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«Siamo alla solita operazione di depistaggio messa in atto dalla Lega di Bossi e Calderoli. Prima scagliano la pietra, poi nascondono la mano. Nel frattempo, l’effetto domino è assicurato». Non ha dubbi, il segretario del Prc Paolo Ferrero, nel commentare la (finta) retromarcia effettuata nel giro di mezza giornata dall’ineffabile ministro Roberto Calderoli sulle gabbie salariali al Sud. «Con l’attacco al contratto nazionale che si è aperto “grazie” all’accordo del 22 febbraio scorso da un lato – spiega Ferrero a Liberazione – e con il varo del federalismo fiscale dall’altro, siamo allo smantellamento della validità erga omnes del contratto nazionale di lavoro, come hanno denunciato insieme, e da subito, i segretari della Fiom e della Fp-Cgil Gianni Rinaldini e Carlo Podda. Sintomatico che l’opposizione parlamentare, dall’Udc al Pd, passando per l’Idv di Di Pietro, sia favorevole. Questa è la vera “notizia”». «Del resto – dice ancora Ferrero – qualsiasi politica di differenziazione salariale è frutto di una cultura segregazionista, che non può aver altro effetto che quello di cristallizzare le sperequazioni secolari di cui soffre il nostro Paese. La sola risposta davvero efficace è intervenire per aumentare finalmente i salari, che in Italia hanno raggiunto i livelli più bassi d’Europa».

DA: http://liberazione.it/

Le gabbie della legaultima modifica: 2009-08-06T09:59:30+02:00da casadelpopoloff
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15 Thoughts on “Le gabbie della lega

  1. Gli operai dell´Innse da giorni sul carroponte della fabbrica per bloccare lo smantellamento …Vuoi vedere che la lotta paga davvero?Ieri l’altro abbiamo assistito all’ennesima, spettacolare pantomima di Berlusconi. L’abbiamo visto, nelle vesti predilette del prestigiatore, mentre provava, una volta di più, a trasformare il bronzo in oro. L’alchimista di Arcore ha infatti cercato di persuaderci che l’Italia guida la classifica dei Paesi europei che possono aspirare ad un’ormai prossima ripresa, anzi, che la ripresa è già in atto e che i profeti di sventura i quali hanno vaticinato catastrofi economiche e sociali dovranno ricredersi. Tanto enfatico ottimismo è certo il risultato della spavalda spacconaggine da imbonitore del premier, della sua incontenibile propensione alla propaganda menzognera. In questo caso, tuttavia, nutrita da un singolare quanto oscuro metro di misura adottato dall’Ocse per “scrutare” le performance dell’economia. Si chiama «composite leading indicator» , un mix di parametri che, incrociando vari sintomi congiunturali, si sforza di prevedere, con un semestre di anticipo, le fasi di svolta del ciclo economico. In parole povere, la crisi non sarebbe finita, ma starebbe decelerando la caduta. E questo dovrebbe significare – per dirla con una battuta di “Gioppino trigozzo”, nota marionetta del teatrino bergamasco – « che quando si è toccato il fondo non si può che risalire ». Insomma: scienza allo stato puro! Economisti più prudenti, e meno condizionati da doveri propagandistici, rammentano che quella che il mondo – e non meno l’Italia – sta attraversando non è una semplice fase ciclica recessiva, ma una crisi ben più profonda, di struttura. E che effettivi, tangibili segni di rimbalzo, dopo il tonfo, non sono affatto alle viste. Forse converrà mettersi d’accordo, per capire con quali sensibilità si guarda alla realtà. Per parte nostra, siamo particolarmente attenti a quanto segue.Non soltanto la produzione industriale, ma tutti i settori dell’economia (anche agricoltura, commercio e servizi) sono in caduta libera: che il tasso tendenziale del Pil (-6%) sia il più basso degli ultimi trent’anni non è un’opinione maliziosa, ma un duro fatto. Non passa giorno che non siano messe in liquidazione, o falliscano, imprese di ogni genere e tipo. Il tasso di disoccupazione è in aumento, anche nel breve (luglio su giugno, per capirci). La cassa integrazione sta sforando ogni limite- fanno più di 500 mila persone interessate – e si sta rapidamente trasformando da ordinaria in straordinaria (+70%, sempre da giugno a luglio), segno inequivocabile che il default congiunturale si sta trasformando in strutturale, dunque propedeutico al getto della spugna da parte delle aziende che vi sono coinvolte. Da questa stima è esclusa poi la galassia dei lavoratori e delle lavoratrici dell’artigianato e delle piccole imprese, che utilizzano la cassa integrazione “in deroga”. E, soprattutto, non sono compresi i precari, cacciati da industria e servizi prima di tutti gli altri, senza alcun paracadute e senza disporre di alcun reddito.

