmente, a condividerne la sofferenza e il dolore.E’ giusto lottare per difendere i simboli di quello in cui crediamo, ma allo stesso tempo bisognare stare molto attenti a non cedere al puro idealismo. Lo dice il Vangelo stesso: i pezzetti di Dio sono sparsi nel mondo che ci circonda. Li troviamo ovunque. Nel concreto, nella vita di tutti i giorni, tra le persone che vivono accanto a noi, e di cui spesso nemmeno ci accorgiamo dell’esistenza. E’ con queste realtà che dobbiamo imparare ad avere a che fare e a misurarci.Bisogna imparare a vivere con corresponsabilità, come i tanti e tanti volontari che dedicano il proprio tempo a un bene che non è esclusivamente loro, ma pubblico, di tutti quanti. Dobbiamo sentirci tutti chiamati in causa, nei grandi nuclei urbani come nei tanti piccoli paesi di provincia. La partecipazione è il primo passo in favore dei più deboli.I crocifissi non si difendono soltanto con le parole. Infatti queste troppe volte non bastano. Bisogna imparare ad affrontare la realtà con concretezza, e tendere la mano alle persone sole, a chi non ha più una famiglia e a chi non può ricorrere all’aiuto dei propri cari.

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