  2. Operai del nord, la Lega vi fregaBisogna provare a capire. Ed è vitale che i lavoratori, a partire da quelli del Nord, siano aiutati a farlo. Ma a capire cosa? In primo luogo, quale turpe inganno si celi dietro la proposta di reintrodurre in Italia differenze retributive per area geografica: le “gabbie salariali”, appunto. Il rutilante miraggio fatto balenare dalla Lega davanti agli occhi degli operai settentrionali è quello di un aumento secco della loro retribuzione. Come se, per magia, quell’euro non corrisposto ad un lavoratore dell’Italsider di Taranto potesse entrare, direttamente, nelle tasche di un siderurgico bresciano. Insomma, come se il modello proposto agisse alla stregua di un sistema idraulico, capace di trasferire, di pompare ricchezza da un luogo all’altro del Paese. Ora, si mettano tutti in testa che, per cominciare, questa ipotesi non ha nulla a che vedere con le intenzioni del Carroccio. La Lega non pensa affatto ad aumentare il valore reale delle retribuzioni attraverso una lievitazione del corrispettivo della prestazione lavorativa, vale a dire del salario e del costo a carico del padrone. La Lega immagina un’ipotesi del tutto diversa, che funziona nel modo seguente: dato il carico fiscale complessivo oggi esistente su capitale e lavoro, si tratterebbe di lasciare invariato il primo e di diminuire il secondo. A questo primo intervento ne seguirebbe un altro: la maggior parte delle entrate fiscali complessive verrebbe destinata alle casse regionali e solo la residua parte, a questo punto drasticamente abbattuta, resterebbe competenza dello Stato centrale. Da questa secca redistribuzione tributaria uscirebbero premiate le retribuzioni nette dei lavoratori e la capacità di spesa dell’ente Regione. Ora, è del tutto evidente che questa ipotesi nulla ha a che vedere con il federalismo fiscale. Più semplicemente, essa prefigura la dissoluzione dello Stato unitario, poiché ne dissanguerebbe le risorse, ne prevaricherebbe i poteri, ne incrinerebbe l’intelaiatura legislativa, prefigurando, addirittura, un diverso regime impositivo fra cittadini di diverse aree del Paese. Cosa, come ognuno dovrebbe ben capire, del tutto impossibile, a meno di dare per scontata la trasformazione delle Regioni, o delle macroaree interessate, in veri e propri Stati sovrani indipendenti. La proposta della Lega è dunque la plastica esemplificazione, questa volta materialisticamente e non più ideologicamente prospettata, della secessione, della “balcanizzazione” dell’Italia, manco a dirlo, della separazione delle aree ricche da quelle povere, lungo una moderna traiettoria… prerisorgimentale.

  3. vai a fare il comunista in cina, pezzente

  4. Grazie a chi lotta per un Paese miglioreAccordo nella notte, la Innse è salva e gli operai scendono dopo otto giorni dal carroponte. E’ una grande vittoria e mi auguro che, nell’autunno caldo che si annuncia, con migliaia di licenziamenti, si allarghi la lotta: l’effetto emulazione c’è già stato. L’azienda meccanica di via Rubattino passa, dopo un’estenuante trattativa che si è chiusa pochi minuti dopo la mezzanotte, al gruppo bresciano Camozzi. E’ il risultato della battaglia degli operai, che per quattordici mesi hanno presidiato la fabbrica in crisi, impedendone lo smantellamento, e negli ultimi otto giorni hanno inscenato una protesta spettacolare, salendo su un carroponte all’interno dello stabilimento e rifiutando di scendere fino a che non si fosse trovata una soluzione.Ora, finalmente, la soluzione c’è. Il vecchio proprietario, Silvano Genta, ha tentato fino all’ultimo di portare a casa più soldi possibili, ma ha dovuto cedere di fronte all’ultimatum di Camozzi che aveva fissato per la mezzanotte il termine ultimo per concludere il negoziato. Che ha vissuto però, nel corso della giornata, momenti di grande tensione: a un certo punto della serata, tra offerta e richiesta c’erano ancora 3 milioni di differenza. Alla fine l’accordo è arrivato, prima con la Aedes, proprietaria dei terreni su cui sorgono i capannoni (e che concederà ai nuovi proprietari un’area più ampia per la movimentazione delle merci), poi anche con Genta: il prezzo concordato è di 4 milioni. E’ stato allora che i rappresentanti della Fiom, guidati da Gianni Rinaldini, Giorgio Cremaschi e Maria Sciancati, reduci dalla Prefettura, si sono consultati con i cinque sulla gru e con gli altri dipendenti per redigere una piattaforma sindacale da sottoporre alla nuova proprietà. E anche su questa piattaforma, che prevede la riassunzione dei 49 operai, è stato finalmente raggiunto l’accordo.Questi operai hanno dimostrato che la lotta paga, che si può fare, ora c’è un precedente, un esempio importante per tutte le lavoratrici ed i lavoratori delle tante, troppe fabbriche in crisi.Agli operai della Innse il grazie di tutti coloro ancora lottano per un Paese migliore.

  5. BERLUSCONI NUDO Il re è nudo!E a denudare Berlusconi sono state, paradossalmente, proprio le donne, quelle stesse donne che lui pretende di adorare, anche ministre». Certo, non tutte le donne sembrano condividere l’amarezza e il fastidio che serpeggia nell’universo femminile in seguito allo scandalo del sexy-gate.Che pensano veramente le ragazze-immagine che hanno accettato di fargli da contorno, sperando un giorno, come è d’altronde accaduto, di essere promosse sulla scena pubblica indipendentemente dalle loro competenze? Che pensano tutte coloro che, più o meno inconsciamente, hanno introiettato il ruolo che il potere in carica continua a attribuire loro – dalle veline, alle attrici, passando per le madri di famiglia?Ma sono state proprio alcune delle donne più vicine al presidente del Consiglio a rompere ll cerchio magico che circondava il premier, e a mettere a nudo le défaillances di un sistema arcaico e tradizionalista che cerca in tutti i modi di perpetrare il machismo italiano.Prima di tutto Veronica Lario, la moglie, che, all’inizio di maggio, chiede il divorzio evocando le “umiliazioni” e le “stranezze” del marito. Poi Patrizia D’Addario, una delle escort invitate a Palazzo Grazioli, che alla fine di giugno, forte di una serie di registrazioni affidate alla magistratura, svela la triste e lugubre realtà delle serate berlusconiane. Infine, Barbara Berlusconi, che in un’intervista a Vanity Fair parla dell’importanza, per i rappresentanti politici di una nazione, di «salvaguardarè i valori che essa esprime».Perché queste donne hanno allora reagito, nonostante tutto? Indipendentemente dall’attaccamento che una moglie può legittimamente provare per il proprio marito dopo trent’anni di vita in comune; indipendentemente dall’amore che una figlia continua a sentire nei confronti del padre; indipendentemente ancora dalle minacce e dalle accuse di ogni sorta che una escort può aspettarsi da parte dell’opinione pubblica ben pensante, compresa quella femminile. La questione non è tanto quella di capire le ragioni specifiche che hanno condotto queste donne a reagire ciascuna a modo suo. Nessuno può pretendere di entrare nell’intimo di ognuno di questi personaggi. Ciò che invece si può e si deve dire a livello generale è che non è certamente un caso che siano state delle donne, e non degli uomini, a avere il coraggio di aprire il vaso di Pandora. Né capire che le feste e le escort sono emblematiche di una società che non permette alla donna di godere degli stessi diritti degli uomìni. Senza cadere in una forma desueta di essenzialismo che vorrebbe identificare e distinguere l’essenza della femminilità opponendola a quella della virilità, si potrebbe riprendere quello che Rousseau scriveva dell’esistenza, nella donna, di una forma di indignazione morale all’origine della civiltà. E d’altronde ciò che aveva ripetuto Madame de Staèl, analizzando in modo sottile la posizione delle donne durante la Rivoluzione francese. Sono numerosi gli esempi da citare in cui le donne hanno giocato un ruolo chiave nella difesa della giustizia. Basti pensare, in un registro comico, allo sciopero dell’amore di cui ci parla Aristofane, come pure, su un registro ben più drammatico, al gesto di Charlotte Corday, o ancora alla lotta delle donne argentine per conoscere la verità sui desaparecidos. L’indignazione morale che provano oggi alcune donne è di questa stessa natura. Tanto più che sono proprio le donne – la loro immagine, il loro ruolo, la loro dignità, la loro parola – ad essere direttamente messe in causa in questa vicenda e che reagiscono di fronte a una storia che non è più semplicemente, tutti ormai dovrebbero averlo capito, un fatto privato.Come diceva uno slogan del 1968, arriva un momento in cui il privato è pubblico, nel senso che i rapporti che gli uomini e le donne vivono nel quolidiano della loro vita privata riflettono esattamente i rapporti sodiali tra i sessi. E sono quindi sempre l’espressione dello sprito di un paese.Da questo punto di vista, la vera domanda che ci si dovrebbe porre non è tanto perché alcune donne abbiano reagito, quanto perché tante altre, la maggioranza purtroppo, non lo abbiano ancora fatto. Perché anche se alcuni recenti sondaggi mostrano che la popolarità di Berlusconi tra le donne è calata del 13% dopo la scoperta di quello che è accaduto la notte a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa solo una minoranza ha la forza, diciamo anche il coraggio, di rompere il silenzio e di non voltare la testa dall’altra parte di fronte ad un comportamento e un’attutudine che ne calpesta la dignità e che le umilia? Perché ancora oggi tante donne sono afasiche, come diceva Chiara Saraceno in un articolosu Repubblica il 29 maggio, di fronte alla condizione femminile in Italia che la vicenda Berlusconi mette in scena in modo emblematico? Perché alcune, una minoranza certo, arrivano al punto di pensare che, in fondo, le donne raccolgono quello che hanno seminato con la rivoluzione sessuale (”il corpo è mio”)?Ci sono due spiegazioni possibili. Da un lato, quella proposta da alcune femministe americane che, analizzando i meccanismi di dominazione patriarcale, puntano il dito sui circolo vizioso del cosiddetto hate speech, il discorso dell’odio che assegna le donne a un ruolo ben determinato da cui non possono più uscire. Tutte coloro che osano rivendicare ad altavoce l’uguaglianza e i propri diritti civili non sono prese sul serio: le loro rivendicazioni sono immediatamente discreditate e si utilizza contro di loro non l’argomentazione, ma l’arma subdola dell’insulto che le fa tacete. Una donna che chiede di essere rispettata è sempre un’isterica, una donna frustrata. E la stessa tecnica che utilizza il potere quando, poco sicuro di sé, cerca di soffocare le rivendicazioni delle minoranze (immigrati, omosessuali, ecc.). Allora si tace. Ci si nasconde. Si impara a introiettare l’immagine negativa che di noi stessi ci viene rinviata. Almeno fino a quando non si riesca a prendere una distanza critica, a separare la violenza dell’insulto dal suo contenuto oggettivo, e a costringere l’avversario alla discussione razionale. Il che non è mai semplice, in ltalia, soprattutto se si osservano le invettive che occupano la scena televisiva.L’altra spiegazione rinvia alla difficoltà, per le donne, di assumere una posizione d’indignazione morale, soprattutto nella vita di tutti i giorni, dal momento che le conseguenze di una tale presa di posizione possono essere molto più drammatiche di quanto si creda (basti pensare alle violenze contro le donne che contano oggi, in Italia, una vittima ogni tre giorni). Per dirla altrimenti, è più facile seguire l’esempio di Ismene che quello di Antigone. Nell’Antigone di Sofocle, l’eroina che si ribella coraggiosamente contro le leggi ingiuste della cité è sola. Sua sorella Ismene le chiede di sottomettersi al re Creonte e di restare al proprio posto: “siamo nate donne, sì da non poter lottare contro uomini… essendo sottoposte a chi è di fronte dobbiamo obbedire a questi ordini e ad altri ancora più dolorosi”. Antigone rifiuta di ascoltare la sorella. Ma, opponendosi a Creonte, l’eroina incorre nel sacrificio estremo e muore.Non è un esempio facile da seguire. E’ per questo che le donne dovrebbero comprendere, soprattutto in Italia, che è solo mostrandosi solidali a Veronica Lario e alla sua indignazione morale che potranno evitare, in futuro, di ritrovarsi di fronte a questa triste alternativa: Antigone o Ismene.

  6. DA RICOVERO !!!!!!!!!!!!!!!”Chiederò in sede europea che tutti gli stati membri tolgano il segreto apposto sugli avvistamenti Ufo, e mi adopererò affinché anche coloro che ci rappresentano al Consiglio d’Europa facciano la stessa cosa”. Lo ha dichiarato Mario Borghezio su Radio Padania Libera, nel corso di una trasmissione dedicata ai rapporti tra “padanismo e vita extraterrestre”.L’europarlamentare leghista (che s’è detto sicuro “di una volontà politica tesa ad oscurare gli avvistamenti di dischi volanti”, una congiura del silenzio che coinvolgerebbe “Stati Uniti, Russia, Nato e le nostre stesse autorità militari”) ha anche annunciato la prossima costituzione, a Milano, di un gruppo di lavoro che lo supporti in questa nuova battaglia. “Tutti devono poter prendere visione di tali documenti, per poter arricchire la propria conoscenza universale, scientifica e politica”, ha detto Borghezio.La trasmissione rientra in un ciclo di appuntamenti radiofonici inaugurato agli inizi di agosto da Andrea Rognoni (conduttore che all’indomani del terremoto in Abruzzo seppe distinguersi interpretando quel dramma come presagio di un’imminente islamizzazione dell’Europa) e da Alfredo Lissoni, già volto di Telepadania.Tra telefonate di sostenitori leghisti che abitualmente scorgono alieni prelevare campioni di flora nei boschi del torinese, e contributi di segretari delle sezioni locali del Carroccio (Ugo Palaoro, ex assessore alla cultura e segretario della Lega Nord di Stresa) appassionati al fenomeno dei cerchi nel grano ed impegnati in una personale lotta contro i mistificatori che attribuiscono i crop circle all’opera notturna di qualche buontempone, scopo di Rognoni e di Lissoni è quello di contrastare la disinformazione operata da divulgatori come Piero Angela e da accademici come Margherita Hack, personaggi che in nome dell’illuminismo arrivano a negare l’evidente (“Purtroppo questa è la cultura di sinistra: tutti i grossi scettici sono militanti di sinistra”). Più che alla Scienza (“troppo legata al Potere”) occorre quindi rifarsi alla Tradizione -sollecitano i due conduttori- quella stessa tradizione “che testimonia di avvistamenti Ufo, in padania (l’area in cui si ha il più alto numero di ufologi), già a partire dal ‘500”.Qualche scettico, però, c’è pure tra i radioascolatori, e taluni telefonano in trasmissione per chiedere come mai gli alieni dovrebbero macinarsi tanti anni-luce di viaggio per poi, una volta arrivati qui, passare tutto il tempo a nascondersi. Ma coloro che hanno imparato a giostrarsi tra i tranelli del criticismo illuministico hanno pronta la replica: “Gli extraterrestri sanno che un loro atterraggio palese e pubblico sarebbe all’origine di una sicura crisi di panico, ecco perché ci inviano segnali gradatamente”.Replica che fa il paio con l’affermazione di un colonnello dell’aeronautica militare (ospite in studio) per il quale i governi occidentali “non vogliono dirci la verità poiché non possono fornire risposte che non siano destabilizzanti per la cultura e per l’assetto economico delle nostre società”.Gli attori di simile complotto oscurantista dovranno però ora vedersela con l’onorevole Borghezio. I fautori dell’amicizia universale non hanno tuttavia motivo di inquietarsi: mai un leghista chiederà il permesso di soggiorno ad un (altro) omino verde.

  7. IL Figlio DI Bossi Renzo denunciato dall’Arci: istigazione a odio razziale………….gli è rimbalzato nel fondoschiena il clandestino, spero tanto si tratti di un marocchino extradotatoSchio (Vicenza), 23 ago. Il leader della Lega, Umberto Bossi, difende il figlio Renzo, denunciato oggi dall’Arci per “istigazione all’odio razziale” in quanto curatore della pagine Facebook della Lega che contiene il giochino “Rimbalza il clandestino”. “Ora accusano mio figlio di aver creato il gioco ma mio figlio ha un’azienda che crea programmi per computer. E lui non si trovava nemmeno in Italia. E’ una str… Era in Francia, a Mentone, e ha accompagnato il fratellino a EuroDisney, a Parigi”. Dal palco della festa della Lega, Bossi ieri sera ha riferito le parole del figlio: “Papà mi attaccano, ma lo fanno contro di te”. “Sì, certo, lo so”. Bossi ha riferito che il figlio Renzo aveva intenzione di sporgere denuncia ma che lui stesso glielo ha sconsigliato: “No, lascia stare, la giustizia è molto piccola, vedrai che li assolvono”. La denuncia contro Renzo Bossi, il figlio di Umberto, per istigazione all’odio razziale derivante dal gioco ‘Rimbalza il clandestino’ pubblicato sulla pagina Facebook del partito della Lega è arrivata dall’Arci, secondo cui “indicare esseri umani come oggetto di un gioco è crudele”. “A fronte di quello che succede nel Canale di Sicilia dove la gente viene respinta, affondata e muore davvero – spiega il responsabile immigrazione dell’Arci, Filippo Miraglia – il fatto che la Lega, che detta la linea al Governo su questa materia, si permetta anche in maniera cinica e senza alcun rispetto per la vita umana di giocare sulla scomparsa dei barconi rappresenta un incitamento all’odio razziale”. Nel videogame appare l’immagine dell’Italia circondata da barconi di clandestini. Con il mouse bisogna farli sparire. Per il leader della Lega, poi, le polemiche sull’inno e sul cappello da alpino indossato due giorni fa ad una festa in Cadore sono alimentate dai “poteri forti, dai direttori dei giornali. “L’ho capito subito. E questo è anche naturale. Ma se non rompessero le scatole così sarebbe meglio…”. Parlando a una festa della Lega, Bossi è tornato sulla questione dell’inno, un argomento, ha sostenuto, utilizzato per colpire il consenso crescente della Lega: “Noi abbiamo il nostro inno, il ‘Va pensiero’. Tutti i simboli meritano rispetto, perfino quello italiano”.

  8. Tra poco se abbiamo bevuto due birre e siamo a piedi ci sequestreranno le scarpe….GUARDIAMOCI IN FACCIA SIAMO NOI LA CAUSA DEL PROBLEMAtogliere i punti patente auto senza essere alla guida di una autotra poco se abbiamo bevuto due birre e siamo a piedi ci sequestreranno le scarpe….con stronzate del generein un paese di diritto saremmo scesi in piazza e avremmo fatto cadere IL governoMA NOI CHE CI VANTIAMO DI ESSERE LA PATRIA DEL DIRITTO…….MA NOI …NIENTECON I SEMAFORI TRUCCATI ABBIAMO FINTO DI CREDERE NELLA GIUSTIZIA … MA TANTO LO SAPEVAMO CHE TRA I POTENTI NON SI TOCCANO TRA DI LOROe i gudici hanno finto di condannare per poi assolvere …chi va a puttane e un .. criminalema se lo fa il premier o un deputato… SONO SOLO AFFARI PRIVATIUN ULTRA UCCIDE UN POLIZIOTTO .. UN ASSASSINOSE IL POLIZIOTTO UCCIDE UN ULTRAS … UN INCIDENTECI HANNO RUBATO LA DIGNITA DI CITTADINI per due miseri soldie ora ci li stanno sequestrando quei 2 miseri soldila colpa e nostra. ripetofinche crederemo che lo STATO SIAMO NOI saremmo solo schiavicon mito della patria della bandiera della sacra fede nello staTonoi saremo SOLO SCHIAVIoggi ho dovuto cambiare la lavatrice mi e stata proposta la indesit IN OFFERTALO HO RIFIUTATA PERCHE … LA INDESIT PER MERO INTERESSE ha chiuso la fabbrica in italia HA LICENZIATO OPERAI ITALIANI PER PORTARE LA FABBRICA IN POLONIAche la comperino i polacchi la lavatrice indesitQUESTO E IL VERO SEGRETO DELLA RIVOLUZIONE PER CAMBIARE LE COSECHI INVESTE IN ITALIA PUO VENDERE IN ITALIAGHANDI CON UNO SCIOPERO NON VIOLENTO MISE IN CRISI L ECONOMIA INGLESE in indiacapiscono solo i loro interessiper cambiare le coseIL SEGRETO E FARGLI CAPIRE CHE IL TEMPO DELLA TOLLERANZA stanno finendo .E CHE PAGHERANNO tutto anche con i interessi

  9. Che lo Psiconano faccia carne di porco di qualunque giovincella disposta a concedersi in cambio di carriera e successo non mi infastidisce più di tanto. ma :……………..Che abbia massacrato il Diritto e la Giustizia in Italia per farla franca da tutte le condanne sicure che lo aspettavano mi fa incazzare, ma ancora non siamo arrivati al limite.Che siano uscite le lettere che BERNARDO PROVENZANO gli ha scritto per offrirgli appoggio elettorale in cambio della disponibilità delle sue reti mi fa vomitare copiosamente, ma ancora resisto.Ma quello che mi fa veramente girare vorticosamente le balle e che non sopporto è che lo Psiconano non si limita a farsi i benedetti cazzi suoi, ma va oltre e porta al governo di questo paese (stipendiati e mantenuti nel lusso da noi) della GENTAGLIA che in qualsiasi altro paese occidentale potrebbe solo andare nei campi a raccogliere pomodori e patate.-Alla Pubblica Istruzione ha messo la Gelmini (che fa rima con p…ini), un avvocato che per dimostrare lo spirito della competizione e delle pari opportunità da Brescia si è andata ad abilitare a Reggio Calabria dove passavano cani e porci.-Al Turismo, recentemente promossa, ha piazzato la Brambilla, una trota salmonata spuntata dal nulla, la cui unica dote è un paio di gambe in autoreggenti, e che è appena uscita dai recenti successi di “Magic Italy” e della peggiore performance economica della stagione turistica in assoluto (provate a chiedere agli albergatori della riviera se sono contenti).-Alle Pari Opportunità invece, in cima alla classifica Azzurra, ci ritroviamo Mara Carfagna, per gli intimi “Mary Pompinis”, reduce da un calendario mozzafiato e da una serie di leggi che svergognano “coloro che mercificano il proprio corpo”.Viva la coerenza….”MIGNOTTOCRACY”… altro che “VIDEOCRACY”…Non basta che quest’ometto ha messo il cartello “BANDA BASSOTTO” sul Governo e sul Parlamento…Si diverte anche a prenderci per il culo…NON LO SOPPORTO PIU’!!!!

  10. Il lodo anti-domande irritanti……….Non vedo, non sento, non parlo o rispondo, ma anzi querelo. Sembra essere diventato questo il nuovo motto del nostro “Papi” premier. Preso in prestito da qualche omertoso, il nostro S.B. l’ha modernizzato, l’ha adatto alla sua vicenda, e l’ha trovato pure strabiliante, tanto da farne uso in ogni occasione .Dopo le varie epurazioni da Rai e giornali e le imposizioni di nomine su quest’ultime, che hanno fatto scoppiare resse sia all’interno della maggioranza (tutte le sottocorrenti volevano il loro uomo) sia all’opposizione la quale in assenza di temi ha voluto cavalcare l’onda, l’Egoarca ha capito che il metodo andava cambiato, faceva disperdere molti voti e creava imbarazzo a molti elettori. Imporre la censura con la forza, lo dimostra anche la Storia, crea l’effetto contrario: sempre più giornalisti un tempo “moderati” vanno dalla parte dei “ non allineati”, ingrossando così le file dell’opposizione. Bisogna fabbricare qualcosa al più presto per bloccare l’informazione libera.Di rispondere alle terribili provocazioni di Repubblica (10 domande) non se ne parla nemmeno, al massimo fa un salto da Bruno Vespa e gli racconta un po’ di storielle inventate sul momento e modificabili a secondo della situazione. Nessuno lo contesta lì, gli ospiti e l’insetto si bevono tutto senza replicare, crea pure belle battute (anche quelle improvvisate); in quel posto si sente a casa. Anzi, come gli ha ricordato Giuliana Del Bufalo: “lei è il padrone di casa” è il padrone indiscusso. Allora questi giornalisti di Repubblica che vogliono, l’Unità perché trasecola ogni volta che dico le mio opinioni sulla stampa, perché i giornali internazionali, anche quelli più autorevoli, seguono da quasi un anno con interesse morboso questo scandalo. Sarà grave certo, ma come ne può uscire il nostro Super Boy?Con la querela- terrore!! Non con la violenza fascista, nemmeno con l’epurazione che crea sgomento in tutta la società; quei strumenti sono legati al passato, ormai desueti, caduti in disuso. Esistono modi di abbattere il nemico più semplici. Uno fra tutti la giustizia che cade come una mannaia sui giornalisti responsabili di qualche atto contro la legge. Super Boy ha capito la prima parte, la seconda gli è poco chiara ancora. Ha fatto causa a Repubblica per 1 milione di euro:mossa interessante se seguita da una reale reato; l’unico problema si presenta quando si arriva alle cause. Il giornale è incriminato di aver posto delle domande al premier? Per la prima volta nella storia dell’informazione italiana gli interrogativi di un giornale finiscono in tribunale.Super boy così non va. Non si fa cosi, non si intentano cause inutili, non si ricorre alla giustizia solo quando se ne ha un bisogno personale. La magistratura e le leggi in generale si rispettano. Tu sei sempre stato allergico alla giustizia, l’hai devastata tutta la vita, hai cercato di non rispettarla in tutta la carriera e ora cosa ti aspetti un indulto, un armistizio momentaneo con lei, una perdonanza? Anche la chiesa non accetta la tua presenza, figuriamoci la magistratura. Ma a questo punto, vai fino in fondo, presenta un lodo anti- domande irritanti, fai una grande battaglia contro tutti quei “ stronzi “ di giornalisti saccenti, che con la loro retorica spiccia e le loro accuse cercano di fregare il popolo e il governo. Presenta il lodo, niente cause. Vai avanti, troverai consenso, la gente ti segue!!!

  11. Gioco: tassa sulla speranza o sulla disperazione? — Circa 8 milioni di Euro, ogni giorno, passano dalle tasche di un popolo alle casse del Superenalotto. La mirabolante speranza di “cambiar vita” Grazie al colpo di fortuna pervade ogni livello culturale diventando endemica soprattutto tra coloro che non hanno null’altro che la loro disperazione.Se aggiungiamo i gratta e vinci, le scommesse e altri “giochi di stato”, la massa monetaria che dalla schiena di poveracci, nelle tasche e nello spirito, transita verso biscazzieri di lunga pezza, che pagano allo Stato il pizzo per la concessione, diventa enorme.Un affare gigantesco che trasforma una nazione intera in una gigantesca Las Vegas per morti di fame, dove ogni reato è permesso a chi se lo può permettere e la repressione verso i pezzenti diventa sempre più feroce. Di più, i ricchi e i potenti godono di impunità differenziate in ragione della casta alla quale appartengono. La legge sulla privacy e sulla dignità ha maglie diverse, se si tratta di reato di clandestinità si può andare in prima pagina con foto e ferite in primo piano, se si tratta di falso in bilancio o di corruzione di magistrato puoi esser dichiarato impunibile e nessuno ne deve parlare. E poi, nel gioco dei media e di pennivendoli di varia fortuna, tutto va nel dimenticatoio e avanti con il prossimo. Solo una domanda a titolo di esempio: chi si ricorda di Luca Bianchini e che fine abbia fatto?E intanto il popolo bue dilapida quel poco che ha in tentativi inutili di “diventare qualcuno” grazie alla dea bendata, e segue le mirabolanti notizie dei telegiornali che ogni giorno ci ammanniscono con Jackpot stratosferici in concorsi così truccati (legalmente) che nemmeno i biscazzieri di Al Capone osavano fare.Un momento di attenzione si può chiedere anche a menti frettolose alla ricerca dl Bingo: un gioco equo è tale se la posta è proporzionata alla probabilità di vincere. Nel Superanolotto ad una scommessa di un euro dovrebbe corrispondere la probabile vincita di oltre seicentomilioni di Euro e invece viene dichiarato dai media straordinario un Jackpot di poco più di centomilioni …Lo spread tra giocate e monte premi è altissimo, ma le menti sono troppo offuscate dalla “sindrome delle favelas”.E se vinco? Un euro non mi cambia la vita ma se vinco? È questo vero che ti spinge a giocare la schedina, a comprare il gratta e vinci, a scommettere sul risultato di una partita?Ed eccola la tassa sulla speranza. Piccola, facile ed immediata.Per un giorno l’adrenalina è a mille, i sogni si accavallano e ti percepisci diverso, in gara, qualcuno che può essere. E invece sei solo uno dei tanti imbecilli che ingrassano le tribù di legali manigoldi che a quel gioco non giocano mai e vincono sempre.E tra giornali pieni di scandali sessuali, di litigi da cortile tra altolocati, di inalienabili questioni di principio, la mente offuscata di una plebe culturalmente castrata si appende alla speranza di un numero, affondando nella condizione sempre più dimessa e sempre più emarginata, e ciascuno nel suo desiderio di uscire, abitare ai piani alti grazie alla botta di culo e ovviamente fottendosene di chi ci resta, degli sfigati, nati perdenti. E la Tassa che si paga per la speranza, diventa in un momento la Tassa pagata per la disperazione. Ma il ciclo può rinnovarsi ogni giorno, ogni volta, magari prestandosi una piccola cifra, magari rinunciando a qualche alimento o a qualche inutile libro per la scuola dei figli, libro caro ogni anno di più che non serve certo a cambiare vita come una bella scheda del gratta e vinci …Quanto è lontano il giorno in cui un ragazzo vendette le sue scarpe per acquistare un vocabolario da un rigattiere …Quanto è lontano il principio che le caste e le emarginazioni dovrebbero essere cancellate in nome dell’uguaglianza tra gli esseri umani…Per ultimo, a chi continuerà a puntare sulla disperazione, rammento che quando vincerà lo aspetta la coabitazione, più o meno temporanea, con quella casta di parassiti arricchiti che passa il tempo a sputtanarsi le invereconde avventure sui giornali e sulle televisioni e magari a denunciarsi reciprocamente colpendosi sull’unica cosa alla quale tengono veramente: il denaro.Mi faccia sapere, se può, se ne è valsa la pena.

  12. Sesso e Sanità; Non importa se sia un santo o una santa, va bene anche se ha una vita mondana molto movimentata, ma almeno comprenda che a puttane si può andare senza portarci anche la Sanità.Da tempo, dal duemilasei, in sedi pubbliche e financo ufficiali, alcune cassandre delle quali assumo la tessera e fors’anche la massima responsabilità, hanno raccontato con largo anticipo la traiettoria che avrebbe seguito la Sanità pugliese.Il fulcro primario del successo elettorale di Vendola e compagnia alle elezioni regionali rimaneva il terreno di scontro politico sul quale si sarebbe misurata l’evoluzione della Puglia migliore.Il Presidente Fitto e la sua sgangherata ciurma d’allora erano stravolti dalle divisioni interne e dai provvedimenti giudiziari, alcuni veniali, altri gravi, altri gravissimi, molti di questi non hanno retto alla prova dibattimentale e quasi tutti sono stati cassati da leggi, leggine, prescrizioni, indulti e amnistie.La politica attraverso l’avviso di garanzia, lo scandalo e la campagna mediatica, come sempre contribuisce all’avvicendamento dei rappresentanti politici pro-tempore ma non incide mai sui rapporti d’affari consolidati e raggrumati da mille e una complicità e interessi.Di questo parlammo all’indomani delle scelte del Presidente Vendola nel campo. Si può andare tranquillamente a verificare. A seguito di tale posizione, scomoda e isolata, non v’è dubbio alcuno che solo un idiota può ravvisare intenti partigiani in quanto appresso espresso.Sulla sanità pugliese si è riscatenato il solito turbinio mediatico-giudiziario che precede la campagna elettorale regionale. In esso si mescolano molti interessi e molti riposizionamenti che agitano la necessità di grandi rivoluzioni e nascondono la nascita e il consolidamento di nuovi parassitismi, corruzioni e complicità.Come sempre c’è il magnaccia (in questo campo si chiama “public relation man”) che ha la disponibilità di un certo numero di puttane (qui si chiamano “escort” o “professioniste disinvolte”) e agganci con pusher riservati che hanno cocaina di ottima qualità (qui si dice “aiutino”).Il lenone blandisce politici, dirigenti e funzionari per assicurarsi affari pubblici sulla pelle dei polli paganti e votanti.Il lenone non fa differenze ideologiche: il suo mestiere è capire al volo le ambizioni dell’incaglio e operare su di esso. Si compra tutto al mercato della salute: la notte di sesso con la casalinga e il sadomaso con l’avvocatessa; la barca di lusso e la villa al mare, il posto prestigioso per l’amante e il giovane palestrato per l’esperienza bisex.Il lenone sa fare il suo mestiere e sa insozzare di fango non solo i suoi clienti ma anche i vicini dei suoi clienti che, spesso, chiudono gli occhi per non vedere oppure sono così scemi da non capire, o ancora peggio, vedono e tacciono pensando che “l’importante è essere a posto con la propria coscienza” e magari, serbare la conoscenza per distruggere o limitare la concorrenza interna.Il lenone, ovviamente, tiene la contabilità delle corruzioni e delle nefandezza, segnando sul quaderno ogni cosa e quando si trova a mal partito il quaderno lo vende al miglior offerente, oppure ne vende parti e a puntate.Senza processo e senza giustizia si alterano carriere e si distruggono persone: componenti ormai usurati di meccanismi che hanno bisogno di nuovi ingranaggi per continuare a funzionare.E l’indagine di Bari riserva ogni giorno sorprese che vanno in questo senso. Delle escort di Berlusconi da cui si partì non parla più nessuno, per fortuna, ma sarebbe molto interessante cercare di capire attraverso quali strumenti la signora D’Addario ha registrato le conversazioni con il Premier o con quali aiuti poteva far ripartire quel cantiere per il quale ha concesso, come dire, la sua parte migliore. Poi si dimettono un po’ di assessori regionali senza spiegare le ragioni, si dimettono anche alcuni direttori generali di ASL anche qui senza spiegare le ragioni: seriamente indagati, indiziati di reato, complici, incapaci? Quale è il giudizio politico? Non mi interessa quello morale o quello della magistratura. Ma, ad esempio, Lea Cosentino, potente Direttore Generale della ASL Bari 1 perché è stata dimessa? Ora sembra che il giudice Scelsi, dopo l’interrogatorio, abbia archiviato la sua pratica perché “priva di consistenza dal punto di vista penale.” E allora? Che si dice alla suddetta?Sorvolo sulle parole e le indiscrezioni dei giornali di casa Arcore, la libertà di esprimere il proprio pensiero è sacra, forse i concetti di pensiero e soprattutto di proprio pensiero per Giornale e Libero sono un po’ esagerati ma mi siano concessi; sorvolo anche sulla canéa che dai banchi dell’opposizione del centrodestra pugliese si innalza. Sappiamo tutti che da quelle parti non ci sono pulpiti politici o etici dai quali si possono scagliare pietre o ciotoli, forse nemmeno coriandoli.Non ci resta che sperare che passi presto la tempesta di sabbia che occlude la vista e che, un giorno, ci sia una Giunta Regionale con un assessore alla sanità che sappia dire al personale sanitario che deve fare il suo lavoro con scienza e coscienza, al personale amministrativo la stessa cosa ed eviti di distribuire premi e liquidazioni d’oro a personaggi che, nell’ombra, hanno assicurato il meretricio nella dimora dei rappresentanti del fin troppo generoso popolo di Puglia.Non importa se sia un santo o una santa, va bene anche se ha una vita mondana molto movimentata, ma almeno comprenda che a puttane si può andare senza portarci anche la Sanità.

  13. エステなどに通うと、費用も時間も掛かってしまいますよね。また、ホームエステ 美顔器の種類も多々ありますから、悩みによってホームエステ 美顔器を使い分けることも出来ます。自宅で美肌ケアとして、マッサージを行ったり、様々な化粧品を使用している方も多いかと思いますが、美顔器を使用すると、マッサージなどでは得られない効果を得ることもできます。美顔器というのは、エステで行うような美容技術を自宅でも行えるよう…

  14. エステなどに通うと、費用も時間も掛かってしまいますよね。また、ホームエステ 美顔器の種類も多々ありますから、悩みによってホームエステ 美顔器を使い分けることも出来ます。自宅で美肌ケアとして、マッサージを行ったり、様々な化粧品を使用している方も多いかと思いますが、美顔器を使用すると、マッサージなどでは得られない効果を得ることもできます。美顔器というのは、エステで行うような美容技術を自宅でも行えるよう…

  15. 目元のしわもピンと伸びる感じで目元がリフトアップしてるのが感じられる水分がグングン浸透してって、毛穴がふっくらするくらい潤い感で満たされる・・。超音波美顔器だけあって効果が分かりやすい・・・エステナードソニックでのマッサージで、顔がほわっとあたたかくなってきて、使用後には顎がシャープ&しっとりもっちり感。顔 目元のしわ改善効果抜群のマッサージ美顔器 エステナードソニックデザインンも機能もパワーアッ…

